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venerdì 28 luglio 2023

COMUNICAZIONE SUI PROBLEMI ODORIGENI A CASCINA GATTI GENERATI DALLA BIOPIATTAFORMA E DEPURATORE


L'Associazione Sottocorno anche se non ha mai pubblicato niente in merito, sta seguendo il problema che si è venuto a generare con gli odori creati dalla biopiattaforma e dal depuratore in questi ultimi mesi, in particolare da fine aprile ad oggi, in corrispondenza dell'inizio del trattamento della FORSU conferita nell'impianto.
Essendo parte attiva del RAB (comitato di controllo) abbiamo da sempre inserito negli ultimi mesi all'ordine del giorno tale problema, che abbiamo sempre sostenuto (dal 2016) rappresenti un serio problema poiché è difficilissimo da prevenire (dipenda da numerosi fattori) ed altrettanto complesso da gestire.

Nell'ultima seduta chiedendo spiegazioni abbiamo ricordato che questo problema è stato completamente sottovalutato sia dal Comune di Sesto San Giovanni che da CAP, che invece pensavano di trovarsi ben altre esposizioni, perché gli odori registrati vanno ben oltre la normale sostenibilità sia in fatto di estensione (si è superato anche il km di distanza in base ai venti del momento), di intensità (mai registrata prima, che ha portato una parte della popolazione di Cascina Gatti a vivere con le finestre chiuse a causa degli odori maleodoranti, con conseguenti e continui conati come ci è stato sempre riportato), che per durata (inammissibile che problemi generati da un impianto durino ore o notti intere).
L'associazione, anche se non l'ha mai pubblicato, si è sempre fatta carico delle segnalazioni che gli sono arrivate (via mail, social o con semplici contatti personali) riportandole sempre a CAP in un ottica di collaborazione con il fine di cercare di risolvere quanto prima ogni singolo problema, senza mai tirarci indietro nelle critiche.

L'ultimo evento di rilievo (per intensità) che ci è stato segnalato, è di ieri sera intorno alle ore 22:00 (27/07/2023) che abbiamo prontamente segnalato riuscendo ad attivare una verifica immediata, anche grazie alla disponibilità di CAP (che ha compreso da subito la gravità del problema), così questa mattina siamo stati informati che l'evento di ieri sera è stato generato da una serie di guasti elettrici dei sistemi di trattamento aria sulla linea FORSU del nuovo centro che sono stati poi riattivati. da una squadra di intervento che hanno risolto il problema intorno alle 2:00 di notte, con un guasto simile verificatori nel weekend scorso.
CAP ci ha ribadito che si tratta di situazioni che si stabilizzeranno sicuramente nei prossimi giorni, mano a mano che l’impianto entrerà a regime e che a titolo precauzionale ha definito un presidio di pronto intervento sull’impianto in modo da poter intervenire in tempo reale e riattivare i presidi in caso di guasti.

Il discorso sul depuratore invece è più complesso, primo perché da sempre ha generato problemi odorigeni che conosce bene chi abita in prossimità della struttura, da sempre sottovalutati (perché in maniera errata, e siamo gentili, venivano attribuiti all'inceneritore) secondo perché di difficile soluzione, è anche vero che mai hanno raggiunto per intensità ed estensione gli eventi rilevati in questi ultimi quatto mesi.

Da aprile ad oggi sappiamo che il lavoro svolto e le costanti segnalazioni che sono arrivate hanno aiutano a migliorare e risolvere i problemi circoscritti, invitiamo a continuare a segnalare eventuale problemi assicurando che non cadono mai nel dimenticatoio ed anche se non ricevono risposta costituiscono, se sono precisi e circostanziati (ora giorno e luogo) uno strumento realmente utile per eliminare (o circoscrivere) il problema.

giovedì 12 gennaio 2023

A SESTO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA NON FUNZIONA CORRETTAMENTE (E LO ABBIAMO SEMPRE DETTO !!!!!)

Riprendendo l'articolo apparso sul ILGIORNO (clicca QUI per leggere l'articolo di Laura Lana) si evidenzia quanto abbiamo sempre sostenuto da anni e presentato presso la consulta dell'ambiente non solo il problema ma anche possibili soluzioni denunciando il più totale disinteresse nell'affrontare il problema forse perché molto impegnativo e poco remunerativo da un punto di vista di immagine.

Solamente un'analisi a campione (e solo sul sacco giallo!!!!) ha evidenziato quanto si è sempre saputo, e solo il rischio di perdere un contributo ha fatto emergere il problema che potrebbe anche essere più grande di quanto si pensi.
Anche la qualità della FORSU ora convogliata presso la bio-piattaforma ha problemi, di tutti e cinque i comuni consorziati Sesto San Giovanni è il comune che ha la qualità dell'umido più scadente, a farla da padrone la presenza di pannolini, pannoloni e plastica oltre ad altri residui.
(tratto dal sito di ZEROC, clicca QUI per accedere alla pagina )

E pensare che non è neanche una novità, solo che ora sta andando a regime il nuovo impianto e la percentuale di materiale non idoneo risulta essere sempre vicina al 12%  limite che mette a rischio l'utilizzo della FORSU esponendo il comune a probabili sanzioni.
Anche questo dati, già fatto presente nelle sedi istituzionali, è stato sminuito e  bisogna fare attenzione perché alla base c'è una mancanza d'informazione cronica che porta a commettere errori.
Rimane un mistero il perché si siano sospesi gli incontri pubblici iniziati nel 2014 dalla giunta Chittò proprio su questo tema e rivolti a sensibilizzare ed informare la popolazione, rimane un mistero il perché non si sia perseguita una campagna informativa per mezzo di manifesti o volantini presso mercati o supermercati, soluzioni di basso costo e di facile realizzazione (considerando che si aveva anche il supporto di associazioni sul territorio).
Nella scorsa legislatura mai è stato affrontato l'argomento in modo serio, e con estrema difficoltà si sono ottenuti in maniera sintetica dei dati, 4 righe su 4 colonne di un foglio Excel, senza citarne la fonte o mostrando documentazione a riguardo, dati che han fatto dubitare anche della veridicità degli stessi.
Eppure si sapeva, si sapeva che a Sesto San Giovanni, a parte il quartiere di Cascina Gatti sul quale si era fatta informazione perché utilizzato come "area test" per la città, sugli altri quartieri si era rilevata una certa difficoltà a modificare atteggiamenti (è comodo depositare tutto in sacco e poi bruciarlo) come si sapeva che l'inceneritore doveva chiudere per cui era necessario un cambio di passo e un'inversione di rotta rapida, ma abbiamo perso tempo, praticamente cinque anni buttati usati per partorire un app che in pochi conoscono e troppo pochi la usano (sempre per mancanza d'informazione).
Aspettando che si riconvochi la nuova consulta dell'ambiente (ormai sono 7 mesi!!!) noi ribadiamo la nostra disponibilità, come crediamo possano fare le altre realtà del territorio che indifferentemente dal colore politico si sono sempre esposte sui problemi ambientali (a partire della gestione dei rifiuti) presentando soluzioni e collaborazione, ma è necessario di un cambio di atteggiamento da parte della classe politica, alla quale diciamo con tranquillità che se non avete bisogno di collaborazioni presentate pure le soluzioni che volete applicare perché quello che ci aspetta è un inevitabile e RAPIDO aumento della TARI.

Il Consiglio Direttivo dell'Associazione Sottocorno
                        


mercoledì 29 dicembre 2021

ONLINE I DATI DELLE CINQUE CENTRALINE POSIZIONATE PER IL MONITORAGGIO DELLA BIOPIATTAFORMA

Con qualche mese di ritardo, dovuto alla definizione del software e al test degli apparati, sono stati  pubblicati i dati registrati negli ultimi 9 giorni dalle cinque centraline installate. 
I valori pubblicati sono consultabili sul sito di ZeroC al seguente link:


E' possibile selezione la centralina dal menù a tendina 

per visualizzare i dati giornalieri rilevati


Questa registrazione di dati è fondamentale per registrare il cosiddetto "fondo  ambientale" esistente dell'area dove è stato deciso di costruire l'impianto della BioPiattaforma.

giovedì 11 novembre 2021

TARI 2021 – C’E’ QUALCOSA CHE NON VA !! LA COMUNICAZIONE E' STRUMENTALE (E PER NOI) NON RISPECCHIA LA REALTA'

E’ arrivata da qualche giorno (per email o per posta) la TARI da pagare per il 2021, nella lettera che accompagna la tassa sui rifiuti troviamo però qualche “inesattezza”, soprattutto per quanto riguarda la Biopiattaforma, e siccome siamo critici con chi lancia proclami (ingiustificati) "da fine del mondo" per la creazione del nuovo centro industriale lo siamo anche con chi lo enfatizza, per meri fini di propaganda, ma andiamo in ordine….

Premesso che:
I cittadini di Sesto hanno da sempre ricevuto la possibilità di pagare con un'unica o in due rate la TARI e che solo lo scorso anno abbiamo avuto un anticipo, e poi ci è stato comunicato (a tradimento) un saldo, nella lettera abbiamo evidenziato almeno tre punti che meritano un chiarimento (visto che sui rifiuti ci abbiamo speso qualche anno di impegno, tempo e sacrifici senza arrivare ad un dunque).


P.to 1
Precisiamo che in questi anni non abbiamo mai ricevuto nessun documento che attesti la mirabolante crescita della differenziata a Sesto San Giovanni, nonostante abbiamo più volte richiesto lumi all’assessore di competenza, facendo proposte (rimaste inascoltate), mai e poi mai abbiamo avuto modo di venire a conoscenza di nessuna campagna di sensibilizzazione in merito (cosa più e più volte richiesta) .

Sappiamo bene che la raccolta differenziata che si svolge in città (per merito della precedente giunta giusto per rendere merito a chi ha voluto fare tale passaggio tra tante critiche) non è efficace, per renderla efficace è necessario compiere quei passi per migliorarne la qualità, perché avere una differenziata al 70% ma di qualità bassa (sporca o mista) non significa nulla, anzi porta all’incenerimento anche quella parte che invece dovrebbe venir inserita in quel complesso sistema di riciclo e riuso del rifiuto che la classe politica ama ormai utilizzare.
La fantomatica riduzione della tassa in bolletta, ci scusiamo ma NON la vediamo, si certo c'è una riduzione ma probabilmente è dovuto al MILIONE E DUECENTOMILA EURO arrivati nelle casse del nostro Comune direttamente dal Governo Conte per aiutare le famiglie proprio nel pagamento della tassa sui rifiuti in un momento particolare.
Questa è l'unica agevolazione che rileviamo, non comprendiamo altrimenti come il comune sia riuscito ad ottenerla, visto che ha spento il forno di incenerimento, che era SICURAMENTE un impianto vecchio e di elevato impatto ambientale, ma garantiva costi di smaltimento (dell'indifferenziato) ai minimi sul mercato italiano, considerando che non si è fatto nulla per migliorare la riduzione dell'indifferenziato aumentando il riciclo e che l'indifferenziato viene TRASPORTATO ALL'INCENERITORE di A2A a BRESCIA con costi extra, non si comprende come si sia potuto arrivare ad una riduzione della tassa rifiuti.

P.to 2 
Che il tema sui rifiuti sia un tema di civiltà ci trova perfettamente concordi, come ci trova concordi che su questi processi sia difficile governare una città come Sesto, ricordiamo però che in questi anni non è MAI stato fatto un confronto serio e pubblico sul tema, il progetto della biopiattaforma (nato sempre con la precedente giunta) ed usato oggi in maniera strumentale, sicuramente migliora l’impatto ambientale ma non riusciamo a comprendere come faccia ad abbassare la tassa sui rifiuti, nè ad inserirsi in un contesto più ampio del riuso e del riciclo dei rifiuti urbani, visto che nasce per il trattamento dei fanghi da depurazione e della FORSU.

P.to 3 
Deve essere chiaro che la Biopiattaforma NON E’ A ZERO EMISSIONI INQUINANTI, raccontare questo è falso, sicuramente il nuovo impianto abbatte in maniera significativa nell'ordine del 70% - 80% degli inquinanti (Nox, polveri, Tpc, Co, Hci So2. Nh3) che venivano immessi prima con l’inceneritore di CORE, crediamo sia stato consigliato male, anche se il concetto dopo quattro anni (4)  dovrebbe essere chiaro.

E’ un’impianto a carbon neutral, cioè ̀a ZERO EMISSIONI di C02 (di origine fossile).

L’energia prodotta dal trattamento dei rifiuti (fanghi e FORSU) è ricavata nell’ottica di un’economia circolare dalla quale si ottiene:
  • Biometano [prodotto dalla digestione anaerobica]
  • Fertilizzanti di alta qualità [come risultato dalla digestione anaerobica]
  • Calore generato dal processo di depurazione e dall’incenerimento dei fanghi;
  • Acqua depurata che verrà recuperata e riutilizzata per l’irrigazione dei parchi oltre che per uso industriale, ed agricolo
Consigliamo inoltre di non affermare con totale assolutismo, che l’impianto sia ad ODORI zero, teoricamente non dovrebbe dare problemi, ma siccome è un progetto nuovo inserito in un contesto ad alta densità urbana, sarebbe meglio essere più cauti e magari aspettare almeno un paio di anni.

Se ci fosse una politica ambientale seria, chiara e condivisa con la cittadinanza attiva, si potrebbero ottenere risultati migliori, ma purtroppo non è così, noi rimaniamo sempre disponibili quando lor signori decideranno di aprire le porte del comune oggi trasformato praticamente in un fortino (a causa o con la scusa del Covid).

Il Consiglio Direttivo dell’associazione di Via P.Sottocorno


venerdì 22 ottobre 2021

BIOPIATTAFORMA: LUNEDI' 25 OTTOBRE IL SECONDO INCONTRO PUBBLICO IL R.A.B.

Il 25 ottobre, all’Auditorium dell’Adriano community Center, in via Adriano 107 a Milano, si terrà il secondo incontro pubblico per aggiornare i cittadini interessati sulle attività del RAB (Residential Advisory Board) per quanto riguarda il monitoraggio ambientale nel progetto della Biopiattaforma di via Manin a Sesto San Giovanni.

I rappresentanti del Rab insieme a dei tecnici presenterà il monitoraggio della qualità dell’aria attraverso 5 centraline fisse installate nell'ultimo mese, con l’obiettivo di fornire risposte chiare ed esaustive su alcuni temi specifici sollevati dalla cittadinanza.
All’ingresso potranno partecipare tutti i cittadini muniti di Green Pass e mascherina, previa registrazione alla mail: info@rab-biopiattaforma.it

sabato 2 ottobre 2021

IL CAMINO DELL'INCENERITORE E' STATO ABBATTUTO (MA LA CODA DI POLEMICHE E FALSE NOTIZIE PROSEGUE)

La folla sulla collinetta ha raccolto il nostro invito

Il camino dell'inceneritore è stato demolito ed in molti hanno raccolto il nostro invito a vedere la demolizione dalle collinette adiacenti, però su questo argomento notiamo, oltre alla solita strumentalizzazione politica ridicola, polemiche inutili e false notizie per cui ci teniamo a precisare leggendo post e articoli più o meno superficiali o pressapochisti, che la Biopiattaforma invierà al nuovo forno di incenerimento circa 16000 t/annue di residui secchi dei fanghi ricavati da 65 mila tonnellate annue prodotte dai 40 depuratori presenti nell'area metropolitana (e non regionale) che si contrappongono alle 70000 t/annue di rifiuti generici che venivano bruciate prima, non sarà un impianto più grande e più inquinante del precedente, ma sarà più contenuto, meno inquinante e meno impattante, del resto basta confrontare i camini, quello abbattuto aveva un diametro di 5 metri ed era alto 70 mt il nuovo avrà un diametro di 1,6 metri per un altezza compresa tra i 25 e i 30 metri, al controllo di quanto immesso nuovi sistemi di monitoraggio ambientali che non ci risultano essere mai stati in Italia con sensori al camino (nuovi e non riciclati dal precedente) e cinque centraline di monitoraggio installate nell'area circostante oltre ai cosiddetti "nasi elettronici per il monitoraggio degli odori" (argomento che tratteremo più avanti con un post dedicato).

Si può essere più o meno concordi sulla esecuzione di una centrale di questo genere in un area urbana, non sindachiamo le opinioni, rispettabili ed in parte condivise, ci preme però ricordare che questo progetto nato da una giunta di centro sinistra è stato confermato da quella di centro destra nella più totale apacità di una cittadinanza che è molto brava a scrivere sui social ma un assente nella vita della città ed anche se una parte si è svegliata, lo ha fatto purtroppo a tempo scaduto.


Ulteriori precisazione che ci preme dare viste le informazioni sbagliate che circolano, dopo un confronto con i tecnici di CAP Holding, possiamo confermare che Il camino è correttamente caduto nella direzione prevista, ma a causa di un cono di caduta stretto e di una deviazione avuta durante il cedimento della base demolita lo stesso è finito su parte della struttura che conteneva la fossa di raccolta che era in programma di essere riutilizzata, danno che però sarà rimborsato dall'assicurazione della società demolitrice.
Non è stata abbattuta nessuna palazzina uffici come del resto si può verificare recandosi davanti al complesso industriale.

lunedì 27 settembre 2021

SONO ATTIVE LE CENTRALINE DI MONITORAGGIO DELL'ARIA CHIESTE A CAP A TITOLO DI COMPENSAZIONE PER LA COSTRUZIONE DELLA BIOPIATTAFORMA

Si sono ultimate, tra mercoledì 22 giovedì 23 settembre 2021, le installazioni delle cinque centraline di monitoraggio dell'aria, che risultano al momento attive ed in fase di test da parte di Orion (azienda designata all'installazione)

Nei mesi di luglio e di agosto, sono stati eseguiti i sopralluoghi sulle aree identificate e una serie di attività che vanno dai contatti con gli uffici comunali alle predisposizioni impiantistiche propedeutiche alle installazioni.
Ci sono stati dei ritardi nelle installazioni dovute ai ritardi per la consegna dei pali telescopici e alle predisposizioni che hanno rilevato alcuni inconvenienti/criticità per cui si è dovuto intervenire per definire correttamente gli attacchi.

Questa fase è da considerarsi fondamentale per poter registrare quel "fondo" al quale siamo esposti normalmente da tutte le forme di inquinamento presenti sul territorio e per verificare come il nuovo centro possa realmente influenzare la qualità dell'aria.

Le centraline sono state installate con un’altezza è di circa 2,5 / 3 metri su pali telescopici per ridurre il rischio di interferenze, la trasmissione dei dati viene garantita da una sim dati installata su ogni centralina, l'ubicazione è stata decisa dai membri dal RAB nel mese di febbraio / marzo dopo diversi incontri scegliendo tra differenti soluzioni che più si avvicinavano alle caratteristiche idonee (aree protette e di facile accesso per la manutenzione, facilità installativa, area aperta e non influenzata da altre fonti o schermata da strutture o alberi, ecc...).

Alla fine il gruppo di controllo ha concordato l'installazione nelle seguenti sedi:

  • Scuola secondaria Italo Calvino, Sesto San Giovanni
  • Centralina Centro sportivo Manin Sesto San Giovanni
  • Centro anziani al confine con l’impianto di acquedotto di Sesto S. Giovanni
  • Scuola Primaria Montale a Cologno Monzese,
  • viale Europa davanti a Mediaset a Cologno Monzese

Le centraline rileveranno con sensori:

  • le nanopolveri PM 10; PM 5; PM 4; PM 2.5 e PM 1
  • CO (Monossido di Carbonio),
  • NO2 (Biossido di Azoto),
  • O3 (Ozono),
  • SO2 (Anidride solforosa),
  • VOC (composti organici volatili, COV o VOC dall'inglese Volatile Organic Compounds)

Saranno visibili pure parametri meteo come la direzione e la velocità del vento, la pressione atmosferica, l'umidità relativa e i dati di precipitazione, oltre ad aver sviluppato un modello di ricaduta per i periodi di bassa pressione che impattano maggiormente sull'area.

In futuro, sul sito dovrebbero essere visibili anche i valori rilevati con i nuovi sensori installati sul al camino, si sta considerando la possibilità di installare un visualizzatore posto all’esterno della piattaforma (al momento non previsto).

Il sistema prevede di pubblicare i dati su un’interfaccia web per la visualizzazione dell’andamento di ogni singola centralina con una rappresentazione grafica dei diversi parametri, la condivisione dovrebbe avvenire sul sito di Zero C attualmente in fase di definizione.

mercoledì 22 settembre 2021

PROGRAMMATO PER OGGI L'ABBATTIMENTO DEL CAMINO DELL'INCENERITORE DI SESTO SAN GIOVANNI

 


Programmato inizialmente per il 20 settembre ma rimandato ad oggi, mercoledì 22 settembre per maltempo, questa sera alle 22:00/22:30 circa verrà demolito il camino del vecchio inceneritore per far spazio alla costruzione della nuova Biopiattaforma.
Si può seguire la seguire in streaming di questo importante e simbolico momento, collegandovi al link di YouTube qui sotto:
 
https://www.youtube.com/watch?v=x5KduD2qzLc

 

 

martedì 7 settembre 2021

IL 20/09 - ABBATTIMENTO CAMINO INCENERITORE DI SESTO SAN GIOVANNI

Con un mese di anticipo sul cronoprogramma presentato, il 20 settembre è prevista la demolizione del camino dell'inceneritore di Sesto San Giovanni, evento che di fatto segna la fine dello smantellamento della vecchia struttura e l'inizio vero e proprio del progetto industriale che trasformerà il vecchio impianto nella BioPiattaforma.



Come ci è stato confermato la demolizione NON avverrà per implosione ma per demolizione meccanica e dovrebbe prevedere la chiusura delle strade adiacenti del complesso industriale (tangenziale compresa) per motivi di sicurezza.
Per chi fosse interessato sarà possibile seguire l'evento (previsto per le ore 22/22:30) da una diretta Facebook (posteremo il link appena possibile), o dalle colline del parco della Bergamella.






Appena avremo ulteriori informazioni/conferme di orari, chiusure, link per le dirette le comunicheremo sul sito

lunedì 28 giugno 2021

IL PROGETTO SULLA BIOPIATTAFORMA: AVEVAMO CHIESTO LA CHIUSURA DELL'INCENERITORE E LA RIMESSA DELL'AREA A BOSCO AL MONDO POLITICO (ANCHE A QUELLO CHE OGGI CAVALCA LA PROTESTA PER FINI ELETTORALI) SENZA MAI RICEVERE RISPOSTA

L’ Associazione Sottocorno ha sempre chiesto nel corso degli anni la dismissione dell’inceneritore, la sua demolizione e la relativa bonifica dell’area da destinarsi a BOSCO ripristinando in questo modo la sede originaria dell’alveo del fiume Lambro. 
Questo perché, solo in questo modo, si sarebbero ELIMINATI totalmente le emissioni inquinanti e l'eventuale inquinamento acustico e olfattivo generato dal normale funzionamento dell’impianto.
Consideriamo vergognoso sentire oggi, a distanza di anni, proclami sulla trasformazione in atto dell'area industriale di via Manin.
Fondamentale precisare che tale scelta obbligava in tempi brevissimi ad una gestione dei rifiuti molto differente da quella attuale e votata a porsi come obiettivo il 100% sul recupero e riciclo del rifiuto stesso, cosa quasi impossibile anche solo vedendo cosa si raccoglie oggi in città nonostante le trionfali esclamazioni politiche a riguardo.
Invece la classe politica ha scelto, senza ascoltare la cittadinanza in maniera molto trasversale andando da una giunta di sinistra ad una giunta di destra, di procedere con un progetto di riconversione dell'impianto attraverso un progetto di revamping dell'area, che ci piace ricordare, per non togliere il merito a nessuno, che è stato partorito anni fa dalla giunta precedente guidata da Monica Chittò (con l'assessorato all'ambiente di Rifondazione Comunista) e sul quale dopo un lungo ed estenuante confronto siamo riusciti ad ottenere:
  • una data certa sullo “spegnimento” dell’inceneritore.
  • l’impegno di pubblicare (online) i valori delle emissioni e i limiti di riferimento.
  • far accettare limiti cautelativi (di molto inferiori ai limiti di legge).
  • far fare un processo di Valutazione di Impatto Ambientale (nonostante non ce ne fosse l'obbligo).
  • ottenere compensazioni ambientali per la città e la cittadinanza (e non come successo fino ad ora regalando alla società di turno concessioni e terreni e lasciando il nulla alla cittadinanza)
  • la possibilità di costituire un organo di monitoraggio che avesse indipendenza economica, di espressione a guida civica (i rappresentanti delle associazioni hanno la maggioranza in caso di parità di voto).
Non ci nascondiamo NON era quello che volevamo, ma riconosciamo che per la prima volta è stato messo in discussione un progetto calato dall'alto: aumentando di cinque milioni di euro l'investimento iniziale, migliorando lo sviluppo e il processo industriale iniziale.
Considerando che tutto questo è sostenibile 
  • da un punto di vista economico (senza aggravio di costi per la comunità), 
  • da un punto di vista occupazionale (non verranno lasciati a casa i lavoratori) 
e, anche se a qualcuno non piace ammetterlo, 
  • da un punto di vista ambientale
visto che i modelli definiscono proiezioni di emissioni che in alcuni casi saranno così basse da far fatica a rilevarle e complessivamente di molto inferiori a quelle emesse fino ad oggi, considerando che il progetto alternativo prevedeva la creazione di un impianto di incenerimento rifiuti pari a 100.000 tonn/annue ( non ai 14000 t/annue di fanghi ).
Rimane ancora del tutto oscuro il discorso sulla localizzazione corretta di un impianto del genere, che abbiamo sempre affermato non essere propriamente idoneo ad un'area urbanizzata come la nostra ed identificando l'area del depuratore di Rozzano come la migliore in tutta l'area metropolitana per un impianto di questo genere.
Ad oggi nessuno ha mai dato spiegazioni in merito, forse un giorno verremo a conoscere la verità , forse quando cadrà il muro di omertà che nasconde la scelta politica fatta.
Non ce la prendiamo con chi si è svegliato oggi oppure era presente in silenzio e solo ora si è interessato al problema, riteniamo però che chi allora sapeva e ha deciso volutamente di non esporsi, oggi, a distanza di cinque anni dallo sviluppo del progetto (datato 2016 e dove ora poco si può fare), ha deciso di fare propaganda: una propaganda che nasconde mezze verità quando a tempo debito ci si è VOLUTAMENTE TIRATI INDIETRO.
Alcuni si sono tirati indietro arrivando persino a nascondersi durante gli incontri pubblici, quando invece si poteva contestare il progetto e sostenere con forza un altro tipo di sviluppo su quell'area: questo comportamento lo consideriamo qualunquismo di stampo POLITICO.
I principi espressi su vari volantini che circolano sono sicuramente condivisibili, ma  bisognerebbe porsi la domanda del "perché espressi fuori tempo o meglio volutamente espressi fuori dai tempi."
Abbiamo attaccato "il sistema" QUANDO SI POTEVA OTTENERE QUALCOSA, contrapponendoci negli incontri pubblici, nei consigli comunali aperti e depositando (tramite PEC in data 8-08-18 ) nelle note al PGT un documento di 40 pagine suddiviso in 21 capitoli chiedendo espressamente nel punto 6 la CHIUSURA INCENERITORE E RIMESSA AREA A BOSCO in modo che facesse parte del PMVL, ma eravamo soli. 
Non abbiamo pregiudizi ideologici, ci poniamo degli obiettivi e, a differenza di qualcuno, spesso li raggiungiamo, anche se la realtà è differente da come viene esposta da chi si pone sull'altare della verità assoluta, come sempre si professa sempre bene, tutti perfetti ma si razzola sempre male e soprattutto ci si tira sempre indietro quando c'è da scontrarsi.
L'amarezza e la delusione nel leggere oggi posizioni estreme, condite da mezze verità è tanta.

martedì 15 giugno 2021

IL NOSTRO IMPEGNO NEL RAB (Residential Advisory Board) DELLA BIOPIATTAFORMA DI SESTO SAN GIOVANNI

L’associazione Sottocorno ha da sempre richiesto la necessità di individuare la modalità e gli strumenti corretti per il controllo del futuro della Biopiattaforma

Come specificato nel post pubblicato lo scorso anno (leggi QUI), confermiamo nuovamente la scelta e la ferma volontà di avere informazioni precise, dirette ed aggiornate in merito ai possibili impatti sull'ambiente e quindi su eventuali possibili sviluppi sulla salute degli abitanti del territorio e dall'altra (quella delle aziende e delle amministrazioni comunali coinvolte) di mantenere aperto un dialogo con la cittadinanza, dando vita a un luogo di scambio e di condivisione di informazioni oltre che ad un monitoraggio diretto, visto che da anni ormai ci informiamo e informiamo il territorio.

Nelle nostre analisi portiamo sempre esempi e proposte costruttive, che non lasciano spazio alle polemiche perché crediamo fortemente che ai cittadini del nostro quartiere non possiamo raccontare mezze verità oppure portare esempi che non c’entrano nulla solo per riempire il vuoto creato dalla mancanza di alternative.

Il nostro impegno, in tal senso, non verrà meno sempre inserendo al primo posto la tutela dell’ambiente e della salute pubblica.

mercoledì 8 aprile 2020

LA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO PROROGA LA CONSEGNA DELLE OSSERVAZIONI AL PROGETTO DELLA BIOPIATTAFORMA AL 25 MAGGIO 2020


Ci è giunta la comunicazione che nella giornata di lunedì 6 aprile 2020, Città Metropolitana di Milano ha inviato a Gruppo CAP una comunicazione ufficiale in merito all'iter autorizzativo relativo al progetto Biopiattaforma nella quale recepisce quanto previsto dal D.L. “Cura Italia”, in particolare quanto previsto all'art. 103 e 113 del decreto, Città Metropolitana di Milano ha sospeso i termini di pubblicazione precedentemente previsti: il termine per la consegna delle osservazioni viene prorogato fino al 25 maggio 2020. 

Si ricorda che chi avesse intenzione di presentare osservazioni e pareri al progetto presentato (scaricabile dal sito https://biopiattaformalab.it), questi possono essere inviati da chiunque (liberi cittadini, associazioni, comitati, enti…), entro il 25 maggio 2020 utilizzando il seguente indirizzo di posta elettronica certificata:


Si informa che l’Associazione Sottocorno insieme al Comitato di Cascina Gatti, con un documento condiviso, hanno già inviato in data 01/04/2020 le osservazioni relative al progetto "Polo Tecnologico di Sesto S Giovanni - Biopiattaforma Integrata CAP

martedì 18 febbraio 2020

ANCHE A2A SUL TRATTAMENTO DEI FANGHI CON UN PROGETTO SIMILE A QUELLO DI CAP

Invitiamo a leggere l’articolo andando oltre al titolo, perché il progetto di A2A prevede il trattamento dei fanghi e il conferimento di questi insieme a rifiuti non riciclabili presso uno dei suoi inceneritori con un processo simile a quello presentato da CAP (forse provano a convertirli visto l'elevato numero di impianti presenti in Lombardia)


......................................

Clicca QUI per leggere l'articolo del 30 dicembre 2020 su affaritaliani.it 

mercoledì 29 gennaio 2020

L'INTERVENTO CHE AVREMMO VOLUTO FARE


Riportiamo qui sotto il testo dell’intervento che avremmo voluto fare ieri sera ma che abbiamo collegialmente concordato di soprassedere chiarendo in aula quanto in realtà su questo tema l’associazione sia divenuta oggetto di attacchi totalmente gratuiti di varia natura.

È il terzo consiglio comunale aperto dopo quello di novembre 2016 e quello di settembre 2018, tutti indetti sul progetto che riguarda la biopiattaforma, a differenza di quanto apparso su un articolo di un giornale locale o sui social, chiariamo per correttezza, che non abbiamo mai chiesto un terzo consiglio comunale che avesse come oggetto la scelta del futuro dell’area, non perché non sia importante discuterne, anzi, ma che farlo ora a gennaio 2020 e per la terza volta, dopo un intenso percorso partecipativo e una definizione del progetto in una fase così fase avanzata rende praticamente vana ogni nuova iniziativa, anzi certe prese di posizione di fatto ci spaventano, perché rimettere in discussione questo progetto ora significa di fatto accettare la costruzione di un nuovo inceneritore.
Tanto interesse e partecipazione ce lo aspettavamo nei due precedenti incontri, dove ci siamo trovati soli insieme al Comitato di Cascina Gatti e al portavoce del Movimento 5 Stelle a contestare la mancanza di un’alternativa, anche se poi ci siamo resi conto in realtà è questa l’unica alternativa, questa è il cosiddetto piano “B” perché il piano “A” è sempre stata la costruzione di un inceneritore da 100.000 tonnellate/anno.
La nostra proposta di sostituirlo con un bosco dopo esser stati sminuiti, etichettati come illusi dagli stessi che in questi anni si sono sempre detti contrari alla biopiattaforma, venne invece presa in considerazione come alternativa fino ad arrivare ad avere anche una possibile sostenibilità economica, come ci riferì l’assessore Lamiranda in un incontro privato, analisi poi scartata da questa giunta che fece altre scelte politiche.
Noi ci abbiamo provato con tutte le nostre forze e nei tempi consoni, ma non siamo riusciti in quella che fin da subito era apparsa come una impresa ardua, sarebbe stato diverso se avessimo lavorato insieme a tutte le forze che si dissero contrarie (almeno a voce) e che invece sparirono in quegli anni nascondendosi letteralmente quando arrivò il momento di prender posizione, è una precisazione che riteniamo necessaria vista la mancanza di tempo utile per presentare ora ulteriori iniziative che procrastinerebbero ulteriormente la chiusura dell’attuale inceneritore (già spostata al 2021).
A dicembre si è concluso il percorso partecipativo iniziato nel 2017, vi abbiamo partecipato all'inizio con scarso ottimismo, visto che il progetto ci venne presentato “fatto e finito” sin da subito, mentre avremmo avuto quanto meno il piacere di discutere il futuro dell’area primo perché ci piaceva l’idea di una scelta partecipata (come è stata sempre propagandata) secondo perché dopo decenni, finalmente si rimetteva in discussione un’opera da sempre contestata a nostro giudizio con merito.
Oggi dopo questo percorso, la nostra opinione sul questo progetto si è modificata, sia ben inteso potessimo scegliere su quell'area sarebbe nato un bosco di piante autoctone, non ci preoccupano le emissioni del nuovo centro, ci preoccupano invece le emissioni di un comparto industriale che dal secolo scorso è sempre stato giustificato in nome dell’occupazione e del lavoro, ci preoccupano la superficialità di leggi non cautelative per la salute umana (mai mutate in meglio), ci preoccupano i riscaldamenti che in alcune aree vengono ancora alimentate a gasolio, ai gas ed emissioni a cui siamo esposti da un traffico aereo e veicolare forzato in quel di Sesto, da scelte sciagurate come l’installazione di un casello autostradale che non ha ragione di esistere.
L’aver partecipato ad incontri “aperti” e non già “costruiti” dove non abbiamo scelto il colore dell’impianto o di altri aspetti marginali, (certo questa era una opzione che ci era stata presentata) ma forzando i tavoli su temi più specifici, riuscendo ad ottenere modifiche anche radicali al progetto iniziale, ad esempio aver portato il doppio filtraggio dei fumi al camino o ad ottenere il finanziamento e l’installazione di 5 centraline di controllo dell’aria in prossimità dell’area (considerando che in Lombardia ce ne sono 15 noi a breve ne avremo 5 in un area di quartiere), ottenendo una modifica migliorativa di progetto per oltre 3 milioni di euro, la realizzazione del progetto in collaborazione con 5 università e l’utilizzo di tecniche d’avanguardia oltre a rilevare la disponibilità di CAP ad affrontare qualsiasi critica senza nascondersi, cercando di trovare punti di miglioramento al progetto iniziale, cosa completamente inusuale nel panorama industriale italiano (vedi ILVA).
Aver fatto nascere il RAB come organo di controllo che permette alle associazioni e comitati di aver un peso diverso nel caso in cui sorgessero problemi sui valori rilevati o si volessero affrontare problemi dovuti alla biopiattaforma che andasse a ledere l’ambiente e la salute, punti che non sottovalutiamo mai e tale partecipazione per chi come noi è particolarmente critico con le scelte ambientali intraprese fino ad oggi a livello nazionale regionale e locale diventa fondamentale, perché anche se chiamati formalmente ad informare sull'andamento del complesso, ci permette invece di essere in contatto diretto con l’asset di gestione della biopiattaforma risparmiando interlocutori politici e risposte circostanziate, eliminando tempi morti e mettendoci in condizione di partecipare e affrontare direttamente le problematiche.
Su questa base, su un’analisi fatta su un quadro ben più ampio degli elementi che determinano l’inquinamento dell’aria abbiamo modificato la nostra opinione iniziale su questo progetto, sul quale comunque permangono i dubbi sulle reali emissioni e su ciò che effettivamente verrà generato dalle alte temperature del forno e dai cicli di produzione di fosforo e metano.
Questo percorso per Sesto San Giovanni ha rappresentato un modello innovativo di confronto fra istituzioni, e rappresentanze del territorio, sicuramente imperfetto e migliorabile, ma che può anche essere preso come riferimento per le sfide future che saranno sicuramente rivolte al complesso equilibrio di sostenibilità ambientale, economico ed occupazionale e ci preme solo far presente che se tutte le realtà industriali che oggi immettono gas/polveri/solventi in atmosfera accettassero un tavolo di confronto simile a questo, molto probabilmente riusciremmo a dimezzare nel breve periodo i valori di PM10  e gas immessi, ed è su questo che l’affermazione  "se non verrà costruita la biopiattaforma l’aria a Sesto sarà più pulita”, punto sbandierato da più parti non è propriamente corretto, il nuovo impianto ha un impatto bassissimo sulle emissioni complessive presenti sul territorio comunale oltre ad avere un bilancio ambientale complessivamente positivo in un comune che vogliamo ricordare è un Sito d’Interesse Nazionale, dove tutta una serie di problemi presenti sul territorio che insieme all'inquinamento delle falde, le contaminazioni dei terreni e alle esposizioni dei campi elettromagnetici in alta e bassa frequenza (elettrodotti e 5G) non sono mai stati affrontati da una politica ambientale seria."

IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE SOTTOCORNO

domenica 26 gennaio 2020

MARTEDI' 28 GENNAIO 2020 CONSIGLIO COMUNALE APERTO SULLO STATO DI AVANZAMENTO DELLA BIO-PIATTAFORMA


Al contrario di quanto si afferma su varie piattaforme social, il consiglio comunale aperto NON è per scegliere se procedere o no sulla costruzione della bio-piattaforma, quello si svolse a novembre 2016 e ad esclusione dell'Associazione Sottocorno, Il comitato di Cascina Gatti e il rappresentante dei 5 stelle Massimo De Rosa non vide la partecipazione di nessuno dei gruppi o persone che oggi si dicono scandalizzate al progetto.
Lo scopo, piaccia o no è fare il punto sull'avanzamento dei lavori ad oggi del progetto, che ricordiamolo è stato portato dalla precedente giunta di centro sinistra (dopo averlo nascosto nella sua fase iniziale alla cittadinanza) e avvallato dalla presente di centro destra.