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mercoledì 20 dicembre 2017

ELIMINIAMO IL CASELLO DI SESTO

Basta pagare Serravalle per un balzello che non serve più, l’investimento iniziale è stato ampiamente ripagato, lo abbiamo sempre sostenuto e lo sostenteremo sempre, si sta avvicinando la data della fine della convenzione sottoscritta dal comune di Sesto San Giovanni che non ha portato assolutamente nulla ai suoi residenti se non un aumento del traffico, inquinamento e relative patologie correlate.

- Via il casello di Sesto San Giovanni sulla Tangenziale Nord –

Oggi è fondamentale aver coraggio e lavorare per togliere definitivamente la barriera della Tangenziale Nord per ridurre il traffico pesante e di attraversamento a Sesto San Giovanni e il relativo inquinamento.

Sono troppe le promesse gratuite e fuori luogo che la politica fece ai cittadini sestesi, per più di 20 anni, com'era stato promesso una volta ammortizzati i costi sarebbe stato tolto e allora togliamolo, in troppi stanno facendo orecchie da mercante nella speranza che ci si dimentichi di quella promessa. 

martedì 5 dicembre 2017

MEDICO DI BASE A CASCINA GATTI - RISULTATO DEL TAVOLO APERTO IN REGIONE LOMBARDIA


Finalmente dovremmo essere arrivati alla soluzione .....

Nel pomeriggio di ieri, lunedì 4 dicembre si è svolto in Regione Lombardia il secondo incontro per il problema del medico di medicina generale di base che a breve verrà a mancare in quartiere.
Il tavolo costituito ci ha visto partecipi insieme ad una delegazione del Comitato di Cascina Gatti al Comune di Sesto (rappresentato dal Sindaco, Assessore Tittaferrante e consigliere comunale Valsecchi ), dai vertici di ATS e dalla Regione Lombardia.
Il Comune di Sesto San Giovanni si reso disponibile a mettere a disposizione i locali presenti in piazza della Chiesa 8 ( i locali erano utilizzati per il servizio piccoli e grandi, spazio poi chiuso dal 2014 )


L’impegno di ATS per assicurare ai cittadini l’assistenza da parte del medico di medicina generale si è manifestato subito assicurando, sia per i pazienti del dott.Tomatis, che per quelli della dottoressa De Palo la continuità del servizio nominando due incaricati temporanei in attesa delle nomine dei medici definitivi che dovrebbe arrivare nella “finestra” di Aprile 2018 .
Entrando nel merito delle situazioni segnalate si è evidenziato che la città di Sesto San Giovanni ha una disponibilità di 53 medici di medicina generale, che sono concentrati nella zona centrale della città, mentre sono in sofferenza le periferie, come la zona di Cascina Gatti , e proprio per l’eccessiva presenza sul territorio in molti studi ci sia disponibilità di posti, peccato che siano distanti dal quartiere, si segnala inoltre che entro il mese di febbraio dovrebbe inserirsi un medico in più nel Quartiere Pelucca.
Abbiamo segnalato inoltre anche che nel 2018 andrà in pensione un altro medico del quartiere sul quale bisognerà trovare una soluzione.
La direzione generale di ATS ha assicurato che in questa fase gli utenti 

NON DOVRANNO FARE NULLA 

il passaggio al medico provvisorio avviene in automatico, mentre quando verrà nominato il medico definitivo bisognerà recarsi c/o la sede di via Marx per confermare o scegliere un altro medico.
Abbiamo sollevato anche altri problemi come
·        una certa sofferenza del quartiere per una mancanza di medici pediatri
·        che non si abbassi il livello qualitativo, i medici uscenti molto spesso offrivano visite a domicilio e aperture dell’ambulatorio anticipate.
·        La centralità che deve avere lo studio medico, soprattutto su un’area molto ampia e popolosa come il quartiere ed è per questo motivo che preferiamo la localizzazione di un nuovo studio in Piazza della Chiesa 
·        il ripristino del poliambulatorio di via Marx, importante per tutta la zona che ha visto nel tempo sminuire l’offerta data.

Abbiamo inoltre messo sul tavolo anche la preoccupazione per lo stato di precarietà in cui è caduta l’attività ambulatoriale del centro di Odontostomatologia , servizio erogato dalla società Servicedent srl di viale Matteotti 13 a Sesto San Giovanni, di fatto fallita per cui attualmente è presente un commissario fallimentare , su questo punto registriamo la volontà da parte di Regione Lombardia , che non ha nascosto le difficoltà presenti sia nella gestione del personale medico che nei fornitori , ma che ha espresso la volontà di mantenere in esercizio il presidio.

Non possiamo che essere soddisfatti della conclusione del tavolo, ringraziando tutti coloro che ci hanno aiutato e seguito e alle istituzioni che si sono rese disponibili, nella speranza che l'esperienza fatta possa servire in futuro in tutti gli altri casi in cui si manifestino delle criticità analoghe.

sabato 2 dicembre 2017

MEDICO DI BASE - APERTO UN TAVOLO IN REGIONE LOMBARDIA


L’ASSOCIAZIONE SOTTOCORNO fortemente preoccupata dalla mancanza di informazioni in merito, ha sollecitato e ottenuto un tavolo in Regione Lombardia nel pomeriggio di lunedì 20 novembre, dove grazie all'interessamento del Sindaco di Sesto San Giovanni, abbiamo aperto un tavolo per capire se il problema a Cascina Gatti, che è strutturale per tutti i cittadini lombardi, possa trovare una soluzione in tempi ragionevoli con l'aiuto delle istituzioni coinvolte.

Abbiamo richiesto azioni immediate al fine di scongiurare la mancanza di un servizio che consideriamo un pilastro fondamentale della società attuale, sollecitando non solo un normale avvicendamento, ma bensì un naturale potenziamento del servizio visto che, in questi decenni, abbiamo assistito alla nascita di intere aree residenziali all'interno del quartiere.

Durante l’incontro abbiamo apprezzato il clima costruttivo trovato, consci delle difficoltà strutturali e normative che ha l'azienda sanitaria, abbiamo avuto un importante messaggio, non solo di comprensione del problema ma anche un reale impegno affinché tale problema venga risolto in tempi ragionevoli (considerando che siamo in prossimità delle feste natalizie).

E’da alcuni mesi che stiamo seguendo l’evolversi del problema, abbiamo sempre sperato che nei casi di pensionamento si operasse in un “normale avvicendamento”, ma, sollecitati dagli stessi medici abbiamo scoperto che da qualche anno a questa parte, con l'ultimo accordo nazionale tra ministero e medici è stato rimosso l'obbligo per un medico di essere presente all'interno di un ambito territoriale come sta succedendo a Cascina Gatti.

Il problema, che come abbiamo già detto, è noto da tempo fa unicamente riferimento al "Contratto nazionale medici di Medicina Generale Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di Medicina Generale ai sensi dell'Art. 8 del D.Lgs. 502 del 1992 e successive modificazioni e integrazioni", in questo caso La Regione Lombardia, contrariamente a quanto si continua ad affermare da più parti, non ha nessuna legge che norma questa materia, ma si deve attenere a quanto contenuto nel Contratto nazionale con le eventuali modifiche che ad esso sono state apportate.

Ci risulta che l'unico compito assegnato alle Regioni dal 1995 è quella di istituire un corso di formazione specifica in Medicina Generale per diventare medico di famiglia, scoprendo infatti che non è una specializzazione universitaria e viene così organizzato dalle Regioni e non dalle Università con un corso di durata triennale.
La lista finale dei Medici di Medicina Generale, integrata annualmente dai medici che hanno completato il triennio, viene poi depositata presso l'Ordine dei medici, che la gestisce in accordo con l'Assessorato al Welfare della Regione, da questa graduatoria e all'ambito di appartenenza i Medici di Medicina Generale vengono chiamati a ricoprire i posti dove si segnala una carenza MA non hanno nessun obbligo e possono anche rifiutarsi, nel caso in cui accettano, una volta assegnato l'ambito, devono procurarsi uno o più ambulatori o inserirsi in una Unità Complessa di Cure Primarie o in una Aggregazioni Funzionali Territoriali, collocazione che deve poi essere ritenuta idonea dall’ATS.

Speriamo di aver fornito in modo chiaro le spiegazioni che in molti ci chiedevano, ringraziamo chi ci ha aiutato a reperirle, troviamo strano come ogni qualvolta c’è un problema da affrontare incomincino le difficoltà a reperire regolamenti e norme, e a trovare le responsabilità.
 

Il prossimo incontro al tavolo aperto in Regione Lombardia è per Lunedì 4 dicembre 2017 alle ore 15.00, con il direttore Generale di ATS, Sindaco di Sesto San Giovanni, l'Assessore al Welfare fiduciosi di arrivare ad una soluzione condivisa.

mercoledì 22 novembre 2017

PM10 ED INQUINAMENTO SOPRA I LIMITI - FERMIAMO L'INCENERITORE

Come ormai accade di consueto basta una settimana di sole e bassa pressione che gli inquinanti riprendono livelli di allarme e come succede ormai da decenni si decide di limitare l'uso i mezzi privati (senza aumentare la presenza di mezzi pubblici avendo eliminato i negozi di vicinato a favore di enormi centri commerciali raggiungibili solo in auto) e a ridurre di 1°C del valore massimo della temperatura.
Non vogliamo minimizzare tali interventi (che del resto si sono SEMPRE dimostrarti insufficienti) ma considerare l'idea che forse non bastano (o magari non sono quelli che dovremmo adottare) e quindi incominciare ad affrontare il problema in modo differente con una programmazione che riguardi sia il breve periodo ( emergenza ) che (soprattutto) il lungo periodo.


Nel breve periodo invitiamo gli amministratori a considerare di:
  • Fermare (per qualche giorno) il funzionamento degli inceneritori rallentando la raccolta e creando degli accumuli per riprenderli con condizioni atmosferiche favorevoli, gli inceneritori sono una “fucina” industriale riguardo alle polveri sottili.
  • Aumentare il numero di mezzi pubblici (se si decide di limitare l'uso dei mezzi privati è obbligo aumentare frequenza e orari)
  • Controllare che i riscaldamenti funzionanti a gasolio rispettino effettivamente orari e temperature.
nel lungo periodo :
  • Programmare l’eliminazione degli inceneritori con sistemi puliti basati sul riciclo dei rifiuti (incominciando anche a limitare la produzione di sostanze tossiche difficilmente smaltibili)
  • Programmazione della sostituzione del parco esistente dei mezzi pubblici ( che ad oggi sono anche più inquinanti dei mezzi privati ), non è tollerabile che l’industria italiana progetti e costruisca mezzi che funzionano a idrogeno e li fornisca in Cina, e noi continuiamo a far circolare mezzi degli anni 80.
  • Programmazione e finanziamento per l'incremento delle linee di superficie specie nell'hinterland milanese per risolvere il grande problema di mobilità presente sul territorio
  • Programmazione rigida (ed incentivata) per la sostituzione di caldaie a gasolio purtroppo ancora presenti sul territorio.
  • Analisi urbanistica (a livello metropolitano) per ridurre il flusso di traffico ( e quindi di gas e polveri sottili) nei centri urbani.
  • Programmazione seria di un "rimboschimento urbano" e non fatta cavalcando l'onda mediatica in prossimità di elezioni.
Tutte cose già dette più volte da Noi e da altri Comitati/Associazioni e sempre cadute nel vuoto, così oggi siamo sempre punto e a capo, dando la colpa ai motori diesel o alla legna che brucia in qualche caminetto.


Mentre aspettiamo di conoscere il destino dell'inceneritore di Sesto san Giovanni (che speriamo un giorno di sostituire con un bosco), invitiamo le istituzioni a svegliarsi da questo torpore e di giungere a delle soluzioni degne di una società moderna e civile.

giovedì 16 novembre 2017

CRONOPROGRAMMA INTERRAMENTO ELETTRODOTTO DI VIA SOTTOCORNO

Con l'interramento ci siamo, con ritardi che ancora nessuno ci ha giustificato, ma ufficialmente ci siamo!!
L'interramento è praticamente iniziato, da ottobre a dicembre Terna sta facendo (o rifacendo ancora non è chiaro) il bando per l'assegnazione dei materiali e delle opere, mentre il cantiere di fatto aprirà mercoledì 17 gennaio 2018 (come da crono-programma ufficiale che riportiamo qui sotto ) il cantiere chiuderà a dicembre 2018



come possiamo vedere i lavori di assegnazione per l'acquisizione dei materiali e assegnazione dei lavori sono già iniziati

mentre per le opere di interramento e rimozioni dei tralicci esistenti dovremmo aspettare ancora un po’



lunedì 13 novembre 2017

QUARTIERE DI SESTO SAN GIOVANNI RISCHIA DI ESSERE SENZA IL MEDICO DI BASE TREMILA RESIDENTI PREOCCUPATI



Tremila residenti e presto nessun medico di base.

Tremila abitanti ed un intero quartiere senza medico di base. Non siamo ancora a questo punto, ma il rischio è questo. Siamo a Cascina Gatti, quartiere di Sesto San Giovanni. Si inizia con una dottoressa da poco venuta a mancare: questo significa che i suoi pazienti dovranno, da subito, fare riferimento ad un altro professionista: in un'altra zona.
Qualcuno allora ha provato a cambiare medico, per restare nel proprio quartiere, ma all'Ats la risposta è stata netta: nessuno è disponibile ad accogliere nuovi pazienti. Infatti un altro dottore andrà in pensione a dicembre e un terzo tra circa un anno. 
Il quartiere è sul piede di guerra: i comitati dei cittadini definiscono irricevibile la proposta di Ats di rivolgersi a medici di altre zone e ricordano che, tra i residenti, ci sono anche anziani che hanno bisogno del medico di base molto spesso, anche più volte alla settimana, e non hanno la possibilità di prendere i mezzi pubblici per spostarsi.

Leggi QUI l’articolo completo su MILANOTODAY

FONTE : MILANOTODAY



COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO NO VASCA PARCO NORD

Riceviamo e pubblichiamo auspicando che si arrivi presto ad una soluzione che tenga conto degli effetti sulla salute e sull'ambiente che tale opera porterebbe una volta eseguita, auspichiamo inoltre che Regione Lombardia si adoperi in modo da fare tornare il Seveso un fiume degno di tale nome, e non uno dei tre fiumi più inquinati d’Europa e che lungo il suo corso, tra Brianza e Nord Milano, trova ancora attivi oltre 1.400 scarichi abusivi, alcuni dei quali fonte di grave inquinamento.



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I cittadini del quartiere Papa Giovanni di Bresso, rappresentati dal Comitato no vasca si dissociano da quanto riportato su Il Giorno nell'articolo "E dal Consiglio Europeo solo pacche sulle spalle", in cui si parla di malcontento dei bressesi.
I cittadini del quartiere, per il cui diritto alla salute e alla fruizione del verde il Comitato no vasca si sta battendo ormai da tempo contro la realizzazione del progetto della vasca nel Parco Nord, vogliono esprimere tutto il loro entusiasmo sia per la presa in carico della loro petizione e della loro battaglia da parte dell'onorevole Alberto Cirio sia per l'invio da parte della Presidentessa Wikstrom, della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo, di una lettera alla Regione Lombardia con cui viene riferita la preoccupazione dei cittadini per i rischi legati al progetto e l'attenzione dell'Europa in merito alla questione e a possibili soluzioni alternative che evitino la distruzione di 4 ettari di area regionale protetta e la realizzazione di un impianto di raccolta di acque fortemente inquinate con il conseguente rischio della creazione di condizioni igienico-sanitarie critiche a pochissimi metri da un quartiere densamente abitato.
I cittadini della zona hanno profondamente apprezzato questo importantissimo gesto con cui l'Europa dimostra di prendersi carico dell'istanza sollevata dal quartiere e comprendono tutto il suo significato, consapevoli della grande sensibilità della Comunità europea in merito all'ambiente e alla tutela della salute pubblica. Gli abitanti del quartiere prospiciente l'area di Parco Nord, purtroppo individuata per il progetto della vasca, si rendono conto che l'intervento della Commissione Petizioni al loro fianco conferisce alla battaglia un nuovo peso, avendo finalmente visto ascoltate e accolte le loro istanze contro un progetto altamente impattante sull'ambiente e sulla vita della popolazione locale.
Il Comitato no vasca vuole anche sottolineare quanto sia stato fondamentale il ruolo dell'onorevole Alberto Cirio nel rendere possibile un iter rapido ed efficace per la petizione presentata dai cittadini.
Lo scorso aprile infatti Alberto Cirio ha voluto espressamente fare un sopralluogo di persona sull'area di Parco Nord su cui il Comune di Milano vorrebbe realizzare la vasca. In questa occasione ha incontrato gli abitanti della zona con cui si è confrontato a lungo, dimostrando grande sensibilità per la loro battaglia. È rimasto in stretto contatto con i cittadini in tutti questi mesi, rispondendo a tutte le loro domande. Anche l'11 luglio, giorno della discussione della petizione presso la Commissione petizioni, l'europarlamentare era presente in aula per ascoltare l'intervento della proponente della petizione e soltanto problemi di traffico, che hanno portato alcuni componenti della delegazione ad arrivare in Parlamento più tardi del previsto, gli hanno impedito di assistere alla discussione rimandata nella sessione del pomeriggio. Ma neanche in questo frangente imprevisto i cittadini si sono trovati soli, essendo intervenuto un collega a fare le veci di Alberto Cirio e a sostenere la loro richiesta.
Grazie all'Europa i cittadini del quartiere su cui pende un progetto così critico si sono finalmente sentiti accompagnati e sostenuti nella loro lotta.

Comitato no vasca

giovedì 9 novembre 2017

A CASCINA GATTI MANCANO I MEDICI DI BASE


Con un articolo apparso oggi sul Giorno a cura di Laura Lana (clicca QUI per leggere l’articolo completo) si ripropone con vigore il problema, già noto da tempo, che ancora oggi non sembra avere soluzione.

A gennaio 2018 (quindi tra circa 40 giorni) uno dei tre medici presenti nel quartiere andrà in pensione e AD OGGI NESSUNO HA INFORMATO (se non il medico stesso) gli abitanti delle soluzioni future, anzi a tutti sorge il dubbio che dal 1 gennaio l’area compresa tra LE TRE STRADE / LOMBARDIA / SOTTOCORNO / MARX rimarrà scoperta, mentre con la fine del 2018 e il pensionamento del secondo medico QUASI TUTTO IL QUARTIERE rimarrà scoperto.


L’ASSOCIAZIONE SOTTOCORNO si unisce alla protesta chiedendo azioni immediate, è inammissibile che nel XXI secolo in un’area che si vanta di eccellenze sanitarie venga a mancare un SERVIZIO DI BASE di questo genere e soprattutto che non si sia organizzato e previsto, non solo un normale avvicendamento, ma bensì un naturale potenziamento del servizio visto che le istituzioni, in questi decenni, hanno autorizzato e permesso la nascita di intere aree residenziali all'interno del quartiere.


La proposta presentata dall'azienda sanitaria di rivolgerci agli studi presenti in altri quartieri NON È NEANCHE DA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE.

lunedì 6 novembre 2017

IN FRIULI L’ELETTRODOTTO SOMPLAGO -WURMLACH SARÀ TUTTO INTERRATO

Quando su un territorio ci sono comunità che si aggregano e non subiscono passivamente, mobilitandosi per far sentire la propria voce e le loro proposte  si riescono ad ottenere risultati, complimenti ai comitati ed associazioni della Carnia per il risultato ottenuto.
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I rappresentanti delle società Alpe Adria energia e Alpen Adria Energy Line hanno illustrato all'assessore all'Ambiente ed Energia del Friuli Venezia Giulia, Sara Vito, il nuovo progetto dell'elettrodotto Somplago-Wurmlach (con transito dal passo di Monte Croce Carnico), che supera le proposte passate con un unico progetto totalmente interrato, il quale rientrerà tra quelli di interesse comunitario (Pic) e che, data la sua valenza transfrontaliera, potrà concorrere ai piani di finanziamento europei.“ ( leggi QUI l'articolo completo )

FONTE : UDINETODAY 

mercoledì 18 ottobre 2017

AL QUARTIERE ADRIANO HA CHIUSO IL TABIT


Abbiamo appreso dalle voci di quartiere prima e dall'ultimo post sulla loro pagina facebook che il 15 ottobre 2017 il Tabit ha chiuso.
Non possiamo che esprimere il rammarico e il dispiacere per l’unico posto di aggregazione, ristoro e centro che ambiva ad essere un punto di riferimento culturale unico tra il parco della Bergamella e il parco Adriano ( visto nella sua generalità ) anche se ubicato nei giardini Franca Rame che a causa di scelte urbanistiche "folli" risulta isolato dal futuro parco P.M.V.L.
Non chiude solo una struttura che faceva da bar/gelateria, che ci accoglieva nelle giornate primaverili estive o autunnali , la chiusura rappresenta un fallimento di quella progettazione delle periferie che in questi ultimi anni è stata molto cara alla classe politica, incapace di garantire i servizi minimi ( acqua calda ) il rispetto delle regole come l’applicazione del bilancio partecipativo con la costruzione della veranda che avrebbe tenuto aperto il chiosco d’inverno e avrebbe dato la possibilità di svolgere incontri di quartiere, e totalmente incapace di fare un’analisi macro economica nel medio termine per far sopravvivere una utenza di questo genere.

Nella speranza che questo fallimento serva per il futuro ( anche se la fiducia nelle istituzioni è sempre poca ) ai ragazzi della cooperativa va il nostro ringraziamento per quanto fatto fino ad oggi.