I satelliti della NASA ed
ESA hanno rilevato livelli di biossido di azoto insolitamente bassi sopra la
Cina per le misure adottate contro il COVID-19.
Il deciso ed inaspettato calo di un gas inquinante e
altamente irritante, come il biossido di azoto (NO2) un gas secondario che si
forma per effetto delle emissioni è dovuta alla chiusura forzata delle attività
lavorative, dei trasporti e delle aggregazioni sociali, centrali energetiche e
complessi industriali così con lo stop forzato di molte attività economiche,
anche i livelli di inquinamento nella troposfera sono sensibilmente calati.
L'immagine in apertura mette a confronto la concentrazione di
NO2 in Cina dall'1 al 20 gennaio 2020 (a sinistra) al 10-25 febbraio 2020,
ossia prima e durante la quarantena.
E in Lombardia come va? La situazione ora, rispetto al mese scorso sembra essere mutata (anche se è ancora presto per dirlo) ma lo stop imposto dall'epidemia di Corona-virus “potrebbe aver contribuito” a invertire la rotta della concentrazione di polveri sottili e degli inquinanti nell'aria che, in poco meno di due mesi, avevano reso la Pianura Padana una zona rossa in quanto a inquinamento.
E in Lombardia come va? La situazione ora, rispetto al mese scorso sembra essere mutata (anche se è ancora presto per dirlo) ma lo stop imposto dall'epidemia di Corona-virus “potrebbe aver contribuito” a invertire la rotta della concentrazione di polveri sottili e degli inquinanti nell'aria che, in poco meno di due mesi, avevano reso la Pianura Padana una zona rossa in quanto a inquinamento.
Le disposizioni relative
al contenimento e alla gestione del contagio da Coronavirus emesse già da 15
giorni hanno coinvolto la Lombardia e in Veneto (regioni con la più elevata
concentrazione di impianti produttivi e di persone), sospendendo tutti i
servizi educativi e i viaggi di istruzione, chiudendo musei e cinema e
invitando la popolazione ad adottare norme virtuose per evitare la propagazione
dell’epidemia virulenta, e così sono state molte le realtà lavorative che, alla
luce dell’ordinanza, hanno adottato lo smart working e il telelavoro, limitando
di fatto gli spostamenti e l’uso di automobili e veicoli a motore rendendo
città sovraffollate come Milano a città a tratti quasi deserte.
Così consultando i dati forniti dall’Agenzia
Regionale per la Protezione dell’Ambiente, scopriamo che l’aria, a Milano è
effettivamente migliore ma alcuni valori tendono a rialzarsi e forse il
miglioramento avuto è dovuto per lo più ai forti venti e alle piogge avute in
coincidenza con l’arrivo del virus che allo stop della circolazione delle
persone, e questo tenderebbe a ridimensionare (e di molto) l’inquinamento
generato dai motori termici (gli unici ad essere stati fermati dal virus) e a
rivalutare l’inquinamento generato dal settore industriale e dai riscaldamenti
(vero problema mai affrontato).
Leggi anche gli articoli su: