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venerdì 22 aprile 2016

SESTO S.G. - SE UN CONSIGLIO COMUNALE NON SA ESERCITARE IL SUO RUOLO ISTITUZIONALE


Non possiamo che condividere pienamente l’articolo pubblicato su Nordmilano24 che riportiamo interamente, ricordiamo anche la nostra osservazione nel comunicato stampa pubblicato il 15 aprile , prima del referendum sulle trivelle, dove ricordavamo come sarebbe stato bello se il Comune Di Sesto San Giovanni avesse accolto la richiesta arrivata dalla società civile e formulata dal comitato referendario ( comitato di cui non facciamo parte ) costituitosi a Sesto nel 2014  che aveva proposto un referendum cittadino sul futuro dell’inceneritore in concomitanza con altri referendum o elezioni politiche.

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L’eterna disputa sulla partecipazione a Sesto San Giovanni continua a riservare sorprese e colpi di scena.
Il 21 aprile la Prefettura di Milano è tornata a scrivere al Comune di Sesto San Giovanni per chiedere notizie in merito al procedimento di aggiornamento dello Statuto Comunale. In più di 5 anni il consiglio comunale di Sesto San Giovanni non è stato ancora in grado di concludere il procedimento rendendo di fatto inapplicabili alcune delle cose contenute nello Statuto Comunale, prima fra tutte la regolamentazione di referendum comunali.
Questo il contenuto della lettera inviata dalla Prefettura e firmata dal Vice Prefetto: ”Si fa riferimento a precorsa corrispondenza relativa alla segnalazione fatta pervenire dal sig. Dario Rinco, cittadino di Sesto San Giovanni, in merito ai quesiti referendari presentati da due comitati di cittadini il 12 maggio 2014. Il Sig. Rinco ha fatto presente che sebbene sia stato aggiornato lo Statuto Comunale, manchi tuttora il regolamento della partecipazione popolare e che, pertanto, l’Amministrazione non sarebbe ancora in grado di esprimersi sull’ammissibilità dei suddetti referendum”.
Il consiglio comunale che tanto si batte su questioni spesso di forma più che di sostanza, in cinque anni non ha trovato il tempo di completare questo procedimento. Evidentemente a chi gestisce il parlamentino questa forma di espressione democratica piace poco e preferisce fare melina e attendere la fine della legislatura. Come ricorda il sestese Dario Rinco, che da anni si batte per ottenere i referendum comunali, il ritardo della risposta del Comune alla Prefettura è ormai di 23 mesi. Probabilmente certi signori non lavorano per il bene della città.