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mercoledì 26 febbraio 2020

LA NOSTRA PERCEZIONE DEL RISCHIO E PERCHÉ' TUTTO QUESTO NON VALE PER IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Sicuramente stiamo vivendo un evento raro,  mai successo prima, sicuramente le scelte fatte avranno un fondamento per contenere il virus, ma è sicuro che dagli allarmanti proclami iniziali siamo passati ad un ridimensionamento di tutto ciò classificandolo ora come “una situazione difficile, ma non così tanto pericolosa, il virus è molto aggressivo nella diffusione ma molto meno nelle conseguenze”, tradottopoco più di una normale influenza”, e allora dov'è la novità ? non è la prima volta che un’influenza si presenta aggressiva e mortale, una forma influenzale “nuova”, aggressiva fu la “Spagnola” (H1N1) che si manifestò tra il 1918 e il 1920, nel 1957 l’Asiatica (H2N2), nel 1968 l’influenza di Hong Kong, 1977 l’influenza Russa.
Oggi però è diverso, siamo nell'era della comunicazione globale, letteralmente “martellati” 24 ore su 24 da esperti, pseudo-esperti, giornalisti e politici che di fatto non dicevano nulla, manifestando solo una gran voglia di apparire e fare audience generando in questo modo un allarmismo ingiustificato, che a sua volta è stato amplificato da un’ampia base che ripropone tutto subito su qualsiasi piattaforma social in maniera compulsiva senza mai ragionare o verificare la veridicità delle affermazioni, e così abbiamo assistito e partecipato a comportamenti assurdi, con assalti ai supermercati e panico diffuso. 
Tutto questo non si è invece mai posto per i problemi legati al cambiamento climatico o a quelli ben più gravi dell'inquinamento, visto che si registrano temperature folli e medie stagionali elevate con temperature record di 20 gradi sia in zona artica che antartica, eppure fino ad oggi cambiamenti climatici ed inquinamento fanno più vittime del corona virus, ma allora perché non c'e' questo allarmismo?
Una spiegazione viene data QUI in questo articolo pubblicato su La Stampa che analizza la percezione del rischio (che vi invitiamo a leggere), noi proviamo a fare una sintesi, come 100 anni fa siamo ancora un popolo di superficiali e poco istruiti (ma con il cellulare sempre connesso!!), soprattutto di egoisti per cui se il problema ci colpisce direttamente ci attiviamo manifestando anche comportamenti scomposti e isterici, ma se solo riguardano la “comunità” allora il problema non ci tocca, soprattutto se dobbiamo modificare le nostre abitudini di vita il problema non è mai nostro è sempre del mio vicino (di scrivania, di casa, di palazzo, di paese, di nazionalità), ovvero degli altri.

MEDITIAMO GENTE, MEDITIAMO perché di pianeta terra ne abbiamo una sola!!