Come era già stato annunciato
anni fa è stata inaugurata ,con la presenza di
Kristian Ghedina, la pista artificiale da sci sul tetto dell’inceneritore di Copenaghen, di fronte al mare.
Kristian Ghedina, la pista artificiale da sci sul tetto dell’inceneritore di Copenaghen, di fronte al mare.
Ne avevamo già parlato in
altri post, e giusto per riprendere le affermazioni dell’architetto Bjarke
Ingels “Un inceneritore non deve essere
per forza una grossa e brutta scatola che blocca la vista o proietta la sua
ombra sui vicini. Può diventare magari il parco più famoso della città”, ci
eravamo premurati di segnalare a titolo di esempio come tale principio potesse
funzionare anche per la nuova biopiattaforma che dovrebbe nascere a Sesto San
Giovanni in sostituzione dell’inceneritore di CORE.
Inutile raccontare che
non solo non è stata recepita ma è stata scartata, meglio avere edifici
industriali dipinti che avere una collina (anche parziale) con alberi e sentieri,
e perché no anche con una pista da sci come quella di Copenaghen, magari da utilizzare (anche solo per qualche evento pubblicitario) durante le prossime olimpiadi.
Non era complesso è un problema economico
semplicemente è un problema di mentalità,non siamo pronti, siamo ancora rimasti alle aree industriali stile
fabbriche anni 70 isolate in loro stesse e non integrate nel contesto sociale di un area urbana come quella metropolitana di Milano.
Peccato potevano essere un
esempio di una nuova architettura industriale e non solo un buon progetto
industriale da verificare.