Da Torino
a Poggibonsi, i casi rivelano un problema che potrebbe avere dimensioni molto
grandi ma ad oggi spesso non misurato, e quindi invisibile: la maggior parte
dei 40 termovalorizzatori italiani non controlla in tempo reale le emissioni di
mercurio, come invece accade nella struttura piemontese, e in nessun
impianto esistono sistemi per bloccare in entrata la monnezza urbana in cui ci
siano rifiuti contenenti il metallo altamente tossico.
I “biscotti al
mercurio”, di cui qualcuno a Torino ha parlato ironicamente dopo il semi stop
all’inceneritore del Gerbido il 18 ottobre scorso, rischiano di diventare una
specialità dolciaria non solo sabauda. L’impianto, che ha dovuto rallentare a
causa di emissioni di mercurio anomale, non sembra proprio il biscottificio
innocuo a cui il neopresidente della società che lo gestisce (la Trm, gruppo
Iren) aveva paragonato questo tipo di stabilimenti. E ora, il caso torinese
sembra solo la punta dell’iceberg. L’indizio di un problema, quello
delle emissioni di mercurio dei termovalorizzatori, tra l’altro già emerso
anche ad aprile 2015 all’inceneritore di Poggibonsi, nel senese, che potrebbe
avere dimensioni molto grandi ma ad oggi spesso non misurato, e quindi
invisibile: proprio perché la maggior parte dei 40 inceneritori italiani
non controlla in tempo reale le emissioni di mercurio, come invece accade a
Torino, e in nessun impianto esistono sistemi per bloccare in entrata la
monnezza urbana in cui ci siano rifiuti contenenti questo metallo altamente
tossico............. La Lombardia è la regione con la più alta
concentrazione di inceneritori: sui 13 impianti ad oggi attivi, spiegano
dall’Arpa regionale, “tutti hanno un sistema di monitoraggio in continuo delle
emissioni, ma nessuno include al momento un misuratore in continuo di mercurio”.
E meno lo misuri, più è probabile che ti sfuggano i valori anomali, cioè sopra
la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo, che in un impianto come Torino
sono stati rilevati su base di mezz’ora. “Da noi il problema è emerso perché,
grazie anche a sistemi di controllo in tempo reale voluti fortemente anche dai
cittadini, monitoriamo questo metallo. Nell’autorizzazione del Gerbido è
previsto che quando si sfora la soglia per un’ora, l’alimentazione
dell’impianto deve essere sospesa per garanzia”....... leggi QUI l'articolo
completo sul fatto quotidiano.