Nessuna indagine preliminare né sulle specie arboree né tanto meno sulla biodiversità che si era salvata da inquinamento industriale, discariche e orti abusivi, incuria e abbandono.
Tale lavoro lo abbiamo sempre ritenuto fondamentale per valorizzare il parco e rendersi conto di cosa in realtà, in un’area tanto piccola (stiamo parlando di circa 700 mt per una larghezza di 200 mt), ci potevamo trovare.
E invece, come sempre accade, tante parole, impegni presi andati in fumo tempo perso e via con la spianata generale che tanto piace agli ignoranti con tanto di trattore modello ruspa.
Questa volta, però, a loro insaputa un botanico vicino alla nostra associazione dal 2018 aveva incominciato a catalogare e censire le specie presenti, ma proprio tutte, comprese le infestanti.
Infatti in operazioni come queste è fondamentale riconoscere l'infestante presente per attuare le corrette operazioni d’intervento (tagli ed estirpazioni) per la completa eradicazione, mentre invece abbiamo assistito a tagli indiscriminati (anche di piante che non erano da frutto come del resto i cespugli) eseguiti con la motosega.
Nella fattispecie dell'AILANTO crediamo si siano fatti danni, andando a spargere i germogli nel parco, perché come gli studiosi affermano 'Il controllo manuale/meccanico dell'Ailanthus dovrebbe essere evitato al fine di prevenirne la sua proliferazione'.
Fatta questa premessa eccovi il censimento condotto negli ultimi anni da Silvio Frattini di cui riepiloghiamo in sintesi le sue principali competenze.
- Promotore e referente della Regione Lombardia per l’istituzione del Parco Regionale dell’Adamello, nonché autore di ricerche botaniche propedeutiche all’istituzione del parco stesso.
- Autore di importanti ricerche sulle zone umide dell’Adamello e delle Orobie Bresciane (pubblicate dalla Regione Lombardia) e sulle zone umide della pianura bresciana e degli anfiteatri morenici dei laghi di Garda e d’Iseo (pubblicate dal Museo di Scienze Naturali di Brescia).
- Autore di circa 250 articoli in parte a carattere divulgativo e alcuni frutto di ricerche originali di carattere geobotanico pubblicate su riviste scientifiche del settore.
- Nel Club Alpino Italiano ha fatto parte sia del Comitato Scientifico Centrale sia della Commissione Regionale Lombarda per la Protezione della Natura Alpina.
- Esecutore della prima ricerca botanica relativa al Bosco in Città. Su incarico dell’Associazione Italia Nostra
A Silvio Frattini va il nostro ringraziamento per l'encomiabile lavoro di identificazione delle specie che avrebbe, come indicato nelle sue conclusioni, identificato un’area naturalistica unica in tutta l'area metropolitana anche se di fatto preliminare poiché al momento degli abbattimenti la ricerca botanica non era ancora stata completata, aspetto che è giusto ricordare perché è possibile che ci fossero altre specie arboree oltre a quelle elencate!
Di seguito il report ricevuto che abbiamo già inviato all'ufficio protocollo del Comune di Sesto San Giovanni all'attenzione del sindaco.
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PIANTE LEGNOSE DEGLI INCOLTI DELLA BERGAMELLA
Elenco preliminare delle specie, sottospecie e varietà di alberi, arbusti e liane rilevate fino a tutto settembre 2020 a Sesto San Giovanni negli incolti dell’area situata a sud di via Livorno, via Marx e Terrazza Bottoni. Dalla dell’area ricerca è stato pertanto escluso il boschetto artificiale localizzato al margine di via Livorno da dove si estende alle spalle del campo da calcio fino a via Marx.
ALBERI
Acer negundo L. – ACERO AMERICANO - NEGUNDO
Ailanthus altissima (Mill.) Swingle – AILANTO
Cercis siliquastrum L. – ALBERO DI GIUDA
Cydonia oblonga Mill. – MELO COTOGNO
Diospyros kaki Thumb. – CACO
Ficus carica L. – FICO (presente in almeno tre diverse varietà)
Juglans regia L. – NOCE
Malus xdomestica (Borkh.) Borkh. – MELO
Morus alba L. – GELSO
Olea europaea L. – OLIVO (presente un solo individuo)
Platanus hispanica Mill. ex Munchh. (= Platanus hybrida Brot.) – PLATANO
Populus alba L. – PIOPPO BIANCO (presenti alcuni giovani esemplari derivati da disseminazione spontanea di alberi adiacenti situati in comune di Milano)
Populus nigra L. – PIOPPO NERO
Populus nigra L. cv. italica – PIOPPO CIPRESSINO
Prunus armeniaca L. – ALBICOCCO
Prunus avium L. – CILIEGIO
Prunus cerasifera Ehrh. – MIRABOLANO
Prunus cerasifera Ehrh. var. pissardii (Carrière) L.H.Bailey – MIRABOLANO
Prunus domestica L. subsp. domestica – PRUNO – SUSINO
Prunus domestica L. subsp. insititia (L.) C.K. Schneid. – PRUNO - SUSINO
Punica granatum L. – MELOGRANO (presente un solo individuo)
Pyrus xcommunis L. subsp. communis – PERO
Quercus robur L. – QUERCIA FARNIA
Robinia pseudoacacia L. – ROBINIA
Salix alba L. – SALICE COMUNE (un solo individuo sradicato dal vento nel 2019)
Ulmus minor Mill. – OLMO COMUNE
Ulmus pumila L. – OLMO SIBERIANO
Ziziphus jujuba Mill. - GIUGGIOLO (presente un solo individuo)
ARBUSTI
Cornus sanguinea L. – CORNIOLO
Corylus avellana L. – NOCCIOLO
Crataegus monogyna Jacq. - BIANCOSPINO
Laurus nobilis L. – ALLORO
Ligustrun sinense Lour. – LIGUSTRO CINESE
Ligustrum japonicum Thunb. – LIGUSTRO GIAPPONESE
Mahonia aquifolium (Pursh) Nutt. – MAONIA COMUNE
Mespilus germanica L. – NESPOLO
Rosa canina L. – ROSA SELVATICA
Rosa multiflora Thunb. – ROSA A MAZZETTI
Rosa sp. pl. – (presenti almeno tre diversi ibridi, residui di passate coltivazioni)
Rubus fruticosus aggr. - ROVO – MORA
Sambucus nigra L. – SAMBUCO
LIANE
Clematis vitalba L. – VITALBA
Hedera helix L. – EDERA COMUNE
Hedera hibernica (G. Kirchn.) Bean – EDERA IRLANDESE
Lonicera japonica Thumb. – CAPRIFOGLIO GIAPPONESE
Partenocissus inserta (A. Kern) Fritsch – VITE DEL CANADA
Passiflora caerulea L. – PASSIFLORA (presente un solo individuo di spettacolare sviluppo)
Tecoma tagliabuana [=Campsis radicans (L.) Bureau x Campsis grandiflora Loisel.] - BIGNONIA
Vitis vinifera L. e Vitis labrusca L. - VITE (presenti inoltre alcuni ibridi, o specie, di origine americana, utilizzati in passato come portainnesti)
Brevi considerazioni relative all’indagine naturalistica
attuata negli incolti della Bergamella negli anni 2018, 2019 e 2020.
La ricerca ha evidenziato l’esistenza di un patrimonio arboreo e arbustivo molto diversificato, localizzato in un’area di dimensioni ridotte, rappresentato da circa 50 diversi taxa, con presenza di esemplari arborei che in alcuni casi superano il mezzo secolo di età e un diametro alla base di oltre 50 centimetri. Particolarmente rilevante risulta il numero di specie, sottospecie e varietà di alberi da frutto, costituito da quasi tutte le entità sistematiche comunemente coltivate in Lombardia per uso alimentare. Alla non comune ricchezza arborea e arbustiva va aggiunta la straordinaria ricchezza della componente erbacea che, allo stato attuale della ricerca, ha portato alla individuazione di oltre 130 specie comprendenti anche specie autoctone di particolare rilevanza scientifica, in quanto rare entità relitte della flora spontanea pregressa del Milanese. Si tratta pertanto di un’oasi di elevata biodiversità e dunque di notevole importanza, essendo tra l’altro localizzata in una delle zone più urbanizzate della Lombardia e d’Italia. L’elevata valenza naturalistica, determinata anche dalla presenza di una zona umida, viene d’altra parte confermata, e rafforzata, dalla indagine lepidotterologica condotta parallelamente alla ricerca botanica. Indagine che ha portato alla individuazione di ben 25 diverse specie di farfalle diurne, un numero straordinariamente elevato se rapportato alla limitata estensione del biotopo e alla sua localizzazione. Si tratta di un numero di specie decisamente significativo, indicatore biologico della sostanziale assenza di particolari fattori di inquinamento ambientale di natura chimica.
Il patrimonio arboreo (di cui purtroppo oggi resta solo testimonianza fotografica), avrebbe potuto costituire, qualora fosse stato valorizzato, una irripetibile opportunità di elevato interesse per l’intera area metropolitana, trattandosi quasi di un arboreto - già pienamente sviluppato - dedicato agli alberi produttori dei frutti che costituiscono una parte importante della nostra alimentazione quotidiana. Un progetto che, a conclusione della ricerca, prevista entro la fine del 2021, sarebbe stato sottoposto all’Amministrazione comunale per una auspicabile realizzazione, non esistendo a nostra conoscenza analoghe realizzazioni pubbliche nell’intera regione.
Silvio Frattini