Comunicato stampa del 26-1-2014
L'innalzamento della prima parabola della stazione MUOS di Niscemi avviene nel più assoluto silenzio e disinteresse da parte delle istituzioni locali e di quegli amministratori che solo parole, e mai atti incisivi, hanno speso sulla vicenda.
Nonostante in più occasioni sia stato denunciato il palese e colpevole travisamento del contenuto e delle conclusioni della relazione dell'Istituto Superiore di Sanità, nonostante eminenti studiosi - tra cui lo stesso verificatore del TAR Sicilia - abbiano contestato sia il metodo scientifico usato, che la validità del monitoraggio eseguito da ISPRA, nonostante ancora il monitoraggio di ARPA Sicilia legittimi più di un sospetto di irregolarità commesse dai tecnici dell'ISPRA stessa, ebbene il Presidente della Regione, ignorato il parere dei tecnici nominati dalla sua stessa Giunta, ha dato il via libera ai lavori, tradendo la sua promessa elettorale con una vergognosa marcia indietro e sfuggendo al confronto con gli attivisti e la gente di Niscemi.
Crocetta ci ha lasciato soli, gli amministratori locali ci hanno lasciato soli.
Dov'è il Coordinamento dei Sindaci, che a più riprese ha promesso impegno e sostegno alle nostre iniziative, a cominciare da quelle legali, e che sono stati invitati a mezzo fax in più occasioni? Dopo un primo incontro ad Acate, ha avuto nuovamente la meglio il vecchio vizio del disimpegno.
Che fine ha fatto il Consiglio Comunale di Mirabella Imbaccari, la cui presidente, vantando un lungo passato di lotta contro il MUOS (!), aveva promesso un nuovo incontro per la metà di ottobre 2013? I Sindaci avevano promesso di mettere in contatto i propri uffici legali con i nostri avvocati ma, ad oggi, nulla è successo.
In questo quadro avvilente, chiediamo all'Amministrazione niscemese un sussulto di dignità e coraggio: smetta di accodarsi e si faccia, finalmente, promotrice di nuove e più incisive azioni di contrasto alla messa in funzione del sistema militare. Il sindaco organizzi subito un dibattito pubblico, nel quale la Giunta Regionale chiarisca pubblicamente, ai siciliani tutti, i motivi tecnici e politici delle proprie decisioni in merito al MUOS.
FONTE : NOMUOS
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domenica 26 gennaio 2014
venerdì 17 gennaio 2014
«ELETTRODOTTI, ADESSO TERNA CI ASCOLTERÀ»
Comune di
Venezia e Regione Veneto, con l’appoggio indiretto del ministro dello Sviluppo
Economico, Flavio Zanonato, e di quello dell’Ambiente, Andrea Orlando, sono
decisi ad andare fino in fondo.
Se non vuole
avere contro anche queste due amministrazioni pubbliche e due ministri - oltre
ai Comuni della Riviera del Brenta e vari comitati di cittadini che già
l’accusano di non voler interrare interamente la nuova linea dell’elettrodotto
Camin-Dolo - Terna spa dovrà farsene una ragione e ripresentare un nuovo
progetto per l’interramento, già previsto, del tratto che attraversa
Malcontenta, scorporandolo dal resto del progetto, bocciato alla vigilia di
Natale da una sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso del
proprietario di Villa Sagredo (Vigonovo) contro il traliccio monostilo da 60
metri previsto che dovrebbe essere piazzato a circa 100 metri di distanza dallo
storico edificio. Il progetto bocciato dai giudici dovrà, quindi, essere
trasformato in due progetti distinti, come hanno formalmente chiesto gli
assessori regionale e comunale, Renato Chisso e Gianfranco Bettin, ai vertici
di Terna. Uno dei due nuovi progetti dovrà riguardare solamente l’interramento
delle linee aeree di Terna che attraversano il Vallone Moranzani - tra
Malcontenta e Marghera - dove dovrà sorgere la discarica di fanghi contaminati
da idrocarburi ed altri composti organici tra i quali pcb e antiparassitari
chimici presenti nei fanghi marini e fluviali che abbondano nella laguna di
Venezia. Terna spa gestisce senza concorrenza la Rete di Trasmissione Nazionale
con oltre 63.500 chilometri di linee elettriche in alta tensione. C’è ancora un
anno di autonomia per garantire lo stato di avanzamento delle opere di
«compensazione» previste dall’Accordo di programma Moranzani siglato nel 2008:
dividere con rotonde e nuove bretelle il traffico stradale pesante (camion e
Tir) dal resto; migliorare la rete idraulica per evitare nuovi allagamenti e
approntare la mega discarica e l’impianto di trattamento dei fanghi scavati dai
canali industriali da stoccare in sicurezza nel Vallone Moranzani, dove in
seguito sorgerà il nuovo parco lineare di Malcontenta con tanto di collinetta. ( leggi
QUI l'articolo completo )
FONTE : LA NUOVA DI VENEZIA E MESTRE
UNO STUDIO SULL'IMPATTO DEGLI ELETTRODOTTI DISPONIBILE SUL SITO DI ARPA PIEMONTE.
Arpa
Piemonte ha recentemente presentato uno studio con l'analisi dell'esposizione a
campi elettromagnetici indotti da elettrodotti in Piemonte. L'analisi è stata
effettuata dal Dipartimento Radiazioni di Ivrea a partire dai dati geografici
tematici già disponibili nel Geoportale (sezione tematica "Campi
elettromagnetici") ed accessibili attraverso la specifica applicazione
Mappatura Campi Elettromagnetici. Lo studio ha permesso di individuare alcuni
comuni piemontesi per i quali è maggiore l'impatto degli elettrodotti sul
proprio territorio.
L'attraversamento
di aree urbane da parte di elettrodotti può infatti dare luogo ad esposizione
della popolazione al campo magnetico a bassa frequenza emesso da queste
infrastrutture. I livelli di esposizione dipendono sia dalla distanza dai
conduttori, che formano le campate della linea elettrica e che trasportano la
corrente, che dall'intensità della corrente stessa.
Per valutare
le possibili criticità Arpa Piemonte ha messo a punto un indicatore basato
sulla quantità di territorio edificato interessato da corridoi attorno ai
tracciati delle linee elettriche aeree. Questi corridoi saranno di ampiezza
variabile in funzione della tensione della linea e, quindi, della sua capacità
di carico in termini di massima corrente trasportabile.
Gli esiti di
questa indagine saranno utili sia per una migliore programmazione delle azioni
di monitoraggio e controllo da parte dell'Arpa sia per una adeguata
pianificazione degli interventi di compensazione da prevedere nell'ambito della
Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano di Sviluppo di TERNA, che
gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale.
Leggi QUI ( o scarica ) lo studio
FONTE: ARPA PIEMONTE
martedì 14 gennaio 2014
SESTO SAN GIOVANNI - LA FALDA ACQUIFERA VA RIPULITA
La falda acquifera va ripulita: tra Roma e i grandi gruppi è già battaglia in tribunale
LA BONIFICA
dei terreni inquinati non è l'unica controversa: ancora più complicata si
preannuncia quella dell'acqua di falda. I ministeri, tra le prescrizioni per il
Sin, hanno inserito anche la messa in sicurezza d'emergenza della prima falda e
un intervento di ripulitura unitario, coordinato dal Comune, che prevede la
costruzione di una «barriera idraulica», ossia due linee di pozzi a nord e su della
città, per ripescare l'acqua di prima falda, ripulirla, ri e infine
riutilizzarla a scopo energetico o per usi non potabili. Il costo
dell'intervento dovrebbe essere proporzionalmente suddiviso, come in un
maxi-condominio, tra i proprietari delle aree, una dozzina tra grandi e piccoli
operatori: Sesto Immobiliare (Falck), Gruppo Caltagirone (Vulcano e Deca),
Gruppo Pasini (Marelli), Sarca (Metalcam), Alstom, Breda energia, Marcegaglia,
Nichelcrome, Carbone-Burro-Panucci, Edison, Vetrobalsamo e Rfi (Rete ferroviaria
italiana). Nel 2007 quasi tutti avevano aderito al progetto. Nonostante ciò, di
fronte alle prescrizioni del ministero, molti hanno presentato ricorso al Tar.
La partita si giocherà in aula, ma non solo. Proseguono infatti gli incontri al
ministero che già lo scorso luglio aveva apportato modifiche alle proprie
prescrizioni. Se non sarà individuata in modo condiviso la strada da
percorrere, dovrà essere un giudice, o più d'uno, a indicarla.
FONTE : IL GIORNO GRANDE MILANO
( art. di Patrizia Longo del 12.01.2014
)
giovedì 9 gennaio 2014
SESTO «COMUNE AL LAVORO PER L’INTERRAMENTO DELL'ELETTRODOTTO»
Sesto san
giovanni - Gli uffici tecnici comunali hanno già preso in mano i due progetti,
depositati settimana scorsa dalla società Terna, per l'interramento delle linee
ad alta tensione che passano in via Sottocorno.
Nei prossimi
giorni, il Comune convocherà il comitato che da anni ha intrapreso la battaglia
per chiedere un intervento di mitigazione. La questione ora è quella dei
finanziamenti. L'ipotesi più onerosa prevede 4,5 milioni (Iva e possibili
bonifiche escluse) per mettere sotto terra 1.300 metri di linee. «Incontreremo
il Comune di Milano. L'elettrodotto è situato in entrambi i territori. Poi, la
richiesta del progetto di fattibilità a Terna porta la sigla dei due municipi -
spiega l'assessore all'Ambiente Elena Iannizzi -. L'atteggiamento è stato
sempre di collaborazione assoluta, basti vedere divisione per le spese del
piano». In una nota il M5Stelle invita a «non perdere altro tempo.
L'investimento per lo studio è solo il primo passo. Pretendiamo che sia portato
a termine il percorso».
FONTE : IL GIORNO GRANDE MILANO ( Art. del 09.01.2014 di Laura Lana )
martedì 7 gennaio 2014
IL BARBECUE DISTRUTTO A CASCINA GATTI ( MADONNA DEL BOSCO )
Era la meta
preferita di tante gite domenicali di numerose famiglie del quartiere Cascina
Gatti di Sesto San Giovanni, ma anche dei vicini di Cologno Monzese. Era perché
qualche vandalo ha pensato bene di distruggere il forno per grigliate che si
trova accanto al santuario della Madonna del Bosco di Sesto San Giovanni. Una
piccola oasi di pace e tranquillità, in mezzo al caos metropolitano. A scoprire
lo scempio è stata una Guardia ecologica Volontaria del Parco Media Valle
Lambro, che ha postato su Facebook lo scatto (Ferdinando Baron, foto di Arselio
Sbardella)
FONTE : CORRIERE DELLA SERA
INIZIA IL 2014 E SI PARLA DI NOI .....
Terna: interrare le linee elettriche, ma senza costi
Sesto San Giovanni Terna: interrare le linee elettriche ma senza costì L'annuncio sembra promettere bene. «Con un anticipo di quasi tre mesi, Terna Rete Italia ha presentato al Comune di Sesto San Giovanni il progetto per l'interramento diparte delle 3 linee elettriche ad alta tensione che passano nell'area di via Sottocorno». Ma come spesso accade, la possibile beffa è nella coda: «il costo dell'operazione sarà a carico del richiedente». Come dire che i 4,5 milioni di euro preventivati li dovranno pagare i Comuni di Sesto e Milano, o il Comitato di cittadini che da anni si batte per l'interramento della linea, denunciandone la pericolosità per la salute. Perché secondo il gestore della rete «l'interramento non è necessario nè per motivi di salute (la linea rispetta i limiti della normativa italiana sui campi elettromagnetici), né per motivi di sicurezza e qualità». Tra il quartiere Adriano di Milano e Sesto San Giovanni c'è via Pasquale Sottocorno, dove su 150 abitanti si sono verificati 36 casi di cancro. Sospettato numero uno sono proprio i tralicci dell'alta tensione. Secondo Asl e Arpa, tuttavia, tumore e cavi non sono correlabili. Fatto sta che queste linee elettriche sono da anni in attesa di essere interrate, il Comune di Sesto ha deciso, d'accordo col Comune di Milano, di chiedere a Terna uno studio, anticipandone la spesa,il gestore ha presentato qualche giorno fa il progetto di interramento che riguarda 1.300 metri : 4,5 milioni di euro, costi di bonifica esclusi. Chi pagherà? «È presto per dirlo— afferma l'assessore all'Ambiente del Comune di Sesto Elena lannizzi (Prc) — dovremo consultarci col Comune di Milano».
FONTE : articolo del 04.01.2014 Corriere della Sera - ed. Milano (pag.5 ) di Ferdinando Baron
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Elettrodotto da interrare, c'è il progetto
FONTE : articolo del 04.01.2014 Giorno Grande Milano ( pag.7 ) di Laura Lana
lunedì 23 dicembre 2013
A U G U R I !!!!
Il 2013 per noi si chiude ricco di eventi , ci aspettavamo di ricevere il progetto d'interramento come promesso dal dirigente Adel Motawi di TERNA durante la trasmissione di RAI1 DEL 29 OTTOBRE 2013 , ma così non è stato.
Vi invitiamo a visionare QUI sul nostro sito il documentario " LA COMUNITA' E L'ELETTRODOTTO" girato dall'Istituto Superiore della Sanità , dove di possono notare le sorprendenti affinità e che gli stessi problemi da noi riscontrati sono stati rilevati e certificati anche a Longarina ( RM) con una piccola differenza che li l'elettrodotto in questione è da 60 Kv ( il nostro è da 220 Kv )
Auguriamo a tutti coloro che ci seguono e che partecipano all'attività dell'Associazione i nostri migliori auguri di Buone Feste 2013 e uno speciale augurio per il 2014 che possa essere un anno importante per l'interramento dell'elettrodotto.
Staff Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)
web site : http://sottocorno.blogspot.it/
venerdì 20 dicembre 2013
ELETTROSMOG, TAR RESPINGE RICORSO VODAFONE A TRENTO
Secondo il tribunale amministrativo regionale il nuovo regolamento sull'inquinamento elettromagnetico per le alte frequenze "è un atto emanato dal Consiglio provinciale nell'esercizio del potere di indirizzo politico", e la sua impugnazione "è inammissibile"
Il Tar di Trento ha respinto il ricorso che era stato
presentato da Vodafone contro il regolamento sulla protezione da elettrosmog,
approvato con decreto del presidente della Provincia alla fine del 2012.
Secondo la sentenza 408 depositata il 16 dicembre, il Tar
stabilisce che il regolamento, che impegnava la Giunta a redigere un piano
provinciale di settore sulle infrastrutture delle comunicazioni, mirando alla
massima riduzione dell’impatto paesaggistico-ambientale, è “un atto emanato dal
Consiglio nell'esercizio del potere di indirizzo politico", e “la delibera
consiliare con cui è stata approvata la mozione impugnata è atto privo di
lesività, quanto meno sul piano della concretezza e immediatezza, cosicché la
sua impugnazione è inammissibile, non solo per la natura intrinseca del
provvedimento, ma anche per difetto di interesse".
( leggi QUI l'articolo completo di di Antonello Salerno )
FONTE : CORRIERE DELLE COMUNICAZIONI
giovedì 19 dicembre 2013
STUDIO INDIANO METTE SOTTO ACCUSA LE ANTENNE DEI CELLULARI
Uno studio
condotto dai ricercatori del Netaji Subhas Chandra Bose Cancer Research
Institute (NSCRI) ha scoperto che la radiazione emessa dai ripetitori dei
cellulari sia pericolosa per la salute degli abitanti nelle zone circostanti.
Sostiene che essa possa causare diversi disturbi come affaticamento, perdita di
memoria, mal di testa, ipoacusia a problemi più gravi come le malattie
cardiache, difetti congeniti e soprattutto cancro. Lo studio è stato condotto
osservando 200 persone residenti in zone dove erano presenti molti ripetitori
di cellulari nel centro di Kolkata. Praticamente tutti i partecipanti
riportavano un qualche tipo di disagio fisico.
Il 70%
soffriva di stanchezza, il 30% presentava una perdita parziale della memoria,
il 20% soffriva di confusione e il 25% aveva disturbi del sonno, mentre il 20%
presentava infezioni dermatologiche e circa il 12-15% aveva un danno uditivo
con un 10% del campione che soffriva di problemi cardiaci. Metà dei
partecipanti allo studio sosteneva di soffrire di problemi di concentrazione e
il 30% sosteneva di soffrire di irritabilità. Lo studio ha anche scoperto che
due neonati, nati negli ultimi sei mesi, presentava deficit congeniti.
L’aspetto
più interessante evidenziato dallo studio è che la maggior parte dei soggetti
osservati sosteneva che tutti i loro disturbi di salute sparivano quando
lasciavano le loro case e si ripresentavano quando vi ritornavano.
Uno dei
ricercatori, Mukhopadhya, sostiene che l’esposizione continuata ai campi
elettromagnetici emessi dalle antenne dei cellulari può scatenare danni
cellulari, portando al cancro e a disturbi cardiaci.
Lo standard
di sicurezza previsto dalla legge indiana,che si basa sulle linee guida
dell’International Convention for Non-Ionizing Radiation Protection, prevede un
limite di 0.92 Watt per metro quadrato a 1,800 Mhz e di 0.47 Watt per metro
quadrato a 900 MHz per un’esposizione di massimo un’ora al giorno. Nonostante
ciò, gli esperti indiani ritengono che non sia sufficiente a tutelare la salute
pubblica.
Il direttore
del Chittaranjan National Cancer Research Institute (CNCRI), Dott. Jaydip
Biswas, sostiene che le antenne dei cellulari non dovrebbero essere installate
in aree molto popolate o vicino alle scuole.
L’oncologo
Gautam Mukhopadhyay sostiene che l’esposizione continuativa a campi
elettromagnetici ha un impatto sulla salute e che, se anche non dovesse causare
tumori, è comunque in grado di causare una serie di malesseri che con il tempo
possono produrre una malattia importante.
Il Prof.
Sudarshan Neogi dell’ IIT-Kharagpur, che ha partecipato allo studio pilota
sulla radiazione dei cellulari commissionato dal governo, ritiene che il limite
di 0.92 Watt per metro quadro sia errato in quanto si basa su un limite
temporale di esposizione di 6 minuti, ovvero prevede che ci siano 23 ore e 54
minuti di non esposizione per consentire il “raffreddamento” dei tessuti,
mentre questo non avviene in aree con alta concentrazione di antenne.
In Italia il
limite è 1 Watt per metro quadrato per esposizioni acute (19,4 V/m) e 0,001
Watt per metro quadro (ovvero circa 6 V/m calcolato su una media di 24 ore e
non più di 6 minuti come avveniva prima del 2012) per esposizioni in aree dove
si sosta più di 6 ore.
Il Dott. Fiorenzo Marinelli del CNR
di Bologna ritiene che sia necessario quanto prima tornare ad un modello di
misurazione dei campi elettromagnetici su una media di 6 minuti invece che su
24 ore in quanto nel lungo periodo i picchi di emissione vengono nascosti dal
calcolo matematico della media dei valori, di fatto nascondendo gli effetti
profondi delle emissioni elettromagnetiche sulla materia vivente.
“In base alla nostra esperienza di
ricerca si può affermare che si presentano con maggiore prevalenza
sintomatologie e malesseri negli abitanti in prossimità delle fonti di
emissioni di radiofrequenza”, conclude il Dott. Marinelli. “Il fatto che la
radiofrequenza sia stata classificata nel 2011 come possibile cancerogeno per
l’Uomo imporrebbe di tenere le antenne dei cellulari distanti dai luoghi di
alta densità abitativa e soprattutto da luoghi sensibili come ospedali o
scuole.”
Dott.ssa Francesca Romana Orlando
Vice Presidente di A.M.I.C.A.
Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale
Vice Presidente di A.M.I.C.A.
Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale
FONTE : ASSOCIAZIONE A.M.I.C.A.
FONTE : Indian Times
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