Comunicato Stampa
della Task Force sui Campi Elettromagnetici
Roma, 26 febbraio 2015
In una LETTERA APERTA più
di cento firmatari tra medici, fisici, ingegneri, comitati e associazioni
chiedono al Governo e al Parlamento di conservare e semmai di migliorare i
livelli di tutela della salute dagli effetti nocivi delle radiazioni emesse da
cellulari, tablet, smartphone, computer collegati in rete senza fili, antenne
Wi-Fi, Wi-Max, radar, ripetitori della radiofonia, della radiotelevisione e
della telefonia mobile DECT, GSM, UMTS e LTE (4G).
Questa iniziativa nasce in risposta a due
piani del Governo che prevedono sostanzialmente un innalzamento dei limiti di
legge per i campi elettromagnetici e una diffusione massiccia di tecnologie a
radiofrequenza come il Wi-Fi. I piani sono la Strategia Italiana per la Banda
Ultralarga[1] e
la Strategia per la Crescita digitale 2014-2020[2].
“Questi piani di sviluppo rischiano di far
aumentare in modo esponenziale tutta una serie di patologie tumorali e
neurodegenerative correlate all’esposizione continuata alla radiofrequenza, con
un rischio più significativo per i più giovani dal momento che gli effetti
nocivi dell’esposizione ai campi elettromagnetici si accumulano nel tempo”, ha
commentato il Dott. Fiorenzo Marinelli, ricercatore del CNR di
Bologna, uno dei firmatari dell’appello. “Al momento la radiofrequenza è
classificata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come
possibile cancerogeno per l’Uomo, ma ricerche epidemiologiche più recenti
richiedono una classificazione come cancerogeno certo”[3],[4].
“Il governo suggerisce di uniformare i
limiti attuali italiani (6 V/m) a quelli europei (61 V/m) in base alla
raccomandazione 1999/519/CE, che io stesso ho contribuire ad elaborare come uno
dei delegati del Ministero della Sanità italiano”, spiega il Dott.
Livio Giuliani, dirigente di ricerca ex-ISPESL. Quella raccomandazione
prevede che: ‘gli Stati membri hanno facoltà di fornire un livello di
protezione più elevato di quello di cui alla presente raccomandazione’ e che
gli Stati membri ‘dovrebbero considerare i progressi delle conoscenze
scientifiche con un atteggiamento di precauzione’. “Di fatto le conoscenze
scientifiche attuali suggeriscono una riduzione cautelativa dei limiti per la
radiofrequenza e per le microonde a 0,6 V/m”, commenta il Dott. Giuliani.
“Deve essere chiaro che noi siamo per lo
sviluppo delle tecnologie digitali purché avvenga nel pieno rispetto della
salute”, commenta Giuseppe Teodoro, uno dei portavoce della
iniziativa. “Nella nostra lettera appello chiediamo che il Governo investa
sulle connessioni via cavo che sono le più efficienti e le uniche davvero prive
di controindicazioni per la salute e richiediamo anche il divieto di
installazione del Wi-Fi negli asili, nelle scuole, nei luoghi di cura e negli
ospedali.”
“La valutazione del rischio correlato ai
campi elettromagnetici è fortemente condizionata dal problema del conflitto di
interessi”, ha commentato Francesca Romana Orlando, autrice di un
saggio sull’argomento e vice presidente di AMICA, “per questo motivo
richiediamo al governo di stabilire i livelli di sicurezza per i campi elettromagnetici
selezionando esclusivamente gli studi scientifici indipendenti, come del resto
ha fatto il giudice della Corte di Appello di Brescia nel riconoscere il nesso
causale tra tumore cerebrale ed esposizione al telefono cellulare”.
In soli tre giorni hanno sottoscritto la
lettera aperta oltre sessanta medici, fisici, ingegneri e ricercatori, tra cui
numerosi esperti di effetti cancerogeni dei campi elettromagnetici, come la
Dr.ssa Fiorella Belpoggi, Direttore del Centro di Ricerca sul Cancro Cesare
Maltoni presso l’Istituto Ramazzini a Bologna e il Prof. Mario Barteri,
Ordinario di Chimica Fisica Biologica alla “Sapienza” Università di Roma, il
quale ha pubblicato diversi studi sugli effetti enzimatici della radiazione
emessa dal telefono GSM.
Numerosi sono stati i medici firmatari
appartenenti ad associazioni mediche come Medicina Democratica, che ha aderito
anche come associazione, e a ISDE – Medici per l’Ambiente, tra cui lo stesso
Dott. Ernesto Burgio che è il Presidente del Comitato Scientifico dell’associazione.
Hanno aderito anche la Fondazione Progenies di Firenze che unisce circa 5000
operatori del settore sanitario e l’Associazione Italiana Medicina Ambiente e
Salute (ASSIMAS) che si occupa di formazione di medicina ambientale.
Hanno sottoscritto la lettera associazioni
ambientaliste, l’Associazione Consumatori Utenti, diverse associazioni di
malati, insieme a comitati storici molto attivi come i Comitati di Roma Nord
impegnati da anni per la questione di Radio Vaticana e come i comitati No Muos
che lottano contro l’installazione del mega impianto di trasmissione radar
nella città di Niscemi in Sicilia.
La Task Force sull’Elettrosmog ha aperto una petizione
pubblica che si chiuderà il 30 marzo. Petizione Task
Force – entro 30 marzo 2015
[3] Hardell L. e
Carlberg M., Mobile phone and cordless phone use and the risk for glioma –
Analysis of pooled case control studies in Sweden, 1997–2003 and 2007–2009, in
Pathophysiology, pubblicato online il 28 ottobre 2014.
[4] Coureau G. e altri, Mobile phone use and brain
tumours in the CERENAT case-control study, Occup Environ Med
doi:10.1136/oemed-2013-101754.