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martedì 1 settembre 2020

VASCHE DI LAMINAZIONE PER IL SEVESO - LE IDEE SONO SEMPRE PIÙ CONFUSE

Ne abbiamo già parlato, ORMAI la distruzione di un bosco di quattro ettari con tutta la sua biodiversità che con fatica era riuscita ad insediarsi negli ultimi trent'anni, sembra essere ultimata.

Per anni si è protratto uno scontro tra chi contrapponeva due logiche differenti, Regione Lombardia e Comune di Milano hanno sempre sostenuto la necessità delle cinque vasche e chi, tra comitati, associazioni e comuni interessati  invece sottolineava che da oltre cinquant'anni grazie all'eccessiva urbanizzazione e ad un consumo del suolo incontrollato, soprattutto nella Brianza e nel Nord Milano, ha fatto sì che i terreni si impermeabilizzassero, provocando (complice anche un effetto serra sempre più aggressivo) un aumento frequente delle esondazioni, sempre più difficili da frenare, sostenendo che per evitare tale problema bisognava procedere molto più sistematicamente sul territorio per la prevenzione del rischio idraulico e delle siccità con l'approvazione del principio e il metodo dell‘invarianza idraulica e magari con un canale collettore che portasse a sud di Milano l’acqua, facendola sfociare nel Lambro.

Ricordiamo che il progetto delle vasche è stato elaborato nel 2011 dall'’AIPO (Agenzia Interregionale per il Fiume Po), per ovviare a questo problema, ha presentato uno studio di fattibilità che prevede la realizzazione di vasche di laminazione individuate nei Comuni di Senago, Paderno Dugnano, Varedo e Lentate sul Seveso, oltre ad uno studio realizzato dalla Società Metropolitana Milanese, commissionato dal Comune di Milano, che prevedeva una vasca di laminazione all'interno del Parco Nord Milano a Bresso approvato da Regione Lombardia.
Oggi sentire le affermazione del presidente della commissione ambiente in regione Lombardia (leggi QUI), fanno comprendere che forse questa classe politica ha le idee un pò confuse o si appresta ad iniziare una campagna elettorale, affermare che la seconda vasca laminazione per il Seveso a Senago non è una priorità e che bisogna necessariamente lavorare sull'assetto idrogeologico del territorio, significa di fatto negare il progetto complessivo in essere, oltre a confermare 
  • di aver buttato all'aria dieci anni di confronti, progetti,analisi tempo e denaro 
  • che le ragioni di comitati, associazioni e comuni del bacino  che si sono sempre opposte erano e sono valide
  • di far nascere al parco nord un'opera inutile e costosa perché capace di contenere al massimo 135.000 litri contro i 4,5 milioni di litri previsti in caso di piena che non produrrà nulla di quanto atteso
Peccato che questo passo sia avvenuto dopo aver devastato quattro ettari di "foresta urbana" con tutta la sua biodiversità, con buona pace di chi invece dovrebbe difenderla, con il paradosso che la prima vasca (e forse l'unica) che si realizzerà è l'ultima del progetto, quella che conta di meno che si identificò "per sicurezza", la più piccola e la più inutile ma che ha provocato un danno ambientale enorme.

mercoledì 5 agosto 2020

INIZIATI I LAVORI PER LA COSTRUZIONE DELLA VASCA DI CONTENIMENTO DEL SEVESO AL PARCO NORD (PURTROPPO)


Ne abbiamo già parlato (QUI l'ultimo post), purtroppo da qualche giorno è iniziata la distruzione di un bosco di 4 ettari con tutta la sua biodiversità che con fatica era riuscita ad insediarsi negli ultimi trent'anni.
Video del 3 agosto 2020 alle ore 7.40, inizia la distruzione di 4 ettari di Parco boschivo all'interno del Parco Nord Milano al confine con Bresso.

Non risolverà il problema, perché il problema non si risolve con un cratere profondo 10 metri cementificato, ma andando a modificare (e magari a punire) chi in maniera autonoma e arbitraria (o magari autorizzato dalla regione) continua a scaricare nel Seveso (che per la cronaca non è un fiume ma un torrente!!!!!).
Generiamo così un nuovo problema ambientale in un’area che ne presenta già troppi.
C’è poco da cantar vittoria, si è scelta la soluzione facile a discapito dell'ambiente, argomento tanto caro al politico di turno soprattutto in campagna elettorale o durante le manifestazioni di piazza, ma come si può osservare sempre molto lontano da trovar soluzioni consone e questo vale per le giunte di centro sinistra quanto per quelle di centro destra , poco contano gli elementi di compensazione messi in atto (per lo più volute ed imposte dal comune di Bresso) perché quando la vasca diventerà un lago di veleni e le esalazioni colpiranno le popolazioni allora, forse, si capirà quello che oggi non si vuole comprendere.
Per affrontare questi problemi serve una visione e una cultura differente che purtroppo ad oggi, a parte l'ambientalismo da salotto, nella nostra società ancora non c’è, ci saranno invece selfie una volta finita la vasca magari in concomitanza delle elezioni con tanto di proclami trionfalistici che saranno poi smentiti dalla prima "bomba d'acqua" che cadrà, bombe che aumentano di intensità e frequenza di anno in anno forse perché la stessa classe politica che ha partorito tale progetto è la stessa che continua a cementificare il suolo lombardo riducendo drasticamente l'assorbimento idrogeologico del territorio, senza dimenticare i 1400 scarichi abusivi che continuano imperterriti a scaricare nel torrente.

Ribadiamo la nostra solidarietà alle associazioni del Parco (Comitato Coordinamento Torrente Seveso Comitato No Vasca e Associazione Amici Parco Nord.), al comune di Bresso e alla cittadinanza, che hanno cercato di fermare tale scempio.

giovedì 8 agosto 2019

APPROVATA LA COSTRUZIONE DELLA VASCA DI CONTENIMENTO DEL SEVESO AL PARCO NORD - PURTROPPO


Non sarà l’ultima «barricata» del complesso sistema di difesa di Milano come riportato sull’articolo del corriere della sera, sarà sicuramente l’ultima follia di una Metropoli che ha costruito sui fiumi, di una Regione che non ha fatto nulla sugli scarichi abusivi presenti in Brianza, e così via alla pazzia di una vasca immersa nel Parco Nord in pieno centro urbano, si perché anche se siamo nell’hinterland la densità di popolazione nel nord Milano è pari a quella della grande metropoli (forse anche più densa grazie alle politiche speculative eseguite negli ultimi 50 anni da giunte di vario tipo).
Non risolverà il problema perché il problema non si risolve con una vasca ma andando a modificare (e a punire) chi in maniera autonoma e arbitraria continua a scaricare nel Seveso (che per la cronaca non è un fiume ma un torrente!!!!!) generando così un nuovo problema ambientale in un’area che ne presenta già troppi.
C’è poco da cantar vittoria, poco contano gli elementi di compensazione messi in atto perché quando la vasca diventerà un lago di veleni e le esalazioni colpiranno le popolazioni allora, forse, si capirà cosa oggi non si vuole comprendere, perché è questo è il timore reale, visto che non agiamo su chi inquina, su chi scarica abusivamente scarichiamo semplicemente il problema generandone un altro.
Per affrontare questi problemi serve una visione e una cultura differente che purtroppo ad oggi non c’è, e a nulla servono le compensazioni perchè non rispettano il parco e non rispettano la salute delle persone.

Alle associazioni del Parco,a Bresso e alla sua cittadinanza va la nostra solidarietà

lunedì 17 settembre 2018

VIA LIBERA ALL'INVASO PER IL SEVESO AL PARCO NORD - FOLLIA POLITICA

Dopo il rinvio dei fondi per le periferie arriva un'altra bastonata per l’area del Nord Milano, arriva l’ok per la trasformazione del bosco di quattro ettari (SI UN BOSCO E CI SONO VOLUTI PIÙ’ DI VENT'ANNI PER AVERLO !!!!) in una vasca di laminazione, per contenere le acque del Seveso quando questo sarà in piena, nella speranza che basti a non far inondare il quartiere a Niguarda (utilizzato fino ad oggi come sfogo naturale a salvaguardia del centro cittadino).




Una follia visto come si è arrivati a tele scelta, escludendo le amministrazioni locali, non considerando le proposte alternative, non considerando l’inchiesta della Magistratura milanese che ha accertato che nel fiume Seveso vi sarebbero circa 1.420 scarichi abusivi e soprattutto non considerando l’impatto ambientale e sanitario che tale vasca creerebbe ai residenti (circa un migliaio), ai frequentatori del parco, non è chiaro poi come la nube creata da questo invaso potrebbe incidere su tutto il nord Milano.


Stiamo parlando di un invaso artificiale da 250 mila metri cubi che raccoglierà acque tra le più inquinate d’Italia, che a volte si tingono di ROSSO o di BLU a secondo degli inquinanti sversati.



Ai cittadini, comitati e associazioni che si battono contro questo scempio va tutta la nostra solidarietà e comprensione.

venerdì 29 giugno 2018

PRIMA FESTA DEL SEVESO AL PARCO NORD


Domenica 1 luglio nell’area del grande lago di Niguarda, al confine con Bresso è stata organizzata una festa in onore del Seveso, per chiedere che torni ad essere un fiume pulito integrato nel territorio del Nord Milano, ed è organizzata dalle associazioni che operano nel Parco Nord in collaborazione con l’Ente Parco e con gli Amici del Parco Nord.

Alla mattina saranno presenti gazebo, esibizioni di surf e canottaggio nel lago, concerti e un pranzo e una cena con piano bar.

Soprattutto sarà possibile visitare il fiume Seveso e discutere insieme del futuro di questo fiume che risulta tra i più inquinati d’Italia, nonostante scorra tra le case di migliaia di persone.

FONTE : NORDMILANO24


venerdì 6 aprile 2018

NEL SEVESO 1.420 SCARICHI ABUSIVI- MA LE ISTITUZIONI DOVE SONO ???????



Non possiamo che sostenere, condividere ed esprimere piena solidarietà al messaggio rilasciato dall'Associazione Amici del Parco Nord.

Siamo in una regione all’avanguardia, eppure da tempo sappiamo nel fiume Seveso vi sarebbero circa

1.420 scarichi abusivi

ma cosa si aspetta ad intervenire? dov'è la Regione Lombardia? Arpa? La Magistratura ? Siamo nel 2018 a.c. cosa state aspettando ??

di seguito l’inizio del comunicato:

Egregi Signori, Autorità preposte,Ci risulta che ci sia in corso (ed anche da qualche tempo) una inchiesta della Magistratura milanese che ha accertato che nel fiume Seveso vi sarebbero circa 1.420 scarichi abusivi. E’ evidente che non si possa avere piena contezza del contenuto delle amplissime attività di indagine fino a che queste non siano concluse dalla Magistratura inquirente, ma si può ritenere che le evidenze e la notizia di tali accertamenti siano certamente già pervenute ai Vostri rispettivi Uffici, per quanto di Vostra competenza. E’ anche evidente il gravemente dannoso impatto che questo fatto ha sul fiume e sui bacini nei quali si sta progettando di far defluire e decantare queste acque, in particolare a riguardo della vasca di laminazione prevista nella zona di Niguarda-Parco Nord di Milano”.


FONTE :NORDMILANO24


leggi anche :







lunedì 13 novembre 2017

COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO NO VASCA PARCO NORD

Riceviamo e pubblichiamo auspicando che si arrivi presto ad una soluzione che tenga conto degli effetti sulla salute e sull'ambiente che tale opera porterebbe una volta eseguita, auspichiamo inoltre che Regione Lombardia si adoperi in modo da fare tornare il Seveso un fiume degno di tale nome, e non uno dei tre fiumi più inquinati d’Europa e che lungo il suo corso, tra Brianza e Nord Milano, trova ancora attivi oltre 1.400 scarichi abusivi, alcuni dei quali fonte di grave inquinamento.



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I cittadini del quartiere Papa Giovanni di Bresso, rappresentati dal Comitato no vasca si dissociano da quanto riportato su Il Giorno nell'articolo "E dal Consiglio Europeo solo pacche sulle spalle", in cui si parla di malcontento dei bressesi.
I cittadini del quartiere, per il cui diritto alla salute e alla fruizione del verde il Comitato no vasca si sta battendo ormai da tempo contro la realizzazione del progetto della vasca nel Parco Nord, vogliono esprimere tutto il loro entusiasmo sia per la presa in carico della loro petizione e della loro battaglia da parte dell'onorevole Alberto Cirio sia per l'invio da parte della Presidentessa Wikstrom, della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo, di una lettera alla Regione Lombardia con cui viene riferita la preoccupazione dei cittadini per i rischi legati al progetto e l'attenzione dell'Europa in merito alla questione e a possibili soluzioni alternative che evitino la distruzione di 4 ettari di area regionale protetta e la realizzazione di un impianto di raccolta di acque fortemente inquinate con il conseguente rischio della creazione di condizioni igienico-sanitarie critiche a pochissimi metri da un quartiere densamente abitato.
I cittadini della zona hanno profondamente apprezzato questo importantissimo gesto con cui l'Europa dimostra di prendersi carico dell'istanza sollevata dal quartiere e comprendono tutto il suo significato, consapevoli della grande sensibilità della Comunità europea in merito all'ambiente e alla tutela della salute pubblica. Gli abitanti del quartiere prospiciente l'area di Parco Nord, purtroppo individuata per il progetto della vasca, si rendono conto che l'intervento della Commissione Petizioni al loro fianco conferisce alla battaglia un nuovo peso, avendo finalmente visto ascoltate e accolte le loro istanze contro un progetto altamente impattante sull'ambiente e sulla vita della popolazione locale.
Il Comitato no vasca vuole anche sottolineare quanto sia stato fondamentale il ruolo dell'onorevole Alberto Cirio nel rendere possibile un iter rapido ed efficace per la petizione presentata dai cittadini.
Lo scorso aprile infatti Alberto Cirio ha voluto espressamente fare un sopralluogo di persona sull'area di Parco Nord su cui il Comune di Milano vorrebbe realizzare la vasca. In questa occasione ha incontrato gli abitanti della zona con cui si è confrontato a lungo, dimostrando grande sensibilità per la loro battaglia. È rimasto in stretto contatto con i cittadini in tutti questi mesi, rispondendo a tutte le loro domande. Anche l'11 luglio, giorno della discussione della petizione presso la Commissione petizioni, l'europarlamentare era presente in aula per ascoltare l'intervento della proponente della petizione e soltanto problemi di traffico, che hanno portato alcuni componenti della delegazione ad arrivare in Parlamento più tardi del previsto, gli hanno impedito di assistere alla discussione rimandata nella sessione del pomeriggio. Ma neanche in questo frangente imprevisto i cittadini si sono trovati soli, essendo intervenuto un collega a fare le veci di Alberto Cirio e a sostenere la loro richiesta.
Grazie all'Europa i cittadini del quartiere su cui pende un progetto così critico si sono finalmente sentiti accompagnati e sostenuti nella loro lotta.

Comitato no vasca

lunedì 3 luglio 2017

VIA LIBERA ALLA VASCA DI LAMINAZIONE AL PARCO NORD


Via libera alla devastazione del Parco Nord , l'area interessata ha una superficie di circa 38 mila metri quadrati  e prevede un costo ( iniziale ) di 30 milioni di euro, soprattutto non garantirà la soluzione del problema ma garantirà la devastazione di un’area ambientale unica e un ( molto ) probabile problema ambientale e sanitario legato all'inquinamento delle acque raccolte dal Seveso utilizzato da decenni come fogna a cielo aperto.
Spesso non vogliamo renderci conto, o nemmeno affrontare il problema generato dell’irrazionalità di tali scelte, accettiamo che si possa risparmiare l’allagamento dopo qualche acquazzone primaverile, mentre sappiamo che non risolverà e  non garantirà la tenuta in caso di piogge torrenziali persistenti, il problema è molto più complesso, legato ad uno sviluppo urbanistico insensato frutto di idee  folli , incompetenze, ignoranza ( quando non c’è stata corruzione ), per cui abbiamo trasformato un fiume a bacino di scarico di due provincie con tanto di  scarichi industriali e allacciamenti abusivi.
leggi e guarda le foto QUI
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Via libera alla definizione del progetto esecutivo alla successiva realizzazione dell'area di laminazione di Milano e del Parco Nord.  Soddisfatti Viviana Beccalossi e Marco Granelli, rispettivamente assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città metropolitana e assessore comunale all'Ambiente e Mobilità, che hanno commentato:
L'area di laminazione, si spiega in una nota diffusa dalla Regione, ha una superficie di circa 38mila metri quadri che permette di trattenere l'acqua del Seveso in caso di esondazione fino a 250 mila metri cubi. Il costo dell'intervento e' di 30 milioni di euro comprensivo delle opere idrauliche connesse e delle compensazioni paesaggistico - ambientali da attivare, visto che si interviene in un area a Parco di alto valore ambientale. Il progetto prevede che l'area di laminazione nei periodi fuori dalle allerte meteo sia un laghetto alimentato da acqua di falda.

"Un intervento - hanno aggiunto Beccalossi e Granelli - che si inserisce nel sistema complessivo che prevede altre opere analoghe a Senago, dove i lavori sono già iniziati e termineranno nella primavera 2018, a Lentate sul Seveso, a Paderno Dugnano e Varedo e nella parte alta del bacino del Seveso a Carimate, Cantu', Vertemate con Minoprio. Un progetto generale che, grazie, all'impegno e agli stanziamenti garantiti dallo Stato, dalla Regione e dal Comune di Milano, affronta in maniera seria e puntuale una problematica complessa e che per troppi anni non ha trovato soluzione".

L'insieme degli interventi idraulici ammonta a circa 140 milioni di euro, tutti finanziati, …………………..continua a leggere QUI l’articolo

FONTE : ILGIORNO

FONTE : NORDMILANO24

lunedì 27 febbraio 2017

BLOCCATA FINO A GIUGNO LA VASCA DI LAMINAZIONE AL PARCO NORD

Dal giornale on-line IL GIORNO si legge che il Tribunale delle acque conferma la sospensiva fino al 7 giugno 2017.

Il Tribunale superiore delle Acque pubbliche si è così pronunciato in merito al ricorso presentato dal Comune di Bresso contro la realizzazione dell’invaso artificiale da 250mila metri cubici nel Parco Nord.
La prossima udienza è stata fissata per il 7 giugno, riconfermando il provvedimento di sospensione su ogni intervento per la costruzione, ovvero se il Comune di Milano decidesse di iniziare i lavori, il comune di Bresso potrebbe chiedere e ottenerne immediatamente il fermo.
In questi tre mesi e mezzo "il Tribunale analizzerà la memoria di Regione Lombardia e potrebbe far rivedere il progetto  che per realizzare l’invaso sacrificherebbe l’attuale bosco di ben 4 ettari, con un evidente consumo di suolo a verde naturale:


leggi QUI l’articolo sul ILGIORNO.it

venerdì 4 novembre 2016

L’ASSOCIAZIONE AMICI DEL PARCO NORD IL 5 NOVEMBRE OCCUPERÀ L’AREA DESTINATA ALLA VASCA ANTI PIENE DEL SEVESO

Perché, c’è sempre un modo alternativo nell’affrontare un problema urbanistico e ambientale , e guarda caso le alternative sono sempre più rispettose dell’ambiente e della salute dei cittadini, e a volte sono anche più sostenibili economicamente.

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 “Sabato 5 novembre 2016, organizziamo una manifestazione pubblica nella zona destinata alla costruzione della famigerata e inutile vasca di laminazione all’interno del Parco Nord. Una manifestazione che servirà ad illustrare l’inutilità di uno scempio che prevede la distruzione di circa 4 ettari di bosco in un’area protetta tra il cimitero di Bruzzano e Bresso.

La vasca può essere invece sostituita da tecnologie più civili e avanzate e che prevedono semplicemente la pulizia delle acque del Seveso con la chiusura di 1.500 scarichi abusivi attualmente in uso, come accertato dall’indagine della Procura di Milano e vicino ormai alla conclusione e il raddoppio del Canale Scolmatore di Nord Ovest.“.


sabato 15 ottobre 2016

PARCO NORD - DEVASTATE LE RIVE DEL SEVESO

A darne notizia solo un articolo sul Corriere della Sera edizione Milano ( leggi QUI ), e la segnalazione giunta al nostro indirizzo email dove i cittadini lamentano di non avere nessuna istituzione dalla loro parte, e lo scempio è davvero devastante, massivo e indiscriminato.
Ci scrivono : 
 "quello che stanno facendo inaspettatamente e con una rapidità e una determinazione ingiustificabili al nostro territorio ci lascia completamente spiazzati. 
Succede tutto da un giorno all'altro senza che la popolazione ne abbia la minima avvisaglia e quindi poi non ci si può più fare niente se non assistere desolati.
Al momento sono state tagliate almeno cinquanta alberi di 30 / 40 anni e sono intenzionati a proseguire lungo il letto del fiume, ciò che è stato fatto  fino ad oggi è solo un quarto di quello che dovranno fare, Il Parco Nord sostiene di "aver sfoltito un po' le rive e di aver eliminato qualche arbusto pericolante", mentre hanno devastato un ecosistema lungo 80 metri di corso del fiume. "

Qui sotto qualche foto inviata per capire "com'era prima "


e invece com'è ora quel tratto di fiume 

così ci si può fare un'idea più precisa anche del tipo di vegetazione che hanno eliminato, e ...... siccome il 2 ottobre il Parco ha festeggiato il suo compleanno (leggi  QUI ) " TANTI AUGURI " se queste sono le premesse , aspettando le vasche di laminazione , ne avrai bisogno. 
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QUI SOTTO IL COMUNICATO STAMPA RICEVUTO CHE PUBBLICHIAMO