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domenica 15 marzo 2015

CASCINA GATTI - SESTO S.G. I PROBLEMI DI UN QUARTIERE IN FASE DI SVILUPPO

Lasciandosi alle spalle la rotonda del campo Manin, si entra nel borgo della Bergamella. Nell’«area delle cascine», come recita il totem a memoria di quello che un tempo era il rione. A testimoniare la vecchia Cascina de’ Gatti oggi c’è solo quel cartello, la corte e la chiesa in mattoni. Se lo sguardo va a sinistra, si vedono i palazzoni di UniAbita, con il gigantesco cantiere edile che sta cambiando volto a quel pezzo un tempo agricolo di Sesto. «Hanno fatto una gran fesseria», dicono due anziane. La «fesseria» si porta dietro tutti i disagi di un intervento impattante sulla vita di un villaggio sempre uguale a se stesso. I primi a soffrire sono i commercianti. Perché la piazza sarà pure più larga, lastricata, con le aiuole, ma «i clienti non si vedono più. E noi passiamo tutto il giorno senza far niente», racconta Carmen Folcia, titolare del bar di piazza della Chiesa.

«Abbiamo perso tutti i clienti del passeggio. Non ci sono più parcheggi, quelli esistenti sono occupati dagli operai, che frequentano le nostre attività, ma non compensano il numero di persone perse. L’incasso si è più che dimezzato. Siamo sempre stati dimenticati dal Comune». Heyuon He ha rilevato l’edicola e tabacchi vicino al bar sei mesi fa, quando la strada era quella di prima. «Senza i clienti affezionati, avremmo già chiuso. Ci hanno causato un danno incredibile. Non abbiamo a disposizione neanche un carico scarico: chi consegna merce di valore, come le sigarette, non può lasciare il furgone troppo lontano. E i pacchi dei giornali pesano. Così, i camion parcheggiano in mezzo alla strada». Anche prima lo stallo non era disegnato, ma «la strada era più larga, non serviva. Hanno voluto allargare il marciapiede, senza prestare attenzione ai negozianti». Maurizio Lambri, ex consigliere della circoscrizione 5, il 26 febbraio ha scritto al sindaco. Vive e lavora nel rione e periodicamente segna e archivia interventi, carenze, lacune. Lambri lavora col figlio al centro Alidental, proprio all’angolo con via Molino Tuono. Dove un cartello indica la data di inizio lavori, ma non la fine.

«Ci dicono che è tutto normale, ma avremo pur il diritto di conoscere il termine dei disagi? C’è un pezzo di cantiere fermo da fine gennaio che ha tolto 12 posteggi. Chi lavora ci dice che l’Enel deve uscire per sistemare un cavo, ma non si sa quando. Senza contare che la strada da mesi non vede pulizia né vigili». Lambri i posteggi si è messo a contarli: 4 in via Molino Tuono, 8 in via Di Vittorio, 27 davanti piazza della Chiesa, 12 in via Fratelli di Dio davanti la cascina, 11 in via Verona. «Un totale di 62. Ma nella zona abbiamo chiesa, oratorio, materna, attività di catechismo, di pallavolo e basket». Valter Oliva ha il negozio di fotografie nella stessa via. «Via Campestre è in pendenza. Hanno creato un dosso e quando piove forte le strade vicine si allagano. Forse hanno previsto le nostre cantine per lo scarico. Il selciato della chiesa è stato fatto 4 volte: le mattonelle stanno saltando per il passaggio dei mezzi pesanti».

Leggi QUI l’articolo completo di Laura Lana


FONTE : ILGIORNO