Translate

venerdì 5 giugno 2015

«LA MIA VITA A DUE PASSI DAL MUOS» TRA NOTTI INSONNI E CELLULARI CHE NON FUNZIONANO

Un anziano niscemese vive a 300 metri dall’impianto militare Usa. Il nuovo faro non lo fa dormire la notte. Le onde elettromagnetiche mandano il tilt il defibrillatore. A casa è tagliato fuori dal resto del mondo, perché non è possibile usare né telefonino né internet

Il signor Salvatore Terranova è un uomo mite. Un pensionato che vorrebbe stare in pace nella propria casa in contrada Ulmo. Non ha fatto i conti col più temibile ed ingombrante vicino di casa che a Niscemi si potrebbe desiderare: il Muos e le 46 antenne NRTF. Col nuovo faro d’illuminazione i problemi sono aumentati. «Alla luce in fondo mi sono abituato – dice mestamente – ma il rumore dell’impianto è terribile e costante, a volte sono costretto ad andare a dormire da amici e parenti».

Anche per questi motivi il signor Terranova è dichiaratamente No Muos. Vicino di casa del presidio degli attivisti, vive a 300 metri in linea d’aria dall’antennone centrale di 150 metri. Una convivenza difficile quella con i militari americani. Le onde elettromagnetiche emanate dalle antenne NRTF mandano perennemente in tilt il defibrillatore cardiaco del signor Terranova. Di fronte a un’emergenza c’è da sperare di non essere a casa in quel momento.

«Da me – continua - non funzionano cellulari e tablet ed ho problemi costanti con la connessione. Mi hanno consigliato di comprare pc e iphone di ultima generazione, schermati, ma non me li posso permettere». L’anziano niscemese però non si è arreso. Anzi ha provato perfino a rendersi utile. «Avevo chiesto che mettessero una centralina Arpa da me, ma al Comune m’hanno detto che la richiesta dovevo farla personalmente a Palermo». Non solo.

A due passi dal discusso sistema di guerra, ha una posizione d’osservazione privilegiata. Racconta che «quando ci furono i controlli dell’Istituto superiore di Sanità ho visto solo gli americani ed un dipendente della base accanto gli scienziati italiani. Le antenne le accendevano a sei a sei e non tutte insieme»(la legge prevedeva che le verifiche andassero fatte alla massima potenza ndr).

Partecipando allo sciopero sociale che ha visto centinaia di niscemesi riversarsi nelle strade per chiedere diritti al posto di basi militari, il signor Terranova saluta in maniera frettolosa. «Ho una visita alla tiroide – spiega – da un anno ne soffro. Mia moglie invece è malata da cinque anni. Ora io non so se dipende dal Muos, però non è possibile aspettare un anno per avere un controllo sanitario».


FONTE : MERIDIONEWS

giovedì 4 giugno 2015

LA QUIET ZONE NEGLI USA DOVE NON CI SONO I CELLULARI E INTERFERENZE ELETTROMAGNETICHE RISCHIA DI SPARIRE

Creata nel 1958 a cavallo tra Virginia, West Virginia e Maryland, ospita i telescopi dell'Osservatorio nazionale ed è immune da qualsiasi inquinamento elettromagnetico.

Niente cellulari né microonde, niente che possa interferire con il progetto scientifico per cui è stata creata quasi 60 anni fa: la National Radio Quiet Zone è bel morso di suolo statunitense - abitato – saltato fuori dal mondo delle moderne onde dal 1958. Ma non è detto che resista a lungo.
Ma se la «Zona Quieta» dovesse tornare a far rumore, trasformandosi in un qualsiasi punto del suolo americano dove a dettar leggere sono le moderne telecomunicazioni, sarebbe l'intera comunità a rimetterci. Non la pensano tutti così: molti tra i più giovani non vedono l'ora di possedere un normalissimo e lì straordinario smartphone. 
Sicuramente l'idea fa invece inorridire i «rifugiati da onda radio», le decine e decine di cittadini che si sono trasferiti nella Quiet Zone dopo essersi ammalati per la loro sensibilità spiccata alle onde elettromagnetiche. L'elettro-sensibilità (riconosciuta attualmente come patologia solo dalla Svezia) crea vari sintomi debilitanti, che vanno dal mal di testa alla nausea, dai dolori al petto ai bruciori di stomaco; l'Organizzazione Mondiale della Salute ha proposto di farla rientrare nelle «intolleranze ambientali». Rifugiati a parte, la vita potrebbe presto cambiare per tutti gli abitanti della Quiet Zone, e venir meno quell'obbligo-privilegio di non vivere con il telefonino in mano.

Leggi QUI l'articolo completo di di Carola Traverso Saibante

martedì 2 giugno 2015

SESTO SAN GIOVANNI 3 GIUGNO INCONTRO CON IL SINDACO

Dopo la pubblicazione del comunicato stampa sui principali giornali locali ( vedi Corriere di Sesto , NordMilano24 e sul Giorno ), siamo stati contattati dall'Assessore Iannizzi che per conto del Sindaco ha organizzato l’incontro ( da noi richiesto per fine maggio ’15 in via Sottocorno ) direttamente in sala giunta al Comune di Sesto San Giovanni per mercoledì 3 giugno 2015 alle ore 18.00.

L’incontro pubblico, è volto ad avere delle risposte ed una programmazione sul problema dell’elettrodotto visto che dopo quasi 8 mesi dall'incontro avuto a Palazzo Marino con la quale si dichiarava aperta l'indagine epidemiologica sul quartiere, non abbiamo avuto nessun riscontro, se non verificare l’assenza delle istituzioni.

Il 3 giugno esserci non sarà cosa vana, la presenza di tutti è importante, abbiamo la necessità di comprendere la reale volontà nel risolvere tale problema.

Per tutti l'appuntamento è dalle ore 17,30 in piazza della resistenza a Sesto San Giovanni davanti agli uffici dell'anagrafe, per poi procedere insieme alle 17,50 presso la sala giunta del comune.

Staff Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)

lunedì 25 maggio 2015

EPIDEMIOLOGICAL INVESTIGATION OF RISK FACTORS OF THE PREGNANT WOMEN WITH EARLY SPONTANEOUS ABORTION IN BEIJING

Interessante articolo pubblicato da ricercatori cinesi sull'incidenza di aborti spontanei  rilevati a Beijing ,in rapporto alla distanza dalle stazioni radio base ( In questo caso 100 metri. )

------o------o------o------o------o------o------

EPIDEMIOLOGICAL INVESTIGATION OF RISK FACTORS OF THE PREGNANT WOMEN WITH EARLY SPONTANEOUS ABORTION IN BEIJING

Author

Author information

1Department of Reproduction, Beijing Obstetrics and Gynecology Hospital, Affiliated to Capital Medical University, Beijing, 100026, China.

ABSTRACT

 OBJECTIVE:

To determine the risk factors of the pregnant women with early spontaneous abortion in Beijing.

METHODS:

A total of 34,417 cases of pregnant women were participated in the survey from January 2000 to December 2013. A questionnaire was informed to each woman. The content of questionnaire includes four parts: general condition, obstetrical history, past history and family history, and living environment and habits. The mental condition was evaluated with Self-Rating Anxiety Scale (SAS) and Self-Rating Depression Scale (SDS).

RESULTS:

A total of 32,296 questionnaires were collected. The spontaneous abortion rate in the total sample was 3.0%. There was no significant difference between the normal pregnancy group and spontaneous abortion group in terms of general condition, obstetrical and past history (P>0.05). Significant differences between the two groups were found in terms of decoration during pregnancy, keeping pets, near mobile communication base station within 100 m around the residence, drinking during pregnancy, having a cold during pregnancy and SAS (P<0.05). Having a cold during pregnancy, decoration during pregnancy, near mobile communication base station within 100 m around the residence, keeping pets and high SAS were determined the independent risk factors of spontaneous abortion by Logistic regression analysis.

CONCLUSIONS:

Having a cold during pregnancy, decoration, keeping pets, near mobile communication base station within 100 m around the residence and high SAS are the independent risk factors of spontaneous abortion in Beijing.


giovedì 21 maggio 2015

ELETTROSMOG: INCONTRO PUBBLICO A MEZZOMERICO (NOVARA)

Incontro pubblico sul tema dell’elettrosmog
Venerdì 22 Maggio 2015 ore 20:45
presso il Cason di Mezzomerico (NO)

CELLULARE, WI-FI, ANTENNE DI TELEFONIA MOBILE, ELETTRODOTTI…
UNA REALE EMERGENZA SANITARIA

Venerdì 22 maggio 2015 si terrà l’incontro di sensibilizzazione sul tema dell’elettrosmog presso il Cason di Mezzomerico (NO) con il patrocinio di COORDITE (Coordinamento Difesa Territorio) e dei Comuni di Mezzomerico, Oleggio, Marano Ticino e Bellinzago. 

Un approfondimento puntuale con i protagonisti dell’appello, firmato il 26 febbraio scorso, rivolto alle più alte cariche istituzionali italiane ed europee: medici, biologi, fisici, ingegneri e ricercatori, riuniti in diverse associazioni, denunciano i gravissimi rischi per salute e ambiente connessi all'esposizione crescente a campi elettromagnetici, radiofrequenze e microonde emessi da dispositivi mobili, computer collegati in rete in modalità senza fili, antenne wi-fi, wi-max, radar, ripetitori di radiofonia, radiotelevisione e telefonia mobile DECT, GSM, UMTS e LTE (4G).

introduzione ai lavori e moderazione : Carlo Magnaghi

LAVORARE IN RETE TRA ASSOCIAZIONI OPERANTI SUL TERRITORIO
Davide Petruzzelli presidente La Lampada di Aladino

EFFETTI BIOLOGICO/SANITARI A BREVE E LUNGO TERMINE
Dott.Paolo Orio vice–presidente Associazione Italiana Elettrosensibili

LA POSIZIONE INNOVATIVA DELLA MAGISTRATURA ITALIANA
Avv. Valeria Rossitto

discussione aperta al pubblico 

martedì 19 maggio 2015

INCONTRO PUBBLICO A SETTIMO MILANESE SUL PROGETTO INTERCONNECTOR

IL COMITATO NO-ECOMOSTRO di SETTIMO MILANESE organizza per
sabato 23 MAGGIO 2015 dalle ore 14,30 alle ore 18,00
nell’Aula Consiliare Settimo Milanese in Piazza degli Eroi

durante la quale si cercherà di analizzare insieme le ragioni dell’interconessione Italia – Svizzera e della realizzazione  di una  stazione di conversione a Settimo Milanese, in un quadro più generale della gestione dell’energia in Italia.

All’incontro sono stati invitati gli amministratori dei comuni interessati al progetto e interverranno:

Corrado Mandreoli   CGIL Segreteria CDL Milano
Damiano Di Simine  Presidente Lega Ambiente Lombardia
Dario Olivero           CIA MI-LO-MB
Furio Trezzi              CGIL Energia Milano
Luca Carra               Italia Nostra
Roberto Faranda      Politecnico Milano Dipartimento di Energia

Introdurrà:               Paolo Maccazzola portavoce del Comitato No-Ecomostro


lunedì 18 maggio 2015

STUDIO SUGLI EFFETTI DI UNA ESPOSIZIONE A EMF DEI CELLULARI E DANNI RILEVATI SU EMBRIONI IN FASE PRECOCE DI SVILUPPO

Nelle conclusioni si evidenzia come l’esposizione a EMF , esposizione a campi elettromagnetici emessi da un telefono cellulare GSM utilizzato da donne in stato di gravidanza, può causare effetti negativi sulla proliferazione cellulare e lo sviluppo del sistema nervoso in embrioni precoci.
----o----o----o----o----o----o----

Proteomic analysis on the alteration of protein expression in the early-stage placental villous tissue of electromagnetic fields associated with cell phone exposure.

Author information

1Department of Reproductive Endocrinology, Women's Hospital, Zhejiang University School of Medicine, Ministry of Education Key Laboratory of Reproductive Genetic, Women's Reproductive Health Laboratory, Hangzhou, China.

Abstract

BACKGROUND:

To explore the possible adverse effects and search for cell phone electromagnetic field (EMF)-responsive proteins in human early reproduction, a proteomics approach was employed to investigate the changes in protein expression profile induced by cell phone EMF in human chorionic tissues of early pregnancy in vivo.

METHODS:

Volunteer women about 50 days pregnant were exposed to EMF at the average absorption rate of 1.6 to 8.8 W/kg for 1 hour with the irradiation device placed 10 cm away from the umbilicus at the midline of the abdomen. The changes in protein profile were examined using 2-dimensional electrophoresis (2-DE).

RESULTS:

Up to 15 spots have yielded significant change at least 2- to 2.5-folds up or down compared to sham-exposed group. Twelve proteins were identified- procollagen-proline, eukaryotic translation elongation factor 1 delta, chain D crystal structure of human vitamin D-binding protein, thioredoxin-like 3, capping protein, isocitrate dehydrogenase 3 alpha, calumenin, Catechol-O-methyltransferase protein, proteinase inhibitor 6 (PI-6; SerpinB6) protein, 3,2-trans-enoyl-CoA isomerase protein, chain B human erythrocyte 2,3-bisphosphoglycerate mutase, and nucleoprotein.

CONCLUSION:

Cell phone EMF might alter the protein profile of chorionic tissue of early pregnancy, during the most sensitive stage of the embryos. The exposure to EMF may cause adverse effects on cell proliferation and development of nervous system in early embryos. Furthermore, 2-DE coupled with mass spectrometry is a promising approach to elucidate the effects and search for new biomarkers for environmental toxic effects.


FONTE : http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23420827

sabato 16 maggio 2015

NO ALLA NUOVA GRONDA NORD CHE VORREBBERO FAR PASSARE DA SESTO SAN GIOVANNI

Ci uniamo alla protesta esprimendo la nostra solidarietà a chi protesta contro un progetto nato senza interpellare la cittadinanza e che non tiene conto dell’impatto ambientale che si avrebbe su una zona sulla quale già grava un flusso di traffico nato dalla scelta scellerata di porre il casello sulla tangenziale est di Milano.

Concordiamo su tutte le proposte fatte e ci fa piacere che vengano riprese le stesse proposte che da anni stiamo portando avanti come l’eliminazione del casello ( ricordiamo che nel 2020 scade la convenzione con il Comune di Sesto )

-----o-----o-----o-----o-----o-----

“SINDACO, ECCO LE NOSTRE SETTE PROPOSTE PER EVITARE CHE VIALE EDISON DIVENTI LA TANGENZIALE DEI VELENI”

“IN CONCOMITANZA ALLE MODIFICHE DEL PIANO PER LA MOBILITA’ ATTORNO ALLE AREE EX FALCK, il COMITATO CITTADINI DI VIALE EDISON ed il COMITATO CASCINA GATTI hanno presentato al Sindaco di Sesto San Giovanni una PETIZIONE con le seguenti richieste :

  1. Viale EDISON e viale ITALIA dovranno sostenere gli stessi flussi di traffico; ed il prolungamento di viale EDISON non deve trasformarsi in una vera e propria tangenziale fra le case.
  2. La rotonda EDISON -MARZABOTTO non solo va mantenuta, ma deve essere adeguata alle normative.
  3. I parcheggi su viale EDISON vanno mantenuti, con un significativo incremento di quelli per le persone con disabilità.
  4. L’immissione su viale EDISON, dai passi carrai direttamente sfocianti sullo stesso viale, dovrà essere la più semplice e meno pericolosa possibile.
  5. Servono soluzioni praticabili per i pedoni, con rallentatori atti a mantenere la sicurezza nell’attraversamento per non rischiare incidenti. Serve inoltre la realizzazione di una pista ciclabile, che colleghi PARPAGLIONA e CASCINA GATTI alla metropolitana di SESTO MARELLI.
  6. Impegni concreti per la riduzione del traffico di attraversamento, da cui la città è quotidianamente travolta. Primo obiettivo la CHIUSURA DEL CASELLO PER IL PEDAGGIO SULLA TANGENZIALE NORD -A 52.
  7. Convocazione di una ASSEMBLEA CITTADINA sugli argomenti posti in evidenza.

Il Sindaco, in base all’art. 18 dello Statuto Comunale vigente, è tenuto a fornire risposta scritta e motivata entro il 25 maggio prossimo.
Legato al futuro di viale EDISON, e con tutte le problematiche connesse, siamo di fronte al progetto del comune di Milano di fare sfociare su via PORTO CORSINI –FIUME –SESTO MARELLI -EDISON la famigerata tangenzialina di collegamento est-ovest.

Per questo, ci siamo affrettati a presentare richiesta scritta al Sindaco ed agli Assessorati competenti, affinché vengano attuati i seguenti controlli :
  • rilevamento del numero di veicoli che transitano in via Fiume;
  • specifico rilevamento della qualità dell’aria nella suddetta via Fiume;
  • controlli relativi all'inquinamento acustico sempre su via Fiume.

Ovviamente auspichiamo che le risultanze di queste verifiche forniscano ulteriori argomentazioni all'Amministrazione Comunale, contro l’ipotesi di tangenzialina.
Tutti i problemi che andiamo evidenziando rispetto a viale EDISON, verrebbero amplificati a dismisura con il progetto di Milano su via Fiume.

venerdì 15 maggio 2015

COMUNE DI ROMA : ELETTROSMOG E ANTENNE, ARRIVANO LE REGOLE

Aspettando che MILANO e tutta l’area metropolitana si svegli dal “torpore tecnologico “ nel quale è caduta, pubblichiamo un sunto delle nuove regole che il comune di Roma sta adottando .
--------o--------o--------o--------o--------o--------o--------

 Roma, 15 maggio – Niente più “antenne selvagge”: d’ora in poi gli impianti per la telefonia mobile potranno venir installati solo in zone con precise caratteristiche, lontano dalle comunità come scuole e ospedali. Lo prescrive il “piano regolatore” delle antenne telefoniche approvato a larghissima maggioranza dall’Assemblea Capitolina. Piano che, tra l’altro, dà il via a una serie di attività per censire gli impianti e per monitorare l’inquinamento elettromagnetico.



In primis, dunque, via le antenne da ospedali, case di cura e di riposo, scuole, asili nido, oratori, orfanotrofi, parchi giochi. Quelle attualmente installate presso questo siti saranno spostate altrove. Vietato collocare impianti su edifici costruiti abusivamente.


Ecco, invece, dove potranno esser poste le antenne telefoniche: su aree libere, prevalentemente non edificate o “a basso carico urbanistico”, preferibilmente su centri commerciali e grandi complessi alberghieri. Da privilegiare: il co-siting (accorpamento degli impianti su strutture comuni di supporto), l’interramento delle antenne, la collocazione sugli edifici più alti in un gruppo di palazzi vicini.

Le altre regole istituite dal provvedimento: redazione di un piano territoriale della telefonia mobile; costituzione di un registro cittadino delle antenne e di un osservatorio sull’inquinamento elettromagnetico (che servirà anche a “rendere più trasparente il percorso delle varie autorizzazioni”); pubblicazione sul web del "piano antenne"; dislocazione sul territorio cittadino di centraline per la misurazione dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, le cui rilevazioni saranno periodicamente pubblicate sul web e liberamente consultabili online.


mercoledì 13 maggio 2015

DAL FRIULI SOLIDARIETÀ ALLA LOTTA DELLA ASSOCIAZIONE SOTTOCORNO

Riceviamo e con piacere pubblichiamo 
----------------------------------------------------
Carissimi
sono Aldevis Tibaldi presidente del Comitato per la Vita del Friuli Rurale che da 8 anni lotta contro la realizzazione di imponenti elettrodotti aerei attraverso la nostra Regione, come tale voglio esprimere la nostra più sentita solidarietà alla vostra lotta.

Con i migliori saluti invio uno degli ultimi comunicati del Comitato. Aldevis Tibaldi 
--------------------------------------------------------------
COMUNICATO STAMPA 475, 27/4/2015
LA MANDRAKATA
Se da una parte, la Regione ha fatto poco o niente per esibire le sue eccellenze all'EXPO, dall'altra si sta dando un gran da fare per addobbare il nostro territorio con i mostruosi elettrodotti. Cosa non farebbe per renderci felici e attirare i turisti di qualità!                      
Vedere come l'assessore Sara Vito ci tenga alla realizzazione degli elettrodotti regionali prende il cuore. Per l'elettrodotto Wurmlach-Sompago non sono bastate tre legislature regionali, né ogni sorta di trucchi e trucchetti, né il gran da farsi di generazioni di politici effevuggini, di elettrizzati giornalisti, di servili burocrati. L'Austria si è rivelata insensibile al grido di dolore di una Regione che aveva gettato il cuore oltre l'ostacolo al punto di aver spacciato il socio di Pittini per l'autorità nazionale austriaca e avergli chiesto il da farsi sul territorio italiano. Una mandrakata bella e buona, colta a piene mani dai media locali per affermare la necessità di avallare un elettrodotto aereo a scapito di ogni ragionevole tutela ambientale. Tutto è stato vano. E' stato vano il patrocinio di Illy, inutile la dichiarazione di pubblica utilità di una linea privata, vana la furbata di Tondo che per imbrogliare le carte ha promosso un elettrodotto mezzo interrato e mezzo aereo, vana la solerzia della Debora nazionale.
Insensibile ai trucchi dei ministeri italiani che hanno istruito quel progetto transfrontaliero fingendo di non accorgersi che era incompleto e si interrompeva su di un crinale di confine: proprio in corrispondenza di una trincea del primo conflitto mondiale. E' stato come  comprare un cavallo con tre zampe o fare il collaudo di un automobile priva dell'avantreno... Insomma, ciò che sanno fare i nostri tengo famiglia ministeriali per favorire il progresso ha un che di eroico: nemmeno i lavavetri agli incroci stradali sono tanto disponibili ed efficaci.
Si erano illusi che gli Austriaci fossero come noi, che si lasciassero abbindolare; invece il magistrato d'oltralpe non ha sentito ragioni, pur di far prevalere l'interesse generale su quello particolare.
Sara Vito, non abituata a simili comportamenti, l'ha presa male e, mai doma, oggi si appresta a dimostrare il suo attaccamento ai promotori dell'elettrodotto, riconvocando i sindaci della zona: potrebbe essere il momento del pianto, o di una novena, o per converso il momento di digrignare i denti e di approfittare del centenario del primo conflitto mondiale per dichiarare guerra all'Austria.   
Non c'è da escludere che una volta infiammati dal patrio furore e dalla abusata minaccia del ricatto occupazionale, i sindaci della Carnia si convincano di sorteggiare uno di loro vicino al PD per immolarlo in un atto di forte presa simbolica. Per non rendere vani anni di traffici, fiumi di inchiostro amico, complicità inenarrabili, ci vorrebbe un novello Enrico Toti che, carico di patriottico odio e satollo di un buon distillato, raggiunga l'impervio confine del Pramosio per scagliare una stampella a mo' di elettrodottino contro il nemico Stato di diritto.
La governante effevuggì vigila senza posa sui nostri destini, ma impegnata com'è nelle vicende renziane non ce la fa a seguire tutte le modeste quisquiglie di casa nostra. Tuttavia, per non classificarla fra quelli che lanciano il sasso e poi nascondono la mano, avremmo pensato di incontrarla a Roma, dove il 21 di aprile al Consiglio di Stato si è celebrato l'atto finale del ricorso contro la realizzazione dell'elettrodotto aereo Redipuglia-Udine ovest. Inutilmente. Ci saremmo aspettati di vedere anche l'arrivo dei tanti complici che in tutti questi lunghi anni hanno sacrificato il nostro territorio e la nostra dignità per favorire la TERNA: un Tondo, un Riccardi, un Ciriani per citarne qualcuno. Cosa sarebbe costato alla Savino fare una capatina, almeno durante l'orario di chiusura dei negozi! Il disoccupato Asquini che tanto si è prodigato in servizievoli favori, perché non è venuto? Non gli hanno forse pagato il biglietto? Inutilmente il presidente del collegio giudicante ha cercato fra gli astanti Lodovico Sonego, l'indimenticato Colautti, la querula Sara Vito. Non si è fatto vivo nemmeno uno dei fraccabottoni che sbarcano il lunario nella Capitale e la sera si aggirano per le trattorie di Trastevere, del tutto incapaci di competere persino con i venditori di rose e con i posteggiatori romeni. Insomma, a tifare per la TERNA e a cogliere il frutto di tanti anni di sputtananti complicità, nemmeno un cane! Visto che l'elettrodotto doveva servire al Friuli e al suo progresso, dove sono finiti i tanti tengo famiglia delle testate giornalistiche regionali? I sindacalisti della CGIL? Gli industriali del ricatto occupazionale?
Certo è che l'avvocato della TERNA c'è rimasto alquanto male, al punto di dover ricorrere ad una nuova mandrakata. Con la stessa abilità del prestigiatore di paese quando tira fuori il coniglio dal cilindro, o la malizia della spogliarellista che nel finale travolgente si tira giù le mutande, quel furbacchione ha estratto un fatidico documento, ancor fresco di stampa!
Nemmeno il celebre avvocato Perry Mason sarebbe giunto a tanto, ma lui, consapevole della fatica che serve per guidare il destino degli umani, non ha badato al voltastomaco che ne sarebbe derivato! Ebbene, il fatidico documento altro non era che un decreto emesso per la circostanza con una puntualità cronometrica nientemeno che dal direttore generale del Ministero per le attività culturali. Un documento con il quale il Ministero si è rimangiato le precedenti prescrizioni assunte per tutelare le qualità ambientali dell'alveo del Torre. Un modo come un altro per tenere tutto in sospeso: un fumogeno lanciato a bella posta per fuorviare il collegio giudicante. Roba da ladri di galline! 
A Roma succede questo ed altro. A Roma capita persino di incontrare nei pressi del Panteon il presidente della Regione Piemonte e di chiedergli come abbia fatto a convincere la TERNA ad interrare i 190 chilometri della linea ad alta tensione in costruzione fra la Savoia e Torino. Capita anche di sentirsi dire che gli è bastato chiederlo... che non ha fatto come la Serracchiani!
In attesa della sentenza del Consiglio di Stato, di tutto ciò evitiamo di farne parola con gli Austriaci: incivili come siamo, potrebbero prenderci a cannonate!                 

Tibaldi Aldevis              Comitato per la Vita del Friuli Rurale  www.facebook.com/comitato.friulirurale