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mercoledì 20 agosto 2014

ELETTROSMOG NELLE SCUOLE: ITALIANI PRUDENTI COME GLI INGLESI

Qui sotto riportiamo l'articolo di Aldo Domenico Ficara del 6 Agosto 2014 uscito sul sito http://www.tecnicadellascuola.it , ne condividiamo il contenuto anche se siamo un pò meno sicuri che gli italiani e le istituzioni siano prudenti in merito , assistiamo infatti ad una indiscriminata installazione di reti wi-fi e antenne radio base in edifici scolastici e nelle loro vicinanze in barba al principio di precauzione.

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Qualche lustro fa anni addietro ci si batteva molto affinché nelle scuole italiane si ottenesse il minor grado di inquinamento da elettrosmog. esisteva, una legge che determinava la distanza minima delle antenne Wi-Fi dalle strutture scolastiche primarie. Infatti, era fissata ad una distanza di circa 150 metri e ciò era stato fatto per preservare il più possibile la salute dei piccoli studenti dall'elettrosmog.
A tal proposito si ricorda che nel Regno Unito le reti wireless sono in corso di smantellamento in molte scuole, perché non esistono studi a lungo termine che ne dimostrino l'innocuità. Anche Il Times riferisce che sul banco degli imputati sono state poste le onde degli apparati di trasmissione WiFi. I genitori degli studenti le temono, per gli effetti che possono causare sui figli: emicranie, cali di memoria, minore capacità di concentrazione, e si arriva persino a parlare di rischio tumori. Le cause di preoccupazione sono le medesime descritte in vari studi e abstracts relativi alla telefonia mobile: i giovani studenti, in piena età dello sviluppo, hanno una struttura ossea e nervosa ancora fisicamente immatura.
In particolare, le ossa del cranio avrebbero uno spessore ridotto e una capacità di "schermatura" inferiore a quella di una persona adulta e fisicamente matura. Anche in Italia la questione è stata già dibattuta pubblicamente dove si è detto che dopo anni di studi nel 2013 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha definito i campi elettromagnetici a radiofrequenza “possibilmente cancerogeni per gli esseri umani”. Pertanto In attesa di dati scientifici certi, il Parlamento europeo nel 2008 e il Consiglio d’Europa nel 2011 hanno raccomandato agli Stati membri di far riferimento al principio di precauzione, e per le scuole consigliano connessioni internet cablate. Da segnalare che diversi Comitati scientifici internazionali continuano a segnalare i rischi per la salute che derivano dai campi elettromagnetici a radiofrequenza, in particolare per i più giovani.