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venerdì 4 aprile 2014

BELLUNO - ELETTRODOTTO, VERTICE TRA I SINDACI

Limana chiede tempo per la delibera contro il tracciato Gli altri Comuni si esprimeranno nei prossimi giorni
Vertice tra sindaci per dire no all'elettrodotto a mezza costa Nevegal. Ponte nelle Alpi, Belluno, Soverzene e Trichiana sono d'accordo a portare in consiglio comunale la delibera congiunta per dichiarare la loro contrarietà all'ipotesi di tracciato “B”, Limana chiede tempo e si stupisce della fretta dei colleghi: «Perché dovrei approvare una delibera a dieci giorni dalla scadenza del mio mandato?», si chiede Mario Favero.
I Comuni che a maggio andranno ad elezioni, infatti, hanno tempo fino al 10 aprile per chiudere le ultime pendenze. Poi potranno fare solo l'ordinaria amministrazione. Vista la scadenza imminente, martedì il sindaco Massaro, l'assessore pontalpino Ezio Orzes e il sindaco di Trichiana Giorgio Cavallet hanno incontrato Favero per chiedergli che intenzioni aveva nei confronti della famosa delibera, atto politico unitario dei Comuni che si oppongono al tracciato dell'elettrodotto che passerebbe lungo la mezza costa del Nevegal per ricollegarsi alla linea esistente a Triches (Limana).
È stata coinvolta anche Trichiana: «Al momento siamo fuori dal progetto, ma prima o poi ci interesserà quindi mettiamo le mani avanti», dice Cavallet, che porterà in consiglio la delibera lunedì. Ponte lo farà martedì. Limana non ha ancora deciso ma, spiega Favero: «Non ci sono i tempi per discuterne, proporrò alla mia giunta di non presentarla. Non trovo corretto impegnare chi verrà dopo di me a dieci giorni dalla fine del mio mandato. Nell'incontro mi hanno detto di approvare la delibera altrimenti la Via nazionale approverà il tracciato B. A me però non risulta sia così scontato».
Favero ribadisce poi di voler conoscere l'intero progetto Terna (compresi gli sviluppi futuri) per capire come sarà interessato il comune di Limana: «Dobbiamo cercare una soluzione che accontenti tutti. Non sono contrario allo sviluppo, ma vanno usate le migliori tecnologie possibili, che esistono». Infine: «Abbiamo fatto due delibere e inviato alla Via 200 pagine di osservazioni contro il progetto B. Perchè tutta questa fretta, adesso?».
La spiegano Massaro e Orzes: «Mentre noi perdiamo tempo, la procedura di valutazione di impatto ambientale va avanti. Abbiamo già perso due mesi, perché Favero ha la bozza di delibera da gennaio. Quanto tempo vuole ancora per decidere? Tutti abbiamo fatto delibere (votate in consiglio comunale, ndr) per dichiarare che non vogliamo il tracciato B, ma quella congiunta avrebbe rafforzato la nostra posizione. Sarebbe stato un chiaro segnale politico di unitarietà. È stato lo stesso Favero a chiederla».( leggi QUI l’articolo completo )