Il glifosato è l’erbicida più utilizzato al
mondo. Dal 1992 al 2012 il suo uso è aumentato di 140 volte solo negli Stati
Uniti, nessun pesticida è mai stato irrorato
in maniera così vasta.
Il composto chimico è divenuto di libera
produzione nel 2001, anno in cui è scaduto il relativo brevetto di produzione,
fino ad allora di proprietà della Monsanto Company
Nel marzo 2015, l'organismo internazionale
IARC (International Agency for Research on Cancer) ha classificato la sostanza
e i fitofarmaci che la contengono come "probabile
cancerogena per l'uomo" inserendola nella categoria 2A. Studi in
laboratorio hanno dimostrato che il glifosato induce nelle cellule danni a
livello genetico e stress ossidativo.
Ma in molti , forse troppi mettono in dubbio anche queste ricerche sembra quasi che faccia bene ,come dire “ un bicchierino dopo i pasti aiuta la digestione (usate sempre i guanti
e la maschera per fare la dose giusta) ”, alla faccia del Principio di Precauzione.
Come dose di sicurezza si considera di 2 gr x Kg di peso, per un uomo di 70 chili equivalgono a 140 grammi
al giorno, un po’ troppo come dose di sicurezza ? Ma forse se mangi 140 grammi di pesticida al
giorno non hai neanche il tempo di farti venire il cancro. Domanda ma quante
persone dovranno ammalarsi prima che la pericolosità di questi diserbanti venga
finalmente riconosciuta?
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Due campioni su tre, fra quelli superficiali, contengono sostanze inquinanti. Contaminata anche una falda sotterranea su tre.
Il glifosato
viene ritenuto dall'Oms probabilmente cancerogeno.
ROMA -
Aumentano i pesticidi nei punti monitorati delle acque italiane, sia in quelle
superficiali (più 20% tra il 2003 e il 2014) sia in quelle sotterranee (più
10%). Lo afferma l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca
ambientale) nell'edizione 2016 del Rapporto Nazionale Pesticidi nelle Acque,
relativa al 2013-2014.
Secondo le
analisi dell'Istituto, le acque superficiali (fiumi, laghi, torrenti)
contengono pesticidi nel 64% dei 1.284 punti monitorati (nel 2012 erano il
57%), quelle sotterranee nel 32% dei 2.463 punti studiati (erano il 31% nel
2012). Un campione superficiale su cinque in Italia non è solo contaminato, ma
supera anche il livello di qualità ambientale. L'inquinamento è più diffuso
nella pianura padano-veneta, anche perché lì sono più frequenti i monitoraggi.
Fra le sostanze rilevate più spesso c'è il glifosato, insieme al suo prodotto
di decadimento, l'Ampa.
Il glifosato
è al centro di una polemica scientifica da quando l'Oms lo ha dichiarato
probabilmente cancerogeno a marzo dell'anno scorso. A ottobre l'Efsa
(l'Autorità europea per la sicurezza ambientale) aveva pubblicato un nuovo
dossier, definendo al contrario "improbabile" il rapporto fra questo
erbicida e i tumori. L'Unione Europea dovrà decidere entro giugno se prorogare
l'autorizzazione all'uso del diserbante nel territorio dell'Ue. Le discussioni
della Commissione si sono sempre chiuse finora con una fumata nera.
L'Ispra ha
messo insieme i risultati forniti dalle varie agenzie regionali per la
protezione dell'ambiente. Lo stesso Istituto ha precisato che la copertura del
territorio è tutt'altro che omogenea e molti dati relativi al centro-sud non
sono mai arrivati. Molise e Calabria non hanno fornito alcuna informazione,
mentre per altre regioni mancano i numeri sulle acque sotterranee. Le analisi relative al glifosato e all'Ampa
vengono svolti solo in Lombardia e Toscana e solo in superficie.
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Elena Dusi su Repubblica.it
FONTE : REPUBBLICA.IT