Lasciandosi alle spalle la rotonda del
campo Manin, si entra nel borgo della Bergamella. Nell’«area delle cascine»,
come recita il totem a memoria di quello che un tempo era il rione. A
testimoniare la vecchia Cascina de’ Gatti oggi c’è solo quel cartello, la corte
e la chiesa in mattoni. Se lo sguardo va a sinistra, si vedono i palazzoni di
UniAbita, con il gigantesco cantiere edile che sta cambiando volto a quel pezzo
un tempo agricolo di Sesto. «Hanno fatto una gran fesseria», dicono due
anziane. La «fesseria» si porta dietro tutti i disagi di un intervento
impattante sulla vita di un villaggio sempre uguale a se stesso. I primi a
soffrire sono i commercianti. Perché la piazza sarà pure più larga, lastricata,
con le aiuole, ma «i clienti non si vedono più. E noi passiamo tutto il giorno
senza far niente», racconta Carmen Folcia, titolare del bar di piazza della
Chiesa.
«Abbiamo perso tutti i clienti del
passeggio. Non ci sono più parcheggi, quelli esistenti sono occupati dagli
operai, che frequentano le nostre attività, ma non compensano il numero di
persone perse. L’incasso si è più che dimezzato. Siamo sempre stati dimenticati
dal Comune». Heyuon He ha rilevato l’edicola e tabacchi vicino al bar sei mesi
fa, quando la strada era quella di prima. «Senza i clienti affezionati, avremmo
già chiuso. Ci hanno causato un danno incredibile. Non abbiamo a disposizione
neanche un carico scarico: chi consegna merce di valore, come le sigarette, non
può lasciare il furgone troppo lontano. E i pacchi dei giornali pesano. Così, i
camion parcheggiano in mezzo alla strada». Anche prima lo stallo non era
disegnato, ma «la strada era più larga, non serviva. Hanno voluto allargare il
marciapiede, senza prestare attenzione ai negozianti». Maurizio Lambri, ex
consigliere della circoscrizione 5, il 26 febbraio ha scritto al sindaco. Vive
e lavora nel rione e periodicamente segna e archivia interventi, carenze,
lacune. Lambri lavora col figlio al centro Alidental, proprio all’angolo con
via Molino Tuono. Dove un cartello indica la data di inizio lavori, ma non la
fine.
«Ci dicono che è tutto normale, ma avremo
pur il diritto di conoscere il termine dei disagi? C’è un pezzo di cantiere
fermo da fine gennaio che ha tolto 12 posteggi. Chi lavora ci dice che l’Enel
deve uscire per sistemare un cavo, ma non si sa quando. Senza contare che la
strada da mesi non vede pulizia né vigili». Lambri i posteggi si è messo a
contarli: 4 in via Molino Tuono, 8 in via Di Vittorio, 27 davanti piazza della
Chiesa, 12 in via Fratelli di Dio davanti la cascina, 11 in via Verona. «Un
totale di 62. Ma nella zona abbiamo chiesa, oratorio, materna, attività di
catechismo, di pallavolo e basket». Valter Oliva ha il negozio di fotografie
nella stessa via. «Via Campestre è in pendenza. Hanno creato un dosso e quando
piove forte le strade vicine si allagano. Forse hanno previsto le nostre
cantine per lo scarico. Il selciato della chiesa è stato fatto 4 volte: le
mattonelle stanno saltando per il passaggio dei mezzi pesanti».
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completo di Laura Lana
FONTE : ILGIORNO