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martedì 26 agosto 2014

IRPINIA - PROGETTO ELETTRODOTTO

LA REPLICA DEL COMITATO "NO ALTA TENSIONE"

Leqqi QUI l'articolo completo sulla risposta del comitato NO ALTA TENSIONE pubblicata su IRPINIA 24.IT 



lunedì 25 agosto 2014

IRPINIA : ELETTRODOTTO A LACEDONIA,

IL COMITATO NO ALTA TENSIONE ACCUSA IL SINDACO : NON AVETE AVVERTITO I CITTADINI

In un manifesto si chiede al primo cittadino di chiarire la posizione dell’amministrazione locale e si lancia un appello alle componenti più giovani in consiglio che in questa fase non del dibattito non hanno fornito nessun contributo utile “

Leggi QUI l’articolo completo si irpinia focus.it

PETIZIONE CONTRO I NUOVI ELETTRODOTTI IN VAL FORMAZZA

I comitati chiedono a Terna linee interrate


DOMODOSSOLA - «Salviamo il paesaggio Valdossola». Con questo titolo è partita la nuova raccolta firme per fermare un grande elettrodotto dalla Svizzera a Milano attraverso la val Formazza. La petizione si pone all’interno di una questione più ampia che ha già visto Comuni e associazioni schierati contro Terna e il progetto «Interconnector» che prevede una nuova linea elettrica dall’alta Ossola a Milano e la costruzione di una centrale tra Pallanzeno e Villadossola. 
Sono stati organizzati due punti di raccolta firme: da «Rossi Casa» a Villadossola e in biblioteca a Pallanzeno. «Il progetto che riguarda l’Ossola è diviso in due parti: la prima prevede la razionalizzazione della rete dell’alta tensione in val Formazza con l’interramento di alcuni cavi e della costruzione di una sezione aerea, visibile, a cui ci opponiamo - spiega Filippo Pirazzi, presidente del comitato -. Chiediamo, per il bene del paesaggio, di interrare tutti i cavi. Intendiamo predisporre altri punti per la raccolta firme in tutti i Comuni coinvolti e saremo presenti anche a Domodossola. Puntiamo a mille firme prima che vengano prese decisioni finali». Altri comitati hanno messo in luce il fatto che Terna in Val Susa ha in cantiere un analogo progetto, ma le linee sono previste completamente interrate. 
«Il 28 settembre organizzeremo un grande incontro al lago Kastel in valle Formazza - conclude Pirazzi -: in quell’occasione mostreremo dal vivo il danno ambientale e paesaggistico che arrecheranno i cavi a vista in zone di grande pregio alpino come i laghi formazzini, l’alpe Cravariola e Matogno».


FONTE : LASTAMPA.it

venerdì 22 agosto 2014

ESSERE ELETTROSENSIBILE, LA VITA AL BUIO DI GIULIA

Niente tv, cellulari, frigo, vive sotto una tenda schermata. «Non posso uscire di casa e spesso stacco anche il contatore»


UDINE. Niente cellulare. Niente televisione o radio. Niente microonde e neppure frigorifero. La lista dei “no” per un elettrosensibile è lunghissima. E si scontra con una società che non può fare a meno di tutto questo.
Ecco perché «se le onde elettromagnetiche ti fanno stare male, l’unica soluzione è isolarsi dal mondo», racconta Giulia, nome di fantasia per una donna friulana di 43 anni costretta insieme con il marito a rifugiarsi in montagna pur di trovare un po’ di respiro da quella malattia diagnosticata nel 2010.
Tutto comincia il 6 marzo di quell’anno. «Il suo corpo ha un tracollo che si manifesta con una chiara sensazione di corrente elettrica diffusa da testa a piedi, tachicardia e la sensazione di morire – racconta oggi il marito di Giulia, che chiameremo Andrea –. Intuendo che la causa del suo malessere fosse legata all’ambiente in cui vivevamo, all’alba del 7 marzo siamo scappati dalla casa che avevamo appena comprato. Soltanto con una valigia. Nei giorni seguenti le condizioni di Giulia sono leggermente migliorate, ma non riusciva a stare in piedi: aveva una fortissima emicrania e persisteva la sensazione di elettricità unita a un senso di congestione, bruciore in tutto il corpo. Il medico che avevamo non sapeva come occuparsene, ci ha solo prescritto alcuni esami».
Nel 2010 Giulia e Andrea non sanno neppure cosa siano le malattie ambientali. Giulia usa ancora il cellulare. Ma Andrea, sulla base dei sintomi, si impegna in una ricerca on line e risale alla dottoressa Anna Zucchero, medico dell’Ospedale dell’Angelo a Mestre e presidente della Associazione italiana elettrosensibili. ( Leggi QUI l’articolo completo di Michela Zanutto sul Messaggero Veneto online )


giovedì 21 agosto 2014

ACCESI SULLE ALPI TANTI FALÒ PER DIRE NO ALL’ELETTRODOTTO

UN CENTINAIO DI VOLONTARI SUI MONTI (ANCHE CARINZIANI) PER PROTESTARE CONTRO LA LINEA PER SOMPLAGO

TOLMEZZO. Legambiente accende la luce sulle montagne contro l’elettrodotto. Sabato di protesta quello scorso, che ha valicato i confini di Stato fra Austria e Italia.
Su sei colli in Italia, e su altri due in Austria, i falò delle associazione ambientaliste hanno detto “no” all’elettrodotto Wurmlach-Somplago di Alpe Adria Energia degli industriali Fantoni-Pittini-Burgo che ha ottenuto la certificazione Via (Valutazione di impatto ambientale) da parte del ministero dell’Ambiente.
I fuochi sono stati accesi da un centinaio di volontari, in Italia, in zone site in quota in modo che venissero visti da tutta la valle del But e dalla Conca tolmezzina. Un primo falò è stato acceso a Cesclans di Cavazzo Carnico, due a Verzegnis, a malga Avrint e a casera Presoldon, ben visibili da Tolmezzo, uno sul Pian delle Streghe sul Tenchia di Cercivento, uno sul Colle di San Daniele di Paluzza e uno a Passo Pramosio.
Gli austriaci hanno acceso un falò già il sabato precedente sui monti di Mauthen, al Zollnersee Hutte, cosa che hanno ripetuto questo ultimo fine settimana. I fuochi sono stati ben visibili dalle 21 sino alle 23 dai paesi del fondovalle anche a lunga distanza. Naturalmente tutti i falò sono stati accesi in sicurezza, con la presenza anche della guardia forestale. ( leggi QUI l’articolo completo di Gino Grillo )

FONTE : MessaggeroVeneto 

mercoledì 20 agosto 2014

ELETTROSMOG NELLE SCUOLE: ITALIANI PRUDENTI COME GLI INGLESI

Qui sotto riportiamo l'articolo di Aldo Domenico Ficara del 6 Agosto 2014 uscito sul sito http://www.tecnicadellascuola.it , ne condividiamo il contenuto anche se siamo un pò meno sicuri che gli italiani e le istituzioni siano prudenti in merito , assistiamo infatti ad una indiscriminata installazione di reti wi-fi e antenne radio base in edifici scolastici e nelle loro vicinanze in barba al principio di precauzione.

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Qualche lustro fa anni addietro ci si batteva molto affinché nelle scuole italiane si ottenesse il minor grado di inquinamento da elettrosmog. esisteva, una legge che determinava la distanza minima delle antenne Wi-Fi dalle strutture scolastiche primarie. Infatti, era fissata ad una distanza di circa 150 metri e ciò era stato fatto per preservare il più possibile la salute dei piccoli studenti dall'elettrosmog.
A tal proposito si ricorda che nel Regno Unito le reti wireless sono in corso di smantellamento in molte scuole, perché non esistono studi a lungo termine che ne dimostrino l'innocuità. Anche Il Times riferisce che sul banco degli imputati sono state poste le onde degli apparati di trasmissione WiFi. I genitori degli studenti le temono, per gli effetti che possono causare sui figli: emicranie, cali di memoria, minore capacità di concentrazione, e si arriva persino a parlare di rischio tumori. Le cause di preoccupazione sono le medesime descritte in vari studi e abstracts relativi alla telefonia mobile: i giovani studenti, in piena età dello sviluppo, hanno una struttura ossea e nervosa ancora fisicamente immatura.
In particolare, le ossa del cranio avrebbero uno spessore ridotto e una capacità di "schermatura" inferiore a quella di una persona adulta e fisicamente matura. Anche in Italia la questione è stata già dibattuta pubblicamente dove si è detto che dopo anni di studi nel 2013 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha definito i campi elettromagnetici a radiofrequenza “possibilmente cancerogeni per gli esseri umani”. Pertanto In attesa di dati scientifici certi, il Parlamento europeo nel 2008 e il Consiglio d’Europa nel 2011 hanno raccomandato agli Stati membri di far riferimento al principio di precauzione, e per le scuole consigliano connessioni internet cablate. Da segnalare che diversi Comitati scientifici internazionali continuano a segnalare i rischi per la salute che derivano dai campi elettromagnetici a radiofrequenza, in particolare per i più giovani. 


martedì 19 agosto 2014

OSTIA, ELETTROSMOG: I CITTADINI SI ORGANIZZANO CONTRO ‘ANTENNA SELVAGGIA’

Il ‘Coordinamento dei Comitati no elettrosmog’ del Municipio X, che si è riunito il 17 luglio scorso, ha designato una task force che provvederà a redigere un documento da sottoporre alle amministrazioni municipale e comunale e all’Osservatorio presieduto dal consigliere Eliseo Franzese. Tra gli obiettivi l'applicazione del Piano dei ripetitori e la sua regolamentazione

Ostia – No all’elettrosmog. E i cittadini si organizzano. Giovedì 17 luglio si è riunito ad Ostia il ‘Coordinamento dei Comitati No Elettrosmog del Municipio X’ nella sede del Co.Cid nella in via Desiderato Pietri, 113. Nel corso dell’ incontro è stato deciso di proseguire negli impegni presi nella riunione del 9 maggio scorso e di contribuire all’Osservatorio elettrosmog del Municipio X, dove rappresenteranno le richieste e le aspettative dei cittadini in materia di regolamentazione delle antenne e di monitoraggio dei livelli di elettrosmog.
Dopo la discesa ‘in campo’ del Coordinamento l’amministrazione municipale ha emanato la delibera di consiglio n. 3 del 20 marzo 2014 che impegna il presidente ad intervenire presso il sindaco e la giunta di Roma Capitale per sollecitare l’adozione del Regolamento e del Piano delle antenne per tutto il territorio comunale. E’ stato inoltre avviato l’Osservatorio elettrosmog del Municipio per una “regolamentazione efficace ed adeguata alle soluzioni urbanistiche, ambientali e di tutela della salute che, purtroppo, da oltre tredici anni tardano ad essere varate, lasciando il campo libero allo strapotere ed agli abusi delle società di telefonia”.
L’inerzia del comune di Roma, che ancora non ha adottato il Piano delle antenne ed il suo mancato rispetto delle minime misure di informazione ai cittadini fissate nel Protocollo d’intesa del luglio 2004, ha scatenato negli anni una corsa ad accaparrarsi nuove postazioni per il 4G /LTE . Questa aggressione delle società al territorio del Municipio X arrivata, negli ultimi mesi, a livelli non più sopportabili... ( leggi QUI l'articolo completo di Maria Grazia Stella )


FONTE : OSTIATV.IT

lunedì 18 agosto 2014

A ZURIGO LA PRIMA RESIDENZA CONTRO I DISTURBI DI ELETTROSENSIBILITÀ E SENSIBILITÀ CHIMICA MULTIPLA

La prima residenza per elettrosensibili è stata costruita a Zurigo

Per le vittime della sensibilità elettromagnetica e della sensibilità chimica multipla è sorto a Zurigo un edificio completamente schermato da ogni sostanza che innesca i disturbi in queste persone. Le vittime delle onde elettromagnetiche sono definite elettrosensibili, nel merito esiste anche in Italia una associazione l'A.I.E A, ossia di persone allergiche o intolleranti ai c.e.m ovvero i campi elettromagnetici. I sintomi possono anche essere consistenti e la ipersensibilità ai campi elettromagnetici si manifesta con disturbi del sonno, mal di testa, debolezza fisica, riduzione della concentrazione e della memoria, dolori sia localizzati sia diffusi, disturbi visivi, dell'equilibrio o uditivi e soprattutto le cure non hanno effetto. La sensibilità chimico multipla è un disturbo riconosciuto come malattia rara e i suoi sintomi sono confusi spesso con quelli di altre malattie per cui un paziente viene etichettato come malato psicosomatico o malato psichiatrico.
A Zurigo però è stata sviluppata un abitazione alla porte di Zurigo, nel tranquillo quartiere di Leimbach. La casa è circondata dalla campagna e da un boschetto con grandi alberi. L'edificio accoglie persone affette da MCS, ovvero ipersensibilità chimica multipla e da elettrosensibilità. Spiega Christian Schifferle affetto da sensibilità chimica multipla che ha ideato il progetto:
Abbiamo studiato delle misure di schermatura grazie anche alla collocazione naturale, di spalle a una montagna che offre un riparo protettivo. In più c'è assenza di antenne e una elevata qualità dell'aria.

Non è un lusso, ma una casa adatta a chi soffre di questi disturbi e non riesce a vivere in un appartamento tradizionale. L'edificio consiste in 15 appartamenti per cui l'80% degli occupanti beneficia dei sussidi per la casa con un costo di 1.050 franchi svizzeri al mese per due stanze. I materiali e le tecnologie usate hanno un impatto ambientale notevolmente migliore stimati in più del 25% rispetto alle costruzioni classiche di Zurigo. La cooperativa presieduta da Christian Schifferle ha ottenuto il terreno grazie al sostegno dell'amministrazione e anche un aiuto finanziario. ( leggi QUI l'articolo completo )

FONTE : ECOBLOG.IT
FONTE : SRF.CH
FONTE : LEMONDE.FR

sabato 16 agosto 2014

MONTESCUDO DIMEZZA L'ELETTROSMOG

Quasi completo lo smantellamento dei ripetitori

Il Comune di Montescudo si avvia a completare il piano di risanamento dell'inquinamento elettromagnetico, durato ben tre anni, che comporterà una riduzione del 50% dei valori dell’inquinamento rispetto a quelli attuali.
leggi QUI l'articolo completo

giovedì 7 agosto 2014

LA NOSTRA VITA DA ELETTROSENSIBILI

In fuga dalla tecnologia e costretti al ritiro sociale.
Sono quasi due milioni gli italiani affetti da quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce ipersensibilità ai campi elettromagnetici. Una patologia che colpisce il 3% della popolazione mondiale, di cui il 10% diventa gravemente disabile. Gli elettrosensibili attribuiscono il loro malessere alle onde elettromagnetiche a bassa frequenza, emesse dagli elettrodotti, e ad alta frequenza, emesse da stazioni radio base, antenne della telefonia mobile, sistemi Wi-Fi e cellulari. Oggetti che sono entrati nella nostra vita quotidiana, ma che per gli elettrosensibili si trasformano in un nemico da evitare ad ogni costo. «Noi – afferma Paolo Orio, vicepresidente dell’Associazione Italiana Elettrosensibili – come tutti, eravamo entusiasti delle possibilità offerte dallo sviluppo tecnologico. Ma tutto cambia radicalmente, quando ti accorgi che la fonte del tuo problema viene proprio da quella tecnologia che dovrebbe essere al tuo servizio e che, invece, ti rema contro».

Leggi QUI l’articolo completo di Marco Puelli sulla rubrica Voci di Milano ( LaStampa.it )


FONTE : LASTAMPA.it