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martedì 29 luglio 2025

AGGIORNAMENTO AL 2025 SULLA BONIFICA DEL "PARCO DELLE TORRI"

Qualche anno fa, in una serata di aprile del 2023 ci fu una presentazione, fatta in pompa magna, per l'inizio, dopo 5 anni di ritardo, della bonifica di una parte dell'area sulla quale (qualche fenomeno alcuni decenni fa) ha fatto costruire il quartiere popolare delle GESCAL (ne abbiamo parlato in maniera approfondita QUI).


Ristabilendo un l'ordine logico alle fasi del progetto (che ci era parso essere letteralmente nascosto fino ad ora), abbiamo che:

  • Il progetto di riqualificazione ambientale è stato approvato con Decreto Dirigenziale n° 001/2017 (prot gen 21515 del 16/03/2017) ai sensi del D.Lgs 152/06 e s.m.i.;
  • Con la delibera di Giunta Comunale n°365/2018 del 29/10/2018 sono stati approvati i progetti di fattibilità tecnica ed economica redatto in conformità del D.Lgs 50/2016 art.21,23 e 216 comma 4 e al DM 14/2018 sia delle opere di bonifica che della sistemazione degli spazi superficiale



Il progetto originariamente necessitava di 4.305.000 di euro, nel 2023 dopo cinque anni, ci saremmo aspettati che la cifra stanziata aumentasse e non diminuisse a 2.000.000 di euro.

AD OGGI NON AVENDO NOTIZIE IN MERITO e visto che le aree di cantiere sono ferme (e i lavori MAI iniziati), abbiamo chiesto un aggiornamento agli uffici, e questa è la risposta che riportiamo così come l'abbiamo ricevuta:


Non sappiamo come il comune procede ad assegnare tali lavori, chi abbia valutato tale impresa o semplicemente il motivo reale che ha portato tale impresa a non eseguire il lavoro.

Sappiamo però che abbiamo perso anni, e su un'area inquinata come quella è difficilmente giustificabile 



mercoledì 10 luglio 2024

AREE FALK - ARRIVA LA RICHIESTA DI DIMINUIRE L'OPERA DI BONIFICA E AUMENTARE LA CEMENTIFICAZIONE DEL TERRITORIO (GIA' COMPROMESSO)

 


Apprendiamo, con NON POCA PREOCCUPAZIONE, dall'articolo di Repubblica della fantastica richiesta da parte del nuovo proprietario dei terreni di ridurre l'impatto dell'opera di bonifica sull'area delle ex Falk, aumentando le volumetrie (che evidentemente reputa basse!!!!).
Ci rincuorano (almeno in parte) le dichiarazioni di Sindaco e Assessore fatte ad un giornale locale (QUI l'articolo), che negano categoricamente aumenti in tal senso (anche se ricordiamo questa giunta ha già elargito varianti "corpose" rispetto al progetto originale).
Ci preoccupa invece il silenzio sulle bonifiche, seguiti da relativi post social "rassicuranti" sulle regolamentazioni delle bonifiche a norma di legge, come se il rispetto delle norme di legge tutelino l'ambiente e (soprattutto) la salute della popolazione.
Invitiamo Sindaco e Assessore a spiegare pubblicamente (magari in un incontro pubblico, cosa fino ad oggi MAI FATTA) cosa intendono fare per la SALVAGUARDIA DELLA SALUTE DEI CITTADINI DI SESTO SAN GIOVANNI, che non ci risulta (dalle analisi del registro tumori) godere di ottima salute, magari utilizzando proiezioni eseguite da enti preposti, di cosa significhi esporre la popolazione a bonifiche parziali da eseguirsi su un S.I.N.

Noi rimaniamo a disposizione (come ben sanno gli amministratori) per confrontarci in maniera propositiva su questo tema (come su tutti i temi che fino ad ora abbiamo trattato).




giovedì 21 marzo 2024

TERRAZZA BERGAMELLA - AGGIORNAMENTO SITUAZIONE A MARZO 2024 (E LE COSE NON VANNO BENE...................)

 


Come avevamo anticipato sulla nostra pagina Facebook (rispondendo ad un commento) il 12 marzo abbiamo avuto un incontro da remoto con il tecnico del comune e l’assessore Lamiranda per avere un aggiornamento della situazione della Terrazza BERGAMELLA, dopo il confronto che il comune ha avuto con ARPA a seguito delle bonifiche eseguite.

Il tecnico ci informa subito che il collaudo avvenuto con ARPA non è andato bene, la caratterizzazione del terreno non è allineata con i valori a norma, la bonifica non è completa e i risultati evidenziano che sono state trovate passività ambientali con sforamenti sui valori di piombo e zinco e altri contaminanti presenti, una valutazione a loro dire “inaspettata” in quanto il terreno non dava evidenza (di cosa non lo abbiamo compreso), informandoci che la parte di terreno soggetta a bonifica è stata mappata a livello catastale e frazionata rispetto al resto della terrazza sul mappale 100, e la situazione attuale dell’area è bloccata

Il comune ha avanzato una proposta, ipotizzando come possibile soluzione a procedere, una variante al progetto originale (fino ad ora intoccabile, anche per quanto riguardava i sensori che potevano controllare l’accensione dei lampioni) da rivedere solo sulla porzione di area che é stata dichiarata dichiarata agibile, in questo modo, secondo il tecnico si potrebbe procedere con:

  • area giochi
  • pista ciclabile
  • panchine
  • raccordo con la pista ciclabile del parco (ancora oggi tutta da inventare visto che è stato modificato il progetto originale che prevedeva una connessione dolce con rampe per disabili ad oggi non più eseguibile a causa della modifica del tracciato della ciclopedonale esistente nella Bergamella)
  • accesso ai box del condominio
  • illuminazione

mentre verrebbero eliminati

  •  Filare di alberi
  • Raddoppio della terrazza
  • Rifacimento del campo da calcetto
  • Area fitness

Il rilevamento delle passività ambientali obbliga poi il comune ad intraprendere un percorso per la risoluzione di tale situazione aprendo una procedura ordinaria che porti alla bonifica dell’area (la scarpata ovvero l’area interessata, ha una dimensione di mezzo ettaro!!!), ed eventualmente aspettare la bonifica dell’area per far eseguire il progetto originario, vedendo così allungarsi i tempi di esecuzione, che sono stati stimati indicativamente in un anno per la progettazione; un anno per la bonifica e un anno per l’assegnazione dei lavori e l’esecuzione, con una data che secondo queste stime ricadrebbe, (se tutto va bene al netto di altre passività ad oggi non trovate) tra giugno 2027 e la primavera 2028, conoscendo le capacità del Comune e Regione, crediamo sia probabile nel 2029, mentre se dovessimo fare un’analisi tra capacità ed operatività dimostrata fino ad oggi, forse diremmo oltre il 2030... 

Per la parte “eseguibile” ci è stato proposto una bozza entro il 19 aprile che ovviamente non ci è giunta, mentre è giunta una comunicazione (il giorno 20/03) che una prima stesura della variante al progetto esecutivo della Terrazza Bergamina sarà disponibile per la fine di Aprile 2024, anche in questo caso una prima stima sulle tempistiche presume che, per la progettazione della variante e l’esecuzione dei lavori dopo i vari passaggi istituzionali, si possa arrivare entro la fine dell’anno.

Apprezziamo il tentativo di salvare almeno in parte il progetto, ma constatiamo l' Ennesimo fallimento.

E' un fallimento che parte da lontano, vero ,ma comprende tutti (politici di minoranza e maggioranza)  che si sono alternati negli anni, questo punto sia ben chiaro per i vari simpatizzanti (con e senza tessera di partito), portaborse e “tirapiedi” vari, qui noi NON salviamo NESSUNO.

Partiamo da lontano, perché su quest'area di poche decine di metri c'è la sintesi dell'incapacità di progettare e gestire il territorio con eventi che si ripetono su tutta la città, partiamo da chi in passato ha governato una città accettando che venissero fatti scarichi industriali ovunque (perché c'erano buche da riempire), a chi ha permesso un’urbanizzazione di un’area senza accertarsi o senza obbligare a bonificare (perché tanto la legge non li obbligava), a chi mette in piedi progetti senza la ben che minima idea di come procedere per salvaguardare la salute pubblica, perché a Sesto c’era (e forse in qualche ebete c'e' ancora) una credenza popolare, che sosteneva che ti ammali solo se per legge è pericoloso, perchè se per legge non è pericoloso si può vivere benissimo magari di fianco anche a rifiuti radioattivi (su questo punto ne parleremo in un post dedicato) ……….., a chi negli ultimi 14 anni

H A - S E M P R E - C A T E G O R I C A M E N T E - E S C L U S O

LA PRESENZA DI INQUINANTI IN QUEST’AREA, no signori noi non siamo stupidi e siamo anche stufi di questi comportamenti ATTI A MINIMIZZARE sempre QUANTO EMERGE, lo abbiamo sempre detto e lo diciamo anche ora, perché tutta questa sicurezza su un area sulla quale NON E’ MAI STATA ESEGUITA UNA INDAGINE AMBIENTALE SERIA è alquanto ridicola, come giudichiamo un insulto all’intelligenza, il continuare a proporre un’area giochi per bambini su un terreno che conserva (nel migliore delle ipotesi) dei seri dubbi sulla salubrità ambientale, sarebbe LOGICO costruirla su un area differente, magari spostata di un centinaio di metri, nell’ottica di una applicazione di quel PRINCIPIO DI PRECAUZIONE che a parole (ma solo a parole) sembra essere compreso dal politico di turno, ma che in realtà NON è mai stata applicata, perché evidentemente (in maniera un po' più ampia) vede ledere l'interesse dell’amico, o l’amico dell’amico (che magari ha un danno economico da tale presa di posizione) o l’elettore al quale è stato promesso l’impossibile.

Ci confronteremo sulle proposte che arriveranno, (come sempre abbiamo fatto), aspettiamo però tempi in cui compaia una classe politica seria, che ascolta il territorio e analizza (prima) i progetti dalle fondamenta, senza spaventarsi dei problemi, e sia capace di affrontarli invece di coprirli con superficialità.

Per finire abbiamo ricordato all’assessore che non abbiamo problemi a riconoscergli l’impegno che ci sta mettendo su questo progetto, ma abbiamo ricordato, che se mai si concluderà questa telenovela, che nessuno si presenti in vomitevoli autoelogi di come siamo stati belli e bravi o a sostenere dubbie capacità politiche, che nessuno si permetta di strumentalizzare il risultato, o che si permetta di venire a far campagna elettorale.

perché NON LO PERMETTEREMO

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Sottocorno

          



sabato 15 aprile 2023

AL QUARTIERE GESCAL O PARCO DELLE TORRI INCOMINCIANO I LAVORI - QUI ALCUNI CHIARIMENTI OTTENUTI SULLE BONIFICHE

 

La serata ha registrato purtroppo una scarsa affluenza (come tante altre iniziative) ma visto l’ordine del giorno e la particolarità dell’argomento ci aspettavamo più partecipazione, Come avevamo anticipato è iniziata con un leggero accenno alle bonifiche per poi concentrarsi sulle opere di corredo urbano che verranno eseguite.

Precisazione; per correttezza rettifichiamo quanto affermato in precedenza perché non eravamo al corrente dei finanziamento di Regione, nel febbraio del 2019 l'assessore Lamiranda ci illustrò il progetto con un onere di costo complessivo di 4.305.000 di euro finanziati da Regione Lombardia di cui circa 2.000.000 di euro affidati al comune di Sesto S.G. per i lotti C e D il restante ad ALER per i lotti F; H e I

Nulla da dire sul progetto "urbanistico" che riteniamo valido, sempre che non venga vandalizzato il giorno dopo la consegna al quartiere.
Il tema delle bonifiche siamo riusciti ad affrontarlo nel dettaglio solamente perché abbiamo posto una domanda diretta a fine presentazione, e sinteticamente prevede un inizio lavori con l’asportazione del terreno contaminato, per una profondità di circa 1 / 1,5 metri a causa dei numerosi sottoservizi interrati come le linea della corrente, linee gas, luce fogne ecc.., che di fatto impediscono di scendere oltre quella quota, dopodiché verranno stesi teli di plastica per isolare gli inquinanti e riportato materiale “pulito” sul quale piantumare ed installare / costruire le attrezzature presentate (campo da bocce, giochi ecc..).
Non ci dilungheremo sulla configurazione del campo da bocce o del tipo di piante scelte, nel nostro racconto vi raccontiamo quello che invece cos’è emerso durante il dibattito finale.
La domanda posta chiedeva di spiegare cosa è stato trovato nel sottosuolo come materiale inquinante e lo scopo del laghetto per limitare la percolazione.
La geologa dell'ufficio ambiente del comune ha spiegato che l’indagine condotta è stata accurata ed ha preso molto tempo agli uffici preposti collaborando anche con ARPA, ATS e uff. della Regione e città Metropolitana, ha visto l’esecuzione di carotaggi (con perforazioni a 4 metri) o scavi in trincea (che prevedono uno scavo ad una profondità compresa da un min di 50 cm fino ad un max di 1,5 metri circa)  che hanno evidenziato praticamente la presenza di idrocarburi e di tutti i metalli pesanti conosciuti (cromo esavalente compreso) oltre ad inerti e scarti normalmente presenti in una comune discarica, ammettendo pubblicamente che il quartiere è stato costruito su una cava usata per estrarre argilla ed utilizzata successivamente come discarica.
E’ stato spiegato correttamente anche che l’opera è degli anni 70 ( 1972-1978) antecedente alla prima legge ambientale risalente ai primi anni del 1980, giustificando così la scelta fatta quei tempi (per noi scellerata) di costruire senza bonificare.
La spiegazione e la ricostruzione la consideriamo precisa e corretta, ci rimane il dubbio di come la politica (di allora), anche in assenza di leggi di tutela sanitaria e ambientale abbiano potuto consentire, ed autorizzare la costruzione di un quartiere di circa 2000 persone sopra (SOPRA) una discarica utilizzata dalle azienda del comparto metallurgico presente allora.
Sulla presenza del laghetto presentata come una vasca di laminazione delle acque piovane (perché c’è un obbligo di legge in merito), precisiamo che questo è vero in parte, il laghetto non è una vasca di laminazione (le vasche di laminazione trattengono le esondazioni di fiumi vedi parco nord), ma una vasca di contenimento e di raccolta delle acque piovane che prima di essere immesse nella rete fognaria deve decantare per non aumentare la fase di picco al depuratore, quello che non è stato spiegato è il perché tutto il progetto verte intorno a questa vasca.

Proviamo a darla noi la spiegazione, quanto progettato non raccoglie solo l’acqua che deve essere smaltita nella rete fognaria, ma anche l’acqua che normalmente viene assorbita dal terreno, in realtà è stato omesso di spiegare (e non ne comprendiamo il motivo in quanto valore aggiunto del progetto) che in questo caso sarebbe causa di percolazione negli strati inferiori, ricchi di metalli pesanti che rischierebbero di inquinare la falda, in questo modo si riduce drasticamente il rischio di percolazione nel terreno.



La quantità d'acqua che si infiltra nell'ammasso di rifiuti e che, dopo averlo saturato, giunge fino al fondo della discarica costituisce il percolato. Tale infiltrazione, attraversando la massa del rifiuto in via di decomposizione, incrementa il proprio contenuto di sostanze sospese e disciolte, creando un miscuglio di composti organici ed inorganici in fase acquosa, con caratteristiche proprie di un liquame altamente inquinante. La formazione del percolato è causata da differenti fenomeni, spesso concomitanti:

a) rilascio di parte dell'acqua originariamente contenuta nel rifiuto (cioè dell'umidità iniziale);

b) produzione di acqua di processo, per via delle reazioni di natura biochimica che si verificano in discarica;

c) attraversamento e conseguente lisciviazione dei rifiuti da parte di acque di origine meteorica.

Dei tre fenomeni citati, l'ultimo contribuisce in maggior modo alla formazione del percolato (anche se i rimanenti due consentono spesso di giustificarne l'origine, pure in assenza di eventi meteorici), in questo modo si può affermare che la quantità di percolato che si forma in una discarica controllata è legata soprattutto alla piovosità, all'altezza ed alla compattazione dei rifiuti.

Un po' diverso da quanto esposto, e soprattutto minimizzato durante l’esposizione, il progetto di per se non è un cattivo progetto anzi rappresenta anche un passo in avanti rispetto a quanto fatto fino ad ora (ovvero il nulla), la tecnica di “incapsulamento del terreno inquinante” è una tecnica diffusa e utilizzata, l’alternativa sarebbe stata quella di spostare un quartiere intero e incominciare una bonifica dopo aver abbattuto i caseggiati con costi di centinaia di milioni.

Questo è il risultato di politiche passate “folli” , che paghiamo oggi, mirate solo a garantire lavoro (a spese dell'ambiente e della salute autorizzando sversamenti di ogni genere) e case (di bassa qualità senza una progettazione “sociale”), senza vedere gli eventi nel loro complesso e gli effetti che generano nel breve, medio e lungo termine, e non crediamo alle giustificazioni legate all’ignoranza del tempo, o alla poca sensibilità ambientale (negli anni 70 sia la conoscenza che la sensibilità era già presente) ma più ad incapacità e incompetenza (e forse anche qualcos'altro...).
L’aspetto positivo di tutto questo è che si incomincia a fare qualcosa (anche se con  tempi biblici) quello negativo che per lo scempio fatto non pagherà nessuno, e sarà  eseguito al momento solo su due lotti il C e il D (su cinque F; H; I a carico di ALER), quindi meno della metà del quartiere (che è stato diviso in 8 lotti di intervento), non siamo proprio convinti che una esposizione di questo genere non abbia generato una caratterizzazione sanitaria e sarebbe stato opportuno chiedere ad ATS un'analisi epidemiologica dettagliata, in contemporanea con l'inizio della progettazione (avvenuta 15 anni fa) in modo da comprendere se l'intervento proposto fosse valido o inefficace.


Se il risultato finale porterà il quartiere a 
diventare un centro attrattivo per le aree limitrofe o meglio un’area inclusiva per i cittadini è auspicabile, ma è presto per dirlo, certo il continuo degrado e i continui vandalismi quotidiani non danno certezze in merito anche perché come sempre accade in questi casi ad azioni concrete di rigenerazione urbana non seguono mai azioni sociali di contrasto alla microcriminalità o di supporto all’emarginazione e integrazione (che probabilmente avrebbero uguale peso economico, ma qui si entra in un'altra sfera che mai si è voluto affrontare e crediamo mai si affronterà) in questo modo si rischia di rendere vano lo sforzo che si sta cercando di fare.

Per il futuro un po' più di coraggio nell'affrontare i problemi ambientali presenti sul territorio e la tutela della salute dei cittadini non guasterebbe, senza minimizzare sempre gli eventi, ma affrontandoli con altro piglio, visto anche il lavoro tecnico svolto dietro al progetto.

E’ stato promesso che sul sito del comune di Sesto San Giovanni verranno pubblicate tutte le slide presentate durante l'incontro.


mercoledì 12 aprile 2023

ALLE GESCAL DOPO OLTRE UN DECENNIO INCOMINCIANO I LAVORI (SI SPERA ANCHE QUELLI DI BONIFICA)

Da sempre è definito come il quartiere GESCAL, nato tra gli anni 1972 e 1978 con 27 torri per una popolazione di 2000 abitanti , la struttura residenziale del quartiere è formata da 9 nuclei costituiti da 3 torri ciascuno, di altezza variabile decrescente, immerse nel verde, progetto oggi talmente innovativo da far arrossare le archistar contemporanee che invece prevedono alla base dei palazzi colate di cemento o piazza inutili rigorosamente al sole in modo da non essere mai sfruttate.

Forse oggi il politico si è accorto della reale differenza e le ha rinominate il “Parco delle Torri”, usando forse un "appellativo"  più trendy in linea con i restyling verbali degli speculatori presenti sul territorio comunale.


Fatta questa premessa parliamo del progetto di bonifica, perché questo progetto è nato come un progetto di bonifica di terreni contaminati, e sicuramente non nasce ora con questo sindaco/giunta, ma è un progetto vecchio di almeno 20 anni perché un bel giorno qualcuno si è accorto che su quel terreno (contaminato) è stato costruito un quartiere senza eseguire la ben che minima bonifica.

Così è incominciata la ricerca dei fondi per intervenire, ma non radicalmente (come auspicavamo) ma limitandosi ad intervenire tra le aree verdi che ci sono tra i caseggiati.


Questo è il motivo reale dell'intervento tutto il resto, dai giardini alle piante passando per le aree giochi e i campi da bocce, sono il contorno, quello che è stato previsto da sempre (non ora) dopo l'intervento di messa in sicurezza dell'area.

Ristabilito l'ordine logico del progetto (che ci era parso essere letteralmente nascosto fino ad ora) ci chiediamo però come mai negli ultimi cinque anni i fondi si siano dimezzati e i lavori mai iniziati, infatti :

  • Il progetto di riqualificazione ambientale è stato approvato con Decreto Dirigenziale n° 001/2017 (prot gen 21515 del 16/03/2017) ai sensi del D.Lgs 152/06 e s.m.i.;
  • Delibera di Giunta Comunale n°365/2018 del 29/10/2018 sono stati approvati i progetti di fattibilità tecnica ed economica redatto in conformità del D.Lgs 50/2016 art.21,23 e 216 comma 4 e al DM 14/2018 sia delle opere di bonifica che della sistemazione degli spazi superficiale

Si perché nel febbraio del 2019 l'assessore Lamiranda ci illustrò il progetto (di cui già eravamo a conoscenza) illustrandoci che per quest'opera si necessitava di 4.305.000 di euro (come del resto riportava correttamente l'articolo del Gazzettino che riportiamo qui di fianco), oggi dopo cinque anni e dopo aumenti di materiali e delle ditte specializzate ci saremmo aspettati che la cifra stanziata aumentasse e non diminuisse a 2.000.000 di euro .

NON VORREMMO (visto perché non se ne parla più) CHE PROPRIO SULL'OPERA DI BONIFICA SI FOSSERO INTRAPRESI DEI TAGLI.

Che quel quartiere dopo 40 anni debba "evolversi" e diventare un centro attrattivo per le aree limitrofe o meglio un’area inclusiva per i cittadini è auspicabile, che ciò venga fatto senza considerare l'ambiente e la salute dei cittadini anche NO.

Il 12 aprile alle 18:00 presso il salone dell'oratorio di via Marx ci saremo, curiosi di comprendere la reale portata del progetto, sperando di non assistere al rito propagandistico di turno di "come siamo bravi" a regalarvi un laghetto artificiale, 120 nuovi alberi, la realizzazione di un’area fitness, un campo di calcetto e di una bocciofila, e aree per bambini, ma di assistere dopo sette anni al primo incontro pubblico dove si affrontano problemi ambientali urbanistici e sociali.