Continua a non convincere
il progetto presentato (in fretta e furia) alla città di Sesto San Giovanni.
Non convincono i
comportamenti della classe politica (dal centro sinistra al centro destra) che
ha tenuto nascosto per anni tutta la fase preliminare di progettazione.
Non convince il fatto che
si scambi una presentazione in consiglio comunale con sei minuti di tempo per
sottoporre osservazioni e domande ad un progetto di 400 pagine con elevate
difficoltà tecniche da comprendere.
Non convince il
comportamento dell’assessorato all'ambiente di Sesto San Giovanni che non ha
convocato la consulta dell’ambiente per sottoporre in forma preliminare i punti
base del progetto.
Non convincono i tempi
stretti richiesti dalla presentazione del progetto preliminare (presentato a giugno)
divulgato dopo pressioni da parte di associazioni e comitati a fine settembre
con la richiesta di CAP di far pervenire le osservazioni entro 30 gg.
Non convince l’analisi di
impatto ambientale fatta eseguire alla stessa società che sta progettando il nuovo
centro di trattamento fanghi, rinunciando a far eseguire tale indagine da enti
indipendenti privi di pressioni politiche e da conflitti d’interesse
Non convince un progetto
che non è stato condiviso con la cittadinanza ma viene imposto.
Non convincono le
rassicurazioni sulla gestione che sembrerebbe NON AVER INCONVENIENTI cosa che
invece si presentano regolarmente negli altri impianti presenti sul territorio
nazionale, ad aprile a Pordenone è stato registrato un incidente alla centrale di biogas. Non solo bruciare biogas inquina l'aria, non solo gli stoccaggi di biomasse emanano bioparticolato, spore, sostanze volatili (tossiche??), c'è anche il rischio di SVERSAMENTI, certamente non voluti ma generati da guasti, dovuti alla corrosione del digestato, all'invecchiamento degli impianti, alla mancanza di manutenzione, nel caso dell'impianto di Sesto San Giovanni porterebbero i liquami a sversarsi nel parco con il rischio di inquinare terreni, rogge e il fiume Lambro oltre a ricordare ai meno “svegli” che il P.M.V.L. in quel punto è stretto e si snoda lungo una importante area urbana.
Non convince la totale
mancanza di un progetto alternativo al sito che ricordiamolo una volta per
tutte non dovrà più bruciare rifiuti (organici e non) ma solo fanghi, indi per
cui non si comprende il perché non dovrebbe esserci un progetto basato solo su
RIFIUTI ZERO.
Opporsi a nuove centrali e far chiudere quelle pericolose protagoniste di
incidenti non ci pare una richiesta stupida.
Lo ribadiamo, non siamo
contrari per definizione, ma se si doveva partire si sarebbe dovuto iniziare
con un altro piglio, questo modo di “fare” molto trasversale a giunte
apparentemente differenti, prescinde dalla trasparenza richiesta, attendiamo il tavolo tecnico indetto dal comune per un confronto reale sul tema.