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mercoledì 27 gennaio 2016

ELETTRODOTTO VILLANOVA-GISSI - ANCORA NOTIZIE DI IRREGOLARITÀ NEL SILENZIO DELLE ISTITUZIONI

L’incredibile e infinita storia dell’opera imposta in Abruzzo dalle mille incongruenze


ABRUZZO. Si allunga all’infinito l’elenco delle stranezze, incongruenze, irregolarità presunte e sviste legate alla mega opera dell’elettrodotto Villanova-Gissi. Così ieri l’Autorità dei Bacini ha dichiarato che finora sono stati esaminati 7 tralicci su quaranta con richiesta di spostamento di tre.
Lo ha confermato al Tg3 il Commissario dell’Autorità dei Bacini che spiega come siano stati controllati fino ad oggi solo 7 sostegni su 40, un controllo che sarebbe avvenuto solo sulla carta e non sul campo. L’ennesima stranezza è nel fatto che nonostante le denunce e gli allarmi degli ambientalisti l’opera è ormai ultimata ed il controllo che doveva essere preventivo non solo è tardivo ma addirittura postumo.
Antonio Di Pasquale, il perito che da mesi sta studiando le carte, ha sottoscritto decine di esposti alle procure d’Abruzzo ed ha condotto una personalissima indagine raccogliendo registrazioni di pubblici ufficiali deputati a controllare e valutare il progetto,   ha dichiarato che tutto questo è «incredibile» ed ha aggiunto che «l’opera è stata realizzata senza attendere il preventivo e propedeutico nulla osta da parte delle Autorità Pubbliche competenti preposte alla vigilanza ed al controllo della corretta osservanza delle prescrizioni impartite con il Decreto VIA n. 510 del 13 settembre 2011».
«In questo meandro di assurde ed acclarate omissioni», ha aggiunto, «Terna, dopo aver intimorito decine e decine di persone attraverso denunce milionarie e richieste di risarcimento danni, prosegue senza nessun apparente problema la costruzione dell’opera mentre tantissime persone attendono da diverso tempo ed a questo punto oserei dire necessario, l’intervento della Magistratura più volte chiamata ad intervenire».
Magistratura che settimana dopo settimana rimane in silenzio assumendo una pericolosa posizione di inerzia e “svogliatezza” verso le numerose notizie di reato che per legge dovrebbero imporre una verifica.
Eppure si è assistito in questi mesi all'apertura di fascicoli lampo e di indagini poco attente da parte di sguarnite squadre di investigatori, anche non esperti in materia, che si sono persi nella marea di carte, leggi ed autorizzazioni determinando l’inevitabile archiviazione dei fascicoli. Eppure gli esposti sono stati sempre  molto dettagliati e documentali ma l’idea ormai è che le istituzioni e la stessa magistratura dovrebbero smentire questo fastidioso sentore di timore reverenziale verso il gigante dell’energia e questa opera imposta dal governo centrale e dalla politica stessa.
E Di Pasquale ricorda che «i Dirigenti Ministeriali che avrebbero dovuto interrompere la costruzione dell’opera per oggettivo ed acclarato non rispetto dell’art. 3 dell’atto di autorizzazione che recita:  la presente autorizzazione è subordinata al rispetto delle prescrizioni contenute negli assensi, pareri e nulla osta allegati al presente decreto nonché delle determinazioni di cui ai resoconti verbali della Conferenza di Servizi allegati (…) tacciono e non rispondono, omettendo, con abuso d’ufficio, anche alle richieste di sospensione dei lavori inviate da diversi Enti Locali a fronte delle risultanze delle verifiche effettuate sui propri territori, primo fra tutti il Comune di Lanciano».
«In questo groviglio di omissioni, con la messa in onda da parte del TG Regionale dell’intervista fatta al Commissario dell’Autorità dei Bacini, Luciano Di Biase una cosa è più chiara», conclude Di Pasquale, «Terna attraverso numerosi atti di citazione e denuncia ha riportato una ricostruzione dei fatti del tutto inveritiera, fantasiosa, offerta al lettore in modo tale da far passare per vero ciò che è falso, il tutto in modo malizioso, denigratorio e diffamatorio».