Convegno organizzato dal gruppo “Difendiamo la salute” del Tavolo
Salute e Ambiente della Commissione pari opportunità del Comune di Milano.
Relatrici: Antonella Nappi, sociologa, e Laura Masiero, presidente
dell’Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettromagnetismo.
“L’argomento più eclatante
oggi è il diffondersi nell’ambiente di radiazioni elettromagnetiche nel
silenzio istituzionale sulla nocività che molte ricerche nel mondo hanno
mostrato. Alle consumatrici appaiono solo i benefici e così è impossibile fare
un confronto con i danni. Le donne però hanno più degli uomini esperienza
di osservazione, crescita e cura dei corpi. Noi non vogliamo essere le
cavie degli interessi economici. Vogliamo rivalutare l’ottica delle donne
sulla salute e farne un progetto politico collettivo”.
Intervento del gruppo “Difendiamo la salute” ( Antonella
Nappi, Gabriella Grasso, Franca Maffei,
Giovanna Cifoletti, Maresa De Filippi, Silvia Bragonzi, Lea Melandri, Maria
Carla Baroni, Tiziana Giacalone, Adalisa Innocenti, Vittoria Longoni ed altre…)
al quinto incontro delle donne presso le pari opportunità del Comune di milano
organizzato da Anita Sonego “sogni realizzati e sogni da realizzare, al quinto incontro delle donne presso
le pari opportunità del Comune di milano organizzato da Anita Sonego “sogni
realizzati e sogni da realizzare.
Vogliamo rendere la tutela primaria
della salute una pratica non generica ma puntuale dell’amministrazione comunale
e un progetto politico delle donne. Vogliamo rendere Milano più salubre e i
cittadini più consapevoli di quanto corpo e salute siano il loro patrimonio di
forza e di sicurezza a cui non rinunciare.
Il programma di Pisapia, fa accenno ad “un’idea più femminile di salute da trasmettere e far vivere”…”da affermare con campagne di prevenzione”e con
“la realizzazione di informazione e
cura sul territorio”. Le donne infatti hanno più degli uomini esperienza di
osservazione, crescita e cura dei corpi; questa cultura del costruire salute e
benessere è rimasta arginata nel privato e oggi rischia di sparire anche di là,
tanto prevale la cultura pubblica patriarcale che abusa dei corpi e della
salute per raggiungere altri scopi: economici e di consenso. Noi vogliamo
rivalutare l’ottica delle donne sulla salute e farne un progetto politico
collettivo.
La salute dipende più dalla salubrità dell’ambiente che dalla
medicina, lo scrivono epidemiologi , demografi e molti medici. Spesso non
vogliamo pensare che l’ambiente in cui viviamo possa danneggiare gravemente la
nostra salute: per non aver paura, per
non arrabbiarci, per non sentirci
impotenti! Ma è più conveniente dare voce al desiderio di difenderci e di
essere difese, accettando una prospettiva di consapevolezza dei rischi che
corriamo, diffondendo il sapere che ci viene dagli scienziati critici e indipendenti
da interessi economici sugli inquinanti e chiedendo alla Giunta e agli
assessori del Comune di Milano di aiutarci in questo, di condividere con i
cittadini le difficoltà di rendere la Città più salubre e le rinunce che su
altri fronti questo può comportare.
Il gruppo “Difendiamo la salute ” ha realizzato due incontri di
informazione sugli inquinanti urbani e sulle ricadute che hanno sulla salute
dei bambini e degli adulti. Abbiamo ascoltato scienziate/i parlarci di
inquinamento atmosferico da traffico, da combustione della legna, di quella dei
rifiuti (inceneritori); dei pericoli delle comunicazioni senza fili: cellulari
e Wi-Fi; del costo economico della malattia e anche di quello in sofferenza ( Paolo Crosignani
dell’Istituto dei tumori; Laura Masiero della associazione Associazione per la
lotta all’elettromagnetismo (A.P.P.L.E.); Paola Marciani insegnante al corso di
laurea di Scienze della Sicurezza Chimica e Tossicologica Ambientale; Maria
Letizia Rabbone di Pediatri per un mondo possibile ed Elena Sisti economista di
Genitori Antismog)
Vogliamo farne altri in tutte le zone di Milano (e presso le
associazioni femminili ), abbiamo bisogno di un sostegno organizzativo più
vasto e della partecipazione del Comune e degli Assessori perché questi diventino
dei momenti di impegno e di responsabilità. Vogliamo che l’amministrazione
pubblica accolga le informazioni
scientifiche critiche a proposito delle ricadute sulla salute di prodotti,
infrastrutture e comportamenti e assuma un atteggiamento più problematico verso
gli interessi commerciali e verso il consenso consumistico, fino a realizzare
un principio di precauzione.
Gli interessi economici sospingono l’adozione e la diffusione di
prodotti e innovazioni chimiche e fisiche di cui non sanno, o tacciono,
la nocività; alle consumatrici, appaiono solo i benefici e così è impossibile
fare un confronto con i danni. Viviamo in un contesto sconosciuto e siamo
obbligate/i a subire danni fisici (e mentali) nella inconsapevolezza, e nella
stessa inconsapevolezza è spesso chi ha le redini della comunità.
L’argomento più eclatante oggi è quello del diffondersi
nell’ambiente di radiazioni elettromagnetiche nel silenzio Istituzionale sulla
nocività che molte ricerche nel mondo hanno mostrato. Non è il caso di
felicitarsi d’essere le cavie di sistemi di comunicazione senza fili che ci
sottopongono a radiazioni elettromagnetiche e a microonde di cui non è dimostrata la innocuità e al contrario molte ricerche
nel mondo segnalano i gravi rischi dei danni
biologici ( non sono normati ) che si producono nel tempo.
I pericoli per la salute additati da studi scientifici onesti e
indipendenti da interessi economici non devono più essere censurati e negati
come si è fatto per tanto tempo davanti ai prodotti mossi dagli interessi del
mercato. Troppe volte sedicenti
"esperti" hanno rassicurato sulla innocuità di sostanze, prima che
una conoscenza reale fosse stata raggiunta: così è stato per il DDT, i raggi X,
la radioattività, il fumo, l'amianto, la BSE, l’esposizione a metalli pesanti,
l'uranio impoverito, ecc, . Dire che sono innocui i prodotti o le soglie degli
inquinanti, fino alla dimostrazione schiacciante del contrario, è forse un crimine. Il silenzio che impedisce
un confronto tra benefici e potenziali pericoli deve essere vinto.
Vogliamo sia costantemente monitorato il livello dei Tesla e delle
onde radio, e i cittadini possano facilmente vedere la situazione del loro
quartiere e della loro casa, possano dire la loro sulle presenze inquinanti:
come fili dell’alta tensione (anche interrati), cabine di scambio di energia
anche interrate, stazioni base per cellulari e quelle per radio e televisione.
Possano conoscere le distanze che hanno segnalato dei pericoli in qualche parte
del mondo. Anche i funzionari devono imparare a conoscere questi fatti e porli
in discussione.
Scienza e futuro della ricerca sono al centro del dibattito
pubblico in questi giorni per iniziativa del Comune, sono un rilevante “fattore di traino economico” dice
l’assessore Tajani, ma in questo stanno anche gli aspetti critici della
ricerca: gli interessi mercantili denunciati da molti scienziati indipendenti.
Il dibattito pubblico deve vertere anche sul
senso delle ricerche e sul loro finanziamento. Ai tavoli di Pisapia per la
stesura del programma le donne presenti misero in evidenza che l’attività scientifica è anche quella
umanistica, non riguarda solo la cura medica ma anche la prevenzione dalla
malattia, la ricerca scientifica si può occupare di come rendere sano
l’ambiente, “una ricerca di contrasto al
cancro”può essere quella che permette di togliere dall’ambiente una buona
parte di cancerogeni!
L'incontro è Lunedì 5 maggio, h 17.30-20 alla CASA DELLE DONNE di via MARSALA 8 , angolo via Milazzo (MM2 Moscova; tram1;2;14;autobus 43, 94) a Milano