Legambiente chiede da tempo che una nuova normativa ponga come limite
cautelativo il valore di 0,2 micro tesla, e renda obbligatoria la dichiarazione
del campo magnetico generato da qualunque elettrodomestico alla distanza di
normale utilizzo
Nei giorni scorsi a Vezzi Portio abbiamo sentito il Presidente Burlando
dichiarare di voler estendere la rete Wi-Fi all'intera la regione Liguria per
dare la possibilità a tutti di connettersi liberamente alla rete internet.
L'intervento darebbe quindi la massima copertura, oltre che sulla costa
anche all'entroterra, venendo incontro alle richieste dei 115 Comuni che hanno
già manifestato interesse per questa tecnologia.
L'operazione, secondo Burlando, dovrebbe essere completata entro il 2014,
con il costo di circa mezzo milione di euro.
I “Verdi” savonesi, nel dichiarare di essere ovviamente favorevoli alla
diffusione della banda larga internet perché più comunicazioni di dati e di
informazioni significano più democrazia , ritengono necessario innanzi tutto,
per un vero progresso, tenere conto dei principi di precauzione relativi alla
salute, come richiesto dai più importanti istituti di ricerca.
I campi elettromagnetici hanno un'azione mutagena, capace cioè di modificare
il DNA delle cellule. Le mutazioni genetiche possono
provocare cancro e malattie degenerative in un certo numero di persone.
La discussione nel mondo scientifico riguarda solamente la quantità entro
la quale il rischio di malattia può essere “socialmente accettabile”.
Campi elettrici e magnetici esistono già in natura, ma la maggior parte dei
campi presenti nel nostro ambiente sono artificiali e legati a diverse
tecnologie elettriche e elettromagnetiche.
Se è vero che i campi dei ripetitori Wi-Fi hanno una bassa intensità è
altrettanto vero che, per il moltiplicarsi delle antenne necessarie alla
telefonia mobile e alle televisioni, oltre a tutti gli altri congegni elettrici
già presenti nelle nostre case(forni a microonde ecc.), i “limiti accettabili”
vengono rapidamente superati.
L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro(AIRC) che fa parte
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS) delle Nazioni Unite e l'
International Commision for Elettromagnetic Safety, hanno inserito i campi
magnetici, sia quelli ad alta che a bassa frequenza, tra i fattori che possono
provocare danni tumorali, anche se non c'è ancora accordo sulle dosi limite di
esposizione.
I ricercatori dell'Università dello Utah hanno scoperto che il cervello di
un bambino di cinque anni assorbe una quantità di radiazioni quattro volte
maggiore rispetto a quella di un adulto.
Lo stesso Consiglio d'Europa ha raccomandato di evitare la tecnologia Wi-fi
nelle scuole per proteggere i più piccoli. Già molte scuole proibiscono,
giustamente, l'installazione dei ripetitori
Wi-Fi nelle vicinanze. Infatti, sono proprio le nuove generazioni quelle
più esposte all' accumulo nel tempo di stimoli mutageni, con conseguenti rischi
di future malattie (Alzheimer ecc.).
A questo punto, sarebbe auspicabile un maggior impegno nel ridurre tutte le
fonti di rischio e agevolare le trasmissioni via cavo: L'Italia ha una rete di
7500 km di cavi elettrici che, con una nuova tecnologia oggi disponibile,
potrebbe benissimo fornire in modo capillare ovunque l'internet a banda larga,
anche in luoghi impervi e isolati. Verrebbero ridotti moltissimo i ripetitori
nocivi.
Molti ricercatori concordano nel definire un valore limite cautelativo per
i campi magnetici a 0, 2 micro tesla, mentre la normativa vigente pone il
limite a 100 micro tesla, cioè 500 volte più alto.
Legambiente chiede da tempo che una nuova normativa ponga come limite
cautelativo il valore di 0,2 micro tesla, e renda obbligatoria la dichiarazione
del campo magnetico generato da qualunque elettrodomestico alla distanza di
normale utilizzo. I Verdi concordano.
Scrivono in una nota i Verdi Savonesi
FONTE : SAVONANEWS.it