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venerdì 31 ottobre 2014

NISCEMI, ALLARME DA UNO STUDIO: IL MUOS ALTERA LE CELLULE UMANE

Destano allarme i risultati preliminari di una ricerca condotta da due scienziati sulla emissione delle onde elettromagnetiche



NISCEMI. Allarmanti i risultati preliminari di uno studio condotto da due scienziati sugli effetti tumorali che possono causare le emissioni elettromagnetiche presenti nella zona adiacente al sistema di trasmissione Nrtf 46 della base militare della Marina statunitense di contrada Ulmo. In questo sito, dove recentemente è stato realizzato il contestatissimo Muos, sono funzionanti dal 1991 una quarantina di antenne tradizionali.
Sono proprio le onde elettromagnetiche di questi trasmettitori a essere state oggetto dello studio, commissionato da un gruppo di cittadini, al dottor Fiorenzo Marinelli, ricercatore presso l’Istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Bologna, e al professor Massimo Caraddu del Politecnico di Torino. «Le conclusioni dello studio – fanno sapere i consiglieri Giuseppe Rizzo e Sandro Tizza, del gruppo consiliare Idv - confermano i gravissimi rischi per la salute umana determinati dal sistema di trasmissione Nrtf 46 KHz di Ulmo». Nel documento dei due ricercatori si legge: «I risultati mostrano una tendenza all’alterazione della regolazione genica delle cellule esposte al campo elettromagnetico di 46 KHz sia in laboratorio sia in campo.


mercoledì 29 ottobre 2014

COORDINAMENTO ROMA NORD: PROPOSTA N. 114/2014 NON MINIMIZZA ESPOSIZIONE DA ELETTROSMOG

Il Coordinamento dei comitati di Roma Nord contro l'elettrosmog critica la proposta di deliberazione del Consiglio di Roma Capitale n. 114/2014 poiché "non dimostra di poter raggiungere il più importante degli obiettivi dichiarati nella premessa, cioè la minimizzazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici (cem) emessi dalle antenne delle stazioni radio base dei gestori telefonici e neanche di poterla contenere". Il coordinamento dei comitati di Roma Nord ne elenca quindi i motivi:
1. La proposizione di localizzazioni per sistemi di microcelle che determineranno una sensibile minor distanza delle sorgenti dalla popolazione, seppur con una minore potenza di trasmissione, e un loro maggior numero in quanto l’area di copertura della microcella è assolutamente contenuta. E ciò invece di verificare a priori quale potrebbe essere, in questo processo di completa proliferazione delle antenne, la migliore combinazione di tipologie di celle al fine di ridurre l’esposizione della popolazione ai cem.
2. Il divieto all'installazione soltanto sopra i luoghi sensibili (asili nido, scuole, ospedali, case di cura e di riposo, oratori, orfanotrofi, parchi gioco), invece che anche intorno ad essi. Quest’ultimo divieto è già presente nel protocollo d’intesa fra il comune di Roma e i gestori telefonici e, in un mondo normale, dovrebbe essere sancito in un valido regolamento.
3. La deroga al suddetto divieto se quei siti, per le attività in essi svolta, richiedono una puntuale copertura radioelettrica. Quindi il diritto costituzionale alla salute viene subordinato alla necessità del servizio.
4. La possibilità di installare impianti provvisori, anche fino ad un anno, in attesa del compimento delle procedure di pianificazione dei siti programmati, stabilendo così una norma senza precedenti e in assoluto favore dei gestori telefonici.
5. Nessun obbligo per il gestore di giustificare tecnicamente il piano di sviluppo annuale della propria rete.
6. La disposizione di mascherare e mimetizzare le sorgenti per motivi paesaggistici, estetici e di decoro urbano, sottoponendo la popolazione ad un’esposizione inconsapevole.

( Leggi QUI l’interessante articolo che evidenzia altre criticità )


FONTE : MAINFATTI.it

martedì 28 ottobre 2014

L’ELETTROSMOG FA DAVVERO MALE?

Qui sotto pubblichiamo un articolo apparso sul sito di OGGI che riepiloga sinteticamente molti aspetti legati al fenomeno elettrosmog , e anche se non condividiamo la sicurezza espressa sui campi generati in alta frequenza ( wi-fi e cellulari compresi ) giunge a delle conclusioni importanti sull’esposizione ai campi in bassa frequenza ( elettrodotti ).

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Il fenomeno definito “inquinamento elettromagnetico” è legato alla generazione di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici artificiali, cioè non attribuibili al naturale fondo terrestre o ad eventi naturali.
Per spiegare meglio questa punto tocca ritornare un attimo sul banco di scuola per una rapida lezione di fisica. I campi elettromagnetici si propagano sotto forma di onde elettromagnetiche, per le quali viene definito un parametro, detto frequenza, che indica il numero di oscillazioni che l’onda elettromagnetica compie in un secondo.
L’unità di misura della frequenza è l’Hertz (1 Hz equivale a una oscillazione al secondo). Sulla base della frequenza viene effettuata una distinzione tra: inquinamento elettromagnetico generato da campi a bassa frequenza (0 Hz – 10 kHz), quello ad esempio dai tralicci dell’alta tensione; inquinamento elettromagnetico generato da campi ad alta frequenza (10 kHz – 300 GHz) nel quale rientrano i campi creati dagli impianti radio-TV e di telefonia mobile.
È ormai scientificamente assodato che i campi elettromagnetici interagiscono con i tessuti biologici. L’interazione è tanto più potente quanto più ci si trova vicini alla sorgente e varia in base alla frequenza.
Il principale effetto dei campi elettromagnetici (soprattutto quelli a radiofrequenza) sul corpo umano è il riscaldamento: lo stesso principio sfruttato nei forni a microonde per riscaldare i cibi. Tuttavia, i livelli ai quali siamo normalmente esposti, per esempio mentre guardiamo la televisione o utilizziamo il computer, sono molto inferiori ai valori richiesti per produrre un riscaldamento significativo. La legge italiana, inoltre, prevede limiti di esposizione che sono molto al di sotto di questi valori (detti valori soglia); se tali limiti sono rispettati, non vi sono prove scientifiche di rischi per la salute. Almeno per ora.
«Il problema dell’elettrosmog rispetto a tante altre fonti di inquinamento è la mancanza di dati epidemiologici: non esistono ancora studi che inequivocabilmente accertino danni alla salute causati dall’esposizione a onde elettromagnetiche di tutte le frequenze. Infatti mentre per le basse frequenze diversi studi hanno portato a risultati certi, come dimostra l’aumento dell’incidenza delle leucemie infantili e di quelle linfatiche croniche, la stessa cosa non si può dire per le altre frequenze», sostiene dice la professoressa Maria Rosaria Boni della Facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza di Roma.

Quindi se ci limitassimo alle evidenze attuali, è possibile affermare che vivere vicino a un traliccio dell’alta tensione fa sicuramente male, mentre parlare al cellulare non è detto. Un punto certo quindi lo possiamo smarcare visto che già nel 2001 lo IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) ha inserito i campi elettromagnetici nella classe 2B dei “possibili cancerogeni”, affermando che sussiste una “consistente associazione statistica” tra l’esposizione a campi elettromagnetici al di sopra di 0,4 microtesla.


FONTE : OGGI.it

lunedì 27 ottobre 2014

BENVENUTO AL NUOVO COMITATO "NO ECOMOSTRO" A SETTIMO MILANESE

Diamo il benvenuto al comitato cittadino di Settimo Milanese, nato da poco per opporsi al Progetto INTERCONNECTOR Svizzera - Italia (All'acqua - Pallanzeno - Baggio) di Terna spa.



Per altre informazioni sul comitato, potete visitare:
La pagina facebook:  facebook.com/noecomostrosettimo

sabato 25 ottobre 2014

CELLULARI E RISCHIO TUMORI, I MEDICI DELL’ISDE AL FIANCO DEL PROFESSOR LEVIS

L’Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia (affiliata all’International Society of Doctors for the Environment – ISDE) esprime ancora una volta grande apprezzamento e convinto sostegno all’azione e al lavoro di studio e ricerca del Prof. Angelo Gino Levis, uno tra i più illustri scienziati e studiosi internazionali in tema di interazioni tra campi elettromagnetici e sistemi viventi.
Il Prof. Angelo Gino Levis, già Ordinario di Mutagenesi ambientale all’Università di Padova e vicepresidente dell’Associazione APPLE (Associazione Per la Prevenzione e la Lotta all’Elettrosmog) è anche tra i protagonisti che, sulla scorta di studi, perizie e di una comprovata e rigorosa documentazione scientifica, hanno chiesto al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio di ordinare al Ministero della Salute e al Governo di effettuare immediatamente una campagna di informazione pubblica su scala nazionale per rendere noto il rischio di tumori determinato dall’utilizzo dei telefoni cellulari, e sulle modalità per annullare o ridurre l’esposizione delle persone e in particolare dei bambini a questi dispositivi tecnologici che emettono onde elettromagnetiche ad altissima frequenza e che ogni giorno vengono utilizzati da oltre 40 milioni di italiani.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro il 31 Maggio 2011 ha classificato le radiazioni a radiofrequenza emesse dai telefoni mobili come “agente possibile cancerogeno” per l’uomo, sulla base dell’aumento del rischio di tumori cerebrali – fino al raddoppio, dimostrato in studi epidemiologici effettuati su larga scala.
Il rischio di incidenza di neurinomi acustici nel lato della testa ove si è utilizzato il telefono cellulare è più che raddoppiato nelle persone che utilizzano telefoni cellulari da circa 10 anni e che abbiano un tempo di esposizione giornaliero compreso tra 6 e 32 minuti per un totale di 1000/2000 ore complessive.
Con questa azione legale, che non ha precedenti in Italia, è stato chiesto al TAR del Lazio di applicare il Principio di precauzione (art. 191 Trattato dell’Unione europea) ovvero che anche in assenza di certezze definitive sul legame causale tra esposizione a campi elettromagnetici e tumori, si ordini in via di urgenza al Governo una azione di informazione diffusa e corretta al fine di una concreta prevenzione nell’interesse della collettività nazionale.


Roberto Romizi, presidente dell’Isde Italia

venerdì 24 ottobre 2014

A.P.P.L.E. RICORRE CONTRO IL MINISTERO DELLA SALUTE

Lo scorso mese di marzo l’Associazione A.P.P.L.E. ed il Sig. Marcolini (sentenza di Brescia) hanno lanciato una causa, senza precedenti per il nostro paese: chiedono al TAR Lazio di ordinare al Ministero della Salute e al Governo l’effettuazione immediata di una campagna di informazione pubblica su scala nazionale sui rischi di insorgenza di tumori per l’utilizzo dei telefoni cellulari, e sulle modalità da attuare per annullare o ridurre l’esposizione. Nel corso della prima udienza sono intervenuti “ad adiuvandum” il CODACONS e MEDICINA DEMOCRATICA. Contro di noi è intervenuta l’ASSOTELECOMUNICAZIONI che riunisce gestori delle reti e produttori (http://www.asstel.it/gli-associati/). 
La successiva udienza avrà luogo nei prossimi mesi.




CLICCA QUI PER IL COMUNICATO STAMPA DEL 20-03-2014 

giovedì 23 ottobre 2014

COMUNICATO STAMPA INCONTRO DI MERCOLEDÌ' 22 OTTOBRE A PALAZZO MARINO

Elettrodotto di via Sottocorno - Sesto San Giovanni/ via Adriano – Milano.
Positivo incontro tra i Comuni di Milano e di Sesto San Giovanni, Arpa Lombardia, Asl Milano, Associazione Sottocorno

Si è svolto ieri mattina a Palazzo Marino l'incontro con Arpa Lombardia e Asl Milano richiesto dai sindaci di Milano Giuliano Pisapia e di Sesto San Giovanni Monica Chittò.

All'incontro hanno preso parte il vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris, il sindaco Monica Chittò e l'Assessora all'Ambiente Elena Iannizzi di Sesto San Giovanni,  la dottoressa Cantoni di Asl Milano, il dottor Cati di Arpa Lombardia, il signor Corraini e il dottor Crosignani per l'Associazione Sottocorno.

Arpa ha informato di aver concluso nel luglio 2014 le misurazioni del campo elettromagnetico, come richiesto dai comuni di Sesto San Giovanni e di Milano, e che è in corso di elaborazione il modello del campo elettromagnetico generato dall'elettrodotto, che consentirà di validare i risultati delle rilevazioni.

I comuni di Sesto e Milano hanno chiesto ad Asl, che si è impegnata in tal senso, di presentare a breve un progetto (per il quale le due amministrazioni si sono impegnate a trovare le risorse economiche) corredato da una previsione dei costi e dei tempi necessari, per una indagine epidemiologica nella zona tra le vie Adriano e Sottocorno.

Questa indagine ha l’obiettivo di verificare la presenza o meno di un’incidenza di valore superiore alla media di problemi di salute degli abitanti e di definire se questa possa essere causata dall’elettrodotto o da altre motivazioni. Le due amministrazioni si sono impegnate a proseguire la ricerca delle risorse economiche necessarie per risolvere un problema che, come è stato evidenziato durante la riunione, è anche di tipo urbanistico.

L’Assessore De Cesaris e il Sindaco Chittò hanno inoltre chiesto all’Associazione Sottocorno di partecipare all’indagine epidemiologica e condividerne i risultati. L’associazione Sottocorno ha dato la massima disponibilità chiedendo un protocollo epidemiologico condiviso come descritto dalle linee guida della ISEE (la società internazionale di epidemiologia).

L'incontro si è concluso in modo positivo, sia per il clima di collaborazione  sia per i compiti operativi assunti da tutti i partecipanti, che si sono impegnati a proseguire la collaborazione, monitorare gli sviluppi della situazione e verificare l'attuazione delle decisioni condivise nel corso della riunione.

Milano – Sesto San Giovanni, 23.10.2014

Comune di Milano - Comune di Sesto San Giovanni - Associazione Sottocorno

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ne danno notizia : 




CASCINA GATTI : 400 CARTOLINE AL SINDACO DI SESTO SAN GIOVANNI

Il sindaco di Sesto San Giovanni, Monica Chittò, come è normale che sia, riceve tanta posta. Mai come in questo periodo, tuttavia, la sua casella è piena. E non solo di messaggi elettronici, anche di lettere in carta. Perché il Comitato di Cascina Gatti, che riunisce numerosi abitanti dello storico quartiere – un tempo comune – ha spedito al primo cittadino quattrocento cartoline raffiguranti l’area della Bergamella, per ‘dimostrare’ il brusco cambiamento di paesaggio con la costruzione dei palazzoni residenziali.  Il folklore e l’ironia, in questo caso bisogna dirlo, sono mezzi per chi vuole dare voce a una parte della città.


L’annuncio dell’iniziativa è stato dato nel corso di una riunione svoltasi lunedì sera nella sede del Comitato a Cascina Gatti. L’organismo vanta per ora settecento iscritti e annuncia che passerà sempre più dalla fase della denuncia a quella dell’azione, “perché non sono pochi i gap di gestione da parte del Comune di un quartiere antico, ma molto vissuto“. ( leggi QUI l'articolo completo )


lunedì 20 ottobre 2014

ALTRABENEVENTO: TERNA COSTRUISCE L’ELETTRODOTTO SULLE ABITAZIONI

L’inizio dei lavori di costruzione dell’Elettrodotto a 380 KV. Benevento II^ – Foggia, nel tratto che attraversa la Contrada Pantano e la Contrada San Vitale, ha scatenato la reazione degli abitanti delle due contrade e di quelle confinanti, che si sono visti circondati dai lavori di costruzione dei numerosi tralicci previsti in quel tratto di territorio. I sostegni sono infatti a breve distanza l’uno dall’altro, sono collocati al centro di altre linee di elettrodotti, sono posizionati vicino alle abitazioni e in molti casi si trovano addirittura in mezzo tra una casa e l’altra.
E’ stato anche accertato che nelle planimetrie progettuali di Terna non sono riportati fabbricati esistenti in loco già da diversi anni e che pertanto le stesse rappresentano un inquadramento della situazione territoriale non corrispondente alla realtà.
Tutto ciò è fonte di gravi timori per gli abitanti della zona, che saranno sottoposti alle onde elettromagnetiche generate dal potente elettrodotto. Per tale motivo, i comitati e le associazioni che finora si sono opposti alla realizzazione dell’elettrodotto hanno diffidato nei giorni scorsi il Sindaco di Benevento a sospendere con urgenza i lavori di costruzione dell’opera, soprattutto per il mancato aggiornamento delle planimetrie del progetto esecutivo presentato da Terna, che non comprendono numerose abitazioni da tempo presenti sul tracciato prescelto, che saranno inevitabilmente sottoposte all’elettrodotto e ai campi elettromagnetici in quanto ricadenti nella fascia di rispetto.
E’ inammissibile che sia la Terna che il Comune ignorino lo stato di fatto e procedano alla realizzazione dell’opera senza alcun rispetto della salute dei cittadini interessati, anche in considerazione del fatto che la Terna non ha mai comunicato i valori dei campi elettromagnetici impedendo con ciò l’individuazione delle fasce di rispetto.  ( leggi QUI l'articolo completo )

FONTE : informatoresannita.it

WHY CHILDREN ABSORB MORE MICROWAVE RADIATION THAN ADULTS: THE CONSEQUENCES


Articolo da poco pubblicato (da autorevoli ricercatori) nel quale viene evidenziato come i bambini  assorbano microonde in quantità decisamente superiore in confronto agli adulti con possibili conseguenze a carico della salute che contemplano infertilità maschile, malattie neuro degenerative ( con particolare riferimento alla sclerosi multipla), neoplasie, disturbi neuro comportamentali.

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Why children absorb more microwave radiation than adults: the consequences

L. Lloyd Morgana, , , Santosh Kesarib, Devra Lee Davisa
a Environmental Health Trust, USA
b University of California, San Diego, USA
Received 4 April 2014, Revised 3 June 2014, Accepted 24 June 2014, Available online 15 July 2014

HIGHLIGHTS
• Children absorb more microwave radiation (MWR) than adults.
• MWR is a Class 2B (possible) carcinogen.
• The fetus is in greater danger than children from exposure to MWR.
• The legal exposure limits have remained unchanged for decades.
• Cellphone manuals warnings and the 20 cm rule for tablets/laptops violate the “normal operating position” regulation.

ABSTRACT
Computer simulation using MRI scans of children is the only possible way to determine the microwave radiation (MWR) absorbed in specific tissues in children. Children absorb more MWR than adults because their brain tissues are more absorbent, their skulls are thinner and their relative size is smaller. MWR from wireless devices has been declared a possible human carcinogen. Children are at greater risk than adults when exposed to any carcinogen. Because the average latency time between first exposure and diagnosis of a tumor can be decades, tumors induced in children may not be diagnosed until well into adulthood. The fetus is particularly vulnerable to MWR. MWR exposure can result in degeneration of the protective myelin sheath that surrounds brain neurons. MWR-emitting toys are being sold for use by young infants and toddlers. Digital dementia has been reported in school age children. A case study has shown when cellphones are placed in teenage girls’ bras multiple primary breast cancer develop beneath where the phones are placed. MWR exposure limits have remained unchanged for 19 years. All manufacturers of smartphones have warnings which describe the minimum distance at which phone must be kept away from users in order to not exceed the present legal limits for exposure to MWR. The exposure limit for laptop computers and tablets is set when devices are tested 20 cm away from the body. Belgium, France, India and other technologically sophisticated governments are passing laws and/or issuing warnings about children's use of wireless devices.

leggi QUI l'articolo completo

5. Conclusions
The risk to children and adolescent from exposure to microwave radiating devices is considerable. Adults have a smaller but very real risk, as well.

(1)
Children absorb greater amount of microwave radiation (MWR) than adults;
(2)
MWR is a Class 2B (possible) carcinogen as is carbon black, carbon tetrachloride, chloroform, DDT, lead, nickel, phenobarbital, styrene, diesel fuel, and gasoline. It seems clear that we would not expose children to these other agents, so why would we expose children to microwave radiation?
(3)
Fetuses are even more vulnerable than children. Therefore pregnant women should avoid exposing their fetus to microwave radiation.
(4)
Adolescent girls and women should not place cellphones in their bras or in hijabs.
(5)
Cellphone manual warnings make clear an overexposure problem exists.
(6)
Wireless devices are radio transmitters, not toys. Selling toys that use them should be banned.
(7)
Government warnings have been issued but most of the public are unaware of such warnings.
(8)
Exposure limits are inadequate and should be revised such that they are adequate



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