Le proteste sollevate in tutti i cantoni sono state accolte dall'Agenzia per l'Ambiente Federale Svizzera (perché supportate da ricerche scientifiche non da illazioni da terrapiattisti) e il processo autorizzativo ha di fatto bloccato l'uso della rete in attesa di nuove indagini tecnico scientifiche che non siano le solite "autocertificazioni" delle compagnie telefoniche.
L'agenzia infatti è responsabile di fornire ai Cantoni i criteri di sicurezza in base ai quali valutare le emissioni di radiazioni degli operatori di telecomunicazioni, dichiarando di "non essere a conoscenza di alcuno standard presente in tutto il mondo" che potrebbe essere utilizzato per valutare le raccomandazioni, per cui si esaminerà l'esposizione se possibile in condizioni operative del mondo reale e questo lavoro richiederà del tempo.
L'Associazione medica svizzera ha consigliato cautela sul 5G.
L'Associazione Sottocorno plaude questa decisione, che è ragionevole e tiene conto del rispetto del Principio di Precauzione.
Financial Times del 12.2.2020
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