Translate

Visualizzazione post con etichetta INQUINAMENTO. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta INQUINAMENTO. Mostra tutti i post

domenica 20 marzo 2022

ONLINE LA RELAZIONE ISDE AGGIORNATA SU IMPATTO DEL TRASPORTO AEREO SU CLIMA, AMBIENTE E SALUTE - E L'AEROPORTO DI LINATE CHE IMPATTO HA SUL NORD MILANO?????

Il 18 luglio 2019 avevamo scritto al sindaco del comune di Milano, poiché è anche sindaco dell'area Metropolitana, per richiedere una rilevazione della qualità dell’aria in concomitanza della chiusura dell’aeroporto di Linate per il suo rifacimento.

Qui sotto il testo della missiva:


"Nel parlare di emissioni CO2, di particolato PM 2,5 e PM 10 si tende a pensare immediatamente alle automobili o alle ciminiere delle industrie presenti nell’hinterland di Milano, ed effettivamente queste ultime due coprono una buona parte delle cause determinanti del problema dell’effetto serra ma non sono le sole.

Tra le fonti antropiche di emissioni di gas serra troviamo anche i voli aerei e gli utilizzi delle vecchie caldaie per riscaldamento. Finora l’attenzione dei governi (locali e nazionali) sul settore aereo è stata praticamente NULLO o volutamente assente considerandolo un effetto marginale nonostante siano già stati rilevati rilevanti variazioni di emissioni durante la chiusura dello spazio aereo in Europa dovuto all’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajökull nel 2010.

Negli anni passati il settore del trasporto aereo civile è stato spesso esonerato dal rispetto degli impegni internazionali sul clima e avvantaggiato fiscalmente anche dall'assenza di accise sul carburante utilizzato dagli aeromobili (kerosene) oggi sappiamo invece che, come per gli autoveicoli, anche per gli aeromobili esistono motorizzazioni “ecologiche”, ovvero che producano emissioni ridotte.

Su questa breve sintesi e sul fatto che l’aeroporto di Milano Linate chiude dal 27 luglio per una ristrutturazione, chiediamo che vengano eseguiti, durante i tre mesi di fermo, delle rilevazioni sulla qualità dell’aria in prossimità dell’aeroporto e nei comuni interessati dai corridoi di decollo (Sesto San Giovanni) e atterraggio in modo da poter aver dei dati oggettivi e poter valutare eventuali azioni.

Sia chiaro che NON siamo qui a chiederne la chiusura, ma un'analisi (PRIVA DI CONFLITTI D'INTERESSE) che tenda a minimizzare l’inquinamento prodotto migliorando la qualità dell’aria magari limitando l’uso dell’aeroporto ai solo mezzi “ecologici” (un po’ come avviene per l’area C o B a Milano) e magari anche limitando il numero dei voli (aumentato a dismisura con EXPO nel 2015 e mai riportato ai livelli precedenti).

 
Sono passati anni da quando abbiamo chiesto spiegazioni al sindaco di Milano e a parte una risposta formale che ci informava di una apertura di una pratica n°0009205 del 18/07/2019, non abbiamo mai ricevuto risposte né analisi in merito.
Oggi però è disponibile sul sito dell’Associazione medici per l’ambiente- ISDE Italia un documento aggiornato dal titolo:


“Impatto del trasporto aereo sul clima, ambiente e salute. Le ragioni scientifiche ed etiche per ridurre e rendere razionale questo tipo di mobilità”


Clicca QUI per scaricare il report in PDF

Il documento offre una approfondita disamina di questa tematica e presenta i più importanti studi internazionali e italiani relativi all’inquinamento atmosferico ed acustico generato dal trasporto aereo, il report evidenzia in particolare gli effetti sofferti dalle comunità residenti in prossimità delle strutture aeroportuali nelle quali si evidenziano incrementi delle malattie cardiovascolari, respiratorie, neoplastiche, dismetaboliche e disturbi della sfera neuro-comportamentale.

Nei bambini sono riportati disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione, riduzione del quoziente intellettivo-QI e, come negli adulti, una netta riduzione della qualità della vita per compromissione del riposo notturno a causa delle operazioni aeroportuali svolte anche durante la notte.

Questo in sintesi quanto emerge dal report di ISDE, ci piacerebbe conoscere l'incidenza di rischio e quali effetti ci siano (e se ci sono) sulla popolazione del nord Milano, in particolare di Sesto San Giovanni, e quale programmazione si è pensato per minimizzare l'impatto ambientale su un'area ad alta densità abitativa come la nostra.

La domanda posta nel 2019 resta sempre valida ed in attesa di risposta.

mercoledì 29 dicembre 2021

ONLINE I DATI DELLE CINQUE CENTRALINE POSIZIONATE PER IL MONITORAGGIO DELLA BIOPIATTAFORMA

Con qualche mese di ritardo, dovuto alla definizione del software e al test degli apparati, sono stati  pubblicati i dati registrati negli ultimi 9 giorni dalle cinque centraline installate. 
I valori pubblicati sono consultabili sul sito di ZeroC al seguente link:


E' possibile selezione la centralina dal menù a tendina 

per visualizzare i dati giornalieri rilevati


Questa registrazione di dati è fondamentale per registrare il cosiddetto "fondo  ambientale" esistente dell'area dove è stato deciso di costruire l'impianto della BioPiattaforma.

giovedì 9 settembre 2021

A CASCINA GATTI E' ALLARME TRAFFICO - LA RICHIESTA AL COMUNE -

Con la chiusura dell'accesso alla tangenziale est di via Di Vittorio (per cause sconosciute) da oltre un mese e con il protrarsi dei lavori sulla via Adriano (a Milano) per la posa delle rotaie del tram, con l'apertura delle scuole di lunedì 13 settembre il quartiere di Cascina Gatti rischia di rimanere "bloccato" nelle ore di punta con il relativo aumento di smog ed inquinanti.



Già in questi giorni, di traffico ordinario per la ripresa delle attività si è potuto constatare ingorghi e traffico rallentato nelle ore di punta sia al mattino che al pomeriggio.

Chiediamo di conoscere le tempistiche e le motivazioni della chiusura della rampa di immissione alla tangenziale est e quali misure il comune intende adottare in merito ai problemi di viabilità che quasi sicuramente si presenteranno lunedì 13 settembre se non muta la situazione attuale.

- Appena avremo la risposta la pubblicheremo -

 

mercoledì 22 gennaio 2020

RICHIESTE SPIEGAZIONI AL SINDACO SULLE MANCATE ANALISI DELL'ACQUA DI PRIMA FALDA USATA PER I LAGHETTI ALLA BERGAMELLA


 

L’associazione aveva già chiesto alla precedente giunta, una volta venuti a conoscenza della volontà di utilizzare l’acqua di prima falda per l’irrigazione degli orti e per il laghetto del parco, che venissero eseguite analisi sull'acqua di prima falda (notoriamente inquinata come certificano QUI le analisi condotte da ARPA  negli anni, vedi QUI il nostro post del 2016, e QUI quello di aprile 2019) almeno settimanali, siamo poi venuti a conoscenza, dopo una richiesta agli atti eseguita nel 2018 che il comune ha deciso in maniera autonoma e arbitraria di procedere a suddette analisi ogni semestre, mentre con la richiesta agli atti compiuta nel 2019 (per conoscere le analisi che l'assessore all'ambiente disse a mezzo stampa di aver fatto eseguire a seguito della moria di animali presso il laghetto) che le analisi erano state sospese all'inizio del 2019  poiché il laboratorio che le eseguiva non era più certificato, per cui abbiamo chiesto, con urgenza, tramite un esposto protocollato in data 20 dicembre 2019, che vengano riprese, con cadenza mensile, le analisi sulle acque presso un laboratorio qualificato, indipendente e libero da qualsivoglia conflitto d’interesse.

Rimaniamo in attesa della risposta scritta richiesta.



giovedì 3 ottobre 2019

IN MOLISE FINANZIATO DALLA REGIONE UNA INDAGINE EPIDEMIOLOGICA SUGLI EFFETTI DI TRE INCENERITORI

Il Ministero della Salute ha chiesto un coinvolgimento diretto dell’istituto nella programmazione del nuovo studio, proprio alla luce delle criticità emerse dallo studio preliminare sullo stato di salute della popolazione dei comuni di Venafro, Pozzilli, Sesto Campano e Isernia, commissionato al Cnr di Pisa dall'associazione ‘Mamme per la Salute’, studio che rende necessario “approfondire l’indagine conoscitiva".
Lo studio ha evidenziato anomalie “rispetto al contesto regionale” in particolare per le malattie cerebrovascolari e per quelle del sistema circolatorio. Per le donne “l’analisi ha mostrato un eccesso di tumori – scrivono dal ministero – soprattutto per quello della mammella”.



Leggi QUI l’articolo completo sul il Fatto Quotidiano


venerdì 26 aprile 2019

I LAGHETTI DEL PARCO DELLA BERGAMELLA E L'ACQUA DI PRIMA FALDA


E’ stata ripristinata la pompa di ricircolo nei laghetti artificiali della Bergamella, dopo mesi è finita la stagnazione dell’acqua con il proliferare di insetti, 


rimangono le nutrie (ma non sembra esserci la volontà di rimuoverle) e rimane il rischio legato all'utilizzo di acqua di prima falda, acqua come descritto dalla Valutazione d'impatto ambientale del 2008 (vedi QUI il nostro POST del 2016) dalla quale si rilevano i dati relativi agli inquinanti presenti con valori che "fluttuano" nel periodo temporale, tale fluttuazione significa che le fonti inquinanti sono ancora attive sul territorio e non solo dovute solo all'eredità lasciata dall'acciaieria Falk e dal comparto industriale esistente negli ultimi decenni (come invece ci hanno fatto credere).

Tale indagine aveva certificato inquinanti come CROMO ESAVALENTE (classificato dalla I.A.R.C. come cancerogeno per l’uomo classe I) e altre sostanze come il TETRACLOROETILENE (classificato dalla I.A.R.C. come probabile cancerogeno per l’uomo gruppo 2A) e il cloroformio, nonostante ciò il comune ha comunque deciso di utilizzare quest'acqua per creare i laghi artificiali (di fianco agli orti in un parco dove il terreno è stato bonificato).

L’indagine di ARPA del 2016 sul SIN di Sesto San Giovanni (leggi QUI ) non solo ha confermato l’andamento rilevato precedentemente ma ha analizzato nello specifico anche gli altri inquinanti, trovando praticamente inalterato lo stato di salute delle acque di prima falda.
Per questa serie di motivi avevamo espressamente richiesto, nel rispetto del principio di precauzione, che non venisse utilizzata dagli ortisti per annaffiare gli orti (richiesta accettata) o per creare i laghetti (in un’area che era appena stata bonificata dalla cooperativa) e che venisse controllata settimanalmente visto che nessuna opera di bonifica è stata prevista o intrapresa in questi ultimi anni, né tanto meno si sono rilevate azioni sulle sorgenti di contaminazione.
Il Comune, nonostante i comunicati (QUI quello del 3 maggio 2003) ha deciso di procede in maniera autonoma, creando i laghetti artificiali e ad eseguire controlli semestrali che non servono assolutamente a nulla.

domenica 3 marzo 2019

STUDIO ISPRA CONFERMA CHE LA QUALITÀ DELL’ARIA È DETERMINATA DAL 50% DA EMISSIONI DEI RISCALDAMENTI E ALLEVAMENTI INTENSIVI, INQUINANO PIÙ DI AUTO E MOTO”



Tradotto …… bisogna smetterla di fare slogan parlando del nulla mentre bisogna incominciare a dotarsi di una politica ambientale efficace sia a livello locale/regionale che a livello nazionale, (cosa che non c’è mai stata).

-------o-------o-------o-------o-------o-------o-------
Il riscaldamento e gli allevamenti intensivi inquinano più di auto e moto e sono responsabili di più della metà delle emissioni. È quanto emerge da uno studio dell’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che ha analizzato l’inquinamento da Pm 2,5 (particolato fine) e Pm10. In particolare il riscaldamento è responsabile del 38% del particolato, mentre gli allevamenti lo sono del 15,1%. Lo stoccaggio degli animali nelle stalle e la gestione dei reflui inquina più dei veicoli leggeri (al 9%) e persino più dell’industria (11,1%). “Non basta fermare il traffico. Non basta agire sul riscaldamento”. Per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo si deve agire anche sugli allevamenti”. ……… leggi QUI l’articolo completo sul FATTO QUOTIDIANO



mercoledì 20 dicembre 2017

ELIMINIAMO IL CASELLO DI SESTO

Basta pagare Serravalle per un balzello che non serve più, l’investimento iniziale è stato ampiamente ripagato, lo abbiamo sempre sostenuto e lo sostenteremo sempre, si sta avvicinando la data della fine della convenzione sottoscritta dal comune di Sesto San Giovanni che non ha portato assolutamente nulla ai suoi residenti se non un aumento del traffico, inquinamento e relative patologie correlate.

- Via il casello di Sesto San Giovanni sulla Tangenziale Nord –

Oggi è fondamentale aver coraggio e lavorare per togliere definitivamente la barriera della Tangenziale Nord per ridurre il traffico pesante e di attraversamento a Sesto San Giovanni e il relativo inquinamento.

Sono troppe le promesse gratuite e fuori luogo che la politica fece ai cittadini sestesi, per più di 20 anni, com'era stato promesso una volta ammortizzati i costi sarebbe stato tolto e allora togliamolo, in troppi stanno facendo orecchie da mercante nella speranza che ci si dimentichi di quella promessa. 

lunedì 13 novembre 2017

COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO NO VASCA PARCO NORD

Riceviamo e pubblichiamo auspicando che si arrivi presto ad una soluzione che tenga conto degli effetti sulla salute e sull'ambiente che tale opera porterebbe una volta eseguita, auspichiamo inoltre che Regione Lombardia si adoperi in modo da fare tornare il Seveso un fiume degno di tale nome, e non uno dei tre fiumi più inquinati d’Europa e che lungo il suo corso, tra Brianza e Nord Milano, trova ancora attivi oltre 1.400 scarichi abusivi, alcuni dei quali fonte di grave inquinamento.



----o----o----o----o----o----o----o----o----o----

I cittadini del quartiere Papa Giovanni di Bresso, rappresentati dal Comitato no vasca si dissociano da quanto riportato su Il Giorno nell'articolo "E dal Consiglio Europeo solo pacche sulle spalle", in cui si parla di malcontento dei bressesi.
I cittadini del quartiere, per il cui diritto alla salute e alla fruizione del verde il Comitato no vasca si sta battendo ormai da tempo contro la realizzazione del progetto della vasca nel Parco Nord, vogliono esprimere tutto il loro entusiasmo sia per la presa in carico della loro petizione e della loro battaglia da parte dell'onorevole Alberto Cirio sia per l'invio da parte della Presidentessa Wikstrom, della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo, di una lettera alla Regione Lombardia con cui viene riferita la preoccupazione dei cittadini per i rischi legati al progetto e l'attenzione dell'Europa in merito alla questione e a possibili soluzioni alternative che evitino la distruzione di 4 ettari di area regionale protetta e la realizzazione di un impianto di raccolta di acque fortemente inquinate con il conseguente rischio della creazione di condizioni igienico-sanitarie critiche a pochissimi metri da un quartiere densamente abitato.
I cittadini della zona hanno profondamente apprezzato questo importantissimo gesto con cui l'Europa dimostra di prendersi carico dell'istanza sollevata dal quartiere e comprendono tutto il suo significato, consapevoli della grande sensibilità della Comunità europea in merito all'ambiente e alla tutela della salute pubblica. Gli abitanti del quartiere prospiciente l'area di Parco Nord, purtroppo individuata per il progetto della vasca, si rendono conto che l'intervento della Commissione Petizioni al loro fianco conferisce alla battaglia un nuovo peso, avendo finalmente visto ascoltate e accolte le loro istanze contro un progetto altamente impattante sull'ambiente e sulla vita della popolazione locale.
Il Comitato no vasca vuole anche sottolineare quanto sia stato fondamentale il ruolo dell'onorevole Alberto Cirio nel rendere possibile un iter rapido ed efficace per la petizione presentata dai cittadini.
Lo scorso aprile infatti Alberto Cirio ha voluto espressamente fare un sopralluogo di persona sull'area di Parco Nord su cui il Comune di Milano vorrebbe realizzare la vasca. In questa occasione ha incontrato gli abitanti della zona con cui si è confrontato a lungo, dimostrando grande sensibilità per la loro battaglia. È rimasto in stretto contatto con i cittadini in tutti questi mesi, rispondendo a tutte le loro domande. Anche l'11 luglio, giorno della discussione della petizione presso la Commissione petizioni, l'europarlamentare era presente in aula per ascoltare l'intervento della proponente della petizione e soltanto problemi di traffico, che hanno portato alcuni componenti della delegazione ad arrivare in Parlamento più tardi del previsto, gli hanno impedito di assistere alla discussione rimandata nella sessione del pomeriggio. Ma neanche in questo frangente imprevisto i cittadini si sono trovati soli, essendo intervenuto un collega a fare le veci di Alberto Cirio e a sostenere la loro richiesta.
Grazie all'Europa i cittadini del quartiere su cui pende un progetto così critico si sono finalmente sentiti accompagnati e sostenuti nella loro lotta.

Comitato no vasca

martedì 3 ottobre 2017

IL NORDMILANO È L’AREA PIÙ INQUINATA DI TUTTA EUROPA


Gli allarmanti dati contenuti nel rapporto presentato al Senato dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile "La sfida della qualità dell' aria nelle città italiane" ( clicca QUI per scaricare il report ) evidenzia che in Italia l’area più inquinata è la Pianura Padana e che in questa macro area l’hinterland di Milano,(Sesto San Giovanni insieme a tutti i comuni del Nordmilano ), è purtroppo la peggiore in quanto a smog.
Nel nostro piccolo l’abbiamo sempre sostenuto, ed è per questo che abbiamo sempre chiesto alla politica interventi volti a migliorare la qualità dell’aria a partire dalla dismissione dell’inceneritore di Sesto San Giovanni , dall'eliminazione del casello autostradale ( che di fatto convoglia un flusso di traffico all'interno di Sesto S.G. ) fino alla programmazione di una “ri-forestazione” della città.
---o---o---o---o---o---o---o---o---o---o---
La zona più inquinata del Paese più inquinato. E' una fotografia allarmante quella che la Fondazione sviluppo sostenibile fa dell'hinterland milanese, nel rapporto "La sfida della qualità dell' aria nelle città italiane"............ ( Leggi QUI l’articolo completo sul Giorno )

Leggi QUI l’articolo sul NORDMILANO24.IT


giovedì 26 maggio 2016

INCONTRO PUBBLICO PROMOSSO DAL GRUPPO "DIFENDIAMO LA SALUTE" SULLA QUALITA' DELL'ARIA


“DIFENDIAMO LA SALUTE” PRESENTA:  
LA GESTIONE DELLE EMERGENZE DA INQUINAMENTO ATMOSFERICO   È CRUCIALE PER LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE

             Martedì 31 maggio 2016  ore  17,30-20,30   via Vida 7 (presso Legambiente)

Cause e ricadute sulla salute dell’inquinamento atmosferico relazione di Paolo Crosignani, per  molti anni Direttore del Dipartimento di Epidemiologia dell’Istituto dei tumori di Milano è perito del Tribunale in molte cause che riguardano gli inquinanti atmosferici.

Come vogliamo gestire il superamento della soglia di allarme di 50 ug/m3?

Ne discutiamo con:
  • i candidati sindaco Basilio Rizzo e Gian Luca Corrado;
  • Stefano D’onofrio consigliere di zona 1;
  • Anna Scavuzzo delegata all’area metropolitana sul tema;
  • Le associazioni Genitori antismog  con Elena Sisti,
  • Cittadini per l’aria con Anna Gerometta;
  • Legambiente con Gian Mario Ubbiali presidente del circolo di Cormano. 
  • L’Assessore alle Politiche sociali e alla Cultura della Salute Francesco Majorino


Presenta Antonella Nappi per il gruppo di donne “Difendiamo la salute” nato come incontro presso le Pari Opportunità del Comune di Milano (Anita Sonego) all’atto della giunta Pisapia, fa opera di informazione sugli inquinanti ambientali e le cause che li determinano per contrastare la censura di Media e Istituzioni che rendono i Cittadini ignari delle ricadute per la loro salute e dipendenti dalle scelte del potere.

mercoledì 18 maggio 2016

SESTO S.G. - ACQUA DI PRIMA FALDA - UN PROBLEMA CONOSCIUTO E MAI AFFRONTATO

Nell'ottobre 2013 siamo venuti a conoscenza durante un incontro pubblico svoltosi nel q.re Adriano del progetto relativo alla creazione della centrale di cogenerazione che doveva nascere sul confine tra Milano e Sesto San Giovanni ,

Andammo a chiedere informazioni al comune di Sesto S.G ma nessuno ci volle dare spiegazioni , la risposta fu :

“ noi non sappiamo niente , non conosciamo il progetto ci dobbiamo informare “ , 

solo dopo ripetute richieste e passate cinque settimane siamo venuti a conoscenza di cosa si trattava.
Il progetto originario prevedeva una centrale di cogenerazione che doveva sfruttare l’acqua di prima falda per alimentare una centrale di teleriscaldamento che avrebbe avuto bisogno di enormi quantità di energia elettrica per il suo funzionamento e che avrebbe restituito al territorio centinaia di litri d’acqua bonificata, riportando in funzione l'elettrodotto tanto contestato che dall'inizio degli anni 2000 risulta praticamente non utilizzato ( mettendo di fatto in sicurezza il quartiere ).
Il comune si affrettò a dichiarare il progetto obsoleto , sintetizzando tale decisione con con il seguente comunicato stampa 


Ma da allora siamo venuti a sapere dell’inquinamento dell’acqua di prima falda e dei progetti d’intervento previsti, annotandolo nei problemi ambientali della zona.
Nei tanti e costanti incontri avuti in comune , inizialmente ci venne spiegato che tale inquinamento era circoscritto ai soli siti industriali ora dismessi , avevamo qualche dubbio su questa interpretazione perché da sempre a Milano l’acqua di prima falda è sempre stata conosciuta come un grosso lago sotterraneo.


Successivamente ci vediamo confermato quanto supponevamo , ovvero l’inquinamento dell’acqua di prima falda non risulta più circoscritto alle sole aree industriali ma bensì ci veniva spiegato che partiva da Monza e arrivava a Milano.




L'inquinamento principale è stato descritto dalla Valutazione d'impatto ambientale del 2008 , dai tre grafici si denota che i dati relativi agli inquinanti "fluttuano" nel periodo temporale considerato, ciò significa che le fonti inquinanti sono ancora attive sul territorio e non solo dovute solo all'eredità lasciata dall'acciaieria Falk e dal comparto industriale che era esistente.

Il 4 febbraio 2015 abbiamo affrontato in comune alla presenza del'Assessore Iannizzi e del dirigente comunale Fabbri la situazione relativa all'inquinamento dell'acqua di prima falda , alla situazione già nota esposta sopra,  che vedeva la presenza di metalli pesanti e cromo-esavalente siamo venuti a conoscenza che con le ultime indagini anche l'acqua di seconda falda vanta la presenza di solventi clorurati con quantità prossime ai livelli di legge e che il picco di tali valori è stato riscontrato a Gorla.

Il problema inizialmente confinato al comune di Sesto con le ultime indagini ha assunto proporzioni ben più ampie che riguardano l'intera area del nord est dell' area metropolitana e data la sua estensione è passata di competenza alla Regione Lombardia, 
Abbiamo sottolineato che avremmo gradito sapere come le istituzioni si stavano muovendo, perché abbiamo notato che tale problema, già noto 10 anni fa ( anche se coscritto al comune di Sesto ) riguarda ora un'area che va da Monza a Milano , e rischiamo che passino altri 20 anni senza veder eseguita nessuna azione visto che nessuno ne parla o ne solleva il problema.
La risposta avuta è stata vaga e siamo stati invitati a contattare l’ufficio bonifiche della Regione.

Rimaniamo però fiduciosi , come sempre , che questo problema venga affrontato, nella speranza che nessuno ci venga a dire che ancora:

 " ... NON RITENIAMO CHE CI SIA L'INTERESSE PUBBLICO PER LA CITTA' ...".