Translate

venerdì 30 novembre 2012

CODACONS, TROPPO RISCHIOSO ALZARE LIMITI VALORI MASSIMI ELETTROSMOG


AGENPARL - Roma, 29 novembre 2012

Il nuovo decreto sullo sviluppo-bis rischia di ledere il fondamentale diritto alla salute garantito dall’articolo 32 della Costituzione.
Questa la denuncia del Codacons, che lancia oggi l’allarme relativo a possibili nuovi effetti dannosi dell’elettrosmog sulla salute degli italiani.
"La sentenza della Corte di Cassazione n. 17438/12 ha nuovamente confermato la pericolosità e le conseguenze per la collettività derivate dalle radiazioni elettromagnetiche – spiega l’associazione - Nonostante la condanna dell’Inail costretta al risarcimento di un manager affetto da una grave patologia tumorale insorta in seguito all’uso prolungato del telefonino, il nostro governo Monti sta rischiando di mandare in fumo tutti gli sforzi fatti fino ad ora, con un decreto che viola quei limiti di esposizione e quei valori di attenzione stabiliti dal Decreto Ministeriale n°381 del 1998 e in seguito aggiornati nel Rapporto approvato il 27 maggio 2011 dall'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa. Il Governo, infatti, si appresta a ridimensionare drasticamente al rialzo quei limiti alle onde elettromagnetiche imposti nel lontano 1998, oltre ai quali la protezione dei cittadini all’esposizione dei campi elettromagnetici, non è più garantita. Il Codacons, a tutela del diritto alla salute dei cittadini, ha inviato dunque un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e al Tribunale dei Ministri, chiedendo di accertare se nel decreto legislativo 'Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese', noto anche come decreto sullo sviluppo-bis, vi sia una responsabilità da parte del Governo che può portare ad atti penalmente rilevanti, quali lesioni gravissime e attentato alla vita e alla salute".

FONTE : AgenParl - Agenzia Parlamentare per l’informazione politica ed economica

martedì 27 novembre 2012

1970: UNO STUDIO SUGLI EFFETTI DELLE MICROONDE ...


Viene portato alla nostra conoscenza uno studio della Accademia delle Scienze USSR del 1970, tradotto nello stesso anno dalla NASA, in cui si dice che - allora -  l'utilizzo di tecnologie radio-elettroniche sta mettendo a repentaglio, in quegli anni, la popolazione.
Si dice, allora, che nonostante la grossa disponibilità di documentazione scientifica sugli effetti di micro onde sugli organismi biologici, queste conoscenze vengono impropriamente nascoste ...
si dice, allora, che mentre c'è una forte spinta ad utilizzo di tali tecnologie, la conoscenza dei meccanismi di azione è inadeguata e quindi il mondo scientifico non è in grado di dare indicazioni sulle precauzioni da prendere .
E tutto questo oltre 40 anni fa !
Notare che questo libro è stato immediatamente tradotto dalla NASA (allora, ricordiamoci,   il Mondo era diviso in due blocchi  !) .
Cosa è cambiato? Nulla !

Questo libro consta di oltre 200 pag. con oltre 500 riferimenti a lavori scientifici .

FONTE : Rete No Elettrosmog Italia

L'AQUILA, LINEE ELETTRICHE INTERRATE, UNA PARTITA DIFFICILE


L'AQUILA - Spostamento e interramento delle due linee di alta tensione che tagliano L'Aquila in due metà.
Questo il progetto sul quale il Comune dell'Aquila sta cominciando a ragionare con la società Terna Spa che gestisce le reti.
Un'operazione che sarebbe utile tanto per la salute quanto per l'estetica e l'urbanistica del capoluogo e che, se andrà in porto, comporterà un investimento da almeno 30 milioni di euro.
"È una cosa epocale su cui sto provando a ragionare - spiega ad AbruzzoWeb il sindaco del capoluogo, Massimo Cialente - Non è legata alla ricostruzione, ma potrebbe rientrare in un'operazione più complessa in corso, la realizzazione di un grande elettrodotto proveniente dai Balcani".
Lo scorso marzo, infatti, è stato annunciato da Terna un progetto da 700 milioni per la realizzazione di un’ interconnessione elettrica sottomarina tra il Montenegro e l'Italia, che passerà proprio per l'Abruzzo, in particolare per Villanova di Cepagatti (Pescara).
La speranza è di ricavare nelle pieghe di questo grosso investimento l'opportunità di eliminare tutti i tralicci dell'alta tensione che percorrono L'Aquila.
Le linee di cui si parla sono identificate dai codici 23.862 e 22.281, di tensione nominale rispettivamente pari a 150 e 220 chilovolt, e corrono parallele a partire dalla zona di Pettino, per poi attraversare i quartieri di San Francesco e del Torrione, passando per vari tratti in vicinanza case e scuole.
"Siamo tra le pochissime città attraversate da un elettrodotto - ammette Cialente - si tratterebbe di una scelta politica, interrare le reti e spostarle più a Nord".

Fonte : AbruzzoWeb ( leggi l'articolo completo qui )

domenica 18 novembre 2012

INTERROGAZIONE 4-18517 ELETTROSMOG


L’onorevole De Angelis chiede ai Ministri della Salute e dell’Ambiente se con riferimento ai rischi evidenziati dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro e da numerosi altri enti a causa dei campi elettromagnetici “se siano stati fatti i dovuti approfondimenti sull'impatto ambientale e sulle conseguenze sulla salute”. 
FONTE : http://parlamentosalute.osservatorioistituzioni.it/


Vai al testo dell’interrogazione QUI

venerdì 16 novembre 2012

TIVOLI SI APPELLA AL CONSIGLIO DI STATO PER BLOCCARE MEGA ELETTRODOTTO TRA LE CASE


Le ferrovie vogliono riattivarlo per potenziare la linea Roma-Guidonia. Gli abitanti contestano. Il progetto era stato bocciato dall'Arpa: cavi d'alta tensione vicini ai balconi



ROMA - «Lottiamo per il diritto alla salute, perché nessuno può sostenere che l'inquinamento elettromagnetico non faccia male». E' guerra aperta fra il Comitato Tiburtino e le Ferrovie dello stato: l'associazione di abitanti della zona di Tivoli lotta dal 2003 contro la riattivazione dell'elettrodotto Sagittario di Rete ferroviaria italiana (Rfi, del gruppo Fs). E adesso la battaglia dei cittadini trova sostegno nell'amministrazione locale: il Comune ha infatti presentato ricorso al Consiglio di Stato contro una sentenza del Tar che di fatto faceva ripartire la linea elettrica accusata di portare grave inquinamento elettromagnetico nella zona. Il Tar ha dato ragione ad Rfi annullando una precedente diffida alla ripresa dei lavori sui tralicci.«Siamo accanto ai cittadini – dice il vice Sindaco, Giorgio Strafonda –convocheremo Rfi per un confronto sulle possibili alternative». «Difendiamo la nostra salute», ribadisce Gianni Innocenti, portavoce del comitato Tiburtino.
LINEA ELETTRICA DA 66 KV – L'elettrodotto in questione, fa parte del tracciato ferroviario Tivoli-Anzio-Nettuno realizzato negli Anni Trenta…… [ Leggi l’articolo completo ]


domenica 11 novembre 2012

PETIZIONE CONTRO L'ART 14 IN REGIONE VENETO


ELETTROSMOG: SUI LIMITI NON SI PUÒ BARARE.
PETTENÒ: «LA GIUNTA INTERVENGA PRESSO IL GOVERNO AFFINCHÉ VENGANO STRALCIATE LE NORME DEL “DECRETO SVILUPPO” CHE ALLENTANO LE TUTELE IN VIGORE E METTONO A REPENTAGLIO LA SALUTE DEI CITTADINI».


7 novembre 2012 – Il decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” (c.d. “decreto sviluppo”) contiene, all’art. 14, “Interventi per la diffusione delle tecnologie digitali”, disposizioni destinate ad allentare i vincoli legislativi sui limiti di esposizione ai campi elettromagnetici previsti nel D.P.C.M. 8 luglio 2003.

Ciò che è importante sapere è che le disposizioni di questa nuova legge aumenteranno in modo molto significativo l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Fulcro dell’articolo 14, infatti, è la variazione delle modalità di rilevazione di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz (quelle generate dai cellulari). Ciò, però, avviene in maniera quantomeno “furbesca”. Fino ad oggi i valori di campo vengono monitorati ad intervalli di 6 minuti, come previsto nella normativa CEI 211-10.

La nuova legge, invece, permetterebbe che i valori siano riferiti a una media di 24 ore. Se questa norma fosse approvata, la base di calcolo si allargherebbe e, nella media giornaliera, i picchi massimi verrebbero compensati da quelli minimi delle ore notturne, e i limiti di legge, in tal modo, non verrebbero mai superati. In questo modo, inoltre, le aree cosiddette sensibili, perché ritenute ad alta frequentazione, potrebbero subire un’esposizione ai campi elettromagnetici doppia o tripla rispetto ai valori di attenzione e agli obiettivi di qualità attuali, indicati dal D.P.C.M. 8 luglio 2003. In definitiva, si tratta di un provvedimento che attua una grave e irreparabile deregulation dei procedimenti amministrativi finalizzati alle verifiche preventive ed ai controlli di carattere sanitario, che va ad incidere pesantemente sulla corretta applicabilità del c.d. principio di precauzione.

Le motivazioni esposte nel testo di legge sono legate alla necessità di implementare le infrastrutture di telecomunicazione per la distribuzione della banda larga ed i servizi di telefonia mobile di c.d. “quarta generazione” (o 4G, per le cui frequenze, nei mesi scorsi, le compagnie telefoniche hanno dato vita a un’asta da 4 miliardi di euro). Lo sviluppo tecnologico del Paese non va bloccato, ma la diffusione di nuove tecnologie nel campo della comunicazione elettronica digitale non può e non deve avvenire sacrificando la salute di cittadine e cittadini. Bisogna infatti dire che i ripetitori per la nuova tecnologia 4G non sono imprescindibili: non introducono significativi elementi di novità in termini di nuovi servizi ma si configurano, al contrario, come concorrenti ed alternativi al servizio già esistente ed attualmente fruibile che utilizza la fibra ottica, una tecnologia decisamente non impattante né nociva sia per la salute che per l’ambiente.

Per questo, il Consigliere regionale Pettenò (FdS-Prc) ha oggi presentato una mozione in cui chiede alla Giunta Regionale di attivarsi in ogni sede per chiedere al Governo di disporre lo stralcio dell’articolo 14 del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, la cui applicazione non giustificherebbe, in termini di sviluppo tecnologico per il Paese, i costi che la collettività sarà chiamata a sostenere a causa dei maggiori, accertati rischi per la salute della popolazione


FONTE : RETE ELETTROSMOG FREE ITALIA

AMBIENTE: CHIESTO SEQUESTRO ELETTRODOTTO

(ANSA) - MONTALTO UFFUGO (COSENZA), 9 NOV - Il procuratore di Cosenza Dario Granieri e il pm Donatella Donato hanno chiesto al gip il sequestro prescrittivo dell'elettrodotto che attraversa le frazioni Pianette e Lucchetta di Montalto Uffugo ed hanno iscritto nel registro degli indagati Flavio Cattaneo, amministratore delegato Terna, rete elettrica nazionale. In caso di sequestro si procedera' con una serie di prescrizioni, richieste dalla Procura, al fine di ridurre l'emissione delle onde magnetiche.

FONTE : http://ansa.it/

FONTE : http://it.euronews.com

venerdì 9 novembre 2012

LETTERA APERTA DEGLI ESPERTI DI ELETTROSMOG


IL DECRETO SVILUPPO FARÀ AUMENTARE LE RADIAZIONI DA RADIOFREQUENZA NELLE NOSTRE CITTÀ E ABITAZIONI

 

L’Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale (AMICA) ha denunciato insieme ad altre associazioni e comitati, sin dall’ottobre 2011, l’intenzione del governo di allentare le tutele ambientali in materia di elettrosmog per favorire la telefonia di Quarta Generazione detta anche “4G” o “LTE” ovvero Long Term Evolution.
Dopo aver inviato una lettera al governo, al Presidente della Repubblica e ai Parlamentari AMICA e gli altri attivisti tirarono un sospiro di sollievo perché l’articolo venne ritirato dal testo del decreto, ma poi è tonrato di nuovo ad ottobre nel nuovo decreto crescita poi approvato dal Presidente della Repubblica e attualmente in discussione al Senato.
AMICA aveva di nuovo scritto ai medesimi insieme a numerosi comitati e associazioni per chiedere di non approvare l’articolo sulle misurazioni dei campi elettromagnetici, che invece compare nel Decreto Crescita in discussione oggi al Senato.
AMICA si è fatta anche promotrice di una “lettera di esperti di elettrosmog“, tra cui medici, fisici, ingegneri, biologi, architetti, giornalisti e avvocati che lanciano l’allarme in merito al Decreto. Ecco qui il testo della lettera: http://www.infoamica.it/lettera-contro-larticolo-29-del-decreto-sviluppo/
La norma prevista dal Decreto Crescita all’aumento anche di tre volte della radiazione da radiofrequenza nelle città e nelle abitazioni perché i picchi rilevati nelle ore diurne, quando il numero di utenti di cellulari è maggiore, saranno mitigati dalla media matematica con i picchi rilevati la sera o la notte quando non ci sono molti utenti. E’ stato calcolato che potranno essere tollerati anche valori di 18 o 20 volt per metro, mentre oggi la soglia è di 6 volt per metro rilevati in sei minuti.
Oggi 8 novembre 2012 il Sen. Casson, il Sen. Pedica e il Sen. Vita hanno presentato emendamenti per abrogare l’articolo riguardante le misurazioni.
L’Università Roma Tre, ICEMS e AMICA hanno organizzato un Convegno a Roma il 13 novembre 2012 per dire “NO” all’aumento dei campi elettromagnetici previsti dal Decreto Crescita, il giorno prima della discussione del Decreto Crescita in Senato.

Leggi la lettera aperta degli esperti di elettrosmog al link

lunedì 5 novembre 2012

ELETTROSENSIBILITA' - Il prof. Levis e l'elettrosensibiltà





A margine di una conferenza organizzata dalla Consulta dell'ambiente del Comune di Brescia nel marzo 2009 , pubblichiamo sul sito il video dell'intervista fatta a:
- Prof. Angelo Levis ordinario di mutagenesi ambientale
- Dott. Paolo Orio vicepresidente Associazione Italiana Elettrosensibili
- Sergio Crippa coordinatore Associazione Italiana Elettrosensibili.

FONTE : www.youtube.com

domenica 4 novembre 2012

ELECTROSENSITIVITY SUFFERERS: HEAR HOW ES AFFECTS OUR LIVES


Pubblico qui un link segnalato dal Dr Giorgio Cinciripini [ membro fondatore della Rete esmog free Italia ] ad una pagina web costruita dai nostri colleghi inglesi in cui vengono introdotte brevi interviste a persone elettrosensibili che hanno avuto voglia di raccontare la loro esperienza.

Forse un giorno ci riusciremo anche noi !!!!!
FONTE : www.retenoelettrosmogitalia.it

Terna, conclusa l’operazione “bonifica” a Frattamaggiore

Demolite in meno di 4 mesi quasi 7 km di vecchie linee.

Prosegue senza interruzione l’opera di “bonifica” della rete elettrica locale da parte di Terna. In meno di quattro mesi è stata ultimata la demolizione degli elettrodotti aerei dei 6,9 chilometri della linea ad alta tensione “Fratta-Secondigliano con derivazione Casoria” nel Napoletano.
Sono stati smantellati complessivamente 29 tralicci, recuperati 50mila metri quadrati di territorio (l’equivalente di cinque campi da calcio) e oltre 240 tonnellate di acciaio e 74 metri cubi di calcestruzzo. Tutto questo nel quadro di un piano di riassetto della rete di Napoli che vede un investimento di 100 milioni di euro.
Tutti i componenti dei tralicci (acciaio, alluminio, vetro, cemento), che raggiungevano un’altezza massima di 45 metri, sono stati consegnati a ditte specializzate, che provvederanno a smaltirli e re-immetterli nel ciclo produttivo. La demolizione degli elettrodotti è stata possibile in seguito alla realizzazione ed entrata in esercizio di due linee elettriche interrate, lunghe complessivamente 9,6 km: la “Fratta-Starza Grande”, completata nel 2011, e la “Fratta-Casoria”, operativa dal maggio di quest’anno.
L’opera di “bonifica” nel Napoletano prevede ovviamente anche notevoli i benefici economici ed ambientali. Il risparmio economico per il sistema, a valle della realizzazione delle opere, sarà pari a circa 11 milioni di euro l’anno e ammonteranno a circa 7mila tonnellate l’anno le emissioni di CO2 evitate, grazie alla riduzione delle perdite di rete.


FONTE : TERNA ( clicca per leggere l'articolo completo )

SUL FINONCHIO UN RIFUGIO "SCONSIGLIATO"


L’Appa invita il comune a tabellare tutta l’area per informare i turisti del pericolo per la salute provocato dall’elettrosmog


( ROVERETO ) La prospettiva in chiave turistica è devastante: quando sarà riaperto al pubblico, ammodernato e dotato di nuovi servizi igienici e di un bivacco, il rifugio Filzi sul Finonchio  dovrà essere circondato da tabelle che avvertono del forte inquinamento elettromagnetico di quella porzione di montagna invitando i visitatori a non fermarsi più a lungo di qualche ora per evitare di mettere a rischio la propria salute. Visto che non si tratta di una radiografia cui tocca per forza sottoporsi, è fin troppo facile immaginare che una misura di quel tipo finirebbe per allontanare i potenziali fruitori del rifugio, vanificando lo sforzo notevole che la Sat roveretana sta compiendo per ristrutturarlo.
FONTE : TRENTINO CORRIERE ALPI ( clicca sul link per leggere l'articolo )