Un anziano
niscemese vive a 300 metri dall’impianto militare Usa. Il nuovo faro non lo fa
dormire la notte. Le onde elettromagnetiche mandano il tilt il defibrillatore.
A casa è tagliato fuori dal resto del mondo, perché non è possibile usare né
telefonino né internet
Il signor
Salvatore Terranova è un uomo mite. Un pensionato che vorrebbe stare in pace
nella propria casa in contrada Ulmo. Non ha fatto i conti col più temibile ed
ingombrante vicino di casa che a Niscemi si potrebbe desiderare: il Muos e le
46 antenne NRTF. Col nuovo faro d’illuminazione i problemi sono aumentati.
«Alla luce in fondo mi sono abituato – dice mestamente – ma il rumore
dell’impianto è terribile e costante, a volte sono costretto ad andare a
dormire da amici e parenti».
Anche per
questi motivi il signor Terranova è dichiaratamente No Muos. Vicino di casa del
presidio degli attivisti, vive a 300 metri in linea d’aria dall’antennone
centrale di 150 metri. Una convivenza difficile quella con i militari
americani. Le onde elettromagnetiche emanate dalle antenne NRTF mandano
perennemente in tilt il defibrillatore cardiaco del signor Terranova. Di fronte
a un’emergenza c’è da sperare di non essere a casa in quel momento.
«Da me –
continua - non funzionano cellulari e tablet ed ho problemi costanti con la
connessione. Mi hanno consigliato di comprare pc e iphone di ultima
generazione, schermati, ma non me li posso permettere». L’anziano niscemese
però non si è arreso. Anzi ha provato perfino a rendersi utile. «Avevo chiesto
che mettessero una centralina Arpa da me, ma al Comune m’hanno detto che la
richiesta dovevo farla personalmente a Palermo». Non solo.
A due passi
dal discusso sistema di guerra, ha una posizione d’osservazione privilegiata.
Racconta che «quando ci furono i controlli dell’Istituto superiore di Sanità ho
visto solo gli americani ed un dipendente della base accanto gli scienziati
italiani. Le antenne le accendevano a sei a sei e non tutte insieme»(la legge
prevedeva che le verifiche andassero fatte alla massima potenza ndr).
Partecipando
allo sciopero sociale che ha visto centinaia di niscemesi riversarsi nelle
strade per chiedere diritti al posto di basi militari, il signor Terranova
saluta in maniera frettolosa. «Ho una visita alla tiroide – spiega – da un anno
ne soffro. Mia moglie invece è malata da cinque anni. Ora io non so se dipende
dal Muos, però non è possibile aspettare un anno per avere un controllo
sanitario».
FONTE : MERIDIONEWS