Creata nel
1958 a cavallo tra Virginia, West Virginia e Maryland, ospita i telescopi
dell'Osservatorio nazionale ed è immune da qualsiasi inquinamento
elettromagnetico.
Niente
cellulari né microonde, niente che possa interferire con il progetto
scientifico per cui è stata creata quasi 60 anni fa: la National Radio Quiet
Zone è bel morso di suolo statunitense - abitato – saltato fuori dal mondo
delle moderne onde dal 1958. Ma non è detto che resista a lungo.
Ma se la «Zona Quieta»
dovesse tornare a far rumore, trasformandosi in un qualsiasi punto del suolo
americano dove a dettar leggere sono le moderne telecomunicazioni, sarebbe
l'intera comunità a rimetterci. Non la pensano tutti così: molti tra i più
giovani non vedono l'ora di possedere un normalissimo e lì straordinario
smartphone.
Sicuramente
l'idea fa invece inorridire i «rifugiati da onda radio», le decine e decine di
cittadini che si sono trasferiti nella Quiet Zone dopo essersi ammalati per la
loro sensibilità spiccata alle onde elettromagnetiche. L'elettro-sensibilità
(riconosciuta attualmente come patologia solo dalla Svezia) crea vari sintomi debilitanti,
che vanno dal mal di testa alla nausea, dai dolori al petto ai bruciori di
stomaco; l'Organizzazione Mondiale della Salute ha proposto di farla rientrare
nelle «intolleranze ambientali». Rifugiati a parte, la vita potrebbe presto
cambiare per tutti gli abitanti della Quiet Zone, e venir meno
quell'obbligo-privilegio di non vivere con il telefonino in mano.
Leggi QUI l'articolo completo di di Carola Traverso Saibante
FONTE : IL CORRIERE DELLA SERA