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mercoledì 23 novembre 2016

INCENERITORI, I CASI DI STOP PER MERCURIO: LACUNE IN MISURA EMISSIONI E NON C’È BLOCCO DEI RIFIUTI A RISCHIO

Da Torino a Poggibonsi, i casi rivelano un problema che potrebbe avere dimensioni molto grandi ma ad oggi spesso non misurato, e quindi invisibile: la maggior parte dei 40 termovalorizzatori italiani non controlla in tempo reale le emissioni di mercurio, come invece accade nella struttura piemontese, e in nessun impianto esistono sistemi per bloccare in entrata la monnezza urbana in cui ci siano rifiuti contenenti il metallo altamente tossico.
I “biscotti al mercurio”, di cui qualcuno a Torino ha parlato ironicamente dopo il semi stop all’inceneritore del Gerbido il 18 ottobre scorso, rischiano di diventare una specialità dolciaria non solo sabauda. L’impianto, che ha dovuto rallentare a causa di emissioni di mercurio anomale, non sembra proprio il biscottificio innocuo a cui il neopresidente della società che lo gestisce (la Trm, gruppo Iren) aveva paragonato questo tipo di stabilimenti. E ora, il caso torinese sembra solo la punta dell’iceberg. L’indizio di un problema, quello delle emissioni di mercurio dei termovalorizzatori, tra l’altro già emerso anche ad aprile 2015 all’inceneritore di Poggibonsi, nel senese, che potrebbe avere dimensioni molto grandi ma ad oggi spesso non misurato, e quindi invisibile: proprio perché la maggior parte dei 40 inceneritori italiani non controlla in tempo reale le emissioni di mercurio, come invece accade a Torino, e in nessun impianto esistono sistemi per bloccare in entrata la monnezza urbana in cui ci siano rifiuti contenenti questo metallo altamente tossico............. La Lombardia è la regione con la più alta concentrazione di inceneritori: sui 13 impianti ad oggi attivi, spiegano dall’Arpa regionale, “tutti hanno un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni, ma nessuno include al momento un misuratore in continuo di mercurio”. E meno lo misuri, più è probabile che ti sfuggano i valori anomali, cioè sopra la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo, che in un impianto come Torino sono stati rilevati su base di mezz’ora. “Da noi il problema è emerso perché, grazie anche a sistemi di controllo in tempo reale voluti fortemente anche dai cittadini, monitoriamo questo metallo. Nell’autorizzazione del Gerbido è previsto che quando si sfora la soglia per un’ora, l’alimentazione dell’impianto deve essere sospesa per garanzia”....... leggi QUI l'articolo completo sul fatto quotidiano.

SARÀ INTERRATO L’ELETTRODOTTO TRA FVG E AUSTRIA

La comunicazione è arrivata dall'amministratore delegato di Alpe Adria Energia spa in una lettera indirizzata alla Regione. Un tracciato di 45 km.

TRIESTE. L'elettrodotto tra Somplago di Cavazzo Carnico e Wurmlach, frazione del comune austriaco di Koetschach-Mauthen, potrà essere interrato.
La comunicazione è arrivata dall'amministratore delegato di Alpe Adria Energia spa, Leonardo Zannella, in una lettera indirizzata alla Regione Friuli Venezia Giulia. La «merchant line» in cui Alpe Adria Energia è coinvolta insieme all'omologa società austriaca per i tratti di competenza, da tempo è oggetto di critiche e ricorsi da parte delle popolazioni locali.
Nella lettera si precisa ora che «dalle analisi svolte è stato possibile definire una soluzione progettuale che consenta di realizzare il collegamento a 220 kV interamente in cavo interrato».
La lunghezza totale in Italia del tracciato tra Somplago e il confine austriaco è di 45 chilometri, interessando i comuni di Cavazzo Carnico, Tolmezzo, Arta Terme e Paluzza.
«Si tratta - evidenzia l'assessore all'Energia del Fvg, Sara Vito - di due comuni in meno rispetto al precedente progetto, dopo che era stata definitiva abbandonata l'ipotesi di realizzare un elettrodotto tradizionale, con percorso aereo».
Nel luglio 2014 si era conclusa la procedura di valutazione di impatto ambientale relativo al progetto di elettrodotto per il tratto italiano. Per essere realizzata, l'opera dovrà sottostare a 51 prescrizioni emanate dai Ministeri dell'Ambiente e dei Beni culturali; alcune recepiscono quelle già a suo tempo indicate dalla Regione FVG, la principale riguardava proprio l'interramento dei cavi, almeno nel tratto finale da Malga Pramosio al confine di Stato.
«È il frutto del lavoro dell'Amministrazione regionale - commenta la presidente del FVG Debora Serracchiani - che si è impegnata a lungo e con determinazione per il cambiamento del tracciato, che in origine era aereo. È un obiettivo che ci eravamo proposti nel programma di governo, e che ora è vicino a essere realizzato, dopo che ci siamo confrontati con i Comuni e con le ditte».


martedì 22 novembre 2016

A POLLA ( SALERNO) IL TAR BLOCCA IL TRASFERIMENTO DELLA SCUOLA MEDIA NEI PRESSI DI UN ELETTRODOTTO

I locali della sede della ex Pretura di Polla, ubicati nelle immediate vicinanze di un elettrodotto, erano stati individuati dal Comune di Polla quale sede provvisoria della scuola media “De Amicis”, per il tempo necessario (483 giorni) ad eseguire i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza dell’edificio dove attualmente si trova la scuola. Questo emerge dalla sentenza del TAR di Salerno che, lo scorso 18 Novembre, per una serie di illegittimità ha annullato l’aggiudicazione definitiva dei lavori.

I giudici amministrativi in diversi passaggi della sentenza tirano in ballo la presenza dell’elettrodotto nei pressi dei locali dell’ex Pretura che, contrariamente a quanto previsto dalla legge, si trovano all'interno della cosiddetta fascia di rispetto dove “non è consentita – si legge nella sentenza – alcuna destinazione di edifici ad uso residenziale, scolastico, sanitario e ad uso che comporti una permanenza non inferiore a quattro ore. Al fine di tutelare la popolazione dalla esposizione a radiazioni non ionizzanti a bassa frequenza prodotte dai campi elettromagnetici generati dalle linee elettriche (o elettrodotti)”.

Il Comune, stando a quanto riportato nella sentenza “riconosce che l’edificio “Ex Pretura” è situato in prossimità di un elettrodotto, ed anche che non rispetta la distanza di prima approssimazione dalle linee elettriche della zona”.
I giudici mettono in evidenza l’approssimazione con la quale l’amministrazione comunale ha trattato la questione. “Quel che è peggio, – si legge nella sentenza – è che il Comune ammette di non aver fatto alcuna misurazione, affermando appunto “che l’effettivo valore di campo è misurabile (pertanto, non è stato misurato dall’Amministrazione) dagli organi competenti (ARPAC)”.  L’edificio è sottostante i cavi elettrici, con conseguente mancato rispetto della distanza di prima approssimazione”.




giovedì 17 novembre 2016

INFO PER INIZIARE LA RACCOLTA DELL'UMIDO

Riportiamo qui sotto la sintesi dei punti principali espressi dall'incontro pubblico avvenuto ieri sera nel salone della chiesa di via Carlo Marx 450,


Dal 25 novembre parte la raccolta dell’umido al quartiere 5, e in questi giorni saranno distribuiti i kit con tutto il necessario per iniziare che ancora non sono stati assegnati , e comunque se i residenti del quartiere 5 non l’hanno ricevuto o erano assenti nei giorni di consegna possono ritirarlo direttamente  in via Manin 350,

dal lunedì al sabato 9.00 - 12.00 e 14.00 -17.00

o la domenica ore 9.00 -12.00.

La raccolta dell’umido non è facoltativa e per poterne vedere i benefici BISOGNA FARLA BENE, altrimenti non pone nessun miglioramento ne ambientale ne economico anzi crea dei costi ed inquinamento.
Per spiegare bene il concetto facciamo un esempio banale , se buttiamo dei medicinali scaduti nell'umido questi finiranno nel ciclo che va a definire il compost che sarà poi utilizzato per la concimazione dei campi e orti , inquinando così il prodotto finito, le ispezioni che l’impresa farà analizzano i sacchetti raccolti dividendoli in sacchi correttamente definiti e in sacchi alterati da sostanze non idonee (attenzione non è prevista l’utilizzo di un sacchetto “parzialmente” corretto ) la presenza di plastica o altro materiale non conforme rende di fatto inutilizzabile la raccolta e lo sforzo fatto e oltre a ricevere una sanzione.
Quindi dobbiamo farlo e dobbiamo farlo bene, invitiamo tutti al massimo sforzo per la buona riuscita della raccolta, anche perché altre strade percorribili al concetto di RIDURRE , RIUTILIZZARE , RICICLO , NON ESISTONO ( a meno che non si accetti di vivere in una discarica o di continuare a respirare ciò che emettono gli inceneritori ).

La domanda principale è :  “Cosa buttare nel sacchetto dell'umido”?
Nel sacco dell’umido vanno inseriti :

·         scarti di cucina e avanzi di cibo in genere (frutta, verdura, carne, pesce, gusci d’uovo, pane, cereali, legumi, ... )
·         alimenti avariati privati delle confezioni
·         fondi di caffè, filtri di te, camomilla e altre bevande ad infusione
·         tovaglie e tovaglioli di carta non inchiostrati
·         fazzoletti di carta
·         fiori recisi, foglie di piante d’appartamento
·         piccoli pezzi di legno
·         peli di animali domestici.

IMPORTANTE : ricordarsi di utilizzare solo ed esclusivamente il SACCHETTO BIODEGRADABILE

Cosa mettere nel sacco grigio trasparente ?

  • polveri di spazzamento domestico, fuliggine
  • pannolini ed assorbenti
  • stracci unti e sporchi
  • collant
  • lampadine a incandescenza, oggetti in ceramica, porcellana e terracotta
  • gomma
  • lettiere per animali
  • fiori recisi e piccoli pezzi di legno
  • tubetti di dentifricio
  • CD-ROM, custodie CD/DVD, floppy, videocassette
  • fotografie e pellicole fotografiche
  • lamette e pennelli da barba, pettini e spazzole per capelli
  • cosmetici, lucidi per scarpe
  • aghi e siringhe (ricoperti con cappuccio o avvolti in stracci/giornali)
  • fiale per iniezioni
  • occhiali, orologi, ombrelli
  • pennarelli e biro
  • nastri adesivi
  • cartellette e buste plastificate portadocumenti
  • giocattoli
  • accendini
  • stucchi/gesso in piccoli barattoli
  • imballaggi in carta/cartone sporchi di alimenti
  • rifiuti urbani non riciclabili in genere

IMPORTANTE : il sacco grigio va acquistato ( solo in via transitoria per il primi due mesi è stato confermato che inizialmente verranno tollerati anche i sacchi neri )


Per avere sempre le informazioni aggiornate consulta il portale del comune : www.sestopulita.it



Il primo giorno di raccolta è martedì 29 novembre

lunedì 14 novembre 2016

INIZIA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DELL'UMIDO NEL QUARTIERE 5 DI SESTO SAN GIOVANNI

http://www.sestosg.net/pls/portal30/COMUNICATI.DYN_FOTO_RASS.show?p_arg_names=id&p_arg_values=3174

Da venerdì 25 novembre 2016 (prima raccolta prevista per martedì 29 novembre) partirà la raccolta differenziata dell'umido nel quartiere di Cascina de Gatti / Parpagliona , in tutte le utenze domestiche e non domestiche, che verrà estesa, tra il 2017 e il 2018, a tutta la città. 

In queste prime due settimane sono stati consegnati da una cooperativa i bidoni marroni che dovranno poi essere esposti in strada nei giorni di raccolta;  mentre non sono ancora stati consegnati secchielli areati da 7 lt. per uso interno per tutti gli appartamenti e il pacco di 100 sacchetti in materiale biodegradabile dove inserire obbligatoriamente il rifiuto organico prima di buttarlo nei bidoni marroni, insieme alle istruzioni dettagliate e il calendario della raccolta.

In questa  prima fase abbiamo notato un po’ di confusione generata dal fatto di aver allertato gli amministratori nell'identificare dei referenti all'interno dei singoli condomini per il ritiro del materiale per poi vedere degli avvisi affissi alla bene e meglio di fianco ai portoncini d’ingresso che a causa della pioggia si sono dissolti in due giorni.


A parte questo inconveniente , che speriamo non si ripeta, l’Associazione Sottocorno cercherà di collaborare ad un'iniziativa che riteniamo molto importante per la nostra città , soprattutto perché finalizzata ad eliminare la presenza di umido da incenerire, fattore da tenere ben presente perché la riuscita di tale raccolta è un passo importante per l’eliminazione dell’inceneritore di Sesto San Giovanni, infatti aumentando la percentuale di raccolta differenziata in città e l'introduzione dell'umido rappresenta un passaggio fondamentale per raggiungerlo".

Per approfondire e chiarire qualsiasi dubbio sulla raccolta dell'umido è stato fissato per 
mercoledì 16 novembre alle 20.30 

un incontro aperto a residenti e commercianti del quartiere 5 che si terrà nella sala assemblee della Parrocchia Santa Maria Nascente e Beato Mazzucconi in via Carlo Marx.

per tutte le informazioni è online da qualche giorno il portale del comune : 


sabato 12 novembre 2016

TROPPI VELENI NELLE ACQUE LOMBARDE «A RISCHIO LA CATENA ALIMENTARE»

Il problema c'e', ce sempre stato ed è stato sottovalutato ed ignorato per decenni 
qui sotto l'articolo del corriere della sera 


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L’allarme dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale: sostanze come azotati e fitofarmaci minacciano gli insediamenti agricoli. Da Varese a Brescia
Un recente dossier dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha censito i Comuni più esposti alle contaminazioni da pesticidi nelle acque. Sono 193 i quelli lombardi toccati dal problema: il 55,4% dei punti monitorati dall’istituto risultano avere elevati livelli di non conformità. Tuttavia non sono solo i pesticidi a minacciare le acque della regione, ma anche una serie di incidenti riconducibili alle attività industriali e perdite di rete fognarie, la cui manutenzione in alcuni contesti lascia a desiderare. «In particolare — si legge nell’ultimo rapporto dell’Arpa — le principali problematiche, evidenziate dal monitoraggio delle acque sotterranee nel corso degli anni, riguardano la presenza di composti azotati, fitofarmaci, sostanze farmaceutiche, composti organoalogenati (solventi clorurati), metalli (con particolare riferimento al Cromo esavalente)».
Se una parte delle contaminazioni delle acque del sottosuolo hanno origini storiche legate alla conformazione del territorio, leggi QUI l'articolo completo.




sabato 5 novembre 2016

INCENDIO RSA DI VIA ADRIANO - PRESI I RESPONSABILI MA IL PROBLEMA RIMANE


All’inizio di settembre abbiamo assistito all'incendio della RSA abbandonata a se stessa da anni , ( lo abbiamo raccontato in questo post ) ora le indagini hanno permesso di identificare le dieci persone responsabili ( tutte residenti nella zona ) a darne l’annuncio la stampa ( vedi i link qui sotto ).
Come si apprende dagli articoli i dieci aspiranti incendiari hanno spiegato che il loro gesto è nato dal risentimento e dalla esasperazione per il degrado in cui è caduto lo stabile e per scippi e atti di vandalismo avvenuti nella zona, di cui ritenevano responsabili gli occupanti del palazzo abbandonato. Per dar loro una lezione, i dieci indagati, che non si conoscevano bene ma hanno deciso di bruciare i pagliericci e gli averi dei migranti su due piani diversi, quando  l'edificio era vuoto. 
Il gesto è sicuramente stupido, soprattutto pensare che nel 2016 i problemi si possano risolvere con un attacco incendiario la dove il problema è STRA-CONOSCIUTO, e se si vuole anche creato ( una volta chiusa via Adriano 60 , queste persone dove si pensava andassero ????? ) .
Una situazione che mette in luce tutta la miopia, l’incapacità e i limiti di un sistema che coinvolge tutti quegli enti preposti incapaci di coordinarsi nel dare delle risposte nel medio termine, riuscendo a far degenerare qualsiasi cosa succeda.
Noi non siamo nel Comune di Milano, ma la struttura è qui di fianco a noi, ciò che succede lo vediamo , le viviamo e lo subiamo, oggi affermare che è stato solo un gesto di 10 stupidi è falso, come è falso bollarlo come atto razzista, se incominciamo invece a vederlo e ad analizzarlo come la “goccia che ha fatto traboccare il vaso” e ci si rendesse conto che si sta portando all'esasperazione una comunità ( metropolitana ) forse si riuscirebbe  a comprendere il problema , e come spesso accade quando si riesce a vedere il problema si incomincia a far qualcosa per risolverlo, finendola di esasperare gli animi o di far finta che il problema non esista.


venerdì 4 novembre 2016

L’ASSOCIAZIONE AMICI DEL PARCO NORD IL 5 NOVEMBRE OCCUPERÀ L’AREA DESTINATA ALLA VASCA ANTI PIENE DEL SEVESO

Perché, c’è sempre un modo alternativo nell’affrontare un problema urbanistico e ambientale , e guarda caso le alternative sono sempre più rispettose dell’ambiente e della salute dei cittadini, e a volte sono anche più sostenibili economicamente.

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 “Sabato 5 novembre 2016, organizziamo una manifestazione pubblica nella zona destinata alla costruzione della famigerata e inutile vasca di laminazione all’interno del Parco Nord. Una manifestazione che servirà ad illustrare l’inutilità di uno scempio che prevede la distruzione di circa 4 ettari di bosco in un’area protetta tra il cimitero di Bruzzano e Bresso.

La vasca può essere invece sostituita da tecnologie più civili e avanzate e che prevedono semplicemente la pulizia delle acque del Seveso con la chiusura di 1.500 scarichi abusivi attualmente in uso, come accertato dall’indagine della Procura di Milano e vicino ormai alla conclusione e il raddoppio del Canale Scolmatore di Nord Ovest.“.


L’ASSOCIAZIONE PERRONE CERCA VOLONTARI PER PORTARE I PROGETTI NELLE SCUOLE SUPERIORI

L’ASSOCIAZIONE LORENZO PERRONE – ONLUS di Cologno Monzese è una associazione con la quale abbiamo collaborato e continueremo a collaborare visto il loro lavoro eccezionale sul territorio , ora l’associazione per poter sopperire alle molte richieste che arrivano dagli istituti scolastici cerca volontari come relatori per i propri progetti di prevenzione oncologica ed educazione alla salute nelle scuole superiori, e noi non possiamo che aiutarli pubblicando la loro richiesta.

Per poter far parte di questo gruppo sono indispensabili:
1.    Reale interesse per i temi della prevenzione oncologica e della tutela della salute.
2.    Condivisione della filosofia dell’Associazione, in particolare per quanto riguarda la validità del principio di precauzione e l’utilità della prevenzione primaria.
3.    Capacità di tenere conferenze di fronte a 50/60 adolescenti, mantenendo viva l’attenzione con un linguaggio semplice e diretto, e gestendo nello stesso tempo eventuali “esuberanze giovanili”.
4.    Possibilità di rendersi disponibili 1/2 mattine alla settimana (previa comunicazione della segreteria) nel periodo che va da novembre ad aprile.
5.    Disponibilità a studiare e approfondire i contenuti delle conferenze, anche partecipando agli incontri di formazione e aggiornamento organizzati da ALP.
6.    Disponibilità a partecipare alle riunioni serali del “Gruppo Scuola” (3/4 all'anno), momento indispensabile di confronto fra i relatori.

Per facilitare il compito possono essere utili:
1.    Precedenti esperienze in campo educativo, come insegnante o come educatore presso oratori, società sportive o altro.
2.    Buona cultura scientifica.
3.    Precedente esperienza di volontariato in ambito sociale.


Le persone eventualmente interessate possono contattare la segreteria dell’Associazione Lorenzo Perrone ai seguenti recapiti: telefono 02.27307393 dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 12;

giovedì 3 novembre 2016

MICROWAVES AND ALZHEIMER'S DISEASE

La Rete Elettrosmog Free Italia segnala un altro lavoro scientifico che collega l'Alzheimer alle radiofrequenze svolto da ricercatori cinesi pubblicato sulle riviste scientifiche.
La ricerca conclude che i dati suggeriscono che l'ippocampo può essere danneggiato da una prolungava esposizione alle microfrequenze, portando ad una alterazione delle funzioni cognitive della persona, e raccomanda una restrizione nell'uso di sistemi wireless come precauzione in attesa di ulteriori conferme.

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MICROWAVES AND ALZHEIMER'S DISEASE


  • 1Department of Neurology, Xuzhou Central Hospital, Xuzhou, Jiangsu 221009, P.R. China.


Abstract
Alzheimer's diseases (AD) is the most common type of dementia and a neurodegenerative disease that occurs when the nerve cells in the brain die. The cause and treatment of AD remain unknown. However, AD is a disease that affects the brain, an organ that controls behavior. Accordingly, anything that can interact with the brain may affect this organ positively or negatively, thereby protecting or encouraging AD. In this regard, modern life encompasses microwaves for all issues including industrial, communications, medical and domestic tenders, and among all applications, the cell phone wave, which directly exposes the brain, continues to be the most used. Evidence suggests that microwaves may produce various biological effects on the central nervous system (CNS) and many arguments relay the possibility that microwaves may be involved in the pathophysiology of CNS disease, including AD. By contrast, previous studies have reported some beneficial cognitive effects and that microwaves may protect against cognitive impairment in AD. However, although many of the beneficial effects of microwaves are derived from animal models, but can easily be extrapolated to humans, whether microwaves cause AD is an important issue that is to be addressed in the current review.