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giovedì 12 giugno 2014

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

Ecco come si devono usare al meglio, telefonini, computer e microonde

I consigli di Sergio Crippa, AIE Associazione Italiana Elettrosensibili che, insieme a La Lampada di Aladino onlus di Brugherio, all’associazione Lorenzo Perrone, per la prevenzione delle malattie oncologiche e oncoematologiche di Cologno Monzese e all’associazione di via Sottocorno di Sesto San Giovanni, sono da tempo in rete nel tentativo di occuparsi e di sensibilizzare su vari livelli relativamente ai temi dell’elettrosmog.

L’inquinamento elettromagnetico artificiale, generato da sempre più numerose e invadenti fonti-sorgente  utilizzate  quotidianamente, ha raggiunto valori milioni di volte superiori a quello del fondo naturale. Come possiamo proteggerci  dal “brodo elettromagnetico” nel quale siamo sempre più immersi e che da anni, con sempre più precisione, la scienza indipendente identifica come pericoloso per la salute umana e per l’ambiente?
In primo luogo con la consapevolezza, certificata da centinaia di studi indipendenti, che l’elettrosmog è dannoso per il delicato equilibrio bio-chimico di tutte le forme viventi, aumentando il rischio anche di gravi malattie neuro degenerative e tumori.
Poi, adottando comportamenti di attenzione-precauzione quotidiana, semplici e di buon senso, nell’utilizzo di tutti gli strumenti tecnologici con emissione elettromagnetica:
 Smartphone
cominciamo con l’inseparabile cellulare-smartphone (7 miliardi di utenze attive nel mondo) che non va portato acceso a contatto del corpo: in particolare nel taschino della camicia-giacca sul cuore e in tasca vicino agli organi genitali. Procuriamoci un portacellulare schermato (abbattimento anche del 70% delle alte frequenze) e utilizziamo gli auricolari o il viva voce nelle conversazioni, possibilmente sempre brevi e possibilmente non in auto. Nell’acquisto di un cellulare o smartphone, con l’aiuto di un esperto, scegliamo quello con il più basso valore di SAR (tasso di assorbimento specifico). I cellulari-smartphone non sono giocattoli o peluches e l’uso ai bambini dovrebbe essere proibito. Anche agli adolescenti che hanno meningi e scatola cranica più sensibile e in sviluppo, insegnamo ad utilizzarli con intelligenza: non accesi sotto il cuscino la notte, ad esempio.
 Computer
Passando ai computer e portatili: nelle connessioni ad internet (come ci raccomandano tra gli altri il Parlamento Europeo e il Consiglio d’Europa) privilegiamo soprattutto negli ambienti chiusi il cavo e la fibra ottica (cablatura), piuttosto che le connessioni wireless (wi-fi) senza fili. Appoggiare il portatile per ore sulle gambe, connessi con chiavetta o in wifi, produce surriscaldamento e rischi accertati di riduzione della fertilità.
 Cordless
Anche i cordless è meglio utilizzarli con moderazione, perché sono di fatto delle piccole stazioni radio-base in casa, e possono emettere valori elevati di volt/metro. Verifichiamo che siano omologati e Eco-Dect ( bassi consumi e minori emissioni).
 Materassi a molle metalliche
Nella stanza da letto e quindi nel momento delicato del sonno, è molto importante che le nostre  funzioni vitali notturne non subiscano interferenze elettromagnetiche: perciò meglio evitare materassi a molle metalliche, cuscini, lenzuola e coperte in tessuto sintetico, testiere e strutture metalliche del letto, perché possono catalizzare la corrente “sporca” dispersa nella stanza; attenzione anche a radio sveglie e modem-router wi-fi accesi sul comodino.
Lampadine neon
Le lampadine al neon e in particolare quelle a basso consumo LFC, diversamente da quanto spesso propagandato, sono oggi considerate da diversi studi fortemente inquinanti: sia per la presenza di gas tossici, la difficoltà nello smaltimento, le emissioni di campi elettromagnetici non irrilevanti e possibili causa di disturbi oculistici e dermatologici. Molto meglio allora, illuminare la casa con lampade a led: più ecologiche e con ridotte emissioni elettromagnetiche.
 Microonde
Infine anche in cucina, meglio avere l’accortezza di tenersi a distanza (almeno 1 metro) mentre il forno elettrico e in particolare il microonde, sono in funzione. Le emissioni e le dispersioni causate da guarnizioni, griglie e sportelli difettosi o usurati possono essere elevate.

Molto si potrebbe ancora aggiungere e approfondire, in particolare riguardo gli strumenti di “difesa” attiva più tecnici (filtri, tessuti, vernici, cavi e pannelli schermanti) in caso di forti e disturbanti sorgenti elettromagnetiche domestiche o sul luogo di lavoro (cabine elettriche, elettrodotti, antenne radio o di telefonia).
Chi fa parte dell’AIE?
Uomini e donne, di ogni età, di diverse professioni (medici, fisici, ingegneri, impiegati, casalinghe, artigiani, studenti, professionisti) che vivono sparsi nel territorio nazionale.
Da alcuni anni si sono accorti di accusare disturbi in prossimità di campi elettromagnetici (c.e.m.) ad alta frequenza generati da telefonini, stazioni radiobase, ripetitori radio-televisivi, radar, ponti radio e a bassa frequenza generati da elettrodotti, elettrodomestici, computers, impianti elettrici delle abitazioni.  Le occasioni di esposizione si sono verificate per la maggior parte di loro all’interno delle case, situate in vicinanza di fonti elettromagnetiche ambientali, ma spesso anche nei luoghi di lavoro o in situazioni individuali; la folgorazione da incidenti elettrici può sensibilizzare ai c.e.m. alcuni dei soggetti colpiti. Tra i disturbi riferiti: cefalea, insonnia o sonno non ristoratore, debolezza e facile esauribilità fisica, riduzione della memoria e della concentrazione, dolori localizzati o diffusi sia brucianti che lancinanti, disturbi dell’equilibrio, uditivi, visivi, alterazioni dell’umore e del carattere, sbalzi pressori, palpitazioni cardiache.


FONTE : NOIBRUGHERIO.IT