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sabato 30 luglio 2016

ELETTRODOTTO DI VIA SOTTOCORNO : FINALMENTE SI MUOVE QUALCOSA !!!!!

E' di venerdì 29 luglio la pubblicazione all'albo pretorio del comune della partecipazione del Comune di Sesto San Giovanni al Bando per la riqualificazione e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane decisa con una delibera della giunta comunale 


ed è con piacere vedere ed annotare che finalmente qualcosa si sta muovendo, la partecipazione ad un bando è sempre stata una proposta nella quale credevamo ( fin dal 2012 )  e finalmente vediamo che anche il comune incomicia a crederci. 
Nella relazione si lega indissolubilmente il problema dell'elettrodotto con la creazione del parco e il problema urbanistico generato da una scelta assurda come quella di NON interrare di fianco ad una futura RSA e ad un quartiere già esistente.

Il consiglio direttivo dell'Associazione Sottocorno non può che esprimere soddisfazione per un passo sicuramente importante ( anche se è chiaro che siamo solo nella fase di richiesta e non è stato ancora accettato ).

Non escludiamo che si possa fare anche di meglio, ma finalmente si può vedere un passo e un documento  ufficiale degno di nota, dopo anni. 

martedì 26 luglio 2016

SOLIDARIETÀ' ALL' ALP DI COLOGNO M. - CONFLITTO DI INTERESSI E PRINCIPIO DI PRECAUZIONE



L’Associazione Sottocorno ESPRIME piena solidarietà all'Associazione Lorenzo Perrone e al suo Presidente Riccardo per il grave gesto che hanno dovuto subire venerdì 22 luglio commentando l'articolo apparso sul Corriere della Sera ( leggi QUI l'articolo ) con un post rimosso IN MENO DI 1 ORA DALLA SUA PUBBLICAZIONE,  ricordiamo che la libertà di pensiero è una libertà riconosciuta da tutte le moderne costituzioni, ad essa sono inoltre dedicati due articoli della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 e nella Costituzione Italiana  viene sancito dall'articolo 21.

Non troviamo nessun riferimento ai reati di ingiuria, calunnia, diffamazione, vilipendio, istigazione a delinquere ecc.. tali da giustificare la rimozione del post, certo  viene evidenziato un evidente conflitto d'interessi, ma ci sarebbe parso più corretto richiedere  eventualmente una precisazione su alcune affermazioni, come del resto la stessa associazione ha fatto ieri, fortunatamente siamo riusciti a copiarlo e re-inviarlo all'autore in modo che potesse ripubblicarlo, ve lo proponiamo in ogni sua parte senza nessuna CENSURA.
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Post originale dell'Associazione ALP di Cologno Monzese di venerdì 22 luglio 2016 ore 10:00

Il Corriere della Sera intervista Antonio Capone per "smontare" la tesi di Chiara Appendino, sindaca di Torino, sulla presunta nocività del wi-fi per i bambini. Ma chi è Capone? Un Oncologo? Un neurologo? No! È un docente del Politecnico di Milano che insegna Progettazione delle Reti Informatiche. Inoltre è fondatore della società MobiMESH (spin-off del Polimi) che costruisce reti. Il professor Capone, infine, e vanta numerose presenze (probabilmente retribuite profumatamente) come relatore ai convegni TIM e Vodafone. Insomma, annega nei conflitti di interesse e sicuramente non è una persona credibile quando afferma: "così di alimentano fobie ingiustificate". Alla faccia del principio di precauzione! Il problema, comunque, è che Capone fa il suo mestiere, il Corriere no!

FONTE : PAGINA FACEBOOK ALP




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L’Associazione Sottocorno, in relazione all'articolo uscito è vicina  al sindaco di Torino ( come già fatto a suo tempo con il sindaco di Borgofranco ) per la corretta decisione di voler tutelare la popolazione applicando il principio di precauzione, soprattutto per le fasce più deboli su un problema come quello dell'esposizione ai campi elettromagnetici ( in bassa e alta frequenza ) lungi da poter essere definito innocuo.

Ricordiamo inoltre che la correlazione tra campi elettromagnetici e tumori, leucemie problemi cardiovascolari , problemi neuro-degenerativi etc.. viene riproposta da più ricercatori ( anche italiani ) indipendenti , nel nostro piccolo, quando riusciamo pubblichiamo le ricerche svolte in merito ( vedi link : QUI ) non ci limitiamo a sentire o commentare esperti più o meno competenti, inutile dire che tali ricerche sono in forte contrasto con gli articoli molto rassicuranti che vari giornali e politici occasionalmente ripropongono ogni volta, soprattutto a fronte di un quadro normativo nazionale che consideriamo discriminatorio e NON CAUTELATIVO.
Crediamo che sarebbe stato più corretto, soprattutto per un giornale come il Corriere della Sera, trovare un biologo, un oncologo o un ricercatore che, con merito, potesse commentare i risultati ottenuti ad esempio dal laboratorio dal CNR di Bologna o dall'istituto Ramazzini, o commentando una delle tante ricerche indipendenti pubblicate in questi ultimi anni

lunedì 25 luglio 2016

QUARTIERE ADRIANO : RISARCIMENTO RECORD DI 25 MILIONI PER LE MANCATE OPERE DI URBANIZZAZIONE

Bella notizia apparsa oggi sul Corriere della Sera , vorremmo fosse di buon auspicio e portasse anche il comune di Sesto a procedere ed intraprendere la stessa iniziativa per incassare i 10 milioni di euro depositati come fideiussioni da cooperative e costruttori per le mancata realizzazione del quartiere nell'area PII Marelli Cascina San Giuseppe proprio l'area adiacente al quartiere Adriano.
Ma bisognerebbe avere capacità e competenza, e soprattutto coraggio, quel coraggio che serve ad ammettere e rivedere un progetto già fallito in partenza che magari porti ad avere una nuova area verde, molto verde, che riporti vivibilità in un area abbandonata da decenni, oltre ad utilizzare una parte di quelle risorse per risolvere un problema della città come quello del mancato interramento dell'ELETTRODOTTO.


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Due a zero per il Comune nella lunga battaglia sul quartiere Adriano: per la seconda volta in pochi mesi il Tribunale civile ha dato pienamente ragione a Palazzo Marino per il mancato compimento delle opere di interesse pubblico nel quartiere Adriano da parte delle società Città Verde, Centro Edilmarelli, Edilfattura e Angelo Pasini, condannando Atradius Credit Insurance al risarcimento di 17 milioni di euro a favore dell’amministrazione. Una cifra, quella che dovrà versare la società assicurativa con cui il gruppo edile aveva stipulato delle fideiussioni, che si aggiunge ai 7,6 milioni già dovuti in base alla sentenza dello scorso aprile, per un totale di quasi 25 milioni di euro. Il contenzioso, durato ben quattro anni, riguardava la mancata realizzazione di una residenza universitaria, di una residenza sanitaria per anziani, di un parco, di opere di urbanizzazione — primaria e secondaria — oltre all’incompiuto recupero della Cascina San Giuseppe.   ( Leggi QUI l'articolo completo di Paola D'Amico )


FONTE : CORRIERE DELLA SERA ED. MILANO

martedì 19 luglio 2016

VASCA DI LAMINAZIONE AL PARCO NORD - I CITTADINI SCRIVONO ALLA GIUNTA SALA

Non possiamo che condividere dando la nostre solidarietà alla lotta portata avanti contro un progetto che quasi sicuramente non eliminerà il problema creato dal fiume Seveso,  creandone sicuramente uno ben più grave di tipo sanitario ed ambientale.

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Una lettera aperta agli assessori di Milano Granelli e Maran per dire ancora una volta “no” alla costruzione della vasca di laminazione all'interno del Parco Nord Milano. I cittadini che in questi giorni stanno portando avanti la battaglia hanno mandato questa missiva alla giunta Sala.
“I cittadini si oppongono alla realizzazione della vasca di laminazione nel Parco Nord. La distruzione di 4 ettari di boschi e biodiversità che porterà all’impermeabilizzazione di una delle sempre più rare porzioni di suolo libero e filtrante, per la costruzione di una vasca di 250.000 m³, profonda 10 metri, a 30 metri dalle abitazioni di un popoloso quartiere, di asili, parchi giochi e scuole, non può essere una soluzione”, si legge nella lettera.
Ecco tutto il testo:
I cittadini si oppongono alla realizzazione della vasca di laminazione nel Parco Nord. La distruzione di 4 ettari di boschi e biodiversità che porterà all’impermeabilizzazione di una delle sempre più rare porzioni di suolo libero e filtrante, per la costruzione di una vasca di 250.000 m³, profonda 10 metri, a 30 metri dalle abitazioni di un popoloso quartiere, di asili, parchi giochi e scuole, non può essere una soluzione.
Si potrebbe, e ormai dovrebbe (Legge regionale n°4 del 15 marzo 2016) applicare su tutto il territorio regionale l’invarianza idraulica, si potrebbe e dovrebbe (siamo sanzionati dalla Comunità Europea) depurare le acque del Seveso e convogliarle nel Ticino (che non le vuole perché troppo inquinate), senza più alcun bisogno di realizzare le vasche. Negli scorsi mesi (e stiamo continuando) abbiamo raccolto circa 2400 firme contro la realizzazione della vasca nel Parco Nord. Tra i firmatari ci sono moltissimi cittadini di Milano (Niguarda, Bruzzano, Prato Centenaro), che hanno compreso come il Parco Nord sia un’inestimabile risorsa per tutti. Nessuno vuole rinunciare a 4 ettari di ricchezza naturale, di benessere, di buona qualità dell’aria, di schermo dall’inquinamento atmosferico.
Anche questi cittadini, come i bressesi e gli altri abitanti dei Comuni del Parco Nord, sono consapevoli che gli effetti devastanti della realizzazione della vasca nel Parco coinvolgeranno tutto il Nord Milano, che verrà danneggiato da un’aria fortemente inquinata da una miscela di pericolose sostanze volatili in decantazione ed evaporazione per giorni nella vasca, dal consumo di 4 ettari di suolo libero filtrante, la cui vegetazione rigogliosa aumenta esponenzialmente la capacità di assorbimento dell’acqua piovana. Tutti questi cittadini hanno compreso come questa vasca non risolverà il problema delle esondazioni perché sacrificherà un’area verde impermeabilizzandola senza affrontare il problema in modo lungimirante e strutturale.
Tutti questi cittadini chiedono al Sindaco Sala di considerare l’importanza del territorio e delle periferie, come sottolineato nel suo programma, evitando un intervento che danneggerà irreversibilmente un’area regionale protetta dei cui benefici usufruisce tutto il Nord Milano, e che non risolverà il problema delle esondazioni del Seveso. Chiedono al Sindaco di imbracciare la prospettiva più moderna ed efficace, indicataci dalla Comunità Europea, che indica come unica strada percorribile quella della depurazione delle inquinatissime acque del Seveso in modo che esse possano essere convogliate nel Ticino, di favorire l’applicazione delle buone pratiche di gestione dell’acqua piovana, che consentono di raccogliere pari volumi d’acqua senza devastare il territorio, di non rispondere ai danni di una intensiva cementificazione con altro cemento in un Parco Regionale protetto.
I cittadini vogliono inoltre far presente come l’area di progetto, spesso definita da chi non la conosce come degradata, sia invece rigogliosa, curata e cresciuta nel tempo secondo i precisi criteri di piantumazione e adesione al protocollo di Kyoto. Gli assessori che sostengono questo progetto parlano di compensare l’abbattimento di migliaia di alberi e di un ricchissimo ecosistema cresciuto negli anni concedendo altrettanto verde al Parco Nord. I cittadini rifiutano la logica delle compensazioni e sottolineano l’importanza della salvaguardia del verde esistente e protetto che non potrà in alcun modo essere sostituito da un qualsivoglia numero di piante piantumate altrove nel Parco.
Ribadiamo quindi il nostro no alla vasca di laminazione e il nostro no alla sua costruzione nel Parco Nord. L’esperienza e le considerazioni dei cittadini coinvolti dalla realizzazione del progetto (non solo bressesi, ma di tutto il Nord Milano) non possono essere ignorate imponendo quest’opera dall'alto, tanto più nella nuova ottica della Città Metropolitana.

venerdì 15 luglio 2016

INCENERITORE DI SESTO SAN GIOVANNI - COMUNICATO STAMPA

In risposta ad un comunicato stampa uscito nei giorni scorsi che ci vede citati ricordiamo che NON siamo un comitato ma bensì un’ASSOCIAZIONE di liberi cittadini svincolati da qualsiasi logica partitica, e purtroppo possiamo solo segnalare che in questi ultimi cinque anni NESSUN PROGETTO per la chiusura dell’inceneritore è stato presentato.


Quando parliamo di un progetto, non parliamo dei proclami fatti a mezzo stampa o di "post" pubblicati su blog o pagine Facebook, ma di progetti reali dove si definiscono i costi e dove trovare le risorse, si analizzano i tempi di esecuzione ed eventuali impatti lavorativi, si identificano aree idonee , programmando passo a passo il passaggio dall'incenerimento al riciclaggio con una raccolta differenziata realmente efficiente ( non solo sulla carta ), incominciando, FINALMENTE , a ridurre la quantità di rifiuti inceneriti .

Un passo importante sarebbe stato riconoscere la nocività di tali impianti, ma anche questo non è stato fatto.
Ad oggi tutto questo non è successo, anzi, mentre in questi anni la quantità di rifiuti è diminuita a causa della crisi economica,  il “consorzio” si è aperto ad altri comuni per mantenere costante le stesse quantità di rifiuti inceneriti, e questo atteggiamento non ci sembra rientri in quella programmazione che PORTA ALLA SUA CHIUSURA.

Ora, al 2019 istituzionalmente  manca poco tempo , e se ci sono voluti quattro anni per far approvare un appalto per la raccolta dell’umido e il conseguente aumento della raccolta differenziata  non riusciamo a vedere "un passo in avanti" ma, semmai , un ritardo che non vorremmo fosse la giustificazione che portasse poi a prendere soluzioni “urgenti “ ( come spesso accade con il problema dei rifiuti) per cui con una buona pressione psicologica volto a far pensare che senza inceneritore si vivrebbe in mezzo a montagne di rifiuti con i topi che scorrazzano , si riproporrebbe un nuovo impianto , magari più potente ( ad esempio da 100.000 tonn./annui ).
La soluzione ci è già stata presentata in questi anni nei vari incontri “tecnici” che abbiamo avuto in comune , sempre presentata e sostenuta "come una valida soluzione".

La futura giunta sarà chiamata a risolvere questo, come altri problemi , ma non ci pare siano state prese, ne tanto meno fatti, passi in avanti e ci sorprende che ad un richiamo in un post, volto più a complimentarsi della coerenza politica tenuta da una consigliera di opposizione , riceviamo una risposta per mezzo di un comunicato stampa.

Ribadiamo che ad oggi dalle istituzioni preposte NESSUN PASSO E’ STATO FATTO PER LA CHIUSURA e crediamo invece che ci sia un forte ritardo, se oggi tutte le forze politiche sembrano essere concordi rappresenta sicuramente un buon inizio , ma è nelle sedi istituzionali opportune che bisogna incominciare a lavorare tutto il resto è tempo perso.

" PUOI DIRE QUELLO CHE VUOI MA SEI QUELLO CHE FAI "



Consiglio Direttivo dell’Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)

lunedì 11 luglio 2016

INCENERITORI E GRANDI OPERE - CON DECRETO TAGLIA BUROCRAZIA TUTTI I POTERI AL PREMIER

Rischio cementificazione e inquinamento" - Il Fatto Quotidiano

Evviva lo "Sblocca Italia" così i progetti saranno approvati sulla base dei soli progetti preliminari, senza i progetti esecutivi, adottando anche provvedimenti d’urgenza.
In questo modo si distruggono tutti i passaggi amministrativi che si sono resi necessari nel tempo per verificare se ci sono infiltrazioni mafiose o se le opere rispettano vincoli ambientali ecc.
Appaltare i lavori in base al progetto preliminare  senza valutare il progetto definitivo ed esecutivo è il sogno di ogni costruttore, onesto o criminale, inconvenienti, varianti e gli imprevisti saranno ( come sempre innumerevoli) come il  conseguente lucro, ma "tanto paga lo Stato", 
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Uno dei provvedimenti attuativi della riforma della pubblica amministrazione accelera l'iter delle infrastrutture "importanti per lo sviluppo economico e infrastrutturale del Paese”. Per il Pd l'obiettivo è ridurre i tempi, ma l'M5S attacca: "Troppa libertà al governo in ambiti delicati per i territori, come i rifiuti. Presidenti di Regione e sindaci saranno esclusi dalle decisioni" . Sulla carta dovrebbe trattarsi di un decreto per ridurre iter e tempi burocratici sbloccando grandi opere e cantieri. Per l’opposizione nasconde la minaccia di una centralizzazione di decisioni strategiche per i territori bypassando l’autorità degli enti locali. È l’atto
del governo numero 309, che sarà pubblicato nelle prossime settimane in Gazzetta ufficiale dopo avere ricevuto mercoledì il parere favorevole della commissione Affari costituzionali del Senato. Si tratta di uno dei provvedimenti attuativi della riforma della pubblica amministrazione e contiene norme per la semplificazione e l’accelerazione dei procedimenti amministrativi. Il documento mira a snellire le procedure che riguardano la realizzazione di “opere importanti per lo sviluppo economico e infrastrutturale del Paese” seguendo due
strade: la riduzione fino al 50 per cento dei termini per la conclusione dei procedimenti e l’attribuzione al presidente del consiglio dei ministri, in caso di inerzia delle amministrazioni competenti, un apposito potere sostitutivo che gli permette di intervenire direttamente sui territori. 

Leggi QUI l'articolo completo di Silvia Bia del 8 luglio 2016


FONTE : ILFATTOQUOTIDIANO.IT



giovedì 7 luglio 2016

SESTO SAN GIOVANNI - "PUOI DIRE QUELLO CHE VUOI MA SEI QUELLO CHE FAI"



E' la frase che campeggia sull'indirizzo Facebook di Alessandra Aiosa che, nei giorni scorsi, si è dimessa dall'incarico di consigliere comunale della lista civica "Giovani Sestesi" ( nella quale era stata eletta in qualità di candidato a sindaco) 
alla base della decisione il dissenso con il segretario del movimento non riconoscendosi più  nelle linee di indirizzo, nei metodi di gestione del gruppo e nella mancanza di un costante monitoraggio della città.
Non entriamo nel merito della decisione presa , ma prendiamo atto della correttezza espressa con questa decisione , a lei vanno i nostri complimenti per la coerenza espressa, in molti si sarebbero limitati a passare nel "gruppo misto", (mantenendo così il ruolo di consigliere comunale) , sentiamo da tempo e da più parti frasi di dissenso alle politiche intraprese, ma mai azioni degne di nota ( come dire sulla poltrona ci sono e ci rimango ).
Ci piace molto la frase scelta dalla signora Aiosa perché calza a pennello per molte forze politiche sestesi , in queste settimane si sono alternati tanti , ma veramente tanti, comunicati stampa per la chiusura dell'inceneritore ( come se fossero caduti giù dal pero improvvisamente ).
Sono 5 anni che la società civile e le varie associazioni insieme al movimento 5 stelle propongono incontri e fanno proposte per chiudere gradualmente questo benedetto forno inceneritore senza mai trovare neanche il ben che minimo dialogo.
Si era pensato anche ad un REFERENDUM consultivo cittadino , ma la proposta giace negli uffici del comune dove si fa finta di non averla ricevuta.
Abbiamo partecipato al "forum per la chiusura " perché pensavamo fosse un tavolo costruttivo , ma a parte la presenza di associazioni e comitati e di qualche politico effettivamente interessato si è subito dimostrato un tavolo di promozione per la prossima compagna elettorale dove tutte le forze politiche presenti erano verbalmente concordi alla sua chiusura .
Ma se siete tutti d'accordo e sedete tutti in maggioranza allora vi consigliamo di ritrovarvi in sala giunta a discutere di questo problema e non in una sala di oratorio con comitati e associazioni, forse riuscireste a fare qualcosa perché fino ad oggi avete fatto troppo poco e abbiamo perso CINQUE anni preziosi.

E possiamo dire la stessa cosa se guardiamo all'elettrodotto .

"PUOI DIRE QUELLO CHE VUOI MA SEI QUELLO CHE FAI" 


Il Consiglio Direttivo dell' Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)