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lunedì 19 novembre 2018

FINALMENTE INIZIA IL PROCESSO PARTECIPATIVO SUL FUTURO DELL'INCENERITORE DI SESTO SAN GIOVANNI


Finalmente, dopo che sono anni che lo chiediamo, si arriva a dare voce al territorio e offrire alla cittadinanza la possibilità di prendere parte alla definizione del progetto.
Lo abbiamo sempre chiesto sia con la precedente che con l’attuale giunta, e finalmente è arrivata, in ritardo si intende a giochi ormai fatti, si perché l’abbiamo sempre invocata, non tanto per modificare le grandi opere calate sempre dall'alto ( situazione che è rimasta invariata), ma per innescare un processo che partisse dal basso sulle scelte strategiche che presentano le attuali aree industriali, volevamo che ci fosse una condivisione sul quale futuro avere su quell'area e non intervenire su un’area che dovrebbe inquinare meno, fino a quando non si scoprirà che la tanto invocata tecnologia non crea forme d’inquinamento differenti che ad oggi non vengono rilevate un po’ come successo decenni fa quando si parlava degli inceneritori (tradotti poi in "termo-valorizzatori" per mitigare, apparentemente, i processi inquinanti scoperti).
La conferenza stampa del 15 novembre darà il via ad una serie di incontri (si spera siano almeno tre) e, apparentemente, ad un nuovo modello di sviluppo del percorso partecipativo, coordinati da Nimby Forum, che utilizzerà BioPiattaformaLab si prefigge di sviluppare un processo strutturato e pianificato, che si articolerà in diversi momenti e tavoli di lavoro.
Si vanta di essere un ente indipendente (e questo punto ci convince poco) garantendo trasparenza.
Il primo incontro è previsto per il 26 novembre e il luogo è al momento da definire.
Durante la conferenza stampa si sono ascoltate affermazioni a tratti sconcertanti da parte del presidente della commissione ambiente della regione Lombardia riguardanti l'uso dei fanghi in agricoltura.
Riccardo Pase Presidente della Commissione ambiente  della Regione Lombardia ha presentato il problema dello spargimento dei fanghi in agricoltura :
il problema , spiega Pase, è stata la sentenza del TAR che ha dichiarato non più legittimo lo spargimento dei fanghi se non a livelli così bassi di idrocarburi che non era fattibile il loro uso e che di fatto ha bloccato totalmente il loro utilizzo in agricoltura creando grossissimi problemi in Lombardia e bloccando un’azione che si era consolidata nel tempo.
Con il decreto ministeriale per Genova (ricordiamo che è nato per il crollo del ponte Morandi che contiene anche il condono sugli abusi edilizi di Ischia) si è ottenuta la normalizzazione del problema , di fatto sono stati aumentati "i limiti di legge" dando così la possibilità di utilizzare i fanghi in agricoltura dando così respiro al settore e superando l’emergenza creatasi, emergenza che bisogna superare in maniera strutturale e questo progetto è un fiore all'occhiello in Italia di riconversione di un inceneritore, ponendo ogni realtà locale come responsabile nella capacità di essere in grado di risolvere con il sistema circolare il problema ambientale creato anticipando che regione Lombardia incominci ad incoraggiare e finanziare tali progetti.

Ricordiamo a questa classe politica che non si risolvono i problemi ambientali alzando i limiti e creando di fatto problemi sanitari ma agendo con competenza e programmando azioni atte alla salvaguardia dell'ambiente, concetti forse troppo complessi per una classe politica che è stata completamente incapace negli ultimi 40 anni di affrontare qualsiasi tipo di problema ambientale.