Una
risoluzione trasversale è stata depositata in Regione per chiedere la
sospensione dell’iter e l’istituzione di una commissione tecnica mista: in
pratica si vuole che il progetto sia rifatto
BELLUNO. Il
caso elettrodotti raggiunge i tavoli della Regione. È stata depositata pochi
giorni fa la risoluzione, trasversale visto che è firmata dai consiglieri di
tutte le forze politiche, per chiedere la sospensione del procedimento di Via
(valutazione di impatto ambientale), l'istituzione di una commissione tecnica
mista Regione – Terna e una strategia di sviluppo sostenibile delle
infrastrutture elettriche.
In sostanza:
rifare il progetto di razionalizzazione degli elettrodotti tenendo conto delle
nuove tecnologie, della mitigazione degli impatti ambientali, della salute dei
cittadini.
Il primo
firmatario è Dario Bond, ma il documento porta in calce le firme anche di
Sergio Reolon e Matteo Toscani. «Non si tratta della bandiera politica di Forza
Italia», premette Dario Bond. «Questa è una mozione che va nella direzione del
rispetto del territorio». Potrebbe essere discussa in consiglio già entro la
metà di giugno.
Alla
presentazione ci sono Bond, il senatore Piccoli, il consigliere comunale Fabio
Da Re, i quattro consiglieri di maggioranza a Belluno contrari all'addendum e i
comitati. Uniti, tutti, nella battaglia per chiedere che la razionalizzazione
«venga fatta bene».
Lo spiega
subito, Giovanni Campeol, l'esperto che da mesi si occupa del progetto (ha
lavorato alle osservazioni per il Comune di Limana e non solo): «Non diciamo a
Terna di non fare, ma di fare bene. Questo territorio ha un grande bisogno di
infrastrutture, altrimenti morirà, ma questo progetto va completamente
rivisto». Gli elementi di debolezza sono numerosi. E partono da lontano: «La
Valutazione ambientale strategica (Vas) del Piano di sviluppo della rete
elettrica presentato da Terna è inconsistente, perché non evidenzia
alternative. Lo dice lo stesso ministero dell'Ambiente (nota 30 marzo 2012)».
Il testo
della risoluzione è un utile compendio storico. Parte dal 24 giugno 2003,
quando il consiglio regionale approvò la risoluzione n.58, esprimendo parere
negativo alla realizzazione dell'elettrodotto Cordignano – Lienz, a 380 kV. Si
ricordano poi la presentazione del progetto di razionalizzazione nella media
valle del Piave (2011), le prime osservazioni prodotte da enti pubblici e
privati che evidenziano «le gravi carenze progettuali, con inaccettabile
sottovalutazione dei reali impatti che gli elettrodotti creerebbero», e che
chiedono «una rivisitazione del progetto». È la fine del 2011, la richiesta è
la stessa che fanno da sempre i comitati, e che ora fa anche la politica
veneta.
Si arriva
poi alla presentazione del progetto a mezza costa Nevegal, contrastato da
Limana, prima di tutto, poi anche dagli altri Comuni. Campeol elenca le
criticità, i difetti di procedura, e evidenzia: «Ci sono diversi modi per far
passare la corrente in un territorio: si può interrare (l'esempio è quello
dell'interconnessione Italia – Francia, ndr), si può usare la corrente
continua». Ma si può anche seguire il corridoio dell'autostrada A27, aggiunge
l'esperto. E che dire della stazione elettrica di Polpet? «Si trova in centro
al paese: una scelta urbanistica che non ha senso. Andrebbe spostata».
«Questa
risoluzione serve per lanciare un chiaro messaggio: cara Terna, capiamo la tua
volontà di far passare questo collegamento con l'Austria, ma prima ti devi
confrontare con il territorio e le comunità», aggiunge Bond. Che aveva chiesto
a Terna, durante una audizione in Regione post black out invernale, perché non
pensasse di interrare le linee in alcuni territori: «Mi hanno risposto che
costa troppo».
«È assurdo:
Terna non dovrebbe spendere meno, ma il meglio possibile», aggiunge Campeol.
Fabio Da Re proporrà alla conferenza dei capigruppo (in Comune) di chiedere una
sospensiva anche alla Via Regionale: «Quest'opera è il frazionamento di un
progetto più ampio, internazionale», sottolinea il consigliere. «Deve essere
affrontata come tale, non come intervento di razionalizzazione puntuale, come
viene fatta passare».
FONTE : CORRIERE DELLE ALPI