Translate

mercoledì 11 febbraio 2015

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO, LA FRANCIA VARA UNA LEGGE CHE LO LIMITA

Non sarà la riforma ‘precauzionale’ perfetta, ma ha tutte le caratteristiche per poterlo diventare. Finita l’epoca della deregulation e di (troppe!) teste sotto la sabbia, il parlamento francese ha varato una legge innovativa che regolamenta la diffusione eterea dell’elettrosmog, compresa la giungla delle cosiddette ‘antenne selvagge’. Da adesso i ripetitori di telefonia mobile spuntati come funghi sui palazzi saranno censiti, mappati e monitorati nella loro emissione elettromagnetica dall’Agenzia Nazionale delle Frequenze, con tanto di risultati resi (giustamente!) pubblici. Previste multe per i trasgressori beccati fuori soglia (75.000 euro, per la verità non proprio multe salate!): Parigi ha così tirato il freno alle incontrollate politiche di marketing degli operatori delle Tlc, irriducibili negazionisti dei pericoli socio-sanitari derivanti dall’elettrosmog, stabilendo un limite anche all’utilizzo ‘cumulativo’ di cellulari e dispositivi Wi-Fi, vietati negli asili e nei luoghi con bimbi sotto i tre anni (anche se dai quattro anni non c’è certezza d’inibizione dell’apoptosi…suicidio programmato delle cellule), ma disabilitato pure nelle scuole elementari (eccetto per uso didattico).
Vietate le pubblicità di telefoni portatili che non contengano raccomandazioni sull’uso precauzionale di auricolare o modalità Hands Free per ridurre l’esposizione della testa alle radiazioni di radiofrequenza. La cosa non è nuova: “Un cellulare prima dei 12 anni? Mai” fu il discusso claim della campagna pubblicitaria promossa nel 2008 dal sindaco di Lione Mireille Roy. E per il calcolo dei campi elettromagnetici plurimi generati da più antenne in città, più informazione e consapevolezza per la cittadinanza attraverso relazioni annuali con dati sulle rilevazioni dei Cem alla portata di tutti. La partecipazione, infatti, sembra essere proprio un cardine transalpino: venne già tentata a Grenoble nel 2009 con la promozione della Tavola Rotonda sui Ripetitori di Cellulari, mettendo gli uni di fronte agli altri cittadini-consumatori, compagnie operatrici e amministrazioni locali. Insomma, il modello francese non è altro che quanto dovuto per tentare di preservare il benessere generale, dei bambini, e della crescente popolazione affetta da elettrosensibilità, insidiosa malattia ambientale scatenata (proprio!) dall’esposizione anche a piccole dosi a campi elettromagnetici (a Parigi c’è la via dello shopping  No Wi-Fi e sulle Alpi esiste una Free Elettrosmog Zone per tutelare gli ammalati).

Leggi QUI l’articolo COMPLETO di Maurizio Martucci del 10 febbraio 2015