Lanciano,
servizio Tgmax 16 maggio 2016 – “Il gigante si inchina alla formica”: così il
coordinamento dei comitati No elettrodotto 380kv Villanova-Gissi commenta il
ritiro delle citazioni in giudizio, da parte Di Terna, nei confronti di Silvia
Ferrante, la mamma attivista di Paglieta, citata per 24 volte con un
risarcimento complessivo i 16 milioni di euro. In tribunale, a Lanciano,
davanti al giudice civile Cleonice Cordisco, sono stati chiusi i primi 12
procedimenti a carico di Silvia, che con la sua storia e la campagna
#iostoconsilvia aveva catalizzato la solidarietà di migliaia di cittadini
semplici e comitati contro grandi infrastrutture da tutta Italia.
“Terna vuole
rilassare le tensioni”, è il commento del coordinamento, ma “dovrebbe rendersi
conto della gravità di quanto fatto sinora, non solo nei confronti di Silvia,
ma anche di chi sta ancora affrontando questo ingiusto calvario per non aver
sottoscritto un accordo o per aver difeso i diritti dei proprietari”. Il
calvario resta in piedi per il tecnico Antonio Di pasquale, l’uomo da oltre 300
milioni di euro, parliamo sempre del valore complessivo delle citazioni subite
dal colosso energetico, e per i componenti della famiglia Del bello di
Sant’Onofrio di Lanciano. Tutti ricorderanno l’episodio tumultuoso dell’8
luglio 2015, quando la signora Franca Colanero si ritrovò a terra e con lei
anche Di Pasquale. Ne parla l’avvocato Pietro Silvestri.
E Silvia
infine lancia un appello all’opinione pubblica: è importante non spegnere i riflettori sulla questione, perché
sull’elettrodotto che è stato realizzato non si conoscono ancora i risultati
dei sopralluoghi di Regione Abruzzo e Ministero dell’Ambiente, in merito ai 55
tralicci alzati in terreno a rischio idrogeologico.
FONTE : TGMAX.IT