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martedì 6 agosto 2019

A SCANZANO JONICO IN BASILICATA IL SINDACO VIETA IL 5G: «È PERICOLOSO PER LA SALUTE»


A volte succede che qualcuno si ferma e ponendosi delle domande ragiona, e così accade che in Basilicata ci sia il primo comune in Italia a prendere questa decisione.
Il sindaco si appella al principio di precauzione perché manca qualsiasi valutazione del rischio, o meglio nessuno può garantire che sia innocuo.
Come si legge sull'articolo del Corriere per il ricercatore Polichetti dell’Istituto superiore di sanità la nuova tecnologia è innocua, peccato che nella sua audizione alla Camera dei Deputati ci risulta manchino i riferimenti a ricerche indipendenti e siano frutto più di considerazioni personali, anche errate poiché l'affermazione «la nuova tecnologia è ampiamente al di sotto dei limiti per l’esposizione ai campi elettromagnetici stabiliti dalle normative, in particolare dalla Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 12 luglio 1999» non è propriamente corretta, le lobby oggi stanno facendo di tutto per aumentare di 10 volte tali limiti dopo che li hanno fatti modificare a loro piacimento in questi ultimi anni (ma qui ci sarebbe da aprire un capitolo a parte) e  perché gli studi del National Toxicology e dell’istituto Ramazzini svolti sui topi da laboratorio, esponendoli a radiazioni (parliamo di studi sul 3G non 4G o 5G !!!!) su tutto il corpo per 19 ore, è una situazione che nei grossi centri urbani e nelle loro periferie è già realistica da diversi anni NON, come afferma, che è “difficilmente comparabili con la situazione a cui si trovano esposti gli uomini”, soprattutto se consideriamo che il fine della tecnologia 5G è quello di coprire interamente la superficie nazionale per avere un segnale costante che consenta di connettere tutto e tutti.

Ci auguriamo che anche il comune di Sesto San Giovanni segua l'esempio e tuteli la salute pubblica della cittadinanza in attesa di ricerche che chiariscano i risultati ottenuti fino ad oggi, e nella speranza che il governo affronti quanto prima IL PROBLEMA DEL CONFLITTO D'INTERESSI.