UDINE.
Elettrosmog, la Regione dà il via al Piano di risanamento.
Nell’ultima seduta di giunta, su proposta dell’assessore
all’Ambiente, Sara Vito, è stato approvato il “Piano di
risanamento degli impianti radioelettrici” e il “Rapporto
ambientale - Valutazione ambientale strategica” del medesimo piano,
in precedenza passati al vaglio del Consiglio delle autonomie locali.
Ora i documenti, dopo la pubblicazione dell’avviso in Gazzetta
ufficiale, saranno consultabili per i 60 giorni successivi, presso la
Direzione centrale dell’Ambiente e presso le quattro Province del
Fvg.
Parte
del Piano di risanamento riguarda i siti nei quali le rilevazioni
dell’Arpa hanno confermato l’esistenza di situazioni di
superamento dei limiti di campo elettromagnetico indicati dalla
normativa. Complessivamente si tratta di nove siti, 5 dei quali in
provincia di Udine (due a Porzus, uno a Faedis, uno a Tarvisio e uno
a Gemona), due in provincia di Pordenone (a Caneva Coda di Bosco e
località Belvedere) e altri due in provincia di Trieste (a Chiampore
e a Concorello). Per ciascuno dei siti nel Piano viene allegata la
mappa con la localizzazione del punto di superamento, del punto di
controllo e l’indicazione della sorgente.
A
Porzus, nei pressi del Cimitero, il primo superamento è stato
riscontrato nel 2005. Successivamente le misure in contraddittorio
alla presenza di tecnici del ministero dello Sviluppo economico hanno
coinvolto 17 emittenti, di cui tre installate in prossimità del
punto di superamento e le rimanenti nel sito di Porzus malghe.
Verificata la regolarità degli impianti, l’Arpa ha comunicato i
coefficienti di riduzione, ma i progetti per la riduzione a
conformità degli impianti coinvolti non sono stati presentati. Nel
2010 è pervenuta all’Arpa la richiesta di parere per un nuovo
traliccio da installare a nord-est dell’abitato, allo scopo di
spostare alcuni degli impianti.
Il
monitoraggio della situazione è in corso. Anche per il secondo sito,
sempre a Porzus, il superamento è datato, si risale al 2003. In
tempi più recenti è stato dato parere favorevole per lo spostamento
di due degli impianti presenti, ma misurazioni successive avrebbero
confermato la persistenza del superamento fino al 2013, quando il
traliccio “incriminato” è stato dismesso.
Decisi
ulteriori monitoraggi del campo elettromagnetico dell’area per
verificare l’eliminazione del problema. A Pedrosa (Faedis)
nonostante la demolizione di alcuni impianti non conformi, è stata
rilevata la permanenza di valori superiori ai limiti. Successivamente
è stata comunicata la modifica di alcuni impianti e lo spostamento
di altri. Anche in questo caso il risultato delle azioni sarà
oggetto di verifica.
A
Tarvisio l’ultima rilevazione del 2014 conferma la presenza di
valori superiori a quelli di attenzione presso il terrazzo di un
rifugio. In programma lo spostamento delle emittenti installate e
nuove misurazioni. Livelli elevati pure a Gemona per l’impianto di
un’emittente radio che avrebbe chiesto l’autorizzazione per lo
spostamento in altro sito. A Caneva un sito presenta una complessa
situazione legata ad un condono edilizio da superare e ovviamente è
oggetto di misurazioni; l’altro sito è in relazione con la
presenza di 17 emittenti per il quale è in atto la modifica di un
impianto. A Muggia e a Trieste i casi sicuramente più complicati che
prevedono la delocalizzazione di diversi impianti.
Nel
Piano si ricorda, infine, che «nell’ambito dei pericoli alla
salute umana causati dalle fonti di inquinamento elettromagnetico, va
evidenziato come l’esposizione dovuta all’uso non corretto di
cellulari e tablet può, in alcuni casi, risultare notevolmente
maggiore rispetto a quella conseguente alla vicinanza di tralicci Tv
e Radio». Da qui la previsione di «una campagna di comunicazione
sul corretto uso delle tecnologie».
FONTE
: IL MESSAGGERO DEL VENETO