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sabato 3 settembre 2022

IL NUOVO STADIO A SESTO ???????? - AD OGGI NESSUNA RISPOSTA

Come anticipato nel post del 5 luglio (QUI) con protocollo N. 0069433/2022 abbiamo inoltrato una richiesto di accesso agli atti per aver copia della documentazione (anche in forma preliminare) relativa al PROGETTO DEL NUOVO STADIO A SESTO S.G.

AD OGGI, A DISTANZA DI ORMAI DUE MESI, NESSUNA RISPOSTA E NESSUN DOCUMENTO IN MERITO E' STATO INVIATO.

Come abbiamo sempre affermato, NON siamo contrari a priori, certo che, per chi come noi affronta problemi ambientali e urbanistici questa vicenda da come è stata raccontata in campagna elettorale sembra più una  barzelletta che un progetto reale, per questo ora che è finita la buriana legata all'elezione del sindaco è doveroso verificare la reale consistenza di un progetto dall'impatto che al momento riteniamo devastante per una città come Sesto San Giovanni.

Rimaniamo in attesa e se necessario richiederemo di nuovo la documentazione (che, a percezione NOSTRA, sembrerebbe non esistere).

giovedì 11 agosto 2022

IL PARCO DELLA BERGAMELLA NON E' PIU' UN PARCO MA UN CAMPO BRUCIATO SENZA ALBERI ATTRAVERSATA DA UNA COLATA DI ASFALTO

Premessa, quando si governa e si realizza un progetto si è sempre esposti a critiche generate da punti di vista differenti, ma quando si governa e si nasconde un progetto del genere le critiche te le vai a cercare.........

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planimetria del progetto richiesta con accesso agli atti Prot.Gen.73135/2022 del 13/07/2022

Il parco (che ricordiamo non essere un giardino) fino a qualche anno fa era, da un punto di vista ecologico ed ambientale, un oasi proprio perché dimenticata dal politico di turno, la natura si era ripresa gli spazi tolti (ne abbiamo parlato bene nel post del 15 marzo 2021), alberi, rovi, animali selvatici, uccelli ed insetti di ogni tipo (in particolar modo le farfalle veri e propri ricettori di un ecosistema tornato sano) si potevano trovare con facilità intorno o sugli alberi da frutto in fiore o sulla frutta che generavano oppure nascosti nella selva di erba che cresceva a dismisura ma che rimaneva verde anche in periodi di siccità e in questo modo termoregolava la temperatura dell'area.

Da quando il comune ha incominciato, per così dire, a "gestirlo" per renderlo fruibile (così ci è stata raccontata) è incominciata la devastazione, con l'abbattimento di decine di alberi sani ed ora con una colata di asfalto, più simile ad una statale che ad pista ciclabile.

Nessun piano per la sicurezza né per una riforestazione e tutela ambientale, nessuna analisi o confronto su ciò che si è salvato (dalle precedenti azioni sconsiderate), continuando a rilevare da oltre cinque anni azioni unilaterali che di fatto stanno devastando il PARCO RURALE DELLA BERGAMELLA, 



che abbiamo scoperto oggi (dalla pagina fb dell'assessore) essere stato trasformato in parco urbano tre mesi fa senza specificare secondo quale criterio.

Ora considerando che manca totalmente la comunicazione, non c'è stato nessun confronto né in sede istituzionale (consulta dell'ambiente) né direttamente con le associazioni del territorio, nonostante abbiamo richiesto a più riprese informazioni e progetti relativi a questo progetto, constatiamo una deriva autoritaria, evidentemente frutto di un ego profondo che in realtà dimostra di disprezzare ogni confronto fino ad ora richiesto, perché evidentemente l'obbiettivo NON è costruire, ripristinare o salvaguardare un ecosistema, nel rispetto di progetti ambientali condivisi, ma far vedere che rappresentano la politica "del fare".

Ed è così che un giorno ci siamo alzati con il suono delle motoseghe che procedevano con abbattimenti indiscriminati, e un anno dopo ci siamo alzati trovandoci una colata di asfalto che definisce una ciclabile con una carreggiata variabile dai 4 ai 5 metri asfaltata che costeggia, per un tratto, una ciclabile esistente (ma di Milano .....) impermeabilizzando una vasta area del parco (che forse non ne aveva bisogno), distruggendo di fatto le aree umide che erano abitat di specie che avevano resistito a discariche e orti abusivi, 

prima 
ora
il tutto sotto il sole rendendola di fatto poco fruibile nelle ore più calde.

Non siamo contrari per partito preso, le ciclabili asfaltate in Europa, come a New York esistono, ma non sono frutto dell'ego smisurato del politico ma frutto di una progettazione ambientale condivisa, che le vede inglobate in veri e propri boschi o foreste urbane.


Qui non vediamo nessuna progettazione, nessun confronto né condivisione, solo devastazione e azioni random senza capo ne coda (se fino allo scorso anno si parlava di una ciclabile in terra battuta con una carreggiata da 3 metri che si snodava nel parco e si connetteva alla terrazza  
progetto valido fino a qualche mese fa e sempre proposto agli incontri 

ora abbiamo una carreggiata variabile da 4 a 5 metri che di fatto passa esterna al parco senza nessun progetto collegato di riforestazione degno di una filosofia ambientale del nuovo millennio

progetto attuale richiesto con richiesta di accesso agli atti a luglio 2022

area di connessione prevista in via Manin

carreggiata larga 4 metri asfaltata


carreggiata larga 5 metri asfaltata

Abbiamo una nuova isola di calore la dove non c'era, il cui utilizzo sarà limitato alle  passeggiate domenicali, aumentando anche l'inquinamento luminoso, sempre a discapito della fauna che qui soggiorna e che invece avrebbe necessitato di più rispetto (anche in questo caso cose dette e ridette fino alla nausea).


connessione prevista tra la strada proveniente da via Adriano dal comune di Milano (in terra battuta) e la la ciclopedonale di Sesto asfaltata

Per chi corre a difendere tale operato accusandoci di lamentarci sempre, diciamo in anticipo che NOI nel tempo le proposte le abbiamo sempre fatte, in maniera molto trasparente, segnalando criticità e facendo proposte concrete perché abbiamo da sempre cercato di far comprendere (indipendentemente da chi governa) che opere di questo genere devono essere rispettose dell'ambiente specie se in un'area rurale, ciò che è stato fatto non ha senso, probabilmente non ci siamo riusciti non per colpa nostra ma perché sempre trattati con sufficienza e liquidati con una virtuale pacca sulla spalla.

A questo punto ci adopereremo (magari con raccolte firme o nelle sedi istituzionali) chiedendo che il parco venga tolto dalla gestione comunale e venga inserito insieme all'area del parco Media Valle del Lambro e al parco nord (riprendendo la proposta del sindaco di Milano di qualche anno fa) in un parco regionale tutelato altrimenti di questo passo si trasformerà di volta in volta in un giardino attrezzato per soddisfare le esigenze dell'elettorato di turno ....... 

Rimaniamo in attesa di incontrare a settembre l'assessore di competenza (l'ennesima volta negli ultimi 10 anni) per comprendere se si riesce ad evitare o minimizzare l'ennesima colata di cemento prevista per la terrazza Bergamina (ex Bottoni) ed in che modo si voglia procedere con la prossima consulta dell'ambiente, perché così NON va' bene, il rispetto, la condivisione e la programmazione (ad oggi mancati sul parco della Bergamella) sono valori fondamentali se si vuole proseguire in maniera costruttiva.


Il consiglio Direttivo dell'Associazione Sottocorno 



martedì 9 agosto 2022

ASSOCIAZIONE SOTTOCORNO E COMITATO CASCINA GATTI INCONTRANO SERRAVALLE AUTOSTRADE

Mercoledì 27 luglio una delegazione formata da un rappresentante dell'Associazione Sottocorno e uno del Comitato di Cascina Gatti hanno incontrato la Direzione Tecnica di Serravalle Autostrade, presso i loro uffici ad Assago per avere delucidazioni in merito ai due punti che abbiamo sempre sottoposto all'amministrazione senza avere mai risposte dettagliate, ovvero:

- La riapertura dell’entrata della Tangenziale EST in via Di Vittorio a Cascina Gatti,

- La presenza di un "cassone" che abbiamo denunciato essere posizionato alla base dei piloni.

"La riapertura dello svincolo" 

Sulla chiusura della tangenziale, giunta ormai ad avere un ritardo di quasi 1 anno, ci è stato presentato il progetto di rinforzo del sottopasso di via Idro (che asseriscono non essere a rischio di crollo o cedimento), divenuto urgente adeguare poiché dopo il crollo del ponte MORANDI a Genova sono cambiate le normative, per cui hanno dovuto eseguire l'adeguamento tecnico di rinforzo, opera che è da considerarsi provvisoria, ma propedeutica perché consentirà di modificare il flusso di traffico consentendo il rifacimento completo del sottopasso, in modo questo modo viene reso idoneo ai flussi di transito e del relativo carico a cui viene sottoposto giornalmente, flussi che non sono quelli previsti in fase di progetto decenni fa quando venne costruito.


Sui ritardi accumulati ci hanno informato che sono diverse le cause, dalla gestione dei bandi pubblici (regolati da tempistiche e formalità obbligatori per legge e non dipendenti da Serravalle) al  reperimento dei materiali (circa 3,5 tonnellate di acciaio, fibre di carbonio e altro...) ed al loro aumento dei prezzi rilevata dall'apertura del cantiere ad oggi.

Durante l'incontro hanno comunque confermato che il problema sui materiali è stato risolto, sbilanciandosi a confermare che i lavori procedono e continueranno durante tutto il mese di agosto, impegnandosi a mantenere l'obiettivo di riuscire ad aprire lo svincolo prima del 15 settembre 2022, in concomitanza con la riapertura delle scuole, che storicamente determinano flussi di traffico consistenti.

Sono consci che questa situazione abbia comportato forti disagi, ma la chiusura dello svincolo è stata l'unica maniera per ridurre il flusso dei mezzi e il relativo carico nella zona di cantiere, permettendo così i lavori di messa in sicurezza.

"Il cassone"

Da oltre un anno avevamo chiesto spiegazione (senza mai ricevere risposta dall'assessore di competenza !!!!!!), durante l'incontro sono state presentate delle foto eseguite da distanza ravvicinata (cosa a noi impossibile da fare essendo un area tra sedi autostradale non accessibile) che identificano il manufatto più come una paratia di contenimento posizionata durante la costruzione dei cassoni e poi mai rimossa.


Ci viene confermato che durante la cantierizzazione per il rinforzo del sottopasso di via Idro verrà rimossa impegnandosi a confermare tale ipotesi ed informandoci se troveranno anomalie.

A nostra esplicita richiesta di fare una valutazione dello stesso terreno (con carotaggio) hanno gentilmente rifiutato, non essendoci dei presupposti ingegneristici o di indagini ambientali sull’area interessata.

Questa la sintesi di circa un ora e mezza di incontro presso i loro uffici ad Assago che ha visto anche un dialogo più ampio su altri temi correlati a questi, a Serravalle va il nostro ringraziamento per il tempo dedicato, le spiegazioni fornite e la documentazione tecnica presentata.

Sicuramente abbiamo sbagliato a chiedere risposte all'assessorato di competenza, Non sarebbe cambiato molto, ma se avessimo chiesto subito a Serravalle avremmo avuto informazioni precise e probabilmente in tempi più consoni in modo da comprendere ed informare i motivi di questo lungo blocco viabilistico.

venerdì 8 luglio 2022

L'AREA METROPOLITANA DI MILANO VA LETTERALMENTE A FUOCO CAUSA IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

E' impressionante l'immagine eseguita dall'Agenzia Spaziale  Europea fatta su Milano con una strumentazione speciale che riesce a rilevare il calore emesso dall'area urbana.

La foto drammaticamente ci racconta quello che di fatto viviamo tutti i giorni, con temperature che vanno dai 41 ai 48°C (a seconda del colore) non racconta qualcosa di nuovo, bensì ci sbatte in faccia la realtà con una semplicità allarmante, e mette in chiaro che le politiche urbanistiche portate avanti negli ultimi decenni (per compiacere lo speculatore di turno a volte amico del politico locale) con tanto di placet di architetti e urbanisti intenti a spiegare come era retrogrado chi chiedeva verde, parchi e giardini e non comprendeva come era importante fare piazze, strade e case di cemento.

La cosa non sarebbe drammatica, se la classe politica riuscisse a comprendere gli errori fatti nel passato ed incominciassimo a modificare questo modo di intendere la città.

E invece NO, tra fasti di autoelogio abbiamo assistito all'inaugurazione di UNIONE 0 il nuovo quartiere che sorgerà sulle aree FALK e che ripercorre proprio questa logica, certo con qualche albero (che spunta da piazze e strade di cemento) 


Vantandosi (questo abbiamo sentito) che questo progetto possa divenire un modello europeo senza considerare che in Europa (in special modo quella del nord) si ragiona in modo differente e che una colata di cemento di questo genere difficilmente potrebbe esserci.

UN ESEMPIO ??

Il vecchio aeroporto di Berlino (il Tempelhofer dove è nata la compagnia aerea Lufthansa) voluto dai nazisti nel 1923 ed utilizzato dagli alleati durante la guerra fredda, chiuso nel 2008, un'area di tre (3) ettari in pieno centro a Berlino, nel 2014 con un referendum cittadino (COSA TOTALMENTE SCONOSCIUTA AI POLITICI NOSTRANI) i berlinesi in una domenica storica (25/05/2014) per la capitale tedesca, con il 64,3% dei votanti al referendum hanno deciso di vietare lo sviluppo immobiliare dell’ex aeroporto, rovinando i piani dell’amministrazione della città e dei relativi speculatori.



E invece qui a Sesto ...... un'altra speculazione edilizia con volumetrie enormi, e con un parco annesso (che ancora non è chiaro cosa l'amministrazione intende per parco) che nel tempo è passato da una superficie di cinque ettari del primo progetto a 2,94 ettari, ma attenzione perché manca ancora di capire se ci sarà lo stadio .......... (si perché la superficie del parco potrebbe anche diminuire).




mercoledì 6 luglio 2022

IL NUOVO STADIO DI MILAN E INTER A SESTO - UN BLUF O UN PROGETTO REALE ??

In relazione al progetto dello stadio a Sesto San Giovanni (che sembrerebbe ora destinato alla sola società AC Milan) fatto divenire argomento principale in questa campagna elettorale, chiediamo spiegazioni per comprendere se sono idee "da bar" buttate lì per cercare consensi, incominciando a preparare la cittadinanza giorno dopo giorno alla costruzione di una struttura di questo genere, facendogliela accettare o se realmente c’è un progetto reale in merito.

NON siamo contrari a priori, certo che, per chi come noi affronta problemi ambientali e urbanistici questa vicenda da come è stata raccontata in campagna elettorale sembra più una  barzelletta che un progetto reale, per questo ora che è finita la buriana è doveroso verificare la reale consistenza di un progetto dall'impatto che al momento riteniamo devastante per una città come Sesto San Giovanni.

Ricordiamo che alcuni anni fa si parlava di un progetto (in area urbana a Milano) con una capienza per circa 35000 persone, successivamente ridimensionato per 50.000/55.000 persone in alcune aree dell’hinterland milanese ed ora fortemente pubblicizzato a Sesto San Giovanni con una capienza, che a detta della nuova proprietà del Milan, NON dovrebbe essere inferiore alle 70.000 persone.

  1. Progetto, identificazione dello stadio su planimetria cittadina, dimensioni e numero di parcheggi previsti, dimensionamento del complesso, identificazione vie di fuga e di accesso alla nuova struttura
  2. Valutazione di impatto da un punto di vista commerciale sulla città
  3. Valutazione sull'ordine pubblico (sia in fase di afflusso che di deflusso)
  4. Valutazione reale dei nuovi posti di lavoro generati
  5. Valutazione di impatto ambientale
  6. Valutazione di impatto sanitario
  7. Valutazione sull’impatto acustico
  8. Valutazione sui flussi di traffico generati dagli eventi sportivi organizzati
  9. Valutazione sui flussi di traffico generati normalmente dalla struttura commerciale annessa
  10. Valutazione delle criticità che rappresentano gli eventi ospitati nella nuova struttura sulla sosta in città (e non solo per i residenti)
  11. Valutazione impatto della struttura in concomitanza con gli eventi presenti nelle vicinanze, come ad esempio il Brianteo a Monza e il Breda a Sesto
  12. Valutazione sul trasporto pubblico per accedere alla struttura
  13. Valutazione sulla viabilità cittadina per accedere alla struttura
  14. Valutazione modifica sede tangenziale per accesso alla nuova struttura (anche da un da un punto di vista ambientale che sanitario)
  15. Valutazione sulla viabilità presente sulle tangenziali per accedere alla struttura in concomitanza con il traffico di punta
  16. Valutazione sugli oneri di compensazione per la città. 
  17. Valutazione interventi comunali per la garanzia dell’ordine pubblico 
Solo dopo aver ricevuto, almeno una parte della documentazione richiesta ed aver instaurato dei tavoli di confronto con l'amministrazione (nella speranza siano pubblici) saremmo in grado di avere un quadro reale sull'ipotesi di un nuovo impianto.

Considerando che, ad oggi Sesto vanta una popolazione residente di poco più di 82000 unità con una urbanizzazione irregolare ed elevata proprio nelle vicinanze dell’area identificata, con un progetto esecutivo (UNIONE 0 presentato ufficialmente il 29 giugno 2022) di nuova urbanizzazione proprio su quelle aree (che dovrebbe aumentare l’attuale popolazione di circa 20.000 unità) oltre ad avere già in fase avanzata la costruzione dell’area della città della salute che una volta finita dovrebbe prevedere un afflusso di 15.000/20,000 persone al giorno (tra pazienti e personale impiegato), e visto che tale argomento è diventato centrale nella campagna politica delle amministrative che si sono appena concluse, temiamo che si stiano perdendo i punti chiave dei problemi di questa città e non vorremmo che la scelta fosse affrontata con superficialità favorita e incitata più dal tifo di squadra (legittimo per carità) che non dai problemi cronici che questa città si porta dietro da decenni, rischiando di generarne altri ben più complessi da risolvere.

Quindi per comprendere e valutare un progetto di tale portata non basta un plastico (o un rendering) dove viene raffigurata una struttura in stile "Colosseo Romano", ma abbiamo chiesto (con una domanda di accesso agli atti) tutti i documenti sopra elencati se esistenti.

martedì 5 luglio 2022

SITUAZIONE CHIUSURA SVINCOLO A SESTO SAN GIOVANNI SUD – VIA DI VITTORIO SU A51

Ci siamo ....... abbiamo rallentato giusto per non far parlare gli stolti (di una o dell'altra fazione) durante la campagna elettorale, ora che c'è un Sindaco e una Giunta riprendiamo da dove avevamo interrotto.
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E' singolare che dopo aver inviato una lettera in data 14 giugno 2022 a Serravalle arrivasse dopo 15 giorni un (presunto) chiarimento tramite un comunicato su un giornale molto vicino alla giunta attuale.
Avevano chiesto spiegazioni, come Comitato Cascina Gatti e Associazione  Sottocorno in rappresentanza di cittadini residenti a Cascina Gatti, presentando un reclamo e il dissenso essendo giunti al limite della sopportazione, in relazione alla chiusura al traffico disposta da MILANO SERRAVALLE–MILANO TANGENZIALI, con Ordinanza 206_2021, (a partire dal giorno 3.8.2021),  del ramo di svincolo in entrata da via Di Vittorio, evento che, come da indicazione di Serravalle, avrebbe dovuto concludersi entro il 17.9.2021 mentre è tutt’ora chiuso a quasi un anno di distanza, senza aver ricevuto da parte di Serravalle né tanto meno da parte dell’amministrazione Locale giustificazioni in merito, rapporti di cantiere o cronoprogrammi provvisori o definitivi.
Abbiamo chiesto inoltre anche delucidazioni sulla natura del manufatto (posto sotto ai piedi dei piloni che sostengono la A52) per il quale negli ultimi due (2) anni non sono mai state fornite indicazioni di alcun genere alla cittadinanza da nessun ente istituzionale.

Chiediamo quindi, di renderci edotti circa tutti quei problemi che sono stati citati e che continuano ad essere ancora attivi, tanto da creare un disservizio enorme per la circolazione e per i residenti del quartiere di Cascina Gatti dovute alle conseguenti deviazioni dei flussi di traffico, che si scaricano fatalmente sul nostro territorio.
Nello specifico abbiamo chiesto (e richiederemo) a Serravalle:
  • Una data di fine lavori attendibile.
  • Un Crono-programma aggiornato da oggi alla fine dei lavori.
  • Una relazione tecnica che dia una spiegazione reale a tale ritardo.
Ovviamente NULLA di quanto richiesto oggi è stato inviato (altrimenti lo avremmo pubblicato molto volentieri), troviamo invece la risposta di Milano Serravalle (pubblicata dal IL FARO di Sesto San Giovanni che ringraziamo il cui testo riportiamo qui sotto non riuscendo a fare il link al post della pagina FB), offensiva per chi (come noi residenti) deve nel 2022 far fronte a un disservizio del genere a fronte di quello che si sta dimostrando una palese incapacità organizzativa e comunicativa.

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SVINCOLO TANGENZIALE EST , DA VIA DI VITTORIO, CHIUSO FINO AD OTTOBRE, PER MANCANZA DI FERRO DI RINFORZO
Come in tutti i settori, anche quello dell'edilizia sta subendo tutti i disagi dovuti alla pandemia, nel reperire materie prime. Così anche per gli interminabili lavori che stanno creando non pochi disagi ai sestesi, ora si somma anche la mancanza di ferro per completare le opere di rinforzo che interessano lo svincolo di via Di Vittorio, chiuso ormai da oltre un anno, spostando ulteriormente ad ottobre la previsione di fine lavori. Ad annunciarlo in una nota è la società Milano Serravalle, che scusandosi per i disagi, ha motivato l'ulteriore ritardo per problemi non imputabili alla società, bensì al periodo storico difficile.
Ci auguriamo di riavere quanto prima, l' accesso allo svincolo.

 

giovedì 24 marzo 2022

TERRAZZA BERGAMINA - IL DEGRADO CONTINUA

Per l'ennesima volta, siamo qui a denunciare sempre le stesse cose.
Divelti i miseri paletti con catena si riapre la discarica abusiva senza che nessuno faccia qualcosa.




In realtà sarebbe bastato poco per evitare tutto questo, magari posizionare qualche telecamera e spostare i due new Jersey in cemento al posto della catena ma a quanto pare a Sesto San Giovanni è sempre tutto difficile (tranne i selfie ........)

Aspettiamo sempre la bonifica nel cantiere ormai aperto da più di un anno, e la creazione di quel parco che il politico di turno, auto elogiandosi, si accredita in maniera impropria.

Noi aspettiamo e come sempre ci troviamo una discarica grazie agli IDIOTI di turno che scaricano di notte nel segno di quella inciviltà che tanto sta dilagando in questa società del terzo millennio.

domenica 20 marzo 2022

ONLINE LA RELAZIONE ISDE AGGIORNATA SU IMPATTO DEL TRASPORTO AEREO SU CLIMA, AMBIENTE E SALUTE - E L'AEROPORTO DI LINATE CHE IMPATTO HA SUL NORD MILANO?????

Il 18 luglio 2019 avevamo scritto al sindaco del comune di Milano, poiché è anche sindaco dell'area Metropolitana, per richiedere una rilevazione della qualità dell’aria in concomitanza della chiusura dell’aeroporto di Linate per il suo rifacimento.

Qui sotto il testo della missiva:


"Nel parlare di emissioni CO2, di particolato PM 2,5 e PM 10 si tende a pensare immediatamente alle automobili o alle ciminiere delle industrie presenti nell’hinterland di Milano, ed effettivamente queste ultime due coprono una buona parte delle cause determinanti del problema dell’effetto serra ma non sono le sole.

Tra le fonti antropiche di emissioni di gas serra troviamo anche i voli aerei e gli utilizzi delle vecchie caldaie per riscaldamento. Finora l’attenzione dei governi (locali e nazionali) sul settore aereo è stata praticamente NULLO o volutamente assente considerandolo un effetto marginale nonostante siano già stati rilevati rilevanti variazioni di emissioni durante la chiusura dello spazio aereo in Europa dovuto all’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajökull nel 2010.

Negli anni passati il settore del trasporto aereo civile è stato spesso esonerato dal rispetto degli impegni internazionali sul clima e avvantaggiato fiscalmente anche dall'assenza di accise sul carburante utilizzato dagli aeromobili (kerosene) oggi sappiamo invece che, come per gli autoveicoli, anche per gli aeromobili esistono motorizzazioni “ecologiche”, ovvero che producano emissioni ridotte.

Su questa breve sintesi e sul fatto che l’aeroporto di Milano Linate chiude dal 27 luglio per una ristrutturazione, chiediamo che vengano eseguiti, durante i tre mesi di fermo, delle rilevazioni sulla qualità dell’aria in prossimità dell’aeroporto e nei comuni interessati dai corridoi di decollo (Sesto San Giovanni) e atterraggio in modo da poter aver dei dati oggettivi e poter valutare eventuali azioni.

Sia chiaro che NON siamo qui a chiederne la chiusura, ma un'analisi (PRIVA DI CONFLITTI D'INTERESSE) che tenda a minimizzare l’inquinamento prodotto migliorando la qualità dell’aria magari limitando l’uso dell’aeroporto ai solo mezzi “ecologici” (un po’ come avviene per l’area C o B a Milano) e magari anche limitando il numero dei voli (aumentato a dismisura con EXPO nel 2015 e mai riportato ai livelli precedenti).

 
Sono passati anni da quando abbiamo chiesto spiegazioni al sindaco di Milano e a parte una risposta formale che ci informava di una apertura di una pratica n°0009205 del 18/07/2019, non abbiamo mai ricevuto risposte né analisi in merito.
Oggi però è disponibile sul sito dell’Associazione medici per l’ambiente- ISDE Italia un documento aggiornato dal titolo:


“Impatto del trasporto aereo sul clima, ambiente e salute. Le ragioni scientifiche ed etiche per ridurre e rendere razionale questo tipo di mobilità”


Clicca QUI per scaricare il report in PDF

Il documento offre una approfondita disamina di questa tematica e presenta i più importanti studi internazionali e italiani relativi all’inquinamento atmosferico ed acustico generato dal trasporto aereo, il report evidenzia in particolare gli effetti sofferti dalle comunità residenti in prossimità delle strutture aeroportuali nelle quali si evidenziano incrementi delle malattie cardiovascolari, respiratorie, neoplastiche, dismetaboliche e disturbi della sfera neuro-comportamentale.

Nei bambini sono riportati disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione, riduzione del quoziente intellettivo-QI e, come negli adulti, una netta riduzione della qualità della vita per compromissione del riposo notturno a causa delle operazioni aeroportuali svolte anche durante la notte.

Questo in sintesi quanto emerge dal report di ISDE, ci piacerebbe conoscere l'incidenza di rischio e quali effetti ci siano (e se ci sono) sulla popolazione del nord Milano, in particolare di Sesto San Giovanni, e quale programmazione si è pensato per minimizzare l'impatto ambientale su un'area ad alta densità abitativa come la nostra.

La domanda posta nel 2019 resta sempre valida ed in attesa di risposta.

giovedì 3 marzo 2022

INTERRAMENTO ELETTRODOTTO DI CASCINA GATTI - AD OGGI UN NULLA DI FATTO


Dal 2018 abbiamo sollecitato il comune ad iniziare l'iter per l'interramento dei cavi che attraversano il quartiere di Cascina De Gatti che a causa della vicinanza dei cavi di alta tensione a diversi caseggiati, alle lamentele raccolte dalla cittadinanza nonché alla preoccupazione degli stessi sugli effetti che i campi elettromagnetici in bassa frequenza potrebbero avere sulla salute umana, pur rilevando dei valori riconducibili a valori sotto i limiti di legge ma al di sopra dei limiti di qualità attualmente utilizzati ( rilevati 5,5 microtesla contro valori di qualità pari a 3 microtesla, pur sapendo che tali valori non pongono obblighi verso alcuno, ma se consideriamo invece come riferimento il valore di 0,2 microtesla (valore indicato a titolo precauzionale anche nel rapporto epidemiologico redatto da ATS Milano sugli effetti dei C.E.M sui residenti di via Sottocorno oltre che a molte ricerche scientifiche internazionali).



Per cui abbiamo chiesto:

  • Di incominciare la procedura per interrare l’elettrodotto da 220 kV passante per Cascina de Gatti a partire dal giardino presente in via Rimembranze (vicino al cimitero vecchio) fino al giardino di via Pisa (al Parpagliona all’interno del parco Media valle del Lambro).
  • Di assegnare in tempi brevi (sono passati cinque anni!!!!!)  l’incarico a TERNA spa per la definizione del progetto di interramento, fondamentale per la ricerca e partecipazione ai bandi.
  • Di richiedere contemporaneamente alla definizione del progetto preliminare d'interramento di un declassamento della portata dell’elettrodotto portando da 220 Kv a 132 kv a Terna spa. (importante per limitare le esposizioni ai CEM e per poterne limitare l’impatto economico d’interramento)
  • Di far eseguire agli uffici tecnici comunali un’analisi preliminare sulle aree attraversate attualmente dall’elettrodotto in modo da individuare in anticipo eventuali problematiche nelle utenze attualmente interrate.
  • Di presentare (come fatto per l’interramento dell’elettrodotto di via Sottocorno) un progetto di riqualificazione urbana nel quale inserire l’interramento dell’elettrodotto.








Tutti questi passaggi sono una sintesi frutto dell’esperienza vissuta insieme agli uffici comunali competenti che crediamo abbiano la competenza per procedere in maniera corretta e precisa al fine di liberare e riqualificare il quartiere dall'ennesimo “ecomostro”.
Un paio di anni fa avevamo dato credito a quanto raccontato durante la consulta dell’Ambiente del 16 Novembre 2020 (QUI il post del 19/12/2020) dove era stato illustrato dal presidente della Consulta che il progetto preliminare per l’interramento è stato recentemente inserito nel D.U.P. (Documento Unico di Programmazione) dell'amministrazione, evidentemente abbiamo sbagliato in buona fede avevamo creduto che qualcosa fosse cambiato in realtà si è rilevata una farsa.


Fattibilità: ESEGUIBILE (basta volerlo!!!!)

Sostenibilità economica: CON FINANZIAMENTO EU O BANDO PERIFERIE

Tempistiche di Realizzazione: Medio/Lungo periodo con programmazione