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mercoledì 23 aprile 2014

LE CONNESSIONI WI-FI NELLE SCUOLE? ORMAI È DERIVA ELETTROMAGNETICA

Domenica 13 aprile -di Andrea Isolani (comitato No Elettrosmog)

Intenso pomeriggio di scienza ed informazione quello vissuto mercoledì presso l’Aula Magna delle Scuole Medie di Portoferraio alla conferenza tenuta dal dottor Fiorenzo Marinelli, biologo dell’Istituto di Genetica Molecolare del CNR di Bologna, il quale da circa 25 anni svolge ricerca sulla delicata questione degli effetti biologici dei campi elettromagnetici. Appunto a questa tematica era dedicata la conferenza durante la quale il Dr. Marinelli ha dato numerosi spunti di riflessione al pubblico presente in sala. Sperando che questi spunti siano raccolti e tradotti in azioni concrete da chi di dovere sul territorio elbano, proponiamo un breve report della conferenza.
L’esposizione di Marinelli prende le mosse da un dato molto importante, dai più (ahimè) sottovalutato o per niente preso in considerazione nella valutazione dei rischi per la salute derivati dai CEM (campi elettromagnetici) artificiali; discrete porzioni di spettro elettromagnetico, inesistenti all’interno dei campi elettrico e magnetico naturali del nostro pianeta, sono state introdotte a partire dagli anni ’40 in poi nell'ambiente di fondo naturale, dapprima piano piano poi in maniera sempre più consistente. Oggi l’introduzione di questi CEM artificiali conosce una diffusione senza precedenti, legata al dilagare delle tecnologie wireless, ma anche a linee elettriche e circuiti domestici. Il problema per le cellule e gli organismi viventi è che nelle ere evolutive, questi si sono adattati a condizioni di campo naturali entro certi valori e oggi queste condizioni sono profondamente alterate grazie all’introduzione dei CEM artificiali prodotti da cellulari, cordless, wi-fi, ripetitori della telefonia mobile, wi-max, ecc., a tal punto da avere effetti biologici sulla materia vivente. (…….) “Praticamente ogni cellula vivente è una massa brulicante di correnti elettriche e di amplificatori elettrici e biochimici che sono essenziali per la sua normale funzionalità.” (……)”I campi magnetici alternati possono indurre un flusso di correnti alternate attraverso le cellule e i tessuti viventi. Queste possono interferire con le normali correnti dirette e le tensioni elettriche che sono essenziali per il metabolismo di tutte le cellule” (Andrew Golsworthy, “Gli effetti biologici dei CEM deboli”).
I primi studi che misero in luce una correlazione certa fra numerosi casi di leucemia e CEM artificiali, prodotti in questo caso dalle trasmissioni radiotelevisive emesse dalle Sutra Tower di San Francisco, risalgono agli anni ’80 (Neil Cherry); in questo studio si vide come i picchi di condensazione delle emissioni, disposti ad anelli concentrici attorno alla zona della sorgente, corrispondessero in maniera precisa alle aree dove si erano registrati la quasi totalità dei casi di leucemia.
Abbiamo visto come l’irradiazione da CEM artificiali danneggi il DNA cellulare (test del Comet Essay; il filamento danneggiato del DNA fuoriesce dal nucleo come la coda di una cometa) tanto che ad un certo punto la cellula attiva i geni dell’apoptosi, cioè della morte cellulare, ed in questo modo la cellula stessa viene eliminata dall’organismo; però se l’esposizione viene prolungata si attivano altri geni che inibiscono l’apoptosi e, anzi, nonostante gli ingenti danni subiti, la cellula tende a duplicarsi e a produrre così cellule tumorali.
Nonostante tutti gli studi e le scoperte in questo campo, la deriva elettromagnetica nella società, nei luoghi pubblici, nelle scuole, va avanti, per evidenti scopi di lucro, senza tenere in minimo conto i rischi per la salute. Così, come riportato dal dr. Marinelli stesso, succede che in una scuola di Perugia i 700 studenti siano stati dotati, tutti, di tablet wi-fi a fini didattici, e là sono stati rilevati valori di CEM altissimi. Di contro, in una scuola di Bolzano, all’entrata vengono “sequestrati” i cellulari di tutti gli studenti, mentre l’introduzione di internet a fini didattici è stata effettuata esclusivamente via cavo; a dimostrazione che quando le cose si vogliono fare...a buon intenditor poche parole.
Un elemento preoccupante emerso durante la conferenza è l’aumento drammatico negli ultimi anni di casi di elettrosensibilità e iperelettrosensibilità in relazione anche al dilagare delle reti wireless (che sono andate a sommarsi alle preesistenti emissioni radiotelevisive) in pressochè qualsiasi ambiente cittadino. I soggetti che riferiscono aumentata sensibilità ai CEM necessitano di aree libere da emissioni per disintossicarsi e ricaricarsi; ad esempio sull’Appennino Emiliano sono state create queste aree, così come in Canada e in Svezia (dove l’elettrosensibilità ormai da anni è riconosciuta come patologia professionale).
Sul wi-fi, cioè la connessione ad internet senza fili, il Dr. Marinelli ha messo in evidenza la totale assurdità di tale tecnologia e della sua introduzione a fini didattici in ambiente scolastico e, comunque, in tutte quelle situazioni in cui si può tranquillamente adottare un collegamento via cavo. Chi è favorevole alla connessione wi-fi, giustifica ciò per ragioni di economicità e praticità nell'installazione e nell'uso di tale supporto, ma non tiene in minimo conto i rischi per la salute di chi lo utilizza e i possibili ingenti costi sanitari, legati a questa tecnologia, che in futuro potrebbero verificarsi. I CEM prodotti dal wi-fi, simili a quelli pulsati dei radar, sono di un tipo ancora diverso da quello dei cellulari e non ci sono ancora sufficienti studi sull’impatto di questi con la materia vivente e, quindi, sugli effetti sulla salute umana. Nonostante ciò, ancora una volta è la scienza che deve rincorrere l’ultimo ritrovato, è sempre funzionato così, prima si mette in commercio qualsiasi cosa, basta che si venda; magari, poi, un giorno la scienza ne proverà la nocività o meno, ma intanto la multinazionale o le multinazionali di turno avranno già fatto i loro lauti guadagni. Nel corso del dibattito che è seguito all’esposizione di Marinelli è emersa anche l’intenzione da parte dell’Istituto Comprensivo Pascoli di Portoferraio di dotarsi di connettività wi-fi, almeno limitatamente ad una aula (per ora?); naturalmente, per le ragioni di cui sopra, vogliamo sperare che ciò non si avveri. Al riguardo proprio gli elementi più giovani (vedi Risoluzione del Consiglio d’Europa n. 1815/2011 e linee guida dell’OMS) dovrebbero essere i più protetti dai CEM e, nel caso, educati ad un uso prudente e consapevole di talune tecnologie e ad evitarne talaltre. Tra l’altro in alcuni studi è stata trovata una correlazione tra esposizione a CEM artificiali e disturbi del comportamento, dell’attenzione e dell’apprendimento.
Allarme è emerso anche per lo stazionamento in porto di navi con il radar sempre acceso, anche quando lo stesso stazionamento non lo richiede. Un fenomeno che andrebbe indagato al più presto, e di cui dovrebbero farsi carico le autorità competenti, soprattutto nella componente delle ricadute per la salute della popolazione esposta.
Ivano, giovane da poco laureato in Scienze Ambientali con una tesi proprio sugli effetti dell’inquinamento da CEM artificiali sulla popolazione di Rocca di Papa (RM), è intervenuto per lanciare l’allarme per il proliferare di ripetitori della telefonia mobile sul territorio elbano e ha chiesto che almeno queste vengano installate lontano dagli abitati e dalle case, venendo così incontro, insieme, alle esigenze di comunicazione e al diritto alla salute, quest’ultimo purtroppo sempre più sacrificato, senza ragione intendere, sull’altare del Dio Progresso. Al riguardo, ricordiamo il clamore e le proteste per l’installazione a Campo nell’Elba, l’estate dello scorso anno, dell’antenna poi mascherata da improbabile quanto inquietante cipresso per la quale c’è ancora un ricorso legale, di cui ci ha informato l’avvocato Cappelletti presente fra il pubblico in sala. E intanto il Comune di Portoferraio nei giorni immediatamente precedenti la conferenza ha informato tramite i media locali che la Vodafone ha fatto richiesta di installazione di antenna per telefonia mobile, l’ennesima, in loc. Scaglieri, per la quale ci sono comunque 30 giorni di tempo (dal 31 marzo) per presentare le osservazioni.
In ultimo, le precauzioni da adottare nell’utilizzo del cellulare. Buon senso vorrebbe che questo venisse bandito dalle mani di bambini e adolescenti, mentre in soggetti adulti andrebbe utilizzato, se proprio non se ne può fare a meno, sempre e comunque con l’auricolare o in modalità viva voce, insomma, distante dalla testa. Lo stesso dispositivo utilizzato a contatto con l’orecchio inonda una buona parte del contenuto della scatola cranica (molto più in profondità in bambini e adolescenti) con potenze fino a 130 V/m (Volt/metro), quando i limiti di Legge in Italia, come al solito molto blandi e compiacenti con l’industria del settore più che in altri Paesi, sono di circa 6V/m; da notare come i limiti sotto i quali la maggior parte della comunità scientifica internazionale considera sicura l’esposizione ai CEM artificiali vadano da 0,2 V/m a non più di 0,6V/m. In realtà, come provato in alcuni esperimenti da Marinelli stesso, l’unico modo affinché non si registrino effetti biologici nelle cellule (quindi modificazioni dell’ambiente cellulare) è, semplicemente, spengnere l’apparecchio trasmittente.