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mercoledì 27 aprile 2016

L'ASSOCIAZIONE SOTTOCORNO PRESENTA IN COMUNE L'OPERA SU TELA COMMISSIONATA AD ASCANIO ARTISTA METROPOLITANO


Presentata ieri sera in Comune a Sesto San Giovanni, dopo l'incontro con i capi gruppo, l'opera che Ascanio, artista metropolitano visual artist ( http://www.danisascanio.com/ ), ha realizzato per noi, abbiamo raccontato la nostra storia e dato "carta bianca " all'artista nella creazione di tale opera.
A lui va il nostro ringraziamento, l'opera composta su una tela di 4 x 2 metri verrà esposta ogni volta che posizioneremo il gazebo incominciando con gli incontri programmati con i candidati sindaco dell'area metropolitana di Milano in programma a Maggio.

L'incontro di ieri con i capi gruppo si è reso necessario per per cercare di riprendere il dialogo sulla proposta di interramento dell'elettrodotto che attualmente si è fossilizzata solo sulla richiesta del comune di una indagine epidemiologica che rimane ferma da più di due anni.

Staff Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)

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Rassegna stampa : 








martedì 26 aprile 2016

IL COMUNE DI PASIAN DI PRATO (UDINE) CHIEDE LA DISMISSIONE DELLA VECCHIA LINEA ELETTRICA AEREA

L’annuncio del sindaco di Pasian di Prato: ne parleremo con Terna per le misure compensative dell’elettrodotto.
Il Comune chiede la dismissione della vecchia linea elettrica aerea e di sedersi al tavolo di contrattazione con Terna approfittando delle misure di compensazione previste dal procedimento amministrativo avviato per la realizzazione dell’elettrodotto Redipuglia-Udine ovest.
«L’elettrodotto che attraversa l’abitato s’inserisce male nel panorama urbano e conduce elettricità non lontano da una scuola elementare e dal centro Enaip – spiega il sindaco Andrea Pozzo –. Considerato che si tratta di un cimelio dell’era prebellica, siamo fermamente convinti sia giunta l’ora di metterlo a riposo. Con la delibera assunta, abbiamo voluto rappresentare la volontà di tanti cittadini scontenti dalla presenza di una linea elettrica che attraversa il centro studi e viaggia in prossimità delle abitazioni».

Leggi QUI l’articolo di Giulia Zanello




venerdì 22 aprile 2016

SESTO S.G. - SE UN CONSIGLIO COMUNALE NON SA ESERCITARE IL SUO RUOLO ISTITUZIONALE


Non possiamo che condividere pienamente l’articolo pubblicato su Nordmilano24 che riportiamo interamente, ricordiamo anche la nostra osservazione nel comunicato stampa pubblicato il 15 aprile , prima del referendum sulle trivelle, dove ricordavamo come sarebbe stato bello se il Comune Di Sesto San Giovanni avesse accolto la richiesta arrivata dalla società civile e formulata dal comitato referendario ( comitato di cui non facciamo parte ) costituitosi a Sesto nel 2014  che aveva proposto un referendum cittadino sul futuro dell’inceneritore in concomitanza con altri referendum o elezioni politiche.

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L’eterna disputa sulla partecipazione a Sesto San Giovanni continua a riservare sorprese e colpi di scena.
Il 21 aprile la Prefettura di Milano è tornata a scrivere al Comune di Sesto San Giovanni per chiedere notizie in merito al procedimento di aggiornamento dello Statuto Comunale. In più di 5 anni il consiglio comunale di Sesto San Giovanni non è stato ancora in grado di concludere il procedimento rendendo di fatto inapplicabili alcune delle cose contenute nello Statuto Comunale, prima fra tutte la regolamentazione di referendum comunali.
Questo il contenuto della lettera inviata dalla Prefettura e firmata dal Vice Prefetto: ”Si fa riferimento a precorsa corrispondenza relativa alla segnalazione fatta pervenire dal sig. Dario Rinco, cittadino di Sesto San Giovanni, in merito ai quesiti referendari presentati da due comitati di cittadini il 12 maggio 2014. Il Sig. Rinco ha fatto presente che sebbene sia stato aggiornato lo Statuto Comunale, manchi tuttora il regolamento della partecipazione popolare e che, pertanto, l’Amministrazione non sarebbe ancora in grado di esprimersi sull’ammissibilità dei suddetti referendum”.
Il consiglio comunale che tanto si batte su questioni spesso di forma più che di sostanza, in cinque anni non ha trovato il tempo di completare questo procedimento. Evidentemente a chi gestisce il parlamentino questa forma di espressione democratica piace poco e preferisce fare melina e attendere la fine della legislatura. Come ricorda il sestese Dario Rinco, che da anni si batte per ottenere i referendum comunali, il ritardo della risposta del Comune alla Prefettura è ormai di 23 mesi. Probabilmente certi signori non lavorano per il bene della città.


giovedì 21 aprile 2016

LEGAMBIENTE CHIEDE L’ABBATTIMENTO DELL’ELETTRODOTTO REDIPUGLIA-UDINE OVEST

L’elettrodotto Redipuglia-Udine ovest «va abbattuto». A chiederlo è Legambiente Fvg con il presidente onorario Giorgio Cavallo. «Il progetto di Terna è nato vecchio già 10 anni fa e ora è inutilizzabile», ha aggiunto Cavallo parlando dal quartier generale udinese degli ambientalisti.
Ma abbattere l’opera, completata all’80%, significa mandare in fumo «100 milioni di euro», secondo Legambiente la stima di quanto Terna ha speso fin qui.
La realizzazione dell’elettrodotto, i cui piloni svettano già nelle campagne friulane, è stata interrotta dal Consiglio di Stato che chiede integrazioni a Terna.
«Il nuovo studio d’impatto ambientale (Sia) proposto da Terna è un tentativo di arrivare al sostanziale condono dell’eseguito, recependo le raccomandazioni previste dalla precedente procedura di Via per finire al più presto e senza altri scossoni l’opera», sostiene Sandro Cargnelutti, presidente regionale di Legambiente. Sono passati 10 anni da quando l’elettrodotto è stato concepito.
«Intanto lo scenario è profondamente mutato – incalza Cristiano Gilardi, responsabile energia di Legambiente –. Il mercato europeo dell’energia si muove verso una liberalizzazione molto spinta, vincolata solo ad aspetti economici a fronte di un incremento per molti versi inaspettato anni fa delle fonti energetiche rinnovabili, fotovoltaico ed eolico».

Leggi QUI l’articolo completo di Michele Zanutto


lunedì 18 aprile 2016

NEL PARCO DELLA BERGAMELLA RITROVATI I RESTI DELL'ANTICO MULINO

Sesto San Giovanni (Milano), 17 aprile 2016 

I lavori per la realizzazione dell’area verde Bergamella hanno riportato alla luce i resti dell’antico Molino e di edifici annessi risalenti a prima del 1700
Sotto una montagna di materassi, sedie rotte, reti metalliche e un’altra mezza tonnellata di rifiuti abbandonati abusivamente, ecco la sorpresa: muri di mattoni e l’inconfondibile arco sopra una porta, che pare l’ingresso di una stanza semi-sotterrata. Pareti che hanno tutta l’aria di risalire a un’epoca tra il Settecento e l’Ottocento ma che, viste le origini del borgo di Cascina Gatti, potrebbero anche risalire a un periodo storico ben precedente. "Abbiamo fatto una segnalazione alla Sovrintendenza ai beni culturali, per decidere come procedere e capirne di più" ha detto Fabio Fabbri, dirigente del settore Ambiente. I lavori per la realizzazione del parco Bergamella, dunque, hanno riportato alla luce i resti dell’antico Molino o di edifici e locali di servizio annessi.


Leggi QUI l’articolo completo di Patrizia Longo

FONTE : IL GIORNO

venerdì 15 aprile 2016

REFERENDUM TRIVELLE : SI VOTA e noi VOTIAMO SI

Domenica 17 aprile dalle 7.00 alle 23.00 SI vota per il Referendum sulle trivelle , e mentre qualcuno afferma che sia un referendum  “BUFALA” ed invita a disertare le urne , la procura indaga proprio su quelle concessioni date in modo poco chiaro alle compagnie petrolifere in Basilicata ,

l'Associazione Sottocorno Invita tutti ad andare a votare e a votare
SI
Consigliamo di andare a votare presto, Perché  le  prime proiezioni  sul  quorum  vengono rese pubbliche alle 12.00  e  storicamente, questo dato condiziona l'affluenza complessiva ( una percentuale elevata può fare da traino per il resto dei votanti! )

Infine sarebbe stato bello se :

il Comune Di Sesto San Giovanni avesse accolto la richiesta arrivata dalla società civile e formulata dal comitato referendario costituitosi a Sesto nel 2014  che aveva proposto un referendum cittadino sul futuro dell’inceneritore in concomitanza con altri referendum o elezioni politiche , ma così non è stato , peccato.





martedì 12 aprile 2016

ELETTROSMOG? CONOSCILO E MISURALO. STANDARD E PRASSI NON CAUTELATIVI

Firenze – L’elettrosmog, livello di campi elettromagnetici (CEM) superiori al campo elettromagnetico naturale della Terra, è una realtà innegabile. I CEM si moltiplicano nell’etere e ci permettono di sfruttare tutti i vantaggi delle telecomunicazioni telefoniche e internet wi-fi. 
Ma esistono anche effetti nocivi nell’uso di telefoni cellulari e dispsitivi wi-fi sulla salute umana. Primo nemico, per la vicinanza al nostro corpo è il cellulare “da usare con molta cautela e per comunicazioni di emergenza, veloci”, raccomandano sia medici sia ricercatori del settore. Il paradosso stridente è aver cablato la Terra con la fibra per poi coprirla  di antenne e ripetitori wi-fi. I punti critici di una normativa non veramente al passo delle evidenze scientifiche, mediche e dell’esperienza diretta delle persone. Nel 2014 uno studio epidemiologico svedese ed uno studio francese concludono che la radiofrequenza è da classificare “cancerogeno certo per l’uomo in Classe 1 e che gli effetti dell’esposizione sono cumulativi”. Video sulle necrosi cellulari scoperte del CNR e sul“Bioinitiative report”
Come nel caso di sostanze (metalli pesanti, ecc.) divenute inquinanti (ossia eccedenti la concentrazione che c’è in natura) e quindi tossiche o dannose, per i campi elettromagnetici (CEM, Electro Magnetic Fields EMF) vale lo stesso perchè da tempo superano di gran lunga il campo elettromagnetico naturale della terra: campo magnetico 0.000002mG (or 0.0002 nT), campo elettrico 0.0001 Volt/m, radiofrequenza <0.00002 Volt/m. E’ importante, a maggior ragione in presenza di disturbi della salute segnalati dalla letteratura scientifica e medica per esposizione a CEM,  conoscere i livelli CEM a cui siamo esposti durante il giorno e la notte, e nell’ambiente di lavoro. Ed è semplice farlo. Perchè sono in vendita strumenti di semplice uso per misurarli.
Parliamo dei campi elettromagnetici “pulsati” a radiofrequenza e microonde che sono emessi da cellulari, tablet, smartphone, computer collegati in reti senza fili, antenne WiFi, WiMax, radar, ripetitori della radiofonia, della radiotelevisione e della telefonia mobile Dect, Gsm, Umts e Lte (4G)“.
L’Italia ha stabilito per le radiofrequenze il limte di 0,6 Volt per metro nei luoghi dove si soggiorna per più di 4 ore (Dpcm dell’8 luglio del 2003). Ma la normativa è da aggiornare agli studi per essere realmente cautelativa (principio di precauzione). Due i punti critici messi in evidenza da medici e ricercatori dle settore: il limite standard è fissato sui CEM generati da una fonte fissa, come un ripetitore wi-fi, ossia al livello CEM di fondo che esso genera e non ai livelli CEM che si generano quando viene attivata la connessione wi-fi dagli utenti poi esposti ad essa, e inolttre la normativa tiene conto solo degli effetti di natura termica sulla biologia umana.
Il Governo avrebbe il proposito di innalzare i limiti dei CEM attaverso disposizioni  sulla “Strategia per la banda ultralarga” e la “Crescita digitale”.
“Il limite di 0,6 V/m  – spiegano medici era riferito a una misurazione calcolata su una media di 6 minuti, che è il tempo in cui avviene la compensazione degli effetti termici dei campi elettromagnetici. Nel 2012 l’allora Governo Monti – hanno denunciato medici e associazioni nella petizione-appello del febbraio 2015 al Governo, firmata anche da Livio Giuliani, fisico e portavoce della Commissione internazionale per la sicurezza dei campi elettromagnetici (Icems) – decise con il Decreto Sviluppo, e senza alcuna valutazione di carattere sanitario, di innalzare il tempo di misurazione dei campi a 24 ore, creando di fatto un artificio per aumentare i limiti di legge: di notte le antenne hanno emissioni molto basse perché i dispositivi mobili non sono in uso e tali valori compensano i limiti più elevati delle ore diurne nel calcolo della media”.
Il CNR ha scoperto la necrosi (morte) delle cellule esposte a fasci radar e a wi-fi commerciali in dipendenza della durata della esposizione. I risultati della ricerca sono stati divulgati nel convegno “ENVIRONMENT. Le Frontiere della Scienza nella Valutazione del Rischio Chimico e Fisico”  organizzato a Roma dall’associazione Amica (Associazione per le Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale (www.infoamica.it) in collaborazione con la Icems, in occasione della Giornata Mondiale per l’Ambiente 5 Giugno 2012, presso la Biblioteca della Camera dei Deputati Roma. Il convegno fece il punto sulle conoscenze scientifiche sull’inquinamento chimico e dei campi elettromagnetici ricevendo il Premio di Rappresentanza del Presidente della Repubblica.
“E’ noto che gli standard promossi dall’ Ieee Institute of Electrical and Electronic Engineers del 1992 sono obsoleti, perché si basano esclusivamente sugli effetti termici dei campi elettromagnetici, ovvero sul riscaldamento prodotto, mentre è stato ampiamente dimostrato che campi elettromagnetici deboli, non in grado di produrre alcun riscaldamento – chiariscono scienziati e associazioni – producono numerosi effetti biologici. Questo avviene perché la materia vivente funziona attraverso scambi chimici e segnali elettromagnetici, che possono subire alterazioni in presenza di campi elettromagnetici esterni anche debolissimi”.
Nella letteratura internazionale sugli effetti dei CEM spicca il Bioinitiative report “A Rationale for Biologically-based Public Exposure Standards for Electromagnetic Fields (ELF and RF)” che documenta le ricerche, realizzate a partire dal 2006, sugli effetti tossici delle radiazioni CEM (disfunzioni del sistema immunitario, elettrosensitività, tumori celebrali, ecc).  In generale gli Stati ignorano o tardano ad applicare buone politiche di prevenzione. L’Europa ha rivolto molta attenzione ai risultati della Bioinitiative, in particolare i paesi del Nord Europa.


L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato nel 2011 la radiofrequenza come possibile cancerogeno per l’uomo in classe 2B – sottolineano – , smentendo  che esistono solo effetti termici di tali campi. Sono emerse in poco tempo nuove evidenze scientifiche del rischio cancerogeno: uno studio epidemiologico svedese e uno studio francese, entrambi del 2014, concludono che la radiofrequenza dovrebbe essere classificata come cancerogeno certo per l’uomo in Classe 1 e che gli effetti dell’esposizione sono cumulativi”.

( leggi QUI l'articolo completo )

FONTE : STAMPTOSCANA.IT 

sabato 9 aprile 2016

VARESE - INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO DA ALTE E BASSE FREQUENZE:UNA REALE EMERGENZA SANITARIA

Organizzato da ATS Insubria il giorno  09 aprile  2016  - Collegio  DE FILIPPI - via Brambilla,15- Varese dalle 8.30 alle 13.30

RELATORI :
  • Prof. Angelo Gino Levis - Biologo  -  Docente ed esperto internazionale  di danni organici  da inquinamento elettromagnetico
  • Dott.ssa  Laura Masiero - Presidente A.P.P.L.E.  Associazione Per la Prevenzione e la Lotta all’Elettrosmog
  • Dott. Paolo Orio  -   Vice Presidente della Associazione Italiana Elettrosensibili


venerdì 8 aprile 2016

BICICLETTATA A SESTO SABATO 9 APRILE PER DIRE SI AL REFERENDUM DELLE TRIVELLE


Sabato 9 aprile è in programma una "Sbiciclettata" per Sesto a sostegno del SI al referendum del 17 APRILE;


Sarà l'occasione di distribuire qualche volantino e sensibilizzare sul tema del referendum sulle trivelle perché purtroppo non si è debitamente informati.


Il ritrovo è per SABATO 9 APRILE alle ore 15.00 in Piazza Petazzi a Sesto San Giovanni 



sabato 2 aprile 2016

VASCA DI LAMINAZIONE NEL PARCO NORD: 2000 FIRME PER DIRE NO

L’Associazione Sottocorno esprime la solidarietà al movimento contro le vasche di laminazione ,per dire no alla distruzione di un bosco e si alla salvaguardia della salute pubblica, non riteniamo plausibile la mancanza di una soluzione alternativa.

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Martedì 5 aprile si aprirà la Conferenza dei servizi per decidere il futuro del Parco Nord Milano e nello specifico per decidere se all’interno del polmone verde del Nordmilano sarà realizzata la vasca di laminazione del fiume Seveso.


“Il destino dei residenti delle vie Papa Giovanni, Lillo del Duca, Bologna (Bresso) e degli alunni della Scuola materna di via Campestre (tutti a qualche decina di metri dall’area dove si vorrebbe realizzare la vasca) e degli alunni della Scuola elementare di via Bologna e dei residenti di Bruzzano e di via Ornato (a qualche centinaio di metri) si deciderà in Regione tra pochi giorni. Intanto sono state raggiunte quasi 2000 firme (in neanche due mesi) contro la vasca nel Parco Nord. Le firme vengono non solo da Bresso, ma da molti comuni dell’hinterland milanese e da diversi quartieri di Milano”, annunciano i comitati civici che hanno lanciato la raccolta firme e che si stanno battendo contro la realizzazione della vasca nel parco.
“Se 4 ettari di Parco Nord verranno distrutti per impermeabilizzare il terreno con la costruzione di un’enorme vasca profonda 10 metri della capienza di 250.000 metri cubi di acque inquinatissime e mischiate ai reflui fognari e se il quartiere Papa Giovanni di Bresso e i dintorni dovranno respirare pericolose esalazioni di sostanze altamente volatili che si raccoglieranno nella vasca per diversi giorni dopo ogni ondata di piena del Seveso, lo stabilirà la Commissione per la Valutazione di impatto ambientale. I quasi 2000 cittadini firmatari sperano che le numerose obiezioni da loro espresse nelle Osservazioni al progetto definitivo, inoltrate alla Regione, possano persuadere i membri della Commissione che questa struttura comporterebbe un grave scempio ambientale, oltre a un grave rischio per la salute”


FONTE : NORDMILANO.IT