L’abbiamo
sempre sostenuto , ma non perché siamo “apprendisti stregoni “ (come afferma il
politico brillante di turno ) ma semplicemente perché partendo dai problemi che
può generare un elettrodotto abbiamo avuto modo di leggere e apprendere dai
ricercatori e dalle ricerche scientifiche pubblicate che anche la telefonia cellulare espone a campi elettromagnetici (
in alta frequenza ) e che essendo più diffusa sul territorio appariva anche più
pericolosa.
Ora il
tribunale di Ivrea condanna l’Inail a corrispondere una rendita vitalizia da
malattia professionale al dipendente di una azienda cui è stato diagnosticato
il tumore dopo che per 15 anni ha usato il cellulare per più di tre ore al
giorno senza protezioni stabilendo un nesso casuale tra l’uso del cellulare (
utilizzato in modo scorretto ) e il tumore benigno.
Importante
anche la considerazione che viene fatta dallo studio legale che ha vinto la
sentenza ovvero che è necessario farne un uso consapevole senza demonizzarlo.
E ora ??? sarebbe opportuno incominciare a parlare di danni da esposizione ad alte e basse frequenze ( e da tutto ciò che le generano ), ed incominciare a gettare le basi per una società più rispettosa del diritto alla salute.
In questi giorni ci viene segnalata segnalata
la notizia di una recente delibera della giunta regionale Toscana n.1330 del
19-12-2016"DGRT 1314/2015. Attuazione obiettivo 8.10 progetto
46 Piano Regionale per la Prevenzione. Linee di indirizzo per la salute e la
sostenibilità dell'ambiente costruito.
"RIDUZIONE
DELL’ESPOSIZIONE A RADIAZIONI NON IONIZZANTI A RADIO FREQUENZA (CEM-RF) E A
BASSA FREQUENZA 50HZ (CEM-ELF) ALLEGATO B"
in cui si legge:
"Dunque, in base al Principio di
precauzione, è necessario non esporre in maniera indebita la popolazione e in
particolare i bambini. [...] Per
l’accesso ad Internet adottare sistemi alternativi al wi-fi quali la
connessione via cavo o la tecnologia Powerline Comunication (PLC), evitando
l’utilizzo dei sistemi wireless."
I tralicci da 380mila volt fanno
paura. Intorno alla battaglia per il loro spostamento (e per la
riqualificazione del quartiere) è nato un comitato spontaneo di cittadini,
'Progetto Loseto', che ha deciso di non stare più a guardare. E i residenti
hanno azionato un drone professionale per riprendere tutta la zona e suggerire
dove trasferire gli elettrodotti.
Organizzata
dall’associazione Minerva Pelti e dal Comitato Tutela Ambiente Monte Catone, la
conferenza vede ospiti il Dott. Fiorenzo Marinelli del CNR di Bologna e la
Dott.ssa Francesca Romana Orlando, giornalista esperta di divulgazione
scientifica, autrice di un libro sui campi elettromagnetici “La città bianca”
(ed. Psiconline), vice presidente dell’Associazione Malattie da Intossicazione
Cronica e Ambientale (AMICA).
Questi gli argomenti
trattati:
§divario tra i campi elettromagnetici in natura e i campi
elettromagnetici artificiali; quanto inquinano l’ambiente naturale in cui si è
evoluto l’Uomo?
§effetti biologici dei campi elettromagnetici: effetti termici ed
effetti non termici;
§la monografia sugli effetti non termici dei campi elettromagnetici
redatta dalla Commissione Internazionale per la Sicurezza dei Campi
elettromagnetici (ICEMS);
§elettrosensibilità come “allergia” alla sovra esposizione ai campi
elettromagnetici;
§esperimenti del Dott. Fiorenzo Marinelli del CNR di Bologna con
coltivazioni di cellule sul campo a Potenza Picena (MC), al Poligono di Quirra
per conto della Procura di Lanusei, per valutare gli effetti dei radar:
§esperimenti del Dott. Marinelli nelle biblioteche per valutare gli
effetti biologici sulle cellule in coltura della radiazione del Wi-Fi;
§il ruolo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella
definizione degli standard di sicurezza dei campi elettromagnetici;
§conflitto di interessi nelle agenzia di salute pubblica e nei mass
media.
Lo
scorso Venerdì 7/10/2016 il Ministero dell'Ambiente del Governo italiano ha
emesso un decreto che stabilisce dei valori di assorbimento predefiniti del
campo elettromagnetico da parte delle strutture degli edifici.
Che cosa
significa questo decreto? lo spieghiamo riportando un bell'articolo pubblicato daCemlab - laboratorio
specializzato in consulenza e misure di campi elettromagnetici con una vasta esperienza nelle tecnologie e nei
protocolli utilizzati negli apparati di telecomunicazioni e
nelle loro interfacce radio. Contrariamente a quanto affermato dal Ministro per noi l'applicazione del principio di precauzione e la tutela della salute sono un'altra cosa.
I
gestori di impianti di telecomunicazioni in generale sono tenuti a presentare
al comune una istanza di autorizzazione per l'impianto che vogliono installare
o potenziare. A questa istanza deve essere allegata una relazione dello stesso
gestore che valuta l'impatto elettromagnetico dell'impianto stesso sui
recettori che si trovano attorno all'impianto stesso. I recettori sono
notoriamente le case, le strutture ricreative, gli edifici pubblici, gli
ospedali, le scuole, i parchi, le piazze, le strade e in generale tutti i siti
in cui può essere prevista la presenza umana. Per le case di civile abitazione,
dove si ipotizza una permanenza umana giornaliera superiore alle 4 ore, a
livello di previsione - quindi progettuale - delle esposizioni, deve essere
osservato il valore di attenzione, pari a 6 Volt su metro per il campo
elettromagnetico in radiofrequenza. Fino ad ora questo limite doveva essere
fatto osservare in corrispondenza dell'involucro di qualunque casa vicina,
dunque la sua facciata esterna non poteva essere esposta a un valore di campo
elettromagnetico superiore a 6 Volt su metro nelle condizioni di progetto
previste per l'impianto. Da
ora in poi i gestori di impianti di telecomunicazioni, potranno usare dei valori di
riferimento predefiniti di assorbimento delle facciate delle case,
ipotizzando che le stesse assorbano in qualche misura le onde
elettromagnetiche. Questo in realtà non è vero in generale, in quanto dipende
dal materiale di costruzione, dallo spessore delle mura, dalla presenza di
aperture nella facciata, anche piccole quanto l'apertura di una cappa da
cucina, da fenomeni di onde stazionarie che si vengono a creare, come appurato
anche durante le prove preliminari effettuate in proposito dagli organi tecnici
pubblici italiani. Ad esempio, le strutture in legno spesso usate in
bioarchitettura sono pressocché trasparenti alle onde elettromagnetiche in
radiofrequenza, come anche la plastica e il vetro. Quindi,
da ora in poi chi presenta una istanza di autorizzazione per un impianto di
telecomunicazioni, potrà ipotizzare nella sua analisi di impatto
elettromagnetico, condotta per ottenere l'autorizzazione, che la facciata di
ogni casa vicina all'impianto attenui le onde elettromagnetiche di 3 dB per
frequenze inferiori a 400 MHz (Radioamatori, radio FM, TV VHF) e di 6 dB per
frequenze superiori a 400 MHz (TETRA, TV UHF, telefonia mobile, radar, Wi-Max,
etc.), se la facciata non contiene finestre. Se la facciata contiene finestre,
il parametro di assorbimento predefinito è di zero dB (come prima, ovvero come
se la facciata non assorbisse le onde elettromagnetiche), MA all'operatore in
tal caso è concessa la possibilità a sua discrezione di utilizzare un fattore
di attenuazione da 0 a 3 dB, dando una motivata giustificazione tecnica di tale
scelta. L'introduzione
di questi fattori di attenuazione si traduce in un aumento dei valori
di campo elettromagnetico permessi da ora in poi in corrispondenza della
facciata di una qualunque abitazione, a 8.5
V/m (nel caso 3 dB) e a 12 V/m (nel caso 6
dB), nei calcoli previsionali delle esposizioni di campo
elettromagnetico effettuati nelle istanze. Ironicamente,
il comunicato stampa diffuso dal Ministero riporta: "Con questo decreto
[...] facciamo un altro passo avanti verso la definizione di parametri definiti sull'esposizione ai campi elettromagnetici, a tutela della salute dei cittadini". Notoriamente,
come gli addetti ai lavori sanno bene, sono i vincoli presenti nel calcolo previsionale quelli che
pongono maggiori limitazioni al livello massimo di emissioni degli impianti da
autorizzare, non certo le verifiche tramite misure in sito effettuate
su impianti in esercizio, dato che questi ultimi presentano ordinariamente
livelli di immissione che sono solo una frazione di quelli utilizzati per i
calcoli previsionali. Sono dunque i calcoli previsionali a costituire il
vincolo più stringente posto in essere, per la limitazione dell'esposizione e
questo vincolo risulta ora allentato. Dunque, questo decreto cambia
effettivamente lo scenario per gli operatori, permettendo loro di superare i
vincoli all'espansione esistenti in siti con tetti previsionali di inquinamento
elettromagnetico già raggiunti con le precedenti regole in vigore. Si
osserva anche che la discrezionalità concessa all'operatore, pur con
giustificata motivazione nominale, di considerare un fattore di attenuazione fino a 3 dB pur in presenza
di finestre in facciata, è stata introdotta solo
successivamente alla stesura della bozza della linea guida attuativa del
decreto legge n. 179 del 18/10/2012 (convertito nella legge 221 del 17 Dicembre
2012), su espressa richiesta del Ministero dell'Ambiente. FONTE : CEMLAB.IT Riferimenti:
Organizzata dall’associazione Minerva
Pelti e dal Comitato Tutela Ambiente Monte Catone, la conferenza vede ospiti il
Dott. Fiorenzo Marinelli del CNR di Bologna e la Dott.ssa Francesca Romana
Orlando, giornalista esperta di divulgazione scientifica, autrice di un libro
sui campi elettromagnetici “La città bianca” (ed. Psiconline), vice presidente
dell’Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e Ambientale (AMICA).
Questi gli argomenti trattati:
divario tra i campi elettromagnetici in
natura e i campi elettromagnetici artificiali; quanto inquinano l’ambiente
naturale in cui si è evoluto l’Uomo?
effetti biologici dei campi
elettromagnetici: effetti termici ed effetti non termici;
la monografia sugli effetti non termici
dei campi elettromagnetici redatta dalla Commissione Internazionale per la
Sicurezza dei Campi elettromagnetici (ICEMS);
elettrosensibilità come “allergia” alla
sovra esposizione ai campi elettromagnetici;
esperimenti del Dott. Fiorenzo Marinelli
del CNR di Bologna con coltivazioni di cellule sul campo a Potenza Picena (MC),
al Poligono di Quirra per conto della Procura di Lanusei, per valutare gli
effetti dei radar:
esperimenti del Dott. Marinelli nelle
biblioteche per valutare gli effetti biologici sulle cellule in coltura della
radiazione del Wi-Fi;
il ruolo dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità nella definizione degli standard di sicurezza dei campi
elettromagnetici;
conflitto di interessi nelle agenzia di
salute pubblica e nei mass media.
Sappiamo poco sugli effetti che
cellulari, wi-fi ed elettrodomestici hanno sull'uomo. Colpa anche dello
strapotere che multinazionali hanno sui media e della scarsità di studi
indipendenti. Intervista di FQ Radio al vice-presidente Isde Italia Nord.
Viviamo ormai immersi in un campo
elettromagnetico continuo tra telefoni cordless, cellulari, reti internet Wi-Fi
ed elettrodomestici iper-evoluti. Ma cosa sappiamo delle onde elettromagnetiche
e del loro impatto sulla salute umana?
Le grandi multinazionali delle
telecomunicazioni, tra gestori di rete e produttori di apparati, sono tra i più
grandi investitori pubblicitari dei media e sono rari gli studi indipendenti
sulla reale incidenza dell’elettromagnetismo sugli esseri umani.
Perché se ne parla così poco?
Quanto sono dannose per la salute dell’uomo queste onde? Proviamo a capirne di
più assieme al dottor Giuseppe Miserotti, medico di famiglia vice-presidente
Isde Italia Nord (Emilia Romagna) ai microfoni di FQ Radio.
Firenze – L’elettrosmog, livello di
campi elettromagnetici (CEM) superiori al campo elettromagnetico naturale della
Terra, è una realtà innegabile. I CEM si moltiplicano nell’etere e ci
permettono di sfruttare tutti i vantaggi delle telecomunicazioni telefoniche e
internet wi-fi.
Ma esistono anche effetti nocivi nell’uso di telefoni cellulari
e dispsitivi wi-fi sulla salute umana. Primo nemico, per la vicinanza al nostro
corpo è il cellulare “da usare con molta cautela e per comunicazioni di emergenza,
veloci”, raccomandano sia medici sia ricercatori del settore. Il paradosso
stridente è aver cablato la Terra con la fibra per poi coprirladi antenne e ripetitori wi-fi. I punti
critici di una normativa non veramente al passo delle evidenze scientifiche,
mediche e dell’esperienza diretta delle persone. Nel 2014 uno studio
epidemiologico svedese ed uno studio francese concludono che la radiofrequenza
è da classificare “cancerogeno certo per l’uomo in Classe 1 e che gli effetti
dell’esposizione sono cumulativi”. Video sulle necrosi cellulari scoperte del
CNR e sul“Bioinitiative report”
Come nel caso di sostanze (metalli
pesanti, ecc.) divenute inquinanti (ossia eccedenti la concentrazione che c’è
in natura) e quindi tossiche o dannose, per i campi elettromagnetici (CEM,
Electro Magnetic Fields EMF) vale lo stesso perchè da tempo superano di gran
lunga il campo elettromagnetico naturale della terra: campo magnetico
0.000002mG (or 0.0002 nT), campo elettrico 0.0001 Volt/m, radiofrequenza
<0.00002 Volt/m. E’ importante, a maggior ragione in presenza di disturbi
della salute segnalati dalla letteratura scientifica e medica per esposizione a
CEM, conoscere i livelli CEM a cui siamo
esposti durante il giorno e la notte, e nell’ambiente di lavoro. Ed è semplice
farlo. Perchè sono in vendita strumenti di semplice uso per misurarli.
Parliamo dei campi elettromagnetici
“pulsati” a radiofrequenza e microonde che sono emessi da cellulari, tablet,
smartphone, computer collegati in reti senza fili, antenne WiFi, WiMax, radar,
ripetitori della radiofonia, della radiotelevisione e della telefonia mobile
Dect, Gsm, Umts e Lte (4G)“.
L’Italia ha stabilito per le
radiofrequenze il limte di 0,6 Volt per metro nei luoghi dove si soggiorna per
più di 4 ore (Dpcm dell’8 luglio del 2003). Ma la normativa è da aggiornare
agli studi per essere realmente cautelativa (principio di precauzione). Due i
punti critici messi in evidenza da medici e ricercatori dle settore: il limite
standard è fissato sui CEM generati da una fonte fissa, come un ripetitore
wi-fi, ossia al livello CEM di fondo che esso genera e non ai livelli CEM che
si generano quando viene attivata la connessione wi-fi dagli utenti poi esposti
ad essa, e inolttre la normativa tiene conto solo degli effetti di natura
termica sulla biologia umana.
Il Governo avrebbe il proposito di
innalzare i limiti dei CEM attaverso disposizioni sulla “Strategia per la banda ultralarga” e
la “Crescita digitale”.
“Il limite di 0,6 V/m – spiegano medici era riferito a una
misurazione calcolata su una media di 6 minuti, che è il tempo in cui avviene
la compensazione degli effetti termici dei campi elettromagnetici. Nel 2012
l’allora Governo Monti – hanno denunciato medici e associazioni nella
petizione-appello del febbraio 2015 al Governo, firmata anche da Livio
Giuliani, fisico e portavoce della Commissione internazionale per la sicurezza
dei campi elettromagnetici (Icems) – decise con il Decreto Sviluppo, e senza
alcuna valutazione di carattere sanitario, di innalzare il tempo di misurazione
dei campi a 24 ore, creando di fatto un artificio per aumentare i limiti di
legge: di notte le antenne hanno emissioni molto basse perché i dispositivi
mobili non sono in uso e tali valori compensano i limiti più elevati delle ore
diurne nel calcolo della media”.
Il CNR ha scoperto la necrosi (morte)
delle cellule esposte a fasci radar e a wi-fi commerciali in dipendenza della
durata della esposizione. I risultati della ricerca sono stati divulgati nel
convegno “ENVIRONMENT. Le Frontiere della Scienza nella Valutazione del Rischio
Chimico e Fisico” organizzato a Roma
dall’associazione Amica (Associazione per le Malattie da Intossicazione Cronica
e/o Ambientale (www.infoamica.it) in collaborazione con la Icems, in occasione
della Giornata Mondiale per l’Ambiente 5 Giugno 2012, presso la Biblioteca
della Camera dei Deputati Roma. Il convegno fece il punto sulle conoscenze
scientifiche sull’inquinamento chimico e dei campi elettromagnetici ricevendo
il Premio di Rappresentanza del Presidente della Repubblica.
“E’ noto che gli standard promossi
dall’ Ieee Institute of Electrical and Electronic Engineers del 1992 sono
obsoleti, perché si basano esclusivamente sugli effetti termici dei campi
elettromagnetici, ovvero sul riscaldamento prodotto, mentre è stato ampiamente
dimostrato che campi elettromagnetici deboli, non in grado di produrre alcun
riscaldamento – chiariscono scienziati e associazioni – producono numerosi
effetti biologici. Questo avviene perché la materia vivente funziona attraverso
scambi chimici e segnali elettromagnetici, che possono subire alterazioni in
presenza di campi elettromagnetici esterni anche debolissimi”.
Nella letteratura internazionale sugli
effetti dei CEM spicca il Bioinitiative report “A Rationale for
Biologically-based Public Exposure Standards for Electromagnetic Fields (ELF
and RF)” che documenta le ricerche, realizzate a partire dal 2006, sugli
effetti tossici delle radiazioni CEM (disfunzioni del sistema immunitario,
elettrosensitività, tumori celebrali, ecc).
In generale gli Stati ignorano o tardano ad applicare buone politiche di
prevenzione. L’Europa ha rivolto molta attenzione ai risultati della
Bioinitiative, in particolare i paesi del Nord Europa.
L’Agenzia internazionale per la
ricerca sul cancro ha classificato nel 2011 la radiofrequenza come possibile
cancerogeno per l’uomo in classe 2B – sottolineano – , smentendo che esistono solo effetti termici di tali
campi. Sono emerse in poco tempo nuove evidenze scientifiche del rischio cancerogeno:
uno studio epidemiologico svedese e uno studio francese, entrambi del 2014,
concludono che la radiofrequenza dovrebbe essere classificata come cancerogeno
certo per l’uomo in Classe 1 e che gli effetti dell’esposizione sono
cumulativi”.
Riceviamo
da Adriana Palleni del Comitato Cittadini Indipendenti una lettera aperta che
pubblichiamo volentieri, perché come dice Adriana, i diritti umani sono di
tutti i cittadini, la richiesta fatta al comune di Bologna potrebbe essere
rivolta a qualsiasi comune italiano.
Segnaliamo
questa importante relazione redatta dal fisico quantistico Prof. Dr.
Luigi Maximilian Caligiuri sull'elettrodotto Sorgente – Rizziconi per il comune
di Pace del Mela
Interessante
il paragrafo a pag. 10 sull'esposizione umana a campi e.m. non ionizzanti di
origine antropica : necessità di limitazione e protezione ( per la classe
politica di questo paese equivale all'applicazione del PRINCIPIO DI PRECAUZIONE
tanto caro nei discorsi soprattutto pre-elettorali ma tanto difficile e ostica da
applicare ).
Come sono
interessanti le conclusioni di pag. 107 dove si confrontano i valori di
esposizione con il limite di esposizione al
valore di attenzione ( B1=3 microtesla ) e al valore di tollerabilità per l’intensità di induzione magnetica
( B2=0.4 microtesla ), come interessanti sono le osservazioni che vengono fatte
a pag. 108
Clicca QUIper leggere il documento integrale pubblicato sul sito del COMUNE DI PACE DEL MELA (ME)
Insieme a Internet, ha rivoluzionato
le nostre vite. Parlo del telefono cellulare. Avevo appena compiuto vent’anni,
quando nel 1973 Martin Cooper fece la prima telefonata con un cellulare che
pesava 1,5 chilogrammi. Da allora, appunto, le nostre vite sono cambiate. E
oggi cellulare e internet si fondono addirittura in un unico strumento, senza
il quale ci sentiamo “nudi”.
Peccato però che non si dica che
l’utilizzo del cellulare possa anche avere effetti negativi. Non parlo qui dei
ragazzini che socializzano (si fa per dire) tutto il giorno solo tramite
whatsapp, che non è il mio campo, bensì degli effetti sulla salute.
Già, perché non tutti sanno che la
Corte di Cassazione – sezione Lavoro – con sentenza 17438 del 2012 abbia
respinto il ricorso con il quale l’Inail contestava il diritto alla rendita per
malattia professionale, con invalidità dell’80%, riconosciuto dalla Corte di appello
di Brescia a favore di un manager che per dodici anni, per cinque-sei ore al
giorno, aveva usato – per motivi di lavoro – il telefonino sviluppando una
grave patologia tumorale all’orecchio sinistro, dove appoggiava il cellulare.
Leggi QUIl’articolo completo di Fabio
Balocco ambientalista e avvocato su IL FATTO QUOTIDIANO
Video inchiesta sul tema dell'elettrosmog e sui
danni che provocherebbe alla salute umana, realizzata da:
Marco Puelli,
Claudia Mingardi,
Marcella Vezzoli
Francesco Berlucchi.
girato 2 anni fa circa
verrà trasmesso questa settimana sutele
ambiente [ canale 78 o 218 del digitale terrestre ] anche in
streaming sul sito della televisione nei seguenti giorni :
·LUNEDÌ 11/01/16 ALLE ORE 16.30
·MARTEDÌ 12/01/16 ALLE ORE 11.30
·GIOVEDÌ 14/01/16 ALLE ORE 22.30
·SABATO 16/01/16 ALLE ORE 02.00
QUI il trailer
Un invito a vederlo
Staff Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)
Livio Tola
ha vietato la connessione wireless negli istituti elementari e medie di
Borgofranco d'Ivrea per la "possibile pericolosità". "Se studi
più approfonditi assicureranno il contrario sarò il primo ad esserne felice e a
ripristinare la connessione"
Il Wi-Fi fa
male e va eliminato dalle scuole. Lo ha deciso Livio Tola, sindaco di
Borgofranco d’Ivrea, comune di 3.758 abitanti in provincia di Torino, che ha
vietato la connessione wireless negli istituti elementari e medie del paese.
Il primo
cittadino ha spiegato che la decisione, condivisa da tutta la maggioranza, è
stata presa a seguito di alcuni studi sulla “possibile pericolosità per la
salute pubblica delle onde elettromagnetiche generate con la connessione
attraverso il Wi-Fi”. “Non siamo contrari alla tecnologia” ha sottolineato il
sindaco, “la nostra è una scelta basata sul principio di precauzione“. Nel
dubbio quindi ha deciso di cablare le reti e cancellare i collegamenti senza
fili, seguendo l’esempio di alcune scuole francesi e tedesche, mantenendo
tuttavia la possibilità di connettersi ad Internet attraverso il cavo Lan, così
da non precludere l’attività didattica.
Una
decisione che comunque non è definitiva, ha puntualizzato Tola, presa “in
attesa di capire la reale pericolosità o meno”. E se “studi più approfonditi
assicureranno la non pericolosità” il sindaco ha promesso che sarà “il primo ad
esserne felice e a ripristinare la connessione”.
Gli scienziati
chiedonoprotezione dall'esposizione ai Campi Elettromagnetici non ionizzanti
L'appello internazionale
inizialmente firmato da 190 scienziati provenienti da 39 nazioni.
Questi scienziati hanno complessivamente pubblicato oltre 2.000 articoli
peer-reviewed sugli effetti biologici o sulla salute causati delle radiazioni
non ionizzanti, parte dello spettro FEM che comprende i campi a frequenza
estremamente bassa (ELF) utilizzati per il trasporto energia elettrica (
elettrodotti ), o la radiazione a radiofrequenza (RFR) utilizzati ad esempio per
comunicazioni wireless.
The International EMF Scientist Appeal was initially
signed by 190 scientists from 39 nations. These scientists have collectively
published over 2,000 peer-reviewed papers on the biological or health effects
of non-ionizing radiation, part of the EMF spectrum that includes Extremely Low
Frequency fields (ELF) used for electricity, or Radio Frequency radiation (RFR)
used for wireless communications.
In particolar modo si legge nel comunicato che "L’OMS viene a mancare all'adempimento del suo ruolo quale
preminente ente internazionale di salute pubblica.
I vari enti che fissano norme di sicurezza hanno fallito
nell’imporre linee guida sufficienti a proteggere il pubblico in generale, e i
bambini in modo particolare che sono più vulnerabili agli effetti degli EMF.
La Commissione Internazionale sulla Protezione dalle Radiazioni
Non-Ionizzanti (ICNIRP) ha stabilito nel 1998 le “Linee guida per limitare
l’esposizione ai campi elettromagnetici, magnetici, elettrici variabili nel
tempo (fino a 300 GHZ)”.Queste linee guida sono state accettate dall’OMS e da
molti paesi in tutto il mondo. L’OMS sta chiedendo a tutte le nazioni di
adottare le linee guida dell’ICNIRP per incoraggiare l’armonizzazione
internazionale degli standard. Nel 2009, l’ICNIRP ha rilasciato una
dichiarazione dicendo che stava riaffermando le proprie linee guida del 1998,
perché secondo la loro opinione, la letteratura scientifica pubblicata fino ad
allora “non aveva fornito prova di alcun effetto negativo al di sotto dei
limiti stabiliti e non si rendeva necessaria una revisione immediata della sua
guida per la limitazione dell'esposizione ai campi elettromagnetici ad alta
frequenza.
La nostra opinione è che, poiché
le linee guida ICNIRP non considerano l’esposizione a lungo termine e gli
effetti a bassa intensità, esse sono insufficienti a proteggere la salute
pubblica.
L’OMS ha adottato la classificazione dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca
sul Cancro (IARC) del campo elettromagnetico a frequenza estremamente bassa
(ELF EMF) nel 2002 e della radiazione a radiofrequenza (RFR) nel 2011.
Questa classificazione dichiara che l’EMF è un possibile
cancerogeno umano (Gruppo 2B).
Nonostante
entrambe le scoperte IARC, l’OMS continua a sostenere che non vi sono prove
sufficienti per giustificare l'abbassamento di tali limiti quantitativi di
esposizione.Poiché vi è polemica circa un fondamento logico per fissare norme
per evitare gli effetti negativi per la salute, si raccomanda che il Programma
Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) convochi e finanzi un comitato
multidisciplinare indipendente che esplori i pro e i contro di pratiche
alternative a quelle correnti che possano abbassare sostanzialmente
l’esposizione umana alle RF e ai campi ELF. Le decisioni di questo gruppo
dovrebbero essere prese in modo trasparente e imparziale. Nonostante sia
essenziale che l’industria venga coinvolta e cooperi in questo processo, non dovrebbe essere permesso all’industria
di influenzare il processo decisionale del gruppo o le conclusioni raggiunte. ............
Vi invitiamo a leggere il testo dell’appello (in italiano) cliccando QUI direttamente sul sito emfscientist.org .
Prosegue la collaborazione tra l’Avis (donatori di sangue) di
Pomezia/Ardea e Minerva Pelti (Prevezione e lotta ai tumori infantili)
nell’ambito del progetto congiunto “Stare in salute per donare salute”.
La conferenza del 28 ottobre prossimo, a cura
della dottoressa Francesca Romana Orlando, tratterà il tema dell’inquinamento
“invisibile”, i campi elettromagnetici generati da antenne, trasmettitori, elettro
condutture, telefoni cellulari, ripetitori, eccetera che spuntano come funghi a
ridosso di scuole e di quartieri affollati.
I campi elettromagnetici non si vedono, non fanno fumo né
cattivo odore ma potrebbero provocare danni all’organismo. Non possiamo fare a
meno della tecnologia ma conoscendone i rischi possiamo usarla meglio.
La conferenza pubblica “Effetti e potenziali danni
da elettrosmog” si terrà
Mercoledì
28 ottobre 2015 alle ore 17,00
presso il
liceo Blaise Pascal di Pomezia, via Pietro Nenni 48,
Relatrice: dott.ssa Francesca Romana Orlando, vicepresidente
A.M.I.C.A. (Associazione malattie da intossicazione cronica e/ambientale).
Introduzioni di:
Antonio Sgrò, presidente Avis POmezia/Ardea,
Francesco Pristerà, vicepresidente Minerva Pelti.
Per informazioni: 3347821775 (Avis) 3479716841
(Minerva Pelti).
Il sindaco Antonio Santacroce: “La commissione
acquisirà e valuterà dati scientifici, non chiacchiere o dicerie e non dovrà
puntare il dito contro nessuno”
Una commissione medico-scientifica che avrà il compito
di verificare il livello di inquinamento elettromagnetico nel territorio di
Volturino e gli eventuali effetti dannosi sulla popolazione. E’ quanto annunciato
dal sindaco della cittadina dei Monti Dauni, Antonio Santacroce, subito dopo la
presentazione avvenuta presso l’auditorium comunale.
Ne fanno parte il dott. Alfio Turco, Dottore in
Fisica, socio fondatore Polab S.r.l., il dottor Giuseppe Trincucci, specialista
di medicina interna, il dottor Carmine Lepore, medico di base di Volturino, il
dottor Leo Terzano, medico di base di Campobasso e componente della Giunta
nazionale dell'ISDE e la dott.ssa Arianna Pedone, psicologa e psicoterapeuta di
Lucera. Il primo cittadino fa sapere che nessuno dei componenti percepirà un
guadagno, ad eccezione del solo rimborso delle spese vive documentate.
Santacroce si rivolge ai cittadini: “La commissione
valuterà i fatti. Senza preconcetti e senza punti acquisiti. Ci sarà bisogno
della piena collaborazione della popolazione, che dovrà essere disponibile a
rispondere a domande sui propri comportamenti quotidiani e anche su questioni
delicate e molto personali. Penso che tutti dovrebbero collaborare, non solo
per se stessi ma per tutti. Gli esiti potrebbero avere addirittura
ripercussioni nazionali ed internazionali. Tutto avverrà nel pieno rispetto
della riservatezza di ognuno. La commissione acquisirà e valuterà dati
scientifici, non chiacchiere o dicerie e non dovrà puntare il dito contro
nessuno.
E aggiunge, sempre sul suo profilo Facebook:
“L'occasione sarà propizia per entrare nella scuola e nelle case anche per
spiegare ad adulti e bambini come ci si deve comportare per ridurre il rischio
di ammalarsi di cancro, nell'era più tecnologica che la razza umana abbia mai
vissuto”
Il sindaco di Volturino conclude: “Non voglio
polemizzare, ma non riesco a comprendere perché si sia dovuto attendere così
tanto tempo per costituire una commissione di questo genere e di tale livello.
Non riesco a comprendere perché non si sia riusciti sino ad oggi a verificare
almeno se il problema esiste. La soluzione ad esso, ove ci fosse, dev'essere
rimessa alle istituzioni tutte. A cominciare, ovviamente, dall'amministrazione
e dal sottoscritto. State pur certi che non mi fermerò davanti a niente.
Il Comune affida un
incarico da 40.000 euro per il nuovo piano di localizzazione
I dati sulle onde
prodotte dagli apparecchi saranno monitorati 24 ore su 24
EMPOLI. E’ in arrivo
un piano per la localizzazione delle antenne per la telefonia mobile. Il Comune
ha già affidato l’incarico ad un’azienda specializzata – la Polab di Cascina –
che nei prossimi mesi si occuperà di individuare le aree migliori per
installare gli impianti.
L’appalto da 40mila
euro prevede, oltre al piano per la telefonia, anche un monitoraggio dei
livelli di inquinamento elettromagnetico attraverso delle centraline e la
gestione dei dati attraverso un sito internet dedicato. L’obiettivo è quello di
aggiornare l’ultimo piano, che risale ormai al 2005, e razionalizzare il
sistema di trasmissione per la telefonia mobile. Un settore, questo, che negli
ultimi dieci anni ha subito un vero e proprio boom e che di conseguenza
necessita di una nuova programmazione.
La redazione del
piano vedrà la partecipazione anche dei gestori di telefonia, che potranno
avanzare le proprie richieste, nell’ottica di raggiungere la migliore copertura
con il minor impatto sull’ambiente e sulla salute dei cittadini. L’ultimo piano
individuava quattordici siti utili per l’installazione di antenne su tutto il
territorio comunale. ( leggiQUIl’articolo completo )
Giusto per capirci, in Italia
dire che l’attuale legge è cautelativa è una balla colossale, con l’attuale
legge, in barba al più elementare principio di precauzione, possono fare ciò
che vogliono e questa purtroppo è l’ennesima prova, i nostri più vivi
complimenti alle istituzioni.
L'impianto ha già avuto il «via
libera» dell'Arpa Il Comune deve gettare la spugna: «Scelta infelice ma con le
nuove norme è impossibile impedirlo»
L'antenna di telefonia cellulare a Chiari spunterà in pieno oratorio, come
previsto dall'accordo tra parrocchia e Wind firmato un paio d'anni fa e
divenuto esecutivo quest'anno, con buona pace di chi teme per la salute e
credeva di potersi appellare al principio di precauzione. Per quanto
discutibile sia la localizzazione, nel bel mezzo dell'area oratoriale,
l'antenna si farà. Lo aveva paventato il Consiglio comunale tempo fa come
rischio, e lo conferma ora - con palpabile disappunto - lo staff del sindaco Massimo
Vizzardi, con Federico Lorini che è un profondo conoscitore della normativa sul
tema.