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lunedì 23 dicembre 2013

A U G U R I !!!!


Il 2013 per noi si chiude ricco di eventi , ci aspettavamo di ricevere il progetto d'interramento come promesso dal dirigente Adel Motawi di TERNA durante la trasmissione di RAI1 DEL 29 OTTOBRE 2013 , ma così non è stato.

Vi invitiamo a visionare QUI sul nostro sito il documentario LA COMUNITA' E L'ELETTRODOTTO" girato dall'Istituto Superiore della Sanità , dove di possono notare le sorprendenti affinità e che gli stessi problemi da noi riscontrati sono stati rilevati e certificati anche a Longarina ( RM) con una piccola differenza che li l'elettrodotto in questione è da 60 Kv ( il nostro è da 220 Kv )

Auguriamo a tutti coloro che ci seguono e che partecipano all'attività dell'Associazione i nostri migliori auguri di Buone Feste 2013 e uno speciale augurio per il 2014 che possa essere un anno importante per l'interramento dell'elettrodotto.

Staff Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)

venerdì 20 dicembre 2013

ELETTROSMOG, TAR RESPINGE RICORSO VODAFONE A TRENTO

Secondo il tribunale amministrativo regionale il nuovo regolamento sull'inquinamento elettromagnetico per le alte frequenze "è un atto emanato dal Consiglio provinciale nell'esercizio del potere di indirizzo politico", e la sua impugnazione "è inammissibile"



Il Tar di Trento ha respinto il ricorso che era stato presentato da Vodafone contro il regolamento sulla protezione da elettrosmog, approvato con decreto del presidente della Provincia alla fine del 2012.
Secondo la sentenza 408 depositata il 16 dicembre, il Tar stabilisce che il regolamento, che impegnava la Giunta a redigere un piano provinciale di settore sulle infrastrutture delle comunicazioni, mirando alla massima riduzione dell’impatto paesaggistico-ambientale, è “un atto emanato dal Consiglio nell'esercizio del potere di indirizzo politico", e “la delibera consiliare con cui è stata approvata la mozione impugnata è atto privo di lesività, quanto meno sul piano della concretezza e immediatezza, cosicché la sua impugnazione è inammissibile, non solo per la natura intrinseca del provvedimento, ma anche per difetto di interesse".
( leggi QUI l'articolo completo di di Antonello Salerno )

giovedì 19 dicembre 2013

STUDIO INDIANO METTE SOTTO ACCUSA LE ANTENNE DEI CELLULARI

Uno studio condotto dai ricercatori del Netaji Subhas Chandra Bose Cancer Research Institute (NSCRI) ha scoperto che la radiazione emessa dai ripetitori dei cellulari sia pericolosa per la salute degli abitanti nelle zone circostanti. Sostiene che essa possa causare diversi disturbi come affaticamento, perdita di memoria, mal di testa, ipoacusia a problemi più gravi come le malattie cardiache, difetti congeniti e soprattutto cancro. Lo studio è stato condotto osservando 200 persone residenti in zone dove erano presenti molti ripetitori di cellulari nel centro di Kolkata. Praticamente tutti i partecipanti riportavano un qualche tipo di disagio fisico.
Il 70% soffriva di stanchezza, il 30% presentava una perdita parziale della memoria, il 20% soffriva di confusione e il 25% aveva disturbi del sonno, mentre il 20% presentava infezioni dermatologiche e circa il 12-15% aveva un danno uditivo con un 10% del campione che soffriva di problemi cardiaci. Metà dei partecipanti allo studio sosteneva di soffrire di problemi di concentrazione e il 30% sosteneva di soffrire di irritabilità. Lo studio ha anche scoperto che due neonati, nati negli ultimi sei mesi, presentava deficit congeniti.
L’aspetto più interessante evidenziato dallo studio è che la maggior parte dei soggetti osservati sosteneva che tutti i loro disturbi di salute sparivano quando lasciavano le loro case e si ripresentavano quando vi ritornavano.
Uno dei ricercatori, Mukhopadhya, sostiene che l’esposizione continuata ai campi elettromagnetici emessi dalle antenne dei cellulari può scatenare danni cellulari, portando al cancro e a disturbi cardiaci.
Lo standard di sicurezza previsto dalla legge indiana,che si basa sulle linee guida dell’International Convention for Non-Ionizing Radiation Protection, prevede un limite di 0.92 Watt per metro quadrato a 1,800 Mhz e di 0.47 Watt per metro quadrato a 900 MHz per un’esposizione di massimo un’ora al giorno. Nonostante ciò, gli esperti indiani ritengono che non sia sufficiente a tutelare la salute pubblica.

Il direttore del Chittaranjan National Cancer Research Institute (CNCRI), Dott. Jaydip Biswas, sostiene che le antenne dei cellulari non dovrebbero essere installate in aree molto popolate o vicino alle scuole.
L’oncologo Gautam Mukhopadhyay sostiene che l’esposizione continuativa a campi elettromagnetici ha un impatto sulla salute e che, se anche non dovesse causare tumori, è comunque in grado di causare una serie di malesseri che con il tempo possono produrre una malattia importante.
Il Prof. Sudarshan Neogi dell’ IIT-Kharagpur, che ha partecipato allo studio pilota sulla radiazione dei cellulari commissionato dal governo, ritiene che il limite di 0.92 Watt per metro quadro sia errato in quanto si basa su un limite temporale di esposizione di 6 minuti, ovvero prevede che ci siano 23 ore e 54 minuti di non esposizione per consentire il “raffreddamento” dei tessuti, mentre questo non avviene in aree con alta concentrazione di antenne.
In Italia il limite è 1 Watt per metro quadrato per esposizioni acute (19,4 V/m) e 0,001 Watt per metro quadro (ovvero circa 6 V/m calcolato su una media di 24 ore e non più di 6 minuti come avveniva prima del 2012) per esposizioni in aree dove si sosta più di 6 ore.

Il Dott. Fiorenzo Marinelli del CNR di Bologna ritiene che sia necessario quanto prima tornare ad un modello di misurazione dei campi elettromagnetici su una media di 6 minuti invece che su 24 ore in quanto nel lungo periodo i picchi di emissione vengono nascosti dal calcolo matematico della media dei valori, di fatto nascondendo gli effetti profondi delle emissioni elettromagnetiche sulla materia vivente.
“In base alla nostra esperienza di ricerca si può affermare che si presentano con maggiore prevalenza sintomatologie e malesseri negli abitanti in prossimità delle fonti di emissioni di radiofrequenza”, conclude il Dott. Marinelli. “Il fatto che la radiofrequenza sia stata classificata nel 2011 come possibile cancerogeno per l’Uomo imporrebbe di tenere le antenne dei cellulari distanti dai luoghi di alta densità abitativa e soprattutto da luoghi sensibili come ospedali o scuole.”

Dott.ssa Francesca Romana Orlando
Vice Presidente di A.M.I.C.A.
Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale


FONTE : Indian Times

martedì 17 dicembre 2013

SORRENTO ELETTROSMOG - IL COMUNE INIZIA IL CENSIMENTO

Censire le sorgenti elettromagnetiche presenti sul territorio comunale per verificare il livello di esposizione cui è soggetta la popolazione. È l’obiettivo di un progetto varato dalla Giunta e che troverà concreta attuazione nei prossimi giorni. Un provvedimento del servizio gare e manutenzione, infatti, prevede l’installazione di due centraline in altrettanti punti nevralgici della città. Le apparecchiature avranno lo scopo di monitorare la portata delle emissioni di campi elettromagnetici generati dagli impianti per la telefonia mobile e dai ripetitori radiotelevisivi. La società specializzata cui è stato affidato l’incarico di svolgere il servizio effettuerà anche uno screening del territorio, grazie a sofisticate strumentazioni per la geolocalizzazione, allo scopo di censire tutte le fonti di emissione. Una volta completato lo studio si potrà redigere una mappa delle sorgenti ed anche verificare se chi le ha installate è in possesso di tutte le necessarie autorizzazioni tecnico-amministrative. Il progetto dell’amministrazione consentirà anche di individuare aree idonee alla delocalizzazione degli impianti per le telecomunicazioni già esistenti. I risultati delle analisi ambientali saranno poi pubblicate, con cadenza quotidiana, sia sul sito internet dell’azienda (www.tesem.it), che su quello istituzionale del Comune di Sorrento. I cittadini potranno così sapere sempre quali sono i punti della città dove si registrano i picchi maggiori di elettrosmog. Ci saranno infine, diverse sessioni di misura presso aree critiche individuate dai tecnici dell’azienda e da quelli dell’ente. 

FONTE : POSITANONEWS.IT 

giovedì 12 dicembre 2013

ELETTRODOTTO RIZZICONI, NON SI FERMA LA PROTESTA

Il sinologo veneziano Scarpari  guida la mobilitazione dei cittadini: «C'è pericolo per la salute dei cittadini e per l’ambiente»


MESSINA – Non si fermano le proteste contro la realizzazione dell’elettrodotto Sorgente Rizziconi nella zona tirrenica del messinese, dopo Pace del Mela, Serro e Rocca Valdina anche i residenti di Venetico Superiore si sono mobilitati da diverse settimane per dire no all’ultimazione della struttura e sono insorti contro Terra. Il comitato di cittadini, guidato da un veneziano il professore Maurizio Scarpari, sinologo di fama internazionale che da anni passa le sue vacanze nel bel borgo da fiaba, sono agguerriti e nei giorni scorsi hanno messo in atto una fiaccolata per manifestare contro l’opera. “Da anni passo diversi mesi qui – spiega Scarpari – , questo era un posto fantastico e tranquillo. Mi sono reso conto qualche mese quando ho visto il pilone installato da Terna del pericolo per la salute dei cittadini e per l’ambiente. Qui i residenti non sapevano nulla e appena si sono accorti che la struttura passava in mezzo al centro cittadino e non dietro la collina si sono allarmati. E’ sotto gli occhi di tutti anche l’impatto ambientale pazzesco di questa struttura, che distrugge un paese storico. I danni si vedranno tra 10 o 20 anni quando i bambini di oggi che hanno tra l’altro, un campetto di calcio vicino al traliccio risentiranno di problemi di salute come è possibile vista la vicinanza di questa struttura. Terna non ha mai risposto alle nostre richieste e ci ha ignorato rimanendo sulle sue posizioni”.

DENUNCIA 170 PERSONE – “Noi così abbiamo presentato una esposto firmato da 170 abitanti alla Procura della Repubblica per ‘l’invasione’ di Terna nel nostro comune senza avvertire prima i cittadini. E’ chiaro a tutti che questo progetto non interessa la Sicilia, ma è solo una pedana di lancio per l’Africa, un progetto che interessa i produttori di energia europei che venderanno energia altrove. Noi non avremo nessun beneficio, ma il prezzo lo pagherà il nostro territorio. Stanno distruggendo un paese che ha una vocazione turistica con reperti architettonici e artistici unici e creeranno problemi alla salute. E non è un caso secondo me che sono tre i ministeri coinvolti nella fase autorizzativa quello dell’Ambiente, dello Sviluppo e dei Beni culturali, ma manca quello che dovrebbe essere il primo ad essere interessato: quello della Salute. Noi comunque, abbiamo scritto formalmente anche al ministero dell’Ambiente spiegando le nostre ragioni e speriamo che obbligherà Terna a fare una variante che non costa niente e che salverebbe un paese, spostando tutto dietro la collina. Il comitato chiede a Terna solo che sia modificato il tracciato riprendendo quello vecchio senza creare nessun impatto ambientale. E anche l’attuale amministrazione comunale, ha deciso nelle scorse settimane di proporre una variante all'azienda e a tutti gli enti interessati”. ( leggi QUI l’articolo  completo ).

martedì 10 dicembre 2013

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO, È ORA DI REAGIRE!

Sono tuttora oscuri gli effetti sulla salute umana e sull’ambiente del cosiddetto inquinamento elettromagnetico o elettrosmog, definito come quel particolare tipo di inquinamento causato dalle onde radio emesse dai campi elettromagnetici. Secondo alcuni studi scientifici, anche una debole esposizione a tali onde radio può provocare effetti biologici. Ad esempio il rallentamento della crescita dell’erba e di altri vegetali, la perdita dell’abilità di navigare dei piccioni o il calo della fertilità dei ratti. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che fa capo all’Organizzazione mondiale della Sanità, ha del resto classificato i campi elettromagnetici fra i fattori cancerogeni per l’uomo.
La legge applicabile, che è la quadro n. 36 del 22 febbraio 2001, distingue fra limiti di esposizione, valori di attenzione ed obiettivi di qualità. Il successivo decreto del presidente del consiglio dei ministri dell’8 luglio 2003 ha stabilito a quanto ammontano tali limiti, valori ed obiettivi. A riprova del carattere assolutamente incerto degli effetti prodotti dall’elettrosmog, la legge citata ha peraltro stabilito all’art. 4, lett. b, l’attuazione di “un programma pluriennale di ricerca epidemiologica e di cancerogenesi sperimentale, al fine di approfondire i rischi connessi all’esposizione a campi elettromagnetici a bassa e alta frequenza”.
In attesa che i rischi vengano approfonditi, l’inquinamento elettromagnetico continua, anzi aumenta, dato il proliferare di impianti atti a produrlo, in particolare le antenne per la telefonia mobile. Né pare granché consolatoria la previsione, alla lettera f dello stesso articolo della “realizzazione di accordi di programma con i gestori di elettrodotti ovvero con i proprietari degli stessi o delle reti di trasmissione o con coloro che ne abbiamo comunque la disponibilità nonché con gli esercenti di impianti per emittenza radiotelevisiva e telefonia mobile, al fine di promuovere tecnologie e tecniche di costruzione degli impianti che consentano di minimizzare le emissioni nell’ambiente e di tutelare il paesaggio”. Quanti e quali accordi di programma sono stati infatti conclusi?

Il successivo art. 8 prevede inoltre il conferimento alle Regioni di importanti compiti, relativi a “a) l’esercizio delle funzioni relative all’individuazione dei siti di trasmissione e degli impianti per telefonia mobile, degli impianti radioelettrici e degli impianti per radiodiffusione, ai sensi della legge 31 luglio 1997, n. 249, e nel rispetto del decreto di cui all’articolo 4, comma 2, lettera a), e dei principi stabiliti dal regolamento di cui all’articolo 5;
b) la definizione dei tracciati degli elettrodotti con tensione non superiore a 150 kV, con la previsione di fasce di rispetto secondo i parametri fissati ai sensi dell’articolo 4 e dell’obbligo di segnalarle;
c) le modalità per il rilascio delle autorizzazioni alla installazione degli impianti di cui al presente articolo, in conformità a criteri di semplificazione amministrativa, tenendo conto dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici preesistenti;
d) la realizzazione e la gestione, in coordinamento con il catasto nazionale di cui all’articolo 4, comma 1, lettera c), di un catasto delle sorgenti fisse dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, al fine di rilevare i livelli dei campi stessi nel territorio regionale, con riferimento alle condizioni di’ esposizione della popolazione;
e) l’individuazione degli strumenti e delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi di qualità di cui all’articolo 3, comma 1, lettera d), numero 1);
f) il concorso all’approfondimento delle conoscenze scientifiche relative agli effetti per la salute, in particolare quelli a lungo termine, derivanti dall’esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”.

Sono stati esercitate tali funzioni e come? C’è da dubitare che siano state esercitate in modo adeguato se è vero che il regolamento regionale vigente in materia è precedente alla legge-quadro citata e non prende per nulla in considerazione le antenne per la telefonia mobile. Il più recente (del 2009) Rapporto in materia redatto dall’Agenzia regionale per l’ambiente fa riferimento ad una legge che avrebbe dovuto essere approvata a breve ma di cui in realtà si sono perse le tracce.

In tale situazione di sostanziale inadempimento normativo continua come accennato il proliferare incontrollato di impianti suscettibili di produrre elettrosmog, in particolare i ripetitori di telefonia mobile. Da ultimo, ho avuto notizia di taluni che si stanno costruendo in zone residenziali ed agricole della nobile città di Fondi. Ma il fenomeno interessa varie parti della Regione Lazio e l’intero territorio nazionale.


Non sarebbe il caso di pronunciare, in nome del principio di precauzione, un’immediata moratoria alla costruzione di impianti di questo tipo? Nell’attesa che le istituzioni provvedano, i cittadini hanno il diritto e dovere di tutelarsi con la mobilitazione democratica a tutela della salute propria e dei loro figli e dell’ambiente.

lunedì 9 dicembre 2013

BRESSO, CITTADINI INFURIATI: "BASTA ANTENNE PER I TELEFONI"

Il sindaco Ugo Vecchiarelli ha pubblicato le richieste di Wind e H3G per installare nuove stazioni radio. I residenti si preoccupano per la propria salute

Bresso, 9 dicembre 2013

Alle compagnie telefoniche piace Bresso. Nel Comune più densamente popolato della Lombardia potrebbero arrivare quattro nuovi impianti di telefonia radiomobile, mentre uno già esistente, in via Ticino 9, potrebbe essere potenziato. Lo hanno scoperto da poco e con sgomento, i bressesi, e già si stanno mobilitando.

Nell’arco di meno di due settimane sia Wind sia Tre hanno chiesto alla giunta guidata da Ugo Vecchiarelli di potersi allargare sul territorio. È Wind a puntare più in alto, prospettando quattro nuove stazioni radio base in un'area molto ristretta vicino al confine con l'aeroporto. H3g, invece, chiede al sindaco di ammodernare l'impianto di via Ticino.

Vecchiarelli rigira la richiesta ai suoi concittadini. Non solo dandone notizia sull'albo pretorio, come richiede la legge: "Ho deciso di far pubblicare sul sito del Comune le manifestazioni di interesse degli operatori - spiega il primo cittadino - proprio per dare massima evidenza ai cittadini, che possono fare eventuali osservazioni. L'amministrazione non intende dare nulla per scontato". C'è tempo fino a venerdì per far sentire la propria voce sulla proposta Wind, mentre entro il 4 gennaio il Comune riceve le osservazioni sulla Tre. Si può fare un salto all'Ufficio del Protocollo oppure inviare un fax o una mail tramite posta elettronica certificata agli indirizzi ufficio.commercio@bresso.net e comune.bresso@legalmail.it.

Questi i canali ufficiali. Ma su Facebook si è già scatenata la bufera e c'è chi ha già pronta un'osservazione collettiva. A preoccupare i cittadini bressesi è la vicinanza degli eventuali impianti a edifici sensibili, scuole in primis. "E' fondamentale - si legge in una bozza di osservazione - rispettare il preminente interesse della salute pubblica". Ora tocca ai cittadini farsi sentire.


FONTE : ILGIORNO 

venerdì 29 novembre 2013

PROBLEMI GENERATI DAL WI-FI

La crescente implementazione di tecnologie wireless ha assunto negli ultimi anni un andamento esponenziale determinando la presenza di radiazioni elettromagnetiche  sia in alta che bassa frequenza a livello ambientale, sia abitativo che extra-abitativo. Oltre alla telefonia mobile ( in Italia un record mondiale di cellulari,tablet,i-pad, pro-capite)  ed alle relative stazioni radio-base di telefonia mobile ( che spuntano come funghi sui tetti delle nostre città  in una totale situazione di deregulation) la tecnologia WI-FI rappresenta indubbiamente uno tra i maggiori diffusori di queste radiazioni. Ormai in quasi tutte le abitazioni si riscontra la presenza di router emittenti ,rendendole di fatto un forno a microonde  che ammorba l'area abitativa 24/24 h e 365 giorni all'anno. 
Si assiste anche alla diffusione di queste frequenze  nell'ambito di spazi pubblici come piazze,biblioteche,scuole ( fatto molto grave) e parchi dove si riscontra non solo la presenza di una popolazione adulta ma anche molto giovane e e di per  è portatrice di maggiore vulnerabilità agli insulti esterni. Esiste un vastissimo corpo di letteratura scientifica che riporta in migliaia di pubblicazioni  la correlazione tra esposizione a radiofrequenze e microonde  e l'innescarsi di effetti biologico-sanitari  a livello cellulare,di animali da laboratorio e nell'uomo  che possono tradursi in  veri e propri stati di malattia sia a breve che a lungo termine :
1) danni al sistema neurologico
2) danni al sistema immunitario
3) danni al sistema endocrinologico
4) genotossico-tumorali
5) danni alla fertilità
6) disturbi dell'attenzione e dell'apprendimento
ma anche effetti che inducono ad aumentare ( esponenzialmente) fenomeni come l'elettrosensibilità che ora colpisce in Italia circa il 3% della popolazione  con 1.7 milioni di ammalati  con costi sociali per la collettività molto elevati.
Tali preoccupazioni sono state recepite dagli organismi internazionali, con significativi interventi della UE ( Risoluzione 2.4.2009) della Agenzie di protezione ambientale e sanitaria ( Aiom 2007-EEA, marzo 2008) nonché,da ultimo, dal Consiglio d'Europa( Raccomandazione ai Paesi membri dell'U.E, 27 maggio 2011).
Sulla spinta di queste evidenze alcuni paesi europei hanno assunto importanti provvedimenti cautelativi,come la Francia, dove l'uso dei cellulari è stato proibito nelle scuole elementari e medie e la Germania, dove il WI-FI è stato vietato in tutte le scuole pubbliche sin dal 2008.
Pertanto in ottemperanza al principio di Precauzione, in considerazione del fatto che  l'OMS attraverso lo IARC ha classificato le alte frequenze ( emesse da cellulari,corde-less,antenne di telefonia, WI-FI..) come " Possibili cancerogeni per l'uomo" la minimizzazione dell'impatto elettromagnetico ambientale si rende  urgente e non più procrastinabile
Ne va di mezzo seriamente la salute nostra e dei nostri figli.

Dr.Paolo Orio vice presidente Associazione Italiana Elettrosensibili

Bibliografia allegata:
  
Papers finding adverse biological effects or damage to health from Wi-Fi signals, Wi-Fi-enabled devices or Wi-Fi frequencies (2.4 or 5 GHz).
Papers listed are only those where exposures were 16V/m or below. Someone using a Wi-Fi-enabled tablet computer can be exposed to electromagnetic fields up to 16V/m. Papers are in alphabetical order. A file of first pages, for printing, can be found here (please pass on to schools).
Wi-Fi:
Atasoy H.I. et al., 2013. Immunohistopathologic demonstration of deleterious effects on growing rat testes of radiofrequency waves emitted from conventional Wi-Fi devices. Journal of Pediatric Urology 9(2): 223-229.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22465825

Avendaño C. et al., 2012. Use of laptop computers connected to internet through Wi-Fi decreases human sperm motility and increases sperm DNA fragmentation. Fertility and Sterility 97(1): 39-45.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22112647
Avendaño C. et al., 2010. Laptop expositions affect motility and induce DNA fragmentation in human spermatozoa in vitro by a non-thermal effect: a preliminary report. American Society for Reproductive Medicine 66th Annual Meeting: O-249 http://wifiinschools.org.uk/resources/laptops+and+sperm.pdf)
Aynali G. et al., 2013. Modulation of wireless (2.45 GHz)-induced oxidative toxicity in laryngotracheal mucosa of rat by melatonin. Eur Arch Otorhinolaryngol 270(5): 1695-1700.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23479077
Gumral N. et al., 2009. Effects of selenium and L-carnitine on oxidative stress in blood of rat induced by 2.45-GHz radiation from wireless devices. Biol Trace Elem Res. 132(1-3): 153-163. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19396408
Havas M. et al., 2010. Provocation study using heart rate variability shows microwave radiation from 2.4GHz cordless phone affects autonomic nervous system. European Journal of Oncology Library Vol. 5: 273-300.http://www.icems.eu/papers.htm?f=/c/a/2009/12/15/MNHJ1B49KH.DTL part 2.
Havas M. and Marrongelle J. 2013. Replication of heart rate variability provocation study with 2.45GHz cordless phone confirms original findings. Electromagn Biol Med 32(2): 253-266.https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23675629
Maganioti A. E. et al., 2010. Wi-Fi electromagnetic fields exert gender related alterations on EEG. 6th International Workshop on Biological Effects of Electromagnetic fields.http://www.istanbul.edu.tr/6internatwshopbioeffemf/cd/pdf/poster/WI-FI%20ELECTROMAGNETIC%20FIELDS%20EXERT%20GENDER.pdf
Margaritis L.H. et al., 2013. Drosophila oogenesis as a bio-marker responding to EMF sources. Electromagn Biol Med., Epub ahead of print.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23915130
Naziroğlu M. and Gumral 2009. Modulator effects of L-carnitine and selenium on wireless devices (2.45 GHz)-induced oxidative stress and electroencephalography records in brain of rat. Int J Radiat Biol. 85(8): 680-689.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19637079
Nazıroğlu M. et al., 2012. 2.45-Gz wireless devices induce oxidative stress and proliferation through cytosolic Ca2+ influx in human leukemia cancer cells. International Journal of Radiation Biology 88(6): 449–456.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22489926
Nazıroğlu M. et al., 2012b. Melatonin modulates wireless (2.45 GHz)-induced oxidative injury through TRPM2 and voltage gated Ca(2+) channels in brain and dorsal root ganglion in rat. Physiol Behav. 105(3): 683-92.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22019785
Oksay T. et al., 2012. Protective effects of melatonin against oxidative injury in rat testis induced by wireless (2.45 GHz) devices. Andrologia doi: 10.1111/and.12044, Epub ahead of print.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23145464
Papageorgiou C. C. et al., 2011. Effects of Wi-Fi signals on the p300 component of event-related potentials during an auditory hayling task. Journal of Integrative Neuroscience 10(2): 189-202. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21714138
(Wi-Fi alters brain activity in young adults:http://wifiinschools.org.uk/resources/wifi+brain+July+2011.pdf)
Shahin S. et al., 2013. 2.45 GHz Microwave Irradiation-Induced Oxidative Stress Affects Implantation or Pregnancy in Mice, Mus musculus. Appl Biochem Biotechnol 169: 1727–1751. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23334843
Türker Y. et al., 2011. Selenium and L-carnitine reduce oxidative stress in the heart of rat induced by 2.45-GHz radiation from wireless devices. Biol Trace Elem Res. 143(3): 1640-1650. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21360060
A few more studies of similar microwave frequencies at low exposures (6V/m or below):
(Not comprehensive)
Balmori A. 2010. Mobile phone mast effects on common frog (Rana temporaria) tadpoles: the city turned into a laboratory. Electromagn. Biol. Med. 29(1-2):31-35. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20560769

Erdinc O. O. et al., 2003. Electromagnetic waves of 900MHz in acute pentylenetetrazole model in ontogenesis in mice. Neurol. Sci. 24:111-116.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14600821
Fesenko E. E. et al., 1999. Stimulation of murine natural killer cells by weak electromagnetic waves in the centimeter range. Biofizika 44:737–741.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10544828
Fesenko E. E. et al., 1999. Microwaves and cellular immunity. I. Effect of whole body microwave irradiation on tumor necrosis factor production in mouse cells, Bioelectrochem. Bioenerg. 49:29–35.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10619445

Havas M. et al., 2010. Provocation study using heart rate variability shows microwave radiation from 2.4GHz cordless phone affects autonomic nervous system. European Journal of Oncology Library Vol. 5: 273-300.http://www.icems.eu/papers.htm?f=/c/a/2009/12/15/MNHJ1B49KH.DTL part 2.
Kesari K. K. and Behari J., 2009. Microwave exposure affecting reproductive system in male rats. Appl. Biochem. Biotechnol. 162(2):416-428.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19768389
Kesari K. K. and Behari J., 2009. Fifty-gigahertz microwave exposure effect of radiations on rat brain. Appl. Biochem. Biotechnol. 158:126-139.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19089649
Khurana V. G. et al., 2010. Epidemiological Evidence for a Health Risk from Mobile Phone Base Stations. Int. J. Occup. Environ. Health 16:263–267.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20662418

Maier R. et al., 2004. Effects of pulsed electromagnetic fields on cognitive processes – a pilot study on pulsed field interference with cognitive regeneration. Acta Neurologica Scandinavica 110: 46-52.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15180806
Nittby H. et al., 2008. Cognitive impairment in rats after long-term exposure to GSM-900 mobile phone radiation. Bioelectromagnetics 29: 219-232.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18044737
Novoselova E. G. et al., 1998. Stimulation of production of tumor necrosis factor by murine macrophages when exposed in vivo and in vitro to weak electromagnetic waves in the centimeter range Bofizika 43:1132–1333.

Novoselova E. G. et al., 1999. Microwaves and cellular immunity. II. Immunostimulating effects of microwaves and naturally occurring antioxidant nutrients. Bioelectrochem. Bioenerg. 49:37–41.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10619446
Otitoloju A. A. et al., 2010. Preliminary study on the induction of sperm head abnormalities in mice, Mus musculus, exposed to radiofrequency radiations from Global System for Mobile Communication Base Stations. Bull. Environ. Contam. Toxicol. 84(1):51-4. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19816647

Panagopoulos D. J.et al., 2010. Bioeffects of mobile telephony radiation in relation to its intensity or distance from the antenna. Int. J. Radiat. Biol. Vol 86(5):345-357. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20397839
Persson B. R. R. et al., 1997. Blood-brain barrier permeability in rats exposed to electromagnetic fields used in wireless communication. Wireless Networks 3: 455-461.
Pyrpasopoulou A. et al., 2004. Bone morphogenic protein expression in newborn kidneys after prenatal exposure to radiofrequency radiation. Bioelectromagnetics 25:216-27.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15042631

Salford L. G. et al., 2010. Effects of microwave radiation upon the mammalian blood-brain barrier. European Journal of Oncology Library Vol. 5:333-355.http://www.icems.eu/papers.htm?f=/c/a/2009/12/15/MNHJ1B49KH.DTL part 2.
Salford L. G., et al., 2003. Nerve cell damage in mammalian brain after exposure to microwaves from GSM mobile phones. Environ. Health Perspect. 111:881-883. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12782486

giovedì 28 novembre 2013

COMUNICATO STAMPA

Giorni fa abbiamo appreso che per l’interramento della linea di doppia terna da 220kV avvenuto alcuni anni fa nel PII Marelli il privato ha pagato 3,8 milioni di euro per circa 800 metri di interramento, la notizia , ( apparsa sul giornale LO SPECCHIO di Sesto San Giovanni) ci conforta soprattutto perché da alcune fonti del Comune si parlava di un’opera improponibile dal costo approssimativo di circa 12 milioni di euro.
La notizia giunta in associazione ci è stata confermata, quindi crediamo sia credibile che per proseguire l’interramento della stessa linea per un ulteriore km dovendo ripristinare solo 2 tralicci di interramento in via Manin , il costo sia anche inferiore (e non di poco) rispetto a quello sostenuto precedentemente.

Crediamo inoltre che tale valore potrebbe anche dimezzarsi visto che le linee risultano sotto impiegate (1 delle 4 linee è attualmente dismessa visto che manca la cima di caduta tra il tratto aereo e quello interrato), se solo TERNA accettasse di eseguire un’opera di razionalizzazione sulle 2 linee esistenti, magari eliminandone 1 e portando l’altra da 220 kV a 132 kV si potrebbero abbassare sia l’esposizione al campo elettromagnetico generato che i costi che si dovrebbero sostenere per l’interramento, che in questo caso scenderebbero ulteriormente, aiutando e non poco le istituzioni ad affrontare un opera costosa che si trasformerebbe in questo modo in un opera “sostenibile “ per qualsiasi comune.

mercoledì 27 novembre 2013

AL VIA LO STUDIO DI FATTIBILITÀ DEL PROGETTO PER L'INTERRAMENTO DELL'ELETTRODOTTO

COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE DI MILANO


Milano, 17 novembre 2013 – Sarà completato l'interramento dell'elettrodotto nel quartiere Adriano. La Giunta di Palazzo Marino, infatti, ha approvato le linee guida della convenzione tra Comune di Milano, Comune di Sesto San Giovanni e Parco Media Valle del Lambro per l’affidamento alla Società Terna Rete Italia, gestore e progettista della rete, della redazione del progetto di interramento dell’elettrodotto che insiste a cavallo dei due Enti locali e del parco.

La storia di questo elettrodotto risale agli anni Cinquanta, quando è stato realizzato per fare fronte alle richieste di energia dell’area nord Milano, dovute principalmente all’industrializzazione. Parte della rete che insiste sul Comune di Milano è già stata interrata o è in fase di interramento, a seguito di interventi edilizi, ma erano rimaste fino ad ora escluse le vie Adriano e Sottocorno.

A seguito di una serie di verifiche da parte di Arpa e Asl, che ha richiesto un intervento sulla base del principio di precauzione, i Comuni di Milano e di Sesto San Giovanni hanno deciso di richiedere alla società Terna Rete Italia uno studio di fattibilità per l’interramento della tratta che partendo da via Adriano arriva fino a via Daniele Manin. La redazione del progetto è stata affidata a giugno alla società per un totale di circa 14mila euro che saranno suddivisi tra il Comune di Milano (7.600 euro), il Comune di Sesto San Giovanni (3.200 euro) e il Parco Media Valle Lambro (3.200 euro).


mercoledì 20 novembre 2013

È ALLARME PER LE UOVA ALLA DIOSSINA

Siti inquinati, da Brescia a Mantova

Le sorprese, in queste uova, si chiamano diossina e pcb. Sostanze cancerogene trovate in misura superiore al limite consentito dalla legge europea (5 picogrammi per ogni grammo di grasso) in 23 pollai tra Milano, Sesto San Giovanni e Monza Brianza, in 15 allevamenti di Cerro al Lambro e in 9 di Mantova e hinterland ( tre in città, due a Bigarello, uno a San Giorgio, Porto Mantovano, Marmirolo e Borgoforte).
Sono i primi risultati del piano di monitoraggio promosso dal ministero della Salute in tutti i 57 siti inquinati di interesse nazionale (sette quelli lombardi), per verificare la presenza di contaminanti nelle uova e nel latte, chiaro indice di avvenuta contaminazione del ciclo alimentare.
I dipartimenti di prevenzione veterinaria dell’Asl hanno analizzato campioni di uova di 30 allevamenti per autoconsumo (non destinati a finire, quindi, sui banchi di negozi, mercati e supermercati) che si trovano nel raggio di dieci chilometri dal sito di Sesto San Giovanni, altrettanti per il polo industriale di Mantova, 31 per il sito di Cerro al Lambro ( leggi QUI l'articolo completo )

FONTE : CORRIERE DELLA SERA.it

FONTE : Nordmilano24.it

OSTIA ANTICA, ELETTROSMOG: CRESCE LA PREOCCUPAZIONE PER LE ANTENNE

Secondo quanto riferiscono i residenti, nella zona si sarebbero ammalate sette persone, due delle quali morte, di tumore. Ed un bambino avrebbe seri problemi ad utilizzare il sofisticato apparecchio elettromedicale indispensabile per la sua sopravvivenza.


Ostia antica – Ad Ostia antica cresce la paura tra i residenti per i possibili effetti letali sulla salute delle antenne di telefonia mobile. Sotto accusa è ancora una volta il ‘sigaro’ di via Bonucci, quella specie di cilindro all’interno del quale vi sarebbero otto ripetitori. “Le antenne stanno facendo ammalare i cittadini: i colpiti da tumore noti fino ad oggi sarebbero sette, due dei quali morti”, dichiara Gaetano Di Staso, portavoce del comitato di quartiere Ostia antica-Saline. Già da tempo i riflettori si erano puntati sul ‘sigaro’ di via Bonucci in quanto, come più volte denunciato, nei pressi abita un bambino che per la sua stessa sopravvivenza deve utilizzare dei sofisticati macchinari elettromedicali. Durante la notte, in particolare, però, queste apparecchiature funzionerebbero male a causa dell’effetto dei ripetitori. I cittadini nei giorni scorsi hanno incontrato il presidente della commissione ambiente del municipio X, Eliseo Franzese, che si sarebbe impegnato ad esaminare la questione.

Sui social network ferve il dibattito………( leggi QUI l’articolo completo )

FONTE : OSTIATV.IT

martedì 19 novembre 2013

MINACCE DI MORTE PER ANGELA BIANCHETTI, LA PASIONARIA ANTI-ELETTRODOTTO DI PACE DEL MELA

Lettera minatoria anche per Maimone, presidente dell'Associazione per la tutela della salute dei cittadini


CATANIA - Ennesimo atto intimidatorio nei confronti di Angela Bianchetti, la casalinga passionaria che da anni lotta per lo spostamento dell’elettrodotto Terna a Pace del Mela perché teme per la salute dei propri cittadini e che da qualche mese è stata eletta consigliere comunale. Dei malviventi le hanno spedito nei giorni scorsi una lettere di minacce di morte chiedendole di interrompere proprio alcune ricerche relative sua attività in consiglio comunale. L’associazione “Tudirdai” e il comitato «Cittadini pacesi per la vita» hanno subito espresso la loro solidarietà alla Bianchetti spiegando: «Il consigliere comunale ha ricevuto una lettera che, in maniera confusa e sgrammaticata, contiene, oltre all’"invito" a non interessarsi delle attività del Comune di Pace del Mela, una minaccia di morte nei confronti del consigliere ed anche dei suoi familiari. Ricordiamo che tale evento non è un caso isolato. In precedenza, nei mesi scorsi Bianchetti era stata oggetto di altri vili gesti intimidatori, addirittura il primo - già il giorno dopo la sua elezione (cartucce inesplose poggiate sul parabrezza della sua autovettura). La lettera minatoria, come sopra detto, vorrebbe intimare il silenzio sulle attività che si svolgono nel comune di Pace del Mela».

LE BATTAGLIE - Associazione e Comitato condannano con forza «tutti gli atti intimidatori subiti dal consigliere comunale e ricordano che non saranno certo queste subdole e vigliacche minacce a farla desistere dallo svolgere l’ufficio per il quale è stato eletta. Il ruolo qualche volta duro e fastidioso ricoperto dai consiglieri comunali di opposizione e, altresì, rimarcare come tale impegno a favore della comunità venga spesso espletato pur nella consapevolezza del rischio di ritorsioni e minacce da parte di persone stolte e sprovvedute». «Il consigliere Angela Musumeci Bianchetti – proseguono Caterina Mannino Presidente dell’associazione "Tudirdai" e Giuseppe Foti, Presidente Comitato "Cittadini pacesi per la vita” - non è sola e che le sue battaglie che sono anche nostre. Battaglie che la Bianchetti porta avanti da innumerevoli anni e che sono quelle per la tutela delle fasce più deboli della popolazione pacese, per la liceità, trasparenza, efficacia ed efficienza delle funzioni amministrative comunali e, da qualche tempo, anche quella per l’interramento dell’elettrodotto “Sorgente-Rizziconi”. ( leggi QUI l'articolo completo )



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L'Associazione Sottocorno esprime solidarietà ad Angela e Giuseppe complimentandosi per la loro perseveranza in una lotta che non ha altre alternative.
Vi siamo vicini 

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MERATE, CENTRO BENESSERE SOTTO L’ALTA TENSIONE

Sì al relax ma non più di quattro ore. Troppo pericoloso per la salute. La minoranza contesta la proposta accolta da palazzo Tettamanti.

Merate (Lecco), 19 novembre 2013 - Centro benessere direttamente sotto i tralicci dell’alta tensione, dove i campi elettromagnetici generati dai cavi in cui scorre corrente a 250mila volt sono così potenti da superare i tre tesla, tanto da non potervi rimanere per più di quattro ore consecutive perché altrimenti si rischierebbero possibili pesanti ripercussioni in termini di salute. Lo vogliono realizzare gli amministratori comunali di Palazzo Tettamanti, che hanno accolto la proposta di ampliare l’attuale impianto sportivo di via Giacomo Matteotti presentata dagli stessi gestori privati della struttura. Il progetto prevede la costruzione due nuove vasche tra cui una destinata alla riabilitazione più un’area fitness con tanto di sauna, che sorgerà però a ridosso dei tralicci dell’elettricità. A evidenziare i rischi tra l’altro sono stati gli stessi ideatori dell’iniziativa, che nel voluminoso faldone di presentazione hanno dovuto specificare che i clienti del futuro spazio relax non potranno stazionarvi appunto per più di 240 minuti proprio per non esporli a pericoli biologici.
È stato il consigliere della minoranza di «Insieme per Merate» Cesare Perego che sulla questione ha anche depositato un’interrogazione: «Sembra ridicolo ma è così, si prevede di allestire un centro benessere in un comparto ritenuto pericoloso al punto che in situazioni analoghe sono già state negate concessioni edilizie». ( leggi QUI l'articolo completo )


FONTE : IL GIORNO.IT 

lunedì 18 novembre 2013

ELETTRODOTTO SOTTERRANEO: C'È LA FIRMA DELLA GIUNTA


Palazzo Marino approva le linee guida della convenzione fra Comune di Milano, Sesto e Parco Media Valle del Lambro. A Milano restano scoperte via Adriano e Sottocorno

Milano, 17 novembre 2013 - Basta cavi elettrici sospesi fra i palazzi, a pochi metri dai balconi. Nel quartiere Adriano sarà completato l'interramento dell'elettrodotto nel quartiere Adriano. La Giunta di Palazzo Marino, infatti, ha approvato le linee guida della convenzione tra Comune di Milano, Comune di Sesto San Giovanni e Parco Media Valle del Lambro per affidare alla Società Terna Rete Italia, gestore e progettista della rete, la redazione del progetto di interramento dell'elettrodotto che insiste a cavallo dei due Enti locali e del parco.

La redazione del progetto è stata affidata a giugno alla società per un totale di circa 14mila euro che saranno suddivisi tra il Comune di Milano (7.600 euro), il Comune di Sesto San Giovanni (3.200 euro) e il Parco Media Valle Lambro (3.200 euro).

La storia di questo elettrodotto risale agli anni Cinquanta, quando è stato realizzato per fare fronte alle richieste di energia dell'area nord Milano, dovute principalmente all'industrializzazione. Parte della rete che insiste

sul Comune di Milano è già stata interrata o è in fase di interramento, a seguito di interventi edilizi, ma erano rimaste fino ad ora escluse le vie Adriano e Sottocorno. A seguito di una serie di verifiche da parte di Arpa e Asl, che ha richiesto un intervento sulla base del principio di precauzione, i Comuni di Milano e di Sesto San Giovanni hanno deciso di richiedere alla società Terna Rete Italia uno studio di fattibilità per l'interramento della tratta che partendo da via Adriano arriva fino a via Daniele Manin.

FONTE : ILGIORNO.it

FONTE : REPUBBLICA.it

FONTE : MILANOTODAY

domenica 3 novembre 2013

RAI 1 PARLA DELL'ELETTRODOTTO DI VIA PASQUALE SOTTOCORNO

Il programma "La vita in diretta" , programma pomeridiano di RAI UNO, ha fatto un servizio sull'elettrodotto di via Pasquale Sottocorno a Sesto San Giovanni.

Nella puntata del programma 'LA VITA IN DIRETTA', trasmessa venerdì 25 ottobre 2013 su RAI UNO, la società TERNA, tramite il dirigente responsabile autorizzazioni e concertazione Adel Motawi , ha replicato senza contraddittorio alla trasmissione del 22 ottobre dichiarando che lo studio di fattibilità, commissionato dall'amministrazione comunale di Sesto San Giovanni, per l'interramento dell'elettrodotto, si concluderà entro fine anno ( in anticipo di 3 mesi rispetto ai 6 mesi solitamente previsti).


sabato 2 novembre 2013

C'È UN NESSO TRA RADIOFREQUENZE E TUMORI

Intervista del 29 marzo 2013 al Prof. Angelo Gino Levis, esperto di mutagenesi ambientale


Parla il docente dell'Università di Padova che, da anni, si batte su questi problemi. "La legislazione a tutela della salute è degenerata: troppo permissiva". E attacca i ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanità e dell'Organinzzazione mondiale della Sanità: "Troppi conflitti d'interessi". "A Niscemi i limiti ammessi sono molto elevati"
"In Italia, con il progredire delle conoscenze, la legislazione delle strutture che dovrebbero tutelare la salute è andata via via degenerando verso una permissività che sta dando luogo a delle preoccupazioni spaventose". Il Professor Angelo Gino Levis, ordinario di mutagenesi ambientale all'Università di Padova e tra i massimi esperti italiani degli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici, è scettico verso le istituzioni chiamate ad esprimere un parere sulla nocività dell'impianto Muos che sorgerà a Niscemi. Eppure è proprio sulla base del parere espresso dall'Istituto superiore di sanità (Iss) e dell'Organizzazione mondiale di sanità (Oms) che dipenderà non solo il futuro della nuova installazione ma anche della grande stazione radio già esistente. "Sono anni che questi organismi si rifiutano di riconoscere quello che una vastissima letteratura scientifica ha ormai ampiamente dimostrato - spiega - non occorre la certezza del 100% per poter stabilire il nesso tra le radiofrequenze e l'incidenza di alcune forme tumorali".

Professor Levis, che parere ha dell'Iss e dell'Oms?
"Pessimo. Mi sono scontrato spesso con l'Iss. Diversi esponenti dell'istituto sono stati parti avverse in molti processi sugli effetti delle radiazioni elettromagnetiche sulla salute. L'Oms poi, sta vivendo il secondo grande scandalo dopo quello che ha subito per il fumo di tabacco. È arrivata a stabilire la cancerogenicità del fumo con 20 anni di ritardo su quello che era stato già assodato da una corposa letteratura scientifica".

Questo è dovuto ad un diverso parere sui dati scientifici?
"No. i dati parlano chiaro, ma ci sono sovrastrutture che condizionano questi istituti. Le faccio un esempio: nel reparto campi elettromagnetici dell'Oms, esiste un progetto omonimo, diretto da Michael Repacholi. Questo scienziato ha dovuto ammettere in udienze pubbliche, come quella al parlamento australiano, ma anche in altre occasioni - ultima in ordine di tempo l'inchiesta del programma "Report" - di essere finanziato dalle compagnie elettriche e di telefonia mobile. Quindi non poteva essere scelto un organismo peggiore per dare un parere sul Muos . Soprattutto se non si tiene conto dei numerosi conflitti d'interesse".

L'Oms non ha ancora dato un parere però
"Si ma basta vedere la classificazione delle emissioni elettromagnetiche stabilita dallo Iarc (International agency for research on cancer) - che è una delle strutture che fanno capo all'Oms - per nutrire forti dubbi. Le radiazioni a bassissima frequenza e le radiofrequenze, ad esempio, sono state classificate - le prime nel 2001, le seconde nel 2011 - come possibili cancerogene. Cioè con un'evidenza abbastanza significativa sull'uomo, ma con mancanza di dati sugli animali e sui meccanismi d'azione. Ma anche qui, avendo fatto una ricerca sui partecipanti ai gruppi di ricerca che hanno portato a questa classificazione, ho scoperto che circa il 60 per cento di loro aveva pesantissimi conflitti d'interesse. L'ho scritto e pubblicato su numerose riviste scientifiche, e non sono mai stato contestato. Già nel 2002, lo stesso fondatore ed ex direttore dell'Iarc, l'italiano Lorenzo Tomatis, ha denunciato l'aumento tra il 10 e il 30 per cento di esponenti dei gruppi di ricerca viziati da conflitti d'interesse".

Come dovrebbero essere classificate le onde elettromagnetiche allora?
"In Italia, Pietro Comba, uno dei migliori epidemiologi in attività, già nel 1998 pubblicava dei rapporti, certificati anche dall'Iss, in cui queste frequenze venivano classificate come probabili agenti cancerogeni, cioè classe 2A, dietro solo alle radiazioni ionizzanti, che sono sicuri cancerogeni. Al di là delle classificazioni comunque, ci si dovrebbe sempre attenere al principio di precauzione, cioè se esistono delle indicazioni, anche non dati certi, di effetti dannosi per la salute umana, bisogna optare per il rischio zero".

Ma esistono dei limiti stabiliti dalla legge, come ad esempio quello dei 6 volt per metro, fissati per un certo range di frequenze, tra cui ricadono le antenne della base radio di Niscemi.
"Sì, ma quei limiti sono di per sé già molto alti, perché hanno incluso nella stessa soglia sia il valore di cautela che l'obiettivo di qualità, cioè quello cui bisognerebbe aspirare per evitare qualsiasi rischio. Tra l'altro, ormai da molto tempo, soprattutto nel campo delle basse frequenze, il principio di prevalenza della salute umana sugli interessi commerciali è stato adottato dalla magistratura italiana. In pratica anche se ci sono dei limiti fissati per legge, il giudice deve tenere conto anche di quello che gli segnala il perito da lui nominato, sulla base delle evoluzioni scientifiche sopraggiunte nel frattempo. I limiti per le radiofrequenze, ad esempio, li ha fissati un decreto del 2003, da allora sono passati dieci anni e intanto le conoscenze sono progredite. Non si può non tenerne conto. E poi ci sono i radar, che hanno un effetto pesantissimo sulla salute e sull'incidenza tumorale, ma che non sono normati, cioè non hanno soglie di esposizione perché hanno onde pulsate".

Nella base Nrtf esiste anche un'antenna a bassa frequenza (46KHz) per cui non è previsto un limite di legge, ma solo un parere europeo che indica una soglia di 86 V/m
"È esattamente quello che dicevo. Sono limiti pazzeschi, che non hanno nulla a che vedere con la tutela della salute. Esistono dei buchi nella normativa e la cosa più grave è che si finisce per scegliere il valore più alto. Gli 86 V/m è il limite per gli effetti acuti, cioè quelli che si manifestano in breve tempo. Il danno da esposizione prolungata a livelli più bassi non viene nemmeno preso in considerazione, ma lì vicino ci sono delle abitazioni ed è paradossale tenere conto solo di quel valore. Gli interessi economici in campo rendono queste norme molto permissive".

Quali sono i limiti di esposizione più sicuri secondo lei?
"I 6 V/m non sono affatto un limite cautelativo. La scienza indipendente ha da tempo dato pareri molto diversi da quelli seguiti dalla legislazione. Le leggi regionali emanate tra la fine degli anni novanta e gli inizi del 2000, ad esempio, fissavano un valore di cautela a 0,5 V/m, che poi è stato cancellato dal Dpcm del 2003".

A livello ufficiale il nesso tra le esposizioni alle onde elettromagnetiche e l'incidenza tumorale non è stato mai sancito.
"Non è vero, come sostengono i colleghi dell'Iss e dell'Oms, che non si conoscono i meccanismi d'azione. Oggi si conoscono benissimo almeno 6-7 meccanismi che possono portare allo sviluppo del cancro, sia da basse che da alte/altissime frequenze. Quando si tratta della salute delle persone non si può solo tenere conto della certezza del 100%, ma anche dell'alta probabilità".

Cosa sappiamo degli effetti delle antenne installate a Niscemi?
"Non ho dati sufficienti per poter dare una risposta. Però so che i medici di base del paese hanno avviato una mappatura delle incidenze tumorali. I dati epidemiologici che ho visto mi hanno impressionato, ma non ho il confronto con i dati di mortalità generale della Sicilia o dell'Italia per tipologia di tumori. Solo così si potrà capire se queste incidenze sono significative o no. Tra l'altro lì bisogna tenere in considerazione i diversi fattori inquinanti, come il vicino petrolchimico di Gela, e anche i dati storici sulla mortalità".

Le antenne del Muos hanno un fascio molto potente, ma molto direzionale, per cui nelle relazioni si parla di "effetto trascurabile" al di fuori di quel fascio
"È vero, o almeno così dovrebbe essere. Ma la letteratura scientifica è piena di casi di tumori contratti da persone che vivono intorno ai radar e non direttamente esposti al fascio. Segno che qualche margine di errore c'è sempre. Ma questo si può accertare con degli esperti neutrali che vadano a fare delle misure. Su questo punto bisognerà vigilare molto attentamente".

FONTE : REPUBBLICA.it

domenica 27 ottobre 2013

IL QUARTIERE DELLE DONNE CON LE PARRUCCHE

A Pace del Mela, Messina, 15 morti di tumore lo scorso anno, dove un'intera comunità protesta contro l'elettrodotto.


Angela non smette mai di lottare e, nonostante in questi anni più volte si sia demoralizzata per le risposte delle istituzioni, capisce che non può mollare per le tante persone malate che hanno in lei un riferimento. Angela Bianchetti, 60 anni, è una casalinga combattiva, presidente del Comitato di «cittadini Pacesi per la vita» che da anni si batte per lo spostamento di un vecchio elettrodotto di Terna e ora anche contro la costruzione di un nuova struttura a pochi metri dalle case.

Chi sale nel quartiere di Passo Vela a Pace del Mela è assalito da un’angoscia inspiegabile. Le «ragnatele» del traliccio tutt’intorno sembrano stringere in un abbraccio di morte le abitazioni, la loro ombra sembra proiettare influssi devastanti. Da tempo, questa zona è definita «il quartiere delle donne con le parrucche», perché molte di loro sono costrette ad indossarle dopo mesi di chemioterapia. Quindici morti per tumore solo nell'ultimo anno, 22 persone tutt’ora in cura in un’area dove vivono trecento abitanti e in un comune che in tutto ha seimila residenti. Angela capisce molto bene le loro angosce anche lei ha sofferto per un male, fortunatamente benigno, ora sta bene. ( leggi QUI l'articolo completo )


FONTE : VANITYFAIR

FONTE : LA VALLE DEI TEMPLI - Quotidiano on line

FONTE : NORMANNO - Quotidiano on line

giovedì 24 ottobre 2013

RINVIATA ALLA PROSSIMA SETTIMANA LA PARTECIPAZIONE ALLA TRASMISSIONE "LA VITA IN DIRETTA"

Ci viene comunicato solo ora dalla redazione di RAI 1 che l'appuntamento in diretta di Venerdì 25 ottobre 2013 dalla via Sottocorno e stato spostato ai primi giorni della prossima settimana.

Nel fine settimana pubblicheremo la data esatta che ci verrà comunicata, ci scusiamo ma non dipende dalla nostra volontà.


Tornate a visitarci per avere le ultime novità.

mercoledì 23 ottobre 2013

Comunicato stampa n°2

Alcune precisazioni su quanto esposto dai media
·       La via Sottocorno è parte integrante del quartiere di Cascina Gatti a Sesto San Giovanni confinante con il quartiere Adriano di Milano.
·       L’Associazione Sottocorno non ha mai lavorato ne mai conosciuto esponenti del comitato di via Mulas di Milano, siamo ben felici di sapere che si sia costituito tale comitato e siamo aperti, da domani, a lavorare insieme se condividiamo gli stessi obbiettivi.
·       Tutto il lavoro svolto per richiedere l’interramento delle linee di alta tensione è stato sviluppato dall’Associazione Sottocorno mentre sugli altri problemi del territorio collaboriamo con le altre associazioni o comitati sestesi.

·       Si invita la stampa a contattare direttamente l’associazione l’indirizzo email associazione.sottocorno@gmail.com o tramite il referente uff.stampa Davide al cellulare 340.9276968. 

Sesto San Giovanni  23 ottobre 2013

Il Consiglio Direttivo Associazione di Via Sottocorno

Comunicato stampa n°1

L’Associazione Sottocorno si dissocia totalmente dalla contestazione avvenuta durante la diretta RAI da via Sottocorno e che non ha visto partecipare i residenti della via Sottocorno ne gli iscritti dell’Associazione.
Ricordiamo che L’Associazione Sottocorno è un associazione apartitica e non accetta nessun accostamento o pressioni politiche,  avremmo preferito parlare e spiegare le ragioni delle nostre paure e problematiche con un dialogo civile e sereno nel poco tempo concesso.
Il ritardo di un accordo intercomunale non può essere prioritario di fronte ai problemi  dei residenti esposti durante la trasmissione in diretta.
E’ nostra intenzione proseguire il dialogo con le forze politiche che non intendano strumentalizzare la vicenda.

Sesto San Giovanni  23 ottobre 2013

Il Consiglio Direttivo Associazione di Via Sottocorno

NUOVA PARTECIPAZIONE DELL'ASSOCIAZIONE SOTTOCORNO ALLA TRASMISSIONE LA VITA IN DIRETTA

A soli 2 giorni siamo chiamati a partecipare ad un nuovo collegamento alla trasmissione "LA VITA IN DIRETTA".

L'appuntamento è per Venerdì 25 ottobre 2013 su RAI 1 in diretta dalla via Sottocorno a Sesto San Giovanni dalle 17,30 .

domenica 20 ottobre 2013

PARTECIPAZIONE DELL'ASSOCIAZIONE SOTTOCORNO ALLA TRASMISSIONE LA VITA IN DIRETTA

Oggi  martedì 22 ottobre vi invitiamo a seguirci al programma "LA VITA IN DIRETTA" su RAI 1 in diretta dalla via Sottocorno alle 17,30 circa.


lunedì 14 ottobre 2013

ARPA, INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO A VICENZA: SITUAZIONE NON BUONA


È uscito il rapporto sul "controllo dell'inquinamento elettromagnetico sul territorio della Regione Veneto". Predisposto dall'Arpa Veneto, questo ha l'obiettivo di fornire una adeguata conoscenza sullo stato dell'insediamento delle fonti inquinanti per quanto concerne i campi elettromagnetici sul territorio regionale


Figlio dell’evoluzione tecnologica, l’inquinamento elettromagnetico viene definito come la generazione di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici artificiali, cioè non attribuibili al naturale fondo terrestre o ad eventi naturali, ad esempio il campo elettrico generato da un fulmine. Questo tipo di inquinamento è stato, spesso, oggetto di discussione e sono stati fatti studi scientifici sugli effetti provocati dall’eccessiva esposizione alle radiazioni elettromagnetiche sull’uomo, sugli animali e sulle piante. La lunga esposizione a queste onde può, infatti, avere degli effetti negativi sulla salute umana come cancro, riduzione della fertilità, perdita di memoria e cambiamenti negativi nel comportamento e nello sviluppo dei bambini. Tuttavia l’effettiva entità del rischio non è ancora nota.
In questo ambito la normativa nazionale di riferimento è la Legge quadro n 36 del 2001 “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”. Questa ha avuto lo scopo di dettare i principi fondamentali diretti a: assicurare la tutela della salute dei lavoratori, delle lavoratrici e della popolazione dagli effetti dell’esposizione a determinati livelli di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici ai sensi e nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione italiana; promuovere la ricerca scientifica per la valutazione degli effetti a lungo termine e attivare misure di cautela; assicurare la tutela dell’ambiente e del paesaggio e promuovere l’innovazione tecnologica e le azioni di risanamento volte a minimizzare l’intensità e gli effetti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici secondo le migliori tecnologie disponibili. La tutela della salute, in particolare, secondo la norma quadro, va conseguita attraverso la definizione di tre differenti limiti (limiti di esposizione, valori di attenzione e obiettivi di qualità) per gli impianti fissi sorgenti di inquinamento elettromagnetico ambientale.
La Regione Veneto ogni anno fa uscire un rapporto sul “controllo dell’inquinamento elettromagnetico sul territorio della Regione Veneto”. Il rapporto giunto alla sua undicesima edizione, è predisposto dall’Arpa Veneto con l’obiettivo di fornire una adeguata conoscenza sullo stato dell’insediamento delle fonti inquinanti per quanto concerne i campi elettromagnetici sul territorio regionale.
Secondo il Rapporto, per quanto concerne le radiofrequenze, il numero totale nella Regione di impianti di telefonia mobile si attesta a 5315 (Dati Arpav aggiornati al 31/12/2012). Un numero che nel corso degli anni ha mantenuto una crescita costante. Nella sola Vicenza sono presenti ben 873 stazioni, quarta provincia a livello Regionale. Per questi 873 stazioni, ci sono stati ben 201 pareri preventivi rilasciati dall’Arpa Veneto. Questi pareri consentono una attività continua e aggiornata di verifica degli impianti già attivati e l’individuazione delle zone in cui i livelli di campo elettrico sono più elevati, permettendo in questo modo di indirizzare le misure sperimentali verso quei siti che presentano maggiori criticità. Dal 1996 al 2013 il limite di legge per l’esposizione è stato superato 7 volte e tutti i siti dove questo è successo sono stati risanati. A Vicenza nello stesso arco temporale, non è stato mai superato il limite consentito per legge. Nel corso del 2012, sottolinea infine l’Agenzia, non è stato riscontrato nessun nuovo superamento da parte degli impianti di telefonia mobile.
 Per quanto riguarda gli impianti radiotelevisivi, questi risultano essere 2130 in tutto il Veneto. Tali impianti sono raggruppati a formare 504 siti. Nella sola provincia vicentina sono presenti 569 impianti radiotelevisivi per un totale di 136 siti. Dal 1998 ad oggi sono stati riscontrati a livello Regionale 73 superamenti, di cui 63, pari all’83%, risanati. Nella sola Vicenza ci sono stati 26 superamenti del limite imposto dalla legge, di cui 18 risanati, la provincia con maggior numero di situazioni critiche.
Per quanto concerne, infine, i campi elettromagnetici a bassa frequenza (elettrodotti) nel corso del 2011 e 2012 sono stati riscontrati 13 nuovi superamenti presso delle scuole in alcune delle province venete. A Vicenza il superamento è stato riscontrato in 2 scuole, la provincia con numero di superamento più basso a pari merito con Treviso e Venezia.

FONTE : VICENZATODAY