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giovedì 14 maggio 2020

ATS MILANO RILEVA UN NUMERO SIGNIFICATIVO DI CASI DI ALZHEIMER E PARKINSON’S NELLA POPOLAZIONE RESIDENTE VICINO AGLI ELETTRODOTTI NELL'AREA METROPOLITANA NORD

Durante tutti i tavoli tecnici ai quali abbiamo partecipato abbiamo sempre e con costanza affermato che non si poteva e non si doveva ricondurre alla sola incidenza di leucemia infantile gli effetti determinanti dai campi elettromagnetici generati dagli elettrodotti, perché dalle testimonianze spontanee raccolte, da valutazioni oggettive di ciò che succedeva nel quartiere avevamo definito insieme ai nostri consulenti un elenco di patologie che a nostro avviso non potevano essere considerate “normali", come ad esempio un numero significativo di casi di demenza senile, Alzaimer e Parchinson’s in residenti che abitavano vicino all'elettrodotto da più di 20 anni.

Premesso che il risultato dell'indagine voluta dal comune e condotta da ATS Milano non l'abbiamo mai accettata, i perché sono molteplici e avremmo voluto spiegarli in un incontro pubblico in questo periodo (in modo che non venissero strumentalizzati da nessuno) ma l’emergenza sanitaria ha di fatto spostato tale evento a data da destinarsi, su una cosa però ci siamo congratulati con l’epidemiologo che ha condotto la ricerca, ovvero di non essersi fermato alla letteratura classica ma (come noi abbiamo sempre chiesto) di analizzare l'incidenza di altre patologie che l’impatto dei CEM poteva generare sulla popolazione residente nelle vicinanze degli elettrodotti.

Nell'incontro avuto ad ottobre 2019 ci venne presentata la ricerca, che andiamo a pubblicare oggi, perché se è vero, come il relatore afferma che non c’è certezza, è anche vero che per la prima volta ATS Milano accetta di sviluppare un'indagine al di fuori dei canoni dettati della "letteratura scientifica classica" e guarda caso trova un nesso casuale (come noi più volte affermammo), affermare che i dati sono "significativi" ma non "certi" è per noi rappresenta una contraddizione, (il dato sulle malattie neuro-degenerative è noto da anni), perché se sono significativi con la p< 0.05 non ci sono storie, il trend c'è.

Sappiamo che l'intervallo di confidenza con il valore più basso deve essere sempre superiore a 1 per dare significatività statistica, in questo studio siamo sui livelli di 0,93-0,95 quindi borderline. L’odd ratio per le due patologie è : 1.09/ 1.10 quindi con un incremento del rischio del 9 e del 10% per le due patologie neuro-degenerative.

Nelle conclusioni, molto diplomaticamente, si definisce una debole associazione tra esposizione e malattia, anche se siamo a conoscenza che la letteratura internazionale non solo conferma i dati rilevati ma correla il nesso casuale (lo abbiamo già visto e lo vedremo anche a breve con un' altro studio)

 

Ringraziamo il Dott. Antonio Giampiero Russo, nella speranza che tale studio non venga negato dalla classe politica e lo si utilizzi per definire una corretta “Distanza residenziale dalle linee elettriche ad alta tensione” senza attenersi a disposizioni di legge che poco hanno con valori cautelativi per la salute nel lungo periodo e sappia programmare interventi di bonifica ed interramento di linee esistenti sul territorio.

LE EVIDENZE SCIENTIFICHE CI SONO, BASTA NON NEGARLE

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RESIDENTIAL DISTANCE FROM HIGH-VOLTAGE OVERHEAD POWER LINES AND RISK OF ALZHEIMER’S DEMENTIA AND PARKINSON’S DISEASE: A POPULATION-BASED CASE-CONTROL STUDY IN A METROPOLITAN AREA OF NORTHERN ITALY


Federico Gervasi  ,1,2 Rossella Murtas,1 Adriano Decarli1 and
Antonio Giampiero Russo1*
1                                                                                                                                                                                                   2
Epidemiology Unit, Agency for Health Protection of Milan, 20122 Milan, Italy and Laboratory of Medical Statistics, Biometrics, and Epidemiology “G A Maccacaro”, Department of Clinical Sciences and Community Health, University of Milan, Milan, Italy
*Corresponding author. Epidemiology Unit, Agency for Health Protection of Milan, Corso Italia 19, 20122 Milan, Italy.
E-mail: agrusso@ats-milano.it
Editorial decision 5 June 2019; Accepted 19 June 2019

ABSTRACT

Background: The association between the extremely low-frequency magnetic field generated by overhead power lines and neurodegenerative disease is still a matter of debate. Methods: A population-based case-control study was carried out on the residents in the Milan metropolitan area between 2011 and 2016 to evaluate the possible association between exposure to extremely low-frequency magnetic fields generated by high-voltage overhead power lines and Alzheimer’s dementia and Parkinson’s disease. A statistical analysis was performed on cases and controls matched by sex, year of birth and municipality of residence (with a case to controls ratio of 1 : 4) using conditional logistic regression models adjusted for socio-economic deprivation and distance from the major road network as potential confounders.
Results: Odds ratios for residents <50m from the source of exposure compared with residents at 600m turned out to be 1.11 (95% confidence interval: 0.95–1.30) for Alzheimer’s dementia and 1.09 (95% confidence interval: 0.92–1.30) for Parkinson’s disease.

Conclusions:
The finding of a weak association between exposure to the extremely lowfrequency magnetic field and neurodegenerative diseases suggests the continuation of research on this topic. Moreover, the low consistency between the results of the already existing studies emphasises the importance of increasingly refined study designs.
LEGGI QUI LA RICERCA COMPLETA SUL SITO DI ATS MILANO