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mercoledì 22 maggio 2019

GLIFOSATO: CONTINUANO LE CONDANNE PER IL “DISERBANTE CANCEROGENO”



La notizia è di marzo ma è sempre attuale, il colosso chimico e farmaceutico tedesco Bayer incassa una nuova sconfitta, la terza consecutiva negli Stati Uniti, deve risarcire una coppia che per più di 30 anni ha usato il prodotto Monsanto e a cui ad entrambi è stato diagnosticato il linfoma non Hodgkin ed è la terza condanna consecutiva per la società, aprendo di fatto un assurdo paradosso perché mentre negli Stati Uniti i tribunali impongono a Monsanto di pagare i danni, da noi li si finanzia e si spinge ad investire nel settore.


Servono provvedimenti immediati per eliminare il glifosato da qualsiasi programma, questo perché da una ricerca eseguita dell’Istituto Ramazzini pubblicata il 12 marzo 2019 (QUI per leggere il comunicato stampa e QUI per vedere la ricerca) l’esposizione ad erbicidi a base di glifosato (GBHs), incluso il Roundup, ha causato diversi effetti sullo sviluppo e il sistema riproduttivo in ratti, sia maschi sia femmine, esposti a dosi attualmente considerate sicure negli USA (1.75 mg/Kg/die).

Che sia l’inizio per definire una rigida legge contro i conflitti d’interessi, il vero cancro della nostra società, non solo italiana, ma soprattutto europea, la salute e l’ambiente non possono, in nessun caso, essere subalterni agli interessi economici di qualunque tipo.
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