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giovedì 18 ottobre 2018

ANCHE A SEGRATE - REDECESIO SI INTERRERÀ L'ELETTRODOTTO DA 220 KV


Il Ministero dello Sviluppo Economico che ha comunicato all'amministrazione di Segrate l’ok all'interramento dell’elettrodotto di Redecesio. La Conferenza dei Servizi, dando esito favorevole alla richiesta, ha autorizzato l’interramento di 1,5 chilometri di cavo della linea aerea di Terna da 220 kV “Brugherio-Lambrate” che attraversa Redecesio da nord a sud.
È sicuramente un’opera importante per gli abitanti del quartiere che elimina L’ALTA TENSIONE sopra aree gioco, i lavori avranno inizio in concomitanza con il completamento della Cassanese Bis da parte di Milano Serravalle.
Il comune di Segrate si è poi impegnato ad interrare anche le linee di alta tensione presenti al Villaggio Ambrosiano, Milano 2 e Segrate centro.
Ottime notizie soprattutto leggendo l’articolo presente su LaMartesana.it dove spiega il dovere assunto   nei confronti della cittadinanza “di prevenzione a tutela della salute pubblica”.

FONTE : LA MARTESANA.IT

lunedì 15 ottobre 2018

L'AREA METROPOLITANA MILANESE E' LA NUOVA TERRA DEI FUOCHI !!!!!!



Ormai è allarme inquinamento, mentre il sindaco di Milano si adopera per ritardare l'accensione dei riscaldamenti, non uno ma bensì due incendi in depositi di rifiuti sono scoppiati nel nord Milano.
Difficile pensare ad una coincidenza o ad un incidente per autocombustione, più facile credere al dolo, il primo incendio (di vaste dimensioni) è scoppiato ieri sera alle 20,30 circa in un capannone di rifiuti nell'area nord di Milano, in zona Bovisasca, vicino a Quarto Oggiaro, mentre il secondo incendio questa mattina alle 04,30 a NovateMilanese (poco distante dal primo incendio) sempre in un deposito di rifiuti.
Sono ormai decine i casi di incendi in depositi rifiuti nelle periferie di Milano (sono diciassette nel solo 2018) come quella di Bruzzano in via Senigallia 60 (quartiere a fianco a Quarto Oggiaro) un'intera struttura era andata a fuoco il 24 luglio 2017, anche qui si gestivano rifiuti e plastiche industriali.
Mentre le fiamme fanno fatica a spegnersi e le nubi tossiche si alzano in cielo visibili come sempre da chilometri, il comune raccomanda alla popolazione di tenere le finestre chiuse è anche vero che la conformazione della pianura padana non consente un ricambio di aria per cui e logico attendersi che tali inquinanti rimangano sospesi e si depositino su tutta superficie del nord Italia sommandosi agli scarichi industriali e generati dagli inceneritori peggiorando ulteriormente una situazione di per se già grave.
Nella speranza di non trovare le scontate rassicurazioni di ARPA, la Lombardia e l’area metropolitana Milanese stanno diventando la nuova terra dei fuochi, ci domandiamo se le istituzioni stanno lavorando per prevenire tali incidenti controllando e monitorando i siti autorizzati e le aree industriali abbandonate e ci domandiamo se non è il caso di aumentare le pene (magari togliendo i “benefici di legge”) a chi commette o commissiona tali reati che sono paragonabili a tutti gli effetti delle stragi ambientali e attentati alla salute pubblica di milioni di persone (perché nell’area lombarda sono residenti milioni di persone)

giovedì 11 ottobre 2018

IL PROGETTO DI CONVERSIONE DELL'INCENERITORE CONTINUA A NON CONVINCERE


Continua a non convincere il progetto presentato (in fretta e furia) alla città di Sesto San Giovanni.

Non convincono i comportamenti della classe politica (dal centro sinistra al centro destra) che ha tenuto nascosto per anni tutta la fase preliminare di progettazione.
Non convince il fatto che si scambi una presentazione in consiglio comunale con sei minuti di tempo per sottoporre osservazioni e domande ad un progetto di 400 pagine con elevate difficoltà tecniche da comprendere.
Non convince il comportamento dell’assessorato all'ambiente di Sesto San Giovanni che non ha convocato la consulta dell’ambiente per sottoporre in forma preliminare i punti base del progetto.
Non convincono i tempi stretti richiesti dalla presentazione del progetto preliminare (presentato a giugno) divulgato dopo pressioni da parte di associazioni e comitati a fine settembre con la richiesta di CAP di far pervenire le osservazioni entro 30 gg.
Non convince l’analisi di impatto ambientale fatta eseguire alla stessa società che sta progettando il nuovo centro di trattamento fanghi, rinunciando a far eseguire tale indagine da enti indipendenti privi di pressioni politiche e da conflitti d’interesse
Non convince un progetto che non è stato condiviso con la cittadinanza ma viene  imposto.
Non convincono le rassicurazioni sulla gestione che sembrerebbe NON AVER INCONVENIENTI cosa che invece si presentano regolarmente negli altri impianti presenti sul territorio nazionale, ad aprile a Pordenone è stato registrato un incidente alla centrale di biogas. Non solo bruciare biogas inquina l'aria, non solo gli stoccaggi di biomasse emanano bioparticolato, spore, sostanze volatili (tossiche??),  c'è anche il rischio di SVERSAMENTI, certamente non voluti ma generati da guasti, dovuti alla corrosione del digestato, all'invecchiamento degli impianti, alla mancanza di manutenzione, nel caso dell'impianto di Sesto San Giovanni porterebbero i liquami a sversarsi nel parco con il rischio di inquinare terreni, rogge e il fiume Lambro oltre a ricordare ai meno “svegli” che il P.M.V.L. in quel punto è stretto e si snoda lungo una importante area urbana.
Non convince la totale mancanza di un progetto alternativo al sito che ricordiamolo una volta per tutte non dovrà più bruciare rifiuti (organici e non) ma solo fanghi, indi per cui non si comprende il perché non dovrebbe esserci un progetto basato solo su RIFIUTI ZERO.
Opporsi a nuove centrali e far chiudere quelle pericolose protagoniste di incidenti non ci pare una richiesta stupida.
Lo ribadiamo, non siamo contrari per definizione, ma se si doveva partire si sarebbe dovuto iniziare con un altro piglio, questo modo di “fare” molto trasversale a giunte apparentemente differenti, prescinde dalla trasparenza richiesta, attendiamo il tavolo tecnico indetto dal comune per un confronto reale sul tema.

mercoledì 10 ottobre 2018

PERICOLOSO INCENDIO A COLOGNO MONZESE AL CONFINE CON SESTO SAN GIOVANNI



Nel tardo pomeriggio di ieri martedì 9 ottobre 2018 a Cologno Monzese si è sviluppato un incendio che ha distrutto un capannone tra viale Spagna e via Siviglia, nella zona industriale di Cologno Monzese al confine con Sesto San Giovanni a poca distanza dal fiume Lambro che si affaccia sulla tangenziale Est.

(tratto da google Maps)
Un’alta nube nera si è levata nel cielo, visibile anche a chilometri di distanza, un fumo denso nero e maleodorante che rendeva chiaro fin da subito che non era un incidente di poco conto e infatti è di oggi la notizia che l’incendio si è sviluppato nello stabilimento della Galvanica Ambrosiana srl, azienda che si occupa di eseguire trattamenti e finiture superficiali su metalli, e utilizza sostanze chimiche tossiche. 

Pur sapendo che sono intervenute subito quadre dei vigili del fuoco qualificate attrezzate per emergenze chimiche temiamo che le sostanze tossiche dello stabilimento abbiano sversato nel terreno e nel Lambro sostanze inquinanti e la nube che ha attraversato la città di Sesto San Giovanni possa aver riversato polveri e gas tossici, per questo chiediamo di avere i risultati delle analisi.
Ci domandiamo poi cosa stia succedendo nella zona industriale di Cologno Monzese dove avvengono con troppa frequenza incendi e le cui conseguenze vengono sempre ridimensionate.

lunedì 8 ottobre 2018

UN CORSO DI FORMAZIONE PER I VOLONTARI IN ONCOLOGIA


L’Associazione Lorenzo Perrone (associazione che collabora con noi da anni sul tema della prevenzione) ha organizzato, con il supporto scientifico dell’Istituto Nazionale dei Tumori e il contributo della Fondazione Comunitaria Nord Milano, un corso di formazione per i volontari in oncologia.
Perché è importante questo corso ? Sicuramente per permettere ad A.L.P. di trovare e formare i volontari necessari dare un'assistenza di qualità, che non è un'assistenza sanitaria ma bensì un assistenza alla famiglia del paziente che si vede in poco tempo precipitare in un turbine di impegni e in un coinvolgimento emotivo al quale nessuno di noi è preparato, in particolar modo vuole essere di aiuto al familiare che decide di seguire il malato oncologico e che normalmente viene impegnato e coinvolto in maniera  totale , questo servizio offerto con volontari formati vuole permettergli invece di avere qualche momento libero o di offrigli assistenza pratica dagli spostamenti per le visite al sostegno psicologico.

Il corso si terrà a Cologno Monzese, presso i locali della Parrocchia di San Giuseppe (Via Milano 99), nei mesi di ottobre e novembre.

L’iscrizione è gratuita. Il corso è aperto anche ai volontari di altre associazioni e ai semplici cittadini che vogliono avvicinarsi al volontariato in area oncologica, magari per aderire al progetto La Rete di Sollievo promosso dall'ALP, che a partire dal 2019 porterà i volontari de La Casa di Lorenzo nelle case dei malati oncologici per portare aiuto e sollievo famigliare.
PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI
Associazione Lorenzo Perrone - Via Milano, 94 - Cologno Monzese (MI)
Telefono: 02.27307393 (da lunedì a venerdì, ore 10-12)
E- mail: segreteria@associazionelorenzoperrone.org Cellulare: 349.7811277
LA CASA DI LORENZO - PROGRAMMA FORMAZIONE VOLONTARI 2018

PROGRAMMA DEL CORSO
Martedì 9 ottobre, ore 21 - Introduzione al volontariato in oncologia
Aspetti giuridici e normativi. La responsabilità del volontario.
Riccardo Perrone, coordinatore de La Casa di Lorenzo.
Martedì 16 ottobre, ore 21  - Cosa è un tumore
Diagnosi, terapia ed evoluzione della malattia. Recidiva e remissione.
Giuseppe Procopio, oncologo, responsabile della S.S. di Oncologia
Medica Genitourinaria dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Martedì 23 ottobre, ore 21 - Il malato oncologico 
I suoi bisogni di cura e assistenza. Gli effetti collaterali delle terapie.
Giuseppe Procopio, vedi sopra.
Martedì 30 ottobre, ore 21La relazione di aiuto
Dallo spontaneismo alla competenza.
Laura Gangeri, psicopedagogista, S.S.D. di Psicologia Clinica
dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Direttore di Paradigma,
Scuola di Formazione Psicologica in Ambito Oncologico.
Martedì 6 novembre, ore 21 - La comunicazione nella relazione di aiuto con il malato e con i famigliari
Funzione e analisi degli elementi ostacolanti e facilitanti.
Laura Gangeri, vedi sopra.
Martedì 13 novembre, ore 21 - La fase terminale
Pendersi cura del malato non più guaribile. Le cure palliative.
Augusto Caraceni, neurologo, Direttore della S.C. di Cure Palliative, Terapia del Dolore e Riabilitazione dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Professore associato di Medicina Palliativa presso l’Università di Trondheim (Norvegia) e vicedirettore dell’European Center for Palliative Care Research.
Sabato 24 novembre, ore 9 - Laboratorio esperienziale
Simulazione di situazioni ad alto impatto emotivo.
Riconoscere le proprie emozioni e quelle altrui.
Chiara Cognetta, psicologa e psicoterapeuta, coordinatrice del servizio di supporto psicologico de La Casa di Lorenzo. Collaboratrice di ricerca della facoltà di psicologia dell’Università Cattolica di Milano.
Anastasia Vighi, psicologa e psicoterapeuta, operatrice del servizio
di supporto psicologico e conduttrice dei Gruppi di Rilassamento
per i malati oncologici de La Casa di Lorenzo.
Sabato 1 dicembre, ore 9 - Attività per lo sviluppo di competenze emotive/comunicative
Formulazione di strategie funzionali per rispondere ai bisogni espressi
dal malato e dal caregiver.
Chiara Cognetta e Anastasia Vighi, vedi sopra.

venerdì 5 ottobre 2018

RIORGANIZZAZIONE LINEE ATM FORMULATA DALL'AGENZIA DI BACINO DI CITTÀ METROPOLITANA



Abbiamo ricevuto la risposta dall'Assessore all'urbanistica di Sesto San Giovanni che ringraziamo, a parziale correzione del post pubblicato rendiamo noto che l’assessore ne aveva dato notizia in consiglio comunale l’altra sera durante la seduta sul DUP e linee guida sui trasporti.
A noi era scappata ce ne scusiamo, anche se avremmo avuto piacere di riceverne notizia prima, visto il nostro precedente impegno per la situazione venutasi a creare  nel 2013 quando ci trovammo le pensiline tagliate e nuove linee nel quartiere.
La proposta di riorganizzazione è stata formulata DALL'AGENZIA DI BACINO DI CITTÀ METROPOLITANA, e per chi volesse visionarla è possibile trovarla e scaricarla sul sito www.agenziatpl.it  (VEDI ALLEGATO B )

Attualmente sembrerebbe che la linea 713, come le altre linee, prende un percorso tutto nuovo salvo il percorso all'interno di Cascina Gatti.
La nostra proposta è quella che abbiamo già indicato nell'elaborato consegnato il 10 agosto con le osservazioni per il nuovo P.G.T. di Sesto san giovanni (cap.11 - Revisione servizi pubblici ATM su Sesto San Giovanni) articolati su 8 punti:

- Ripristino di una circolare urbana (ex 700)

- Ripristino del collegamento est/ovest veloce proposto dalla prima proposta della 713,

- Prioritaria deve essere un’analisi e del relativo sviluppo di connessione veloce dei punti strategici della città di Sesto San Giovanni e di connessione con Milano e con l’hinterland.

- Soppressione delle fermate degli autobus ravvicinate che limita di molto i tempi di percorrenza sulle medie distanze e non hanno ragione di esistere a distanza inferiori a 50/100 mt.

- Organizzazione di un servizio pomeridiano di connessione dei principali centri sportivi con le principali aree della città con lo scopo di limitare o eliminare il traffico di attraversamento dovuto ai singoli trasporti privati dei bambini nei centri sportivi che avviene di solito dalle chiusure delle scuole primarie fino alle 18,00 in concomitanza con il grosso del traffico di rientro da Milano per la chiusura degli uffici.

- Creazione di accordi con i parcheggi dei centri commerciali, normalmente non utilizzati durante il giorno, per creare aree di sosta collegate da navette per la metropolitana in modo da favorire zone di interscambio lontane da centri abitati (ad esempio il centro Vulcano collegato da navette con Marelli a tariffa agevolata comprensiva di sosta e biglietto autobus).

- Aumento degli autobus di linea nelle ore di punta e analisi di nuove linee tranviarie soprattutto in previsione dell’apertura delle aree Falk e dei suoi poli tecnologici.

- Sostituzione degli autobus vecchi con autobus ecocompatibili di nuova generazione

Nei prossimi giorni cercheremo di trovare il tempo per formulare una risposta alla proposta presentata dall'agenzia di bacino, anche se constatiamo sempre lo stesso atteggiamento e la mancanza di un confronto vero e costruttivo nato dai bisogni della città, pre-analisi che andrebbe fatta sempre PRIMA di proporre qualsiasi progetto, e non di arrivare a giochi fatti avendo una settimana di tempo per la presentazione di osservazioni o note.

martedì 2 ottobre 2018

LINEE A.T.M. A SESTO FORSE CON IL BIGLIETTO DA 2 € E SICURAMENTE CON UN PROGETTO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE LINEE


Lo abbiamo già annunciato nei nostri post precedenti, il presunto biglietto unico da 1,5€ valevole su tutta l'area metropolitana non ci sarà, il costo verrà portato a 2€, un aumento spropositato che nasconde una serie di tecnicismi atti a minimizzare i costi in modo da aumentare il disservizio iniziato già 5 anni fa, per il quale ci siamo mobilitati insieme al comitato di Cascina Gatti.

Piano piano esce lentamente in realtà il vero aumento, se andiamo a vedere come vogliono modificare l’offerta forse è anche ben più alto di quanto chiesto, dalle pagine del Giorno (perché dal comune di Sesto San Giovanni sembra non esistere più nessun dialogo) si vuole metter mano all'ennesima modifica delle linee in particolar modo alla 700,713 e 701.
Se ciò che viene riportato dal giornale (perché al momento non abbiamo avuto conferme ) è vero come si può concepire un collegamento del servizio pubblico che non consente di connettere le periferie con l’ospedale civile o il centro vaccinale di via Oslavia, di mancare la connessione con la metropolitana e contemporaneamente bloccare la circolazione dei veicoli euro 3 (il più grande parco macchine presente in Lombardia).
Nell'attesa di verificare la veridicità delle proposte e nel capire chi è l’ente preposto a definire Il Programma di Bacino, che sembra abbia proposto una serie di modifiche ai percorsi, agli orari e al numero di corse per i pullman che attraversano i Comuni del nord Milano, Ci continuiamo a domandare dov'è la città Metropolitana, nel frattempo ricordiamo che un servizio pubblico efficiente non si ottiene tagliando i servizi ma potenziandoli.

venerdì 28 settembre 2018

IL NOSTRO INTERVENTO SUL PROGETTO DI CONVERSIONE DELL'INCENERITORE DURANTE IL CONSIGLIO COMUNALE DEL 26/09/2018


Siamo concordi che dall'analisi che ne emerge, la nuova piattaforma integrata CAP è ambientalmente migliorativa rispetto alla situazione attuale, inoltre abbiamo notato che avete inserito il trattamento di fanghi inquinati da cromo esavalente e la creazione di un bosco da piantumarsi di fronte al futuro inceneritore, questo lo apprezziamo.

Non vogliamo un inceneritore che inquini meno semplicemente, non vogliamo nessun tipo di inceneritore, chiediamo una soluzione alla gestione dei rifiuti ad impatto zero chiediamo che l’inceneritore venga chiuso con il progressivo estendersi della raccolta differenziata e demolito con le dovute bonifiche rimettendo l’area a disposizione della città all'interno del P.M.V.L. con la creazione di un bosco di piante autoctone magari creando una collina.


A questo progetto manca completamente una soluzione alternativa che preveda ad esempio il riciclo completo e totale dei rifiuti e su questo abbiamo perso 4 anni, alternativa che durante gli ultimi colloqui in comune ci era parsa esistere ma evidentemente si è deciso (politicamente) di proseguire con la soluzione scelta dalla precedente amministrazione.
Il progetto presentato non è la soluzione ambientale invocata dalla cittadinanza in questi decenni ma un business plane nato dalla esigenza industriale di CAP per lo smaltimento dei fanghi e diventato grazie ad incentivi statali un’opera di investimento con remunerazione del capitale nel medio periodo, non sappiamo cosa lascerà in futuro alla città sia in termini ambientali che economici.
La presentazione del progetto e l’analisi L.C.A. (Life Cycle Assestament) ha sicuramente obbiettivi condivisibili come
- Ridurre l’impatto ambientale
- Contenere l’impatto sociale (mantenendo l’occupazione dei 45 lavoratori)
- Mantenere un equilibrio economico senza aggravio di costi per la comunità
- Presentare un progetto che preveda la creazione di un impianto votato     all'economia circolare

Il nostro punto di partenza è completamente opposto, si prefigge di non avere nessuna struttura che inquini (emissioni zero o prossime allo zero) grazie ad un riciclo completo che generi effettivamente una economia circolare e molto rigido nella sua esecuzione, non ci poniamo il problema della garanzia del posto del lavoro perché come abbiamo già spiegato, un passaggio ad un riciclo dei rifiuti può solo portare ad un aumento dei posti di lavoro mentre non ci poniamo minimamente il problema dell’equilibrio economico, se l’eliminazione dell’inceneritore porta ad un aumento della tassa rifiuti di 10 / 20 o 50 euro ben venga la nostra priorità è rivolta ad una visione intransigente volta alla salvaguardia dell’ambiente e alla salute della popolazione.

Il progetto che avete presentato sicuramente si presenta bene, ma lascia qualche dubbio :

 - Manca la parte del trattamento a freddo dei rifiuti solidi tanto osannato fino a due anni fa,
- L’analisi sulla rosa dei venti non la consideriamo affidabile (pag. 25/26/27) assomiglia molto all’analisi preliminare dell’acqua di prima falda dove si considerarono solo le zone industriali dismesse 
- Mancano dati su inquinamento acustico (o relativa stima) 
- Vengono indicati solo una parte di inquinanti 
- Non viene indicato il fine vita della struttura
- Preoccupano i più di 7000 mezzi che necessariamente vengono previsti per il corretto funzionamento dell’impianto (50 al giorno)
- Nella stima dei costi d’investimento mancano i costi relativi alla bonifica per la demolizione del forno
- Mancano i costi di compensazione ambientale per il quartiere
- Mancano chiarimenti sugli effetti della digestione anaerobica della FORSU
- L’analisi sulla salute pubblica è totalmente mancante
- Preoccupa la nascita di due linee di trattamento una linea fanghi e una linea umido
Non è chiara la quantità dei fanghi bruciati, si è passati da 7.000 t/a relative ai fanghi prodotti dal centro di sesto, ai fanghi generati nell’hinterland che a marzo veniva stimato in 14.000 t/a, ora sulla relazione compare la nota che è previsto il trattamento dei fanghi relativi alla provincia che ammonterebbero a 49000 + 12000 provenienti da san giuliano (totale 51.000) quota alla quale sembrerebbe si aggiungano anche una quota parte di umido
- Preoccupa la produzione di biogas in un ambito urbano, ovvero di quei sottoprodotti difficili da gestire e che possono trasformarsi in inquinamento delle falde o dei terreni, la quantità di Nox che viene emessa dalla produzione di biogas, che ricordiamo (in particolar modo il biossido di azoto) lascia perplessi
- Problema acqua di falda noto almeno da 15 anni non viene minimamente toccato
- Non capiamo il perché in un paese come la Danimarca si è costruito una collina per coprire un inceneritore e ridurre l’impatto ambientale mentre qui si continuano a presentare slide con edifici e colate di cemento.


Avevamo richiesto da anni uno studio epidemiologico sull'inceneritore di sesto con la geolocalizzazione degli eventi sul territorio e uno studio sul fall-out di ricaduta ovvero sulla ricaduta dei fumi e polveri ma purtroppo nonostante le varie rassicurazioni che vennero fornite quasi mensilmente non abbiamo nulla a riguardo, sarebbe stato uno studio importante proprio per l’analisi di comparazione che si sarebbe potuta fare.

Chi ci conosce sa bene che non facciamo allarmismo, ma riteniamo importante e necessario approfondire gli argomenti nel dettaglio per comprendere il progetto perché desideriamo un futuro diverso e per esperienza passata, le certezze che vengono proposte si sono poi dimostrate differenti dalla realtà.

Crediamo che l’ analisi sulla salute pubblica e la valutazione di impatto ambientale non debba essere affidata alla società incaricata del progetto ma vada richiesta ad un ente indipendente libero da conflitti economici o pressioni politiche, scelto dall'amministrazione comunale che valuti il progetto da un punto di vista ambientale e sanitario e su come  potrebbe mutare nel medio o lungo periodo con le immissioni rilasciate che si sommano ad una situazione già critica sul territorio dovuta ad una massiccia presenza di traffico veicolare, aumento di rotte aeree, emissioni industriali e riscaldamento a gasolio ancora presente.

Il non avere condiviso il progetto nella sua forma preliminare tenendo nel più totale riserbo su tutte le varie fasi non è piaciuto. Il confronto con la cittadinanza, comitati e associazioni, avrebbe solo potuto arricchire il progetto a livello macroscopico portando in evidenza le criticità.  
Invitiamo nuovamente una vostra delegazione (non il vostro rappresentate per le pubbliche relazioni) ad un confronto svolto su 3 o 4 serate dove entrare nel merito nelle varie fasi del progetto spiegando e discutendo i vari punti.

L’Associazione Sottocorno non è contraria a prescindere, ma la percezione che continuiamo ad avere e che state dando è che sia stato già stato deciso tutto.


domenica 23 settembre 2018

CONSIGLIO COMUNALE APERTO ALLA CITTADINANZA PER IL PROGETTO DI CONVERSIONE DELL'INCENERITORE


Il comune di Sesto San Giovanni ha convocato per
Mercoledì 26 SETTEMBRE 2018 alle ore 20:00
un consiglio comunale aperto alla cittadinanza per illustrare il piano industriale presentato da CAP HOLDING-CORE S.P.A. sulla conversione dell’inceneritore di Sesto San Giovanni.

Invitiamo tutti a partecipare, per non passare altri 30 anni a borbottare inutilmente sulle scelte fatte e sull'inquinamento prodotto come si è visto in questi anni.
Partecipare è sempre importante per comprendere ed essere consapevoli delle scelte fatte e dei rischi nascosti, ancor di più se il progetto NON viene discusso e condiviso con la cittadinanza interessata come accaduto in questi ultimi due anni.


lunedì 17 settembre 2018

VIA LIBERA ALL'INVASO PER IL SEVESO AL PARCO NORD - FOLLIA POLITICA

Dopo il rinvio dei fondi per le periferie arriva un'altra bastonata per l’area del Nord Milano, arriva l’ok per la trasformazione del bosco di quattro ettari (SI UN BOSCO E CI SONO VOLUTI PIÙ’ DI VENT'ANNI PER AVERLO !!!!) in una vasca di laminazione, per contenere le acque del Seveso quando questo sarà in piena, nella speranza che basti a non far inondare il quartiere a Niguarda (utilizzato fino ad oggi come sfogo naturale a salvaguardia del centro cittadino).




Una follia visto come si è arrivati a tele scelta, escludendo le amministrazioni locali, non considerando le proposte alternative, non considerando l’inchiesta della Magistratura milanese che ha accertato che nel fiume Seveso vi sarebbero circa 1.420 scarichi abusivi e soprattutto non considerando l’impatto ambientale e sanitario che tale vasca creerebbe ai residenti (circa un migliaio), ai frequentatori del parco, non è chiaro poi come la nube creata da questo invaso potrebbe incidere su tutto il nord Milano.


Stiamo parlando di un invaso artificiale da 250 mila metri cubi che raccoglierà acque tra le più inquinate d’Italia, che a volte si tingono di ROSSO o di BLU a secondo degli inquinanti sversati.



Ai cittadini, comitati e associazioni che si battono contro questo scempio va tutta la nostra solidarietà e comprensione.