Per poter dare
risposte e indicazioni che si basino su dati scientifici, competenze ed
esperienze in tema di inquinamento atmosferico e COVID-19, il 29 aprile 2020
nasce, con il comunicato stampa che riportiamo qui sotto, un’alleanza
scientifica fra ENEA, Istituto Superiore di Sanità (ISS) e Sistema Nazionale
per la Protezione Ambientale (SNPA, composto da ISPRA e dalle Agenzie Regionali
del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) che hanno dato l’avvio
ad un progetto di ricerca congiunto denominato “PULVIRUS”.
Ne
avevamo già parlato in un precedente post (leggi QUI) esprimendo anche le
preoccupazioni per l'utilizzo di ipoclorito di
sodio, a Sesto il disinfettante è stato utilizzato a bassa concentrazione
(0,025%) come riportato dalla lettera ricevuta dal comune settore ambiente.
Il prodotto, anche
se autorizzato può nuocere all'ambiente e alla salute, in caso di incidente, di errato utilizzo o di errore umano (errore nella composizione della soluzione o errato utilizzo
che concentra più soluzione in determinati punti) ed è per questo abbiamo
richiesto la scheda tecnica che evince in modo chiaro come tale prodotto non
sia a rischio zero.
In
questi giorni abbiamo letto (QUI il comunicato del comune) che, fortunatamente, il comune ha deciso di
proseguire con una nuova igienizzazione della Città pulendo le strade le piazze
e i marciapiedi di Sesto con un nuovo prodotto che considerano più efficace, a
bassa schiumosità e soprattutto biodegradabile (e quindi non tossico).
Di
questa scelta ce ne rallegriamo, ma siccome vogliamo conoscere in maniera più
approfondita il prodotto utilizzato abbiamo richiesto con protocollo numero 0034350/2020 la relativa scheda
tecnica e ulteriore documentazione.
Il Coronavirus è arrivato spiazzando il mondo intero,
ci ha fermato, ma in questi giorni di emergenza sanitaria mondiale stanno
emergendo anche numerose ricerche che ci aiutano a capire di
più dal punto di vista del contesto ambientale e meteo-climatico.
in Cina due studi (QUI per vedere lo studio pubblicato il
9 marzo ) hanno risaltato come il caldo e umidità
possono influire anche in modo significativo sul rate di contagio, e un altro
studio a nostro avviso significativo identifica nell'aria inquinata e in
particolare modo nelle polveri sottili, un vettore che favorisce la virulenza
di contagio da Covid-19, non è una certezza ma si spiegherebbe la correlazione
diretta tra il contagio particolarmente elevato da Coronavirus sulla Valpadana,
in particolare il rate innescato dai focolai lombardi. Non a caso Brescia e
Bergamo sono le province più duramente colpite, province che di fatto risultano
tra le mediamente più inquinate d'Italia.
Lo studio curato da ricercatori italiani e medici
della Società italiana di Medicina Ambientale Sima ( QUI per leggere lo studio completo). ha incrociato i dati di
qualità dell'aria e dei contagi da Covid-19 nel periodo 10- 29 febbraio. Da un
lato infatti sono stati esaminati i dati provenienti dalle centraline di rilevamento
delle Arpa, le agenzie regionali per la protezione ambientale, dall'altra i
dati del contagio riportati dalla Protezione Civile, aggiornati al 3 marzo (questo
al fine di considerare il tempo di incubazione medio di 14 giorni per i quali
si manifestano i sintomi). Le analisi evidenziano una relazione tra i
superamenti dei limiti di legge delle concentrazioni di Pm10 e Pm2,5 e il
numero di casi infetti da Covid-19, facendo supporre che le polveri sottili si
sarebbero comportate da accelerazione nel contagio dell'infezione.
Infatti è già noto che il particolato atmosferico funziona da carrier,
ovvero da vettore di trasporto, per molti contaminanti chimici e biologici,
inclusi i virus. I virus si “attaccano” (con un processo di coagulazione) al
particolato atmosferico, costituito da particelle solide e/o liquide in grado
di rimanere in atmosfera anche per ore, giorni o settimane, e che possono
diffondere ed essere trasportate anche per lunghe distanze.
(2017) il numero di casi di morbillo su 21 città cinesi nel
periodo 2013-2014 varia in relazione alle concentrazioni di PM2.5. I
ricercatori dimostrano che un aumento delle concentrazioni di PM2.5 pari a 10
μg/m3 incide significativamente sull'incremento del numero di casi di virus del
morbillo (6). per cui suggeriscono di ridurre le concentrazioni di PM2,5
per ridurre la diffusione dell’infezione
(2010) l’influenza aviaria può essere veicolata per lunghe
distanze attraverso tempeste asiatiche di polveri che trasportano il virus. I
ricercatori hanno dimostrato che vi è una correlazione di tipo esponenziale tra
le quantità di casi di infezione (Overall Cumulative Relative Risk RR) e le
concentrazioni di PM10 e PM2.5 (μg m-3)
Così durante una pandemia scopriamo (o meglio rendiamo
evidente) gli effetti diretti dell'inquinamento e scopriamo anche come
l'ambiente che ci circonda può migliorare esponenzialmente se ci fermassimo,
l'acqua di Venezia ne è un esempio lampante, da canali torbidi a canali con
acqua trasparente e pesci che vi nuotano, anche l’acqua del fiume Po a Torino è tornata
trasparente, oltre alla riduzione dell'inquinamento sul Nord Italia, dato sul
quale andrebbero eseguite analisi più dettagliate per meglio vedere come le
varie forme d'inquinamento incidono dal traffico veicolare (quasi annullato su
Milano in queste settimane), i riscaldamenti e soprattutto l'impatto del
traffico aereo (attualmente fermo) da sempre MAI considerato.
Alla fine del 2018/inizio del 2019 la sperimentazione del 5G è
partita in città come Milano, Prato, L'Aquila, Matera e Bari, mentre la
diffusione a tappeto del 5G nelle altre città, invece, è prevista per i
prossimi 3 o 4 anni.
Le evidenze scientifiche disponibili oggi sugli effetti
dell'elettromagnetismo e sull'alta frequenza in generale, in particolare, su
quelle dell'esposizione a onde millimetriche, rende imprescindibile l'applicazione
del principio di precauzione citato nell'articolo 191 del trattato sul
funzionamento dell'Unione europea (UE) e riconosciuto dalla normativa nazionale
italiana, il cui scopo è garantito a un livello alto di protezione
dell'ambiente grazie a prese di posizione preventive in caso di rischio.
Consideriamo che, come in questo caso, il ricorso al principio di
precauzione è giustificato quando riunisce tre condizioni, ovvero:
Individuazione degli effetti negativi;
la valutazione dei dati scientifici disponibili;
l'ampiezza dell'incertezza scientifica.
Ci sembra opportuno, come preliminare alla nostra breve analisi,
ricordare l'articolo 32 della Costituzione, che sancisce il diritto alla salute
dei cittadini italiani. Vogliamo inoltre ricordare l'articolo 41 della
Costituzione (“L'iniziativa economica privata è libera ma non può svolgersi in
contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla
libertà, alla dignità umana")
Ad oggi sappiamo che tutto il comparto delle emissioni
elettromagnetiche ha effetti sull'ambiente e sulla salute di uomini e animali e
quindi va sottoposto urgentemente a Valutazione Ambientale Strategica. Una
storia di valutazione deve partecipare in un'ottica di assoluta trasparenza e
scambio di informazioni oltre che Enti di Ricerca, Istituzioni preposte alla
tutela ambientale e sanitaria e Commissioni governative anche cittadini,
associazioni di categoria professionali, associazioni e comitati, nel nome
della democrazia partecipativa, delle norme che regolano e di quelle sulla
trasparenza degli atti amministrativi.
A fronte di questi dati, di fatto risulta agli scritti che non è
stato richiesto dal Governo alcun parere sanitario sul 5G ai sensi della Legge
di Riforma Sanitaria 833 del 1978. In particolare:
l'INAIL dichiarata di non avere alcuna documentazione sulla
sicurezza del 5G;
il Ministero della Salute dichiara di non essere stato
interpellato sulla sicurezza del 5G dal Ministero dello Sviluppo Economico
prima della vendita delle frequenze del 5G e che anche il Consiglio Superiore
di Sanità non si è interessato del problema;
il Ministero dello Sviluppo Economico risponde che la
documentazione richiesta non è di sua competenza.
L'Istituto Superiore di Sanità ha dichiarato di non aver prodotto
alcun parere sanitario ma di aver richiesto all'AGICOM che richiedeva la
semplificazione delle procedure di installazione delle nuove antenne 5G.
Per questo motivo abbiamo scritto in data 19 dicembre 2019 al Sindaco con un esposto
chiedendo, come già fatto in oltre 240 comuni italiani; di non autorizzare per
il momento l’istallazione di antenne di ultima generazione aspettando che la
ricerca (libera da conflitti economici) chiarisca meglio eventuali effetti
sulla salute e sull'ambiente.
Qui sotto la risposta all'esposto presentato:
Apprezziamo che il comune condivida il principio di cautela citato, ci dispiace che si attenga in forma "rigida" alle disposizioni regionali e nazionali sull'argomento, avremmo preferito una maggior cautela, l'associazione rimane sempre disponibile ad organizzare eventi o incontri pubblici sull'argomento (una volta finita questa emergenza sanitaria) con ricercatori del settore per aggiornare sulle evidenze scientifiche che ad oggi enti e istituzioni purtroppo negano.
Ci è
giunta la comunicazione che nella giornata di lunedì 6 aprile 2020, Città
Metropolitana di Milano ha inviato a Gruppo CAP una comunicazione ufficiale in
merito all'iter autorizzativo relativo al progetto Biopiattaforma nella quale recepisce
quanto previsto dal D.L. “Cura Italia”, in particolare quanto previsto all'art.
103 e 113 del decreto, Città Metropolitana di Milano ha sospeso i termini di
pubblicazione precedentemente previsti: il termine per la consegna delle
osservazioni viene prorogato fino al 25 maggio 2020.
Si
ricorda che chi avesse intenzione di presentare osservazioni e pareri al progetto
presentato (scaricabile dal sito https://biopiattaformalab.it), questi possono essere inviati da chiunque (liberi
cittadini, associazioni, comitati, enti…), entro il 25 maggio 2020 utilizzando il seguente indirizzo di
posta elettronica certificata:
Si informa che l’Associazione
Sottocorno insieme al Comitato di Cascina Gatti, con un documento condiviso, hanno
già inviato in data 01/04/2020 le osservazioni relative al progetto "Polo
Tecnologico di Sesto S Giovanni - Biopiattaforma Integrata CAP”
A seguito degli sproloqui apparsi nei commenti fino a ora, precisiamo che:
D'ora in avanti verranno pubblicati solo commenti privi d'insulti e minacce o che non rechino offesa ad alcuno.
Il sig. Orazio La Corte non fa parte dell'Associazione Sottocorno, è un attivista ambientale di Sesto San Giovanni con il quale ci confrontiamo e che ringraziamo per tutto il lavoro svolto fino ad ora a livello ambientale a Sesto.
Non dobbiamo rispondere a nessuno, tantomeno a leoni da tastiera o provocatori di qualche partito politico, ne a soggetti che scrivono con altri account, siamo in Italia che fino a prova contraria è uno stato democratico nella quale esite la libertà di pensiero e nella quale esistono mezzi leciti e strutture abilitate per opporsi a scempi urbanistici ed ambientali, con buona pace degli amanti dei totalitarismi dell'est europa, esistono inoltre strutture interne al comune adibite al confronto e alla consultazione su temi specifici, consulte indette, costruite e definite dalla giunta stessa che in questo caso sono state completamente ignorate o volutamente scavalcate (e questo sarà un punto tutto da comprendere nelle sedi opportune).
Esistono mezzi e tecniche per agire sugli stati di pericolo, alberi compresi, se cadrà un albero sarà esclusivamente a causa di chi preposto (a termini di legge) non è intervenuto a tempo debito, sicuramente gli alberi già tagliati con un tronco di 10 cm alti 1,5 metri non rappresentavano un pericolo.
La pagina facebook dell'associazione non è per noi una pagina di confronto (come sa benissimo chi ci conosce), i confronti si fanno di persona nelle sedi opportune e servono per costruire o modificare nel rispetto delle leggi e non per dar adito a "fenomeni" del nuovo millennio di insultare e di presentare minacce di alcun tipo.
Crediamo di aver chiarito in tutti i modi la nostra posizione a difesa di quello che consideriamo un danno ambientale per la città, che oltre modo non risulta essere giustificato da nessuna motivazione tecnica, non abbiamo nulla contro i residenti (questa non è una guerra di quartiere) se qualcuno non gradisce quanto scriviamo, è invitato a non leggere post e di agire pure come meglio creda, se post di questo genere hanno scatenato tanta "educazione" evidentemente abbiamo scoperchiato qualcosa che si voleva far rimanere nascosto.
Informiamo che tutti i commenti con insulti e relative pseudo-minacce dei mittenti sono stati inviati allo studio legale che ci assiste, e con esso saranno valutate tutte le azioni necessarie.
In ritardo rispetto alla notizia apparsa sui social o giornali locali, ma abbiamo
voluto verificare, e in effetti il Tribunale civile di Monza (Sez. II), con
ordinanza cautelare del 20 marzo 2020, ha sospeso su una denuncia presentata
da un residente (che al momento ha chiesto di rimanere anonimo) l'abbattimento dei platani, appoggiando di fatto i ricorsi presentati da cittadini,associazioni
e comitati sul folle taglio di ben 95 esemplari di Platano sani presenti nel Villaggio Falck.
L'ordinanza, obbliga Il Comune di Sesto San Giovanni
ad interrompere immediatamente i lavori in corso, infatti il Giudice civile ha
disposto “’l’immediata interruzione e sospensione dell’opera di abbattimento
degli alberi posti all'interno del Villaggio Falk, attuata in forza della
determinazione dirigenziale n.162/2020”.
Nessuna
Fake news (come tanto sbandierato da qualcuno), in data 20 marzo 2020 il giudice :
Non siamo
qui a festeggiare, perché di fatto hanno perso tutti, in primis le decine di alberi già abbattuti, ringraziamo però chi
ha presentato la denuncia al tribunale in un periodo complesso come questo che
è andata a sommarsi ai vari esposti presentati e alle firme raccolte dalla
pagina Facebook SestoMale, ringraziamo anche l'assessore Lamiranda per il
riepilogo presentato sulla sua pagina facebook (rammentandogli però di non essere entrato nel merito
delle contestazioni esposte nel precedente post).
Da parte
nostra l'impegno di affrontare questo problema, come quello dei sistematici
abbattimenti eseguiti in tutta la città in tutte le consulte da noi
presenziate, lo ribadiamo non siamo contro l'abbattimento di una albero
pericolante, siamo contro un taglio indiscriminato e soprattutto su un progetto
globale della città dal quale siamo stati esclusi come tutte le forze civiche
che vi hanno partecipato fino ad ora, e su un modus operanti completamente
opposto al modello partecipativo che fino a qualche mese fa veniva sbandierato.
Non siamo faziosi, non siamo di parte, il fatto che qualcuno arbitrariamente ci attacchi a seconda della propria convenienza, dandoci del "fascista" prima e del "comunista" dopo può solo che rallegrarci, perché siamo liberi e non dobbiamo render conto a nessun partito politico di destra, di centro o di sinistra. IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE SOTTOCORNO
Pensavamo tutti fosse auspicabile e invece le dichiarazioni
emesse ieri durante il Consiglio dove è stato approvato un
documento con indicazioni tecniche relativamente agli aspetti ambientali della
pulizia degli ambienti esterni e dell’utilizzo di disinfettanti nel quadro
dell’emergenza Covid-19 e sue evoluzioni afferma il contrario o meglio che può provocare più danni che benefici.
Nel documento
di indirizzo approvato dal Consiglio del SNPA il 18/03/2020 che riportiamo qui
sotto ( che potete scaricare da QUI ), l'Istituto
Superiore di Sanità (ISS) con parere del 18 marzo 2020 ha fornito indicazioni
generali sulla "Disinfezione degli ambienti esterni e utilizzo di
disinfettanti (ipoclorito di sodio)
su superfici stradali e pavimentazione urbana per la prevenzione della
trasmissione dell'infezione da SARS-CoV-2, nel dettaglio a pagina 2 c’è l’esplicita
segnalazione/allarme a non cospargere
ripetutamente con disinfettanti piazze e strade poiché ciò potrebbe comportare
inquinamento ambientale che dovrebbe essere evitato, al contrario di quanto espresso negli ultimi articoli che sono usciti sui giornali.
Nella
nota sottostante, sempre a pagina 2, si può leggere:
”Nel richiamare che, come noto, l'uso di
ipoclorito di sodio, sostanza corrosiva per la pelle e dannosa per gli occhi,
per la disinfezione delle strade è associabile ad un aumento di sostanze
pericolose nell'ambiente con conseguente possibile esposizione della
popolazione e degli animali, va sottolineato come tale utilizzo, qualora
indiscriminato, sia in grado di nuocere alla qualità delle acque superficiali
arrecando anche un danno alla vita negli ambienti acquatici, nonché alla
qualità delle acque sotterranee qualora veicolato tramite acque di scolo non
convogliate negli impianti di depurazione. Particolare attenzione va inoltre
data anche nelle aree servite da fognatura con trattamento di depurazione
all'impatto che quantità eccessive di ipoclorito di sodio possono avere sulla
funzionalità degli impianti biologici di trattamento delle acque, con
conseguenze negative sulla qualità degli scarichi finali. L'ipoclorito di sodio in presenza di materiali organici presenti sul
pavimento stradale potrebbe dare origine a formazione di sottoprodotti
estremamente pericolosi, quali clorammine e trialometani e altre sostanze
cancerogene volatili. Non è inoltre possibile escludere la formazione
di sottoprodotti pericolosi non volatili che possono contaminare gli
approvvigionamenti di acqua potabile.”
Invitiamo i comuni a leggere bene il documento perché,
i danni che si provocherebbero nel lungo periodo con l’utilizzo prolungato di
tale prodotto sarebbero gravi sia per l’ambiente che per la salute pubblica, oltre
a non essere giustificati.
Grazie ad un progetto di riqualificazione nascosto e venendo meno alle normative
vigenti e ad una condivisione del progetto stesso con la cittadinanza, il
comune di Sesto San Giovanni ha prima progettato e poi fatto eseguire l’abbattimento
dei platani nascondendosi dietro l’abbattimento delle barriere architettoniche
e ad un progetto di riqualificazione, ma riepiloghiamo chiariamo i fatti…
In data 04
marzo 2020 sono iniziati gli abbattimenti dall'impresa che ha vinto la gara di appalto per il taglio degli alberi, avviando il taglio
integrale (abbattimento) dei platani che si trovano all'interno del Villaggio
Falck con la parte di ingresso in Viale Italia ANTICIPANDO i lavori che invece erano stati
previsti nel crono-programma della delibera di giunta in data 01 maggio 2020.
Questo
progetto arriva in fase esecutiva dopo una "contrattazione" eseguita con i soli
residenti (così afferma il sindaco da noi interpellato), peccato però che abbia
nascosto ai propri cittadini e in particolar modo alla consulta dell’ambiente e
alla consulta P.E.B.A. (tavolo di
progettazione partecipata per la riduzione delle barriere architettoniche)
ovvero alle commissioni preposte ad esprimersi su tali argomenti, i
dettagli del progetto, soprattutto quando si parla di alberi secolari e in
salute di PROPRIETÀ COMUNALE (e non del singolo villaggio).
Facciamo
inoltre notare che il “Villaggio Falck”
è stato inserito nel PGT della città come “bene storico documentale” in
questo modo l’Ente comunale ha sottoposto a tutela l’intero Villaggio comprese
le alberature dei viali e delle strade, alberature d’epoca avente un indubbio
valore storico, ambientale e paesaggistico riconoscendo così ai sensi della
Legge 10/2013, i platani che, rientrano nelle alberature previste dal 1
comma, lettere b) e c) dell’art. 7 della Legge 10/2013, in quanto costituenti
filari e alberate di particolare pregio paesaggistico, trovandosi gli
stessi nel contesto monumentale, storico e culturale del cosiddetto “Villaggio
Falck”.
Per poter
intervenire sulle alberature protette il Comune avrebbe dovuto fare una variante
al proprio PGT stralciando il Villaggio dall'elenco dei beni storici
documentali.
Il Comune non solo
non ha rispettato la legge 10/2013 ma, con quanto eseguito in questi giorni, ha
violato il proprio Regolamento sul verde cittadino, che vieta l’abbattimento
degli alberi, salvo casi ben specifici previsti dall'art. 8, punti b e c) nel
dettaglio:
b) dall'albero o dalla siepe provengano
pericoli non altrimenti eliminabili per persone o cose;
c) l’albero sia ammalato e la sua
conservazione non sia possibile.
Stando al Regolamento
comunale, lo stesso Comune per potere tagliare gli alberi avrebbe dovuto prima
censire il patrimonio arboreo, quindi acquisire il parere di un esperto o più sullo
stato di salute degli alberi, ma questa relazione non pare
sussistere, in quanto non presente negli atti della DGC 402/2019.
A novembre 2019 è stata chiesta da alcuni cittadini (purtroppo a noi
pervenuta solo in data 11 marzo 2020) la comunicazione di ERSAF Lombardia, chiamata
ad esaminare questi platani al Villaggio Falck, il documento qui sotto è la dichiarazione
con il quale il giorno 11 ottobre 2019, l’ispettore Fitosanitario di ERSAF dichiara
che i platani erano tutti sani sul Ceratocystis platani (fungo agente di
cancro colorato).
Questi 95 platani sono da considerarsi
un patrimonio comune da tutelare, soprattutto in una epoca caratterizzata da un
forte inquinamento, da gravi problematiche e devastazioni ambientali e
climatiche, che ormai sono sotto gli occhi di tutti come le cronache
puntualmente riportano da tutto il mondo, Per questo motivo abbiamo chiesto in tutte le
sedi (purtroppo in ritardo)di intervenire urgentemente,
disponendo in via immediata la sospensione del taglio degli alberi, la
revisione del progetto di riqualificazione.
Non
siamo stupidi e lo diciamo fin da subito, il rispetto delle norme per l’accesso
ai disabili sicuramente avrebbe previsto l’abbattimento di qualche albero
(piantumato da scellerate giunte precedenti), ma tra qualche albero e l’abbattimento
di tutti i platani c’è una differenza enorme, il taglio di alberi è e deve
essere l’ultima spiaggia e non l’evento più semplice e auspicabile, per salvare
quello che è un patrimonio comunale ci saremmo aspettati (magari) il
restringimento della carreggiata, oppure la creazione un marciapiedi solo da un
lato, oppure dei sensi unici o un area pedonabile con limitato accesso alle
auto, insomma ci aspettavamo una progettazione che avesse rispetto dell’ambiente
e che riuscisse a tener valide le aspettative di chi ci abita invece di una
progettazione “scolastica” che ha tagliato l’unico polmone verde “storico”
presente nell'area nord della città, che è giusto ricordare è un Sito di Interesse
Nazione a causa dell’inquinamento accumulato.
Per
quello che ci riguarda, i cento e passa alberi che verranno piantumati, promessi
a compensazione, servono solo per nascondere il danno procurato da chi non
comprende la differenza ambientale che c’è tra un albero secolare e una pianta
che deve iniziare a crescere.
Ancora
una volta, e con rammarico, annotiamo la mancanza di una politica ambientale
seria sul territorio.
il Consiglio Direttivo dell'Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)
Dalla pagina Facebook SESTOMALE è
stato lanciato un appello a firmare una petizione per fermare i lavori al
Villaggio Falck poiché nel progetto di
riqualificazione del Villaggio Falck è previsto l'abbattimento di 95 (NOVANTACINQUE
!!!!!!) alberi, di cui molti secolari, tutti sani, per ripristinare i
marciapiedi.
Non comprendiamo il motivo di tanto accanimento
contro gli alberi, non sappiamo il perché si è arrivati a tale situazione, ma sappiamo
che c’è sempre un altro modo di progettare la città e salvaguardare il verde e
gli alberi, forse costa di più ma c’è sempre un altro modo, magari non si
salvano tutte e 95, magari ne salviamo la metà, ma la percezione che si ha è
quella che non si sia fatto tutto il necessario e si sia dato adito alle sole
persone che si lamentano (magari anche a ragione per una sbagliata costruzione
del quartiere) ma crediamo che non si sia tenuto conto dell’importanza di quest’area
verde nel contesto urbano.
Ci uniamo all’appello fatto chiedendo che venga presa in considerazione la
possibilità di revisionare tutte le piante e salvarne il più possibile, con un
progetto che sia condiviso con i residenti.