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domenica 29 marzo 2015

REGGIO EMILIA, SI PROPONE LO STOP AL WI-FI NELLE SCUOLE. A RISCHIO LA SALUTE DEGLI ALUNNI

Wi-Fi e accesso libero alla Rete per tutti, ma non per i bambini. I Cinque stelle a Reggio Emilia hanno presentato una mozione per eliminare l’utilizzo del Wi-Fi nelle scuole per tutelare la salute degli alunni. La maggioranza PD-SEL in consiglio comunale, però, l’ha bocciata a favore di una politica di contrasto al digital divide e del progresso nella didattica. Una dinamica che sembrerebbe in controtendenza rispetto al ruolo che vede da sempre il M5S, nato dalla Rete, impegnato nella diffusione dell’utilizzo di internet, ma che in realtà, spiegano i consiglieri reggiani, ha l’obiettivo fondamentale di salvaguardare la salute dei più piccoli: “Noi proponiamo un uso consapevole di internet, ma questo in alcuni ambienti può avvenire anche via cavo e non con il Wi-Fi, che provoca inquinamento da onde radio – spiega il capogruppo Cinque stelle Norberto Vaccari – A differenza degli adulti, le cellule dei bambini sono in fase di sviluppo e quindi maggiormente sottoposte alle possibili influenze dei campi elettromagnetici”.

Il principio su cui si basa la richiesta del M5S è quello della precauzione, supportato dai dati di alcune ricerche che dimostrerebbero i rischi da esposizione alle radiofrequenze. Un principio richiamato anche dal Consiglio d’Europa, che per i bambini raccomanda connessioni internet cablate, e da vari paesi europei e comuni italiani, che hanno eliminato il Wi-Fi dagli istituti scolastici per tornare ai sistemi via cavo. A Reggio Emilia la proposta dei Cinque stelle puntava a togliere il Wi-Fi da scuole per l’infanzia, nidi comunali, scuole di primo e secondo grado per evitare che gli studenti fossero sottoposti alle onde elettromagnetiche dei dispositivi, offrendo come alternativa la cablatura della rete internet per i punti di accesso necessario, e suggerendo anche la predisposizione di un’adeguata cartellonistica informativa nei luoghi pubblici, come uffici o biblioteche, in cui non fosse possibile estendere la mozione.
“L’essere membri di un movimento nato su internet non vuol dire essere contro le tecnologie e lo sviluppo” hanno spiegato i Cinque stelle. Il loro documento però è stato condiviso soltanto dalla minoranza, mentre il Pd si è espresso contrariamente, proponendo a sua volta un ordine del giorno in cui si impegna a monitorare gli impianti Wi-Fi, senza però compiere alcun passo verso l’abbattimento della rete a onde radio nelle scuole comunali. Eppure, come fatto notare dalla consigliera M5S Alessandra Guatteri, prima firmataria della mozione, il pensiero sull’argomento nel Partito democratico non è così unanime.
Proprio lo scorso 10 febbraio la deputata Pd Antonella Incerti aveva espresso la stessa preoccupazione a proposito dei rischi connessi all’utilizzo del Wi-Fi nelle scuole con un’interrogazione in Parlamento, chiedendo ai ministri se non ritenessero “opportuno avviare l’utilizzo di diverse modalità, oltre al Wi-Fi”. Di qui l’attacco alla scelta del Pd della città emiliana: “I progetti connessi all’estensione del Wi-Fi nelle scuole ci sono e non possono essere fermati. Poco importa se esiste un ragionevole e argomentato dubbio che questo possa provocare danni alla salute dei nostri figli – ha continuato Guatteri – In altri paesi gli amministratori pubblici si sono assunti la responsabilità di fermare l’installazione di impianti wi-fi in scuole e luoghi pubblici, ma a Reggio Emilia la discussione è stata stroncata dalla solita sicurezza del Pd, che non ammette inciampi nel percorso che ha definito”.

lunedì 19 gennaio 2015

ELENCO DEI 34 STUDI SCIENTIFICI CHE PROVANO I DANNI CAUSARI DAI SISTEMI WI-FI

Studi continuano a mostrare che la radiazione generata dal router wireless sta influenzando negativamente la nostra salute. In realtà, il sito attivista britannico Stop Smart Meters  ha pubblicato l'elenco di 34 studi scientifici che dimostrano gli effetti negativi biologici di esposizione al Wi-Fi, compresi mal di testa, riduzione dello sperma e lo stress ossidativo. Inoltre nei ratti sono stati evidenziati danni cerebrali, cancro, malformazioni, aborti spontanei, alterazioni della crescita ossea.
Ecco la raccolta di articoli scientifici che trovano effetti biologici avversi o danni alla salute da segnali Wi-Fi, dispositivi Wi-Fi-enabled o frequenze Wi-Fi (2,4 o 5 GHz). I documenti elencati sono solo quelli in cui le esposizioni erano 16V / m o al di sotto dato che un tablet PC Wi-Fi-enabled può essere esposto a campi elettromagnetici fino a 16V / m.
1. Atasoy H.I. et al., 2013. Immunohistopathologic demonstration of deleterious effects on growing rat testes of radiofrequency waves emitted from conventional Wi-Fi devices. Journal of Pediatric Urology 9(2): 223-229. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22465825
2. Avendaño C. et al., 2012. Use of laptop computers connected to internet through Wi-Fi decreases human sperm motility and increases sperm DNA fragmentation. Fertility and Sterility 97(1): 39-45.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22112647
3. Avendaño C. et al., 2010. Laptop expositions affect motility and induce DNA fragmentation in human spermatozoa in vitro by a non-thermal effect: a preliminary report. American Society for Reproductive Medicine 66th Annual Meeting: O-249http://wifiinschools.org.uk/resources/laptops+and+sperm.pdf)
4. Aynali G. et al., 2013. Modulation of wireless (2.45 GHz)-induced oxidative toxicity in laryngotracheal mucosa of rat by melatonin. Eur Arch Otorhinolaryngol 270(5): 1695-1700.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23479077
5. Gumral N. et al., 2009. Effects of selenium and L-carnitine on oxidative stress in blood of rat induced by 2.45-GHz radiation from wireless devices. Biol Trace Elem Res. 132(1-3): 153-163.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19396408
6. Havas M. et al., 2010. Provocation study using heart rate variability shows microwave radiation from 2.4GHz cordless phone affects autonomic nervous system. European Journal of Oncology Library Vol. 5: 273-300. http://www.icems.eu/papers.htm?f=/c/a/2009/12/15/MNHJ1B49KH.DTLpart 2.
7. Havas M. and Marrongelle J. 2013. Replication of heart rate variability provocation study with 2.45GHz cordless phone confirms original findings. Electromagn Biol Med 32(2): 253-266.https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23675629
8. Maganioti A. E. et al., 2010. Wi-Fi electromagnetic fields exert gender related alterations on EEG. 6th International Workshop on Biological Effects of Electromagnetic fields.http://www.istanbul.edu.tr/6internatwshopbioeffemf/cd/pdf/poster/WI-FI%20ELECTROMAGNETIC%20FIELDS%20EXERT%20GENDER.pdf
9. Margaritis L.H. et al., 2013. Drosophila oogenesis as a bio-marker responding to EMF sources. Electromagn Biol Med., Epub ahead of print. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23915130
10. Naziroğlu M. and Gumral 2009. Modulator effects of L-carnitine and selenium on wireless devices (2.45 GHz)-induced oxidative stress and electroencephalography records in brain of rat. Int J Radiat Biol. 85(8): 680-689. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19637079
11. Nazıroğlu M. et al., 2012. 2.45-Gz wireless devices induce oxidative stress and proliferation through cytosolic Ca2+ influx in human leukemia cancer cells. International Journal of Radiation Biology 88(6): 449–456. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22489926
12. Nazıroğlu M. et al., 2012b. Melatonin modulates wireless (2.45 GHz)-induced oxidative injury through TRPM2 and voltage gated Ca(2+) channels in brain and dorsal root ganglion in rat. Physiol Behav. 105(3): 683-92. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22019785
13. Oksay T. et al., 2012. Protective effects of melatonin against oxidative injury in rat testis induced by wireless (2.45 GHz) devices. Andrologia doi: 10.1111/and.12044, Epub ahead of print.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23145464
14. Papageorgiou C. C. et al., 2011. Effects of Wi-Fi signals on the p300 component of event-related potentials during an auditory hayling task. Journal of Integrative Neuroscience 10(2): 189-202.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21714138
(Wi-Fi alters brain activity in young adults:http://wifiinschools.org.uk/resources/wifi+brain+July+2011.pdf)
15. Shahin S. et al., 2013. 2.45 GHz Microwave Irradiation-Induced Oxidative Stress Affects Implantation or Pregnancy in Mice, Mus musculus. Appl Biochem Biotechnol 169: 1727–1751.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23334843
16. Türker Y. et al., 2011. Selenium and L-carnitine reduce oxidative stress in the heart of rat induced by 2.45-GHz radiation from wireless devices. Biol Trace Elem Res. 143(3): 1640-1650.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21360060
E qui ci sono altri studi  di onde ad alta frequenza simili a esposizioni più basse (6 V/m o inferiori):
17. Balmori A. 2010. Mobile phone mast effects on common frog (Rana temporaria) tadpoles: the city turned into a laboratory. Electromagn. Biol. Med. 29(1-2):31-35.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20560769
18. Erdinc O. O. et al., 2003. Electromagnetic waves of 900MHz in acute pentylenetetrazole model in ontogenesis in mice. Neurol. Sci. 24:111-116 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14600821
19. Fesenko E. E. et al., 1999. Stimulation of murine natural killer cells by weak electromagnetic waves in the centimeter range. Biofizika 44:737–741http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10544828
20. Fesenko E. E. et al., 1999. Microwaves and cellular immunity. I. Effect of whole body microwave irradiation on tumor necrosis factor production in mouse cells, Bioelectrochem. Bioenerg. 49:29–35 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10619445
21. Havas M. et al., 2010. Provocation study using heart rate variability shows microwave radiation from 2.4GHz cordless phone affects autonomic nervous system. European Journal of Oncology Library Vol. 5: 273-300 http://www.icems.eu/papers.htm?f=/c/a/2009/12/15/MNHJ1B49KH.DTLpart 2.
22. Kesari K. K. and Behari J., 2009. Microwave exposure affecting reproductive system in male rats. Appl. Biochem. Biotechnol. 162(2):416-428 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19768389
23. Kesari K. K. and Behari J., 2009. Fifty-gigahertz microwave exposure effect of radiations on rat brain. Appl. Biochem. Biotechnol. 158:126-139 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19089649
24. Khurana V. G. et al., 2010. Epidemiological Evidence for a Health Risk from Mobile Phone Base Stations. Int. J. Occup. Environ. Health 16:263–267http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20662418
25. Maier R. et al., 2004. Effects of pulsed electromagnetic fields on cognitive processes – a pilot study on pulsed field interference with cognitive regeneration. Acta Neurologica Scandinavica 110: 46-52 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15180806
26. Nittby H. et al., 2008. Cognitive impairment in rats after long-term exposure to GSM-900 mobile phone radiation. Bioelectromagnetics 29: 219-232 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18044737
27. Novoselova E. G. et al., 1998. Stimulation of production of tumor necrosis factor by murine macrophages when exposed in vivo and in vitro to weak electromagnetic waves in the centimeter range Bofizika 43:1132–1333.
28. Novoselova E. G. et al., 1999. Microwaves and cellular immunity. II. Immunostimulating effects of microwaves and naturally occurring antioxidant nutrients. Bioelectrochem. Bioenerg. 49:37–41http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10619446
29. Otitoloju A. A. et al., 2010. Preliminary study on the induction of sperm head abnormalities in mice, Mus musculus, exposed to radiofrequency radiations from Global System for Mobile Communication Base Stations. Bull. Environ. Contam. Toxicol. 84(1):51-4.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19816647
30. Panagopoulos D. J.et al., 2010. Bioeffects of mobile telephony radiation in relation to its intensity or distance from the antenna. Int. J. Radiat. Biol. Vol 86(5):345-357.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20397839
31. Persson B. R. R. et al., 1997. Blood-brain barrier permeability in rats exposed to electromagnetic fields used in wireless communication. Wireless Networks 3: 455-461.http://www.hese-project.org/hese-uk/en/papers/persson_bbb_wn97.pdf
32. Pyrpasopoulou A. et al., 2004. Bone morphogenic protein expression in newborn kidneys after prenatal exposure to radiofrequency radiation. Bioelectromagnetics 25:216-27http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15042631
33. Salford L. G. et al., 2010. Effects of microwave radiation upon the mammalian blood-brain barrier. European Journal of Oncology Library Vol. 5:333-355 http://www.icems.eu/papers.htm?f=/c/a/2009/12/15/MNHJ1B49KH.DTL part 2.

34. Salford L. G., et al., 2003. Nerve cell damage in mammalian brain after exposure to microwaves from GSM mobile phones. Environ. Health Perspect. 111:881-883.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12782486

venerdì 16 gennaio 2015

STUDIO SOSTIENE CHE IL CERVELLO DEI BAMBINI È PIÙ SENSIBILE ALLE RADIAZIONI DEL WI-FI

Uno studio lancia l’allarme sull’esposizione dei bambini al Wi-Fi , di conseguenza all’uso dei tablet e cellulari connessi da parte dei più piccoli con questa tecnologia.

L’argomento non è affatto controverso ( come invece molti sostengono ) , incominciano ad essere molte le ricerche che mettono in discussione tale tecnologia.

La ricerca suggerisce ai genitori di limitare l’esposizione dei figli al Wi-Fi.
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WHY CHILDREN ABSORB MORE MICROWAVE RADIATION THAN ADULTS: THE CONSEQUENCES
Received 4 April 2014, Revised 3 June 2014, Accepted 24 June 2014, Available online 15 July 2014
-         a Environmental Health Trust, USA
-         b University of California, San Diego, USA
Received 4 April 2014, Revised 3 June 2014, Accepted 24 June 2014, Available online 15 July 2014
Highlights
Children absorb more microwave radiation (MWR) than adults.
MWR is a Class 2B (possible) carcinogen.
The fetus is in greater danger than children from exposure to MWR.
The legal exposure limits have remained unchanged for decades.
Cellphone manuals warnings and the 20 cm rule for tablets/laptops violate the “normal operating position” regulation.
Abstract
Computer simulation using MRI scans of children is the only possible way to determine the microwave radiation (MWR) absorbed in specific tissues in children. Children absorb more MWR than adults because their brain tissues are more absorbent, their skulls are thinner and their relative size is smaller. MWR from wireless devices has been declared a possible human carcinogen. Children are at greater risk than adults when exposed to any carcinogen. Because the average latency time between first exposure and diagnosis of a tumor can be decades, tumors induced in children may not be diagnosed until well into adulthood. The fetus is particularly vulnerable to MWR. MWR exposure can result in degeneration of the protective myelin sheath that surrounds brain neurons. MWR-emitting toys are being sold for use by young infants and toddlers. Digital dementia has been reported in school age children. A case study has shown when cellphones are placed in teenage girls’ bras multiple primary breast cancer develop beneath where the phones are placed. MWR exposure limits have remained unchanged for 19 years. All manufacturers of smartphones have warnings which describe the minimum distance at which phone must be kept away from users in order to not exceed the present legal limits for exposure to MWR. The exposure limit for laptop computers and tablets is set when devices are tested 20 cm away from the body. Belgium, France, India and other technologically sophisticated governments are passing laws and/or issuing warnings about children's use of wireless devices.
Abbreviations
  • MRI, magnetic resonance imaging;
  • MWR, microwave radiation;
  • CNS, central nervous system;
  • FDTD, finite-difference, time-domain;
  • GBM, glioblastoma multiforme (also called glioblastoma);
  • cm, centimeter
Read HERE the complete study
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venerdì 9 gennaio 2015

RICERCA SUGLI “EFFETTI SULLA SALUTE DELLE RADIAZIONI DA WI-FI E WI-MAX”

L’Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale (A.M.I.C.A.) presenta i risultati preliminari della ricerca scientifica dal titolo “Effetti sulla salute delle radiazioni da Wi-Fi e Wi-Max” che è stata finanziata in gran parte dell’8 x 1000 della Chiesa Valdese. Si tratta di un progetto volto a stabilire se il Wi-Fi presente negli ambienti pubblici possa avere degli effetti biologici sulle cellule.
La ricerca è durata un anno e ha visto protagonisti il Dott. Fiorenzo Marinelli, IGM-CNR, Bologna, il Dott. Ian Marc Bonapace, Università dell’Insubria, Busto Arsizio (VA) e il Prof. Mario Barteri, Università La Sapienza, Roma. 
I risultati sono stati presentati in anteprima il 19 Dicembre 2014 alla Sala Conferenze – Ufficio dell’ Assemblea Capitolina, Roma, grazie alla collaborazione con la Consigliera di Roma Capitale Maria Gemma Azuni.
La ricerca ha comportato la misurazione delle emissioni dei router Wi-Fi in alcune biblioteche e in alcune scuole e delle colture di cellule in alcuni di questi ambienti per analizzare il comportamento delle cellule esposte rispetto a quelle schermate di controllo.

martedì 16 dicembre 2014

PRESENTAZIONE DELLA RICERCA SCIENTIFICA “EFFETTI SULLA SALUTE DELLE RADIAZIONI DA WI-FI E WI-MAX”

L’Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale (A.M.I.C.A.) presenta i risultati della ricerca scientifica :

“Effetti sulla salute delle radiazioni da Wi-Fi e Wi-Max”

Venerdì 19 dicembre 2014 alle ore 9:30 presso la sala Conferenze dell’Ufficio dell’Assemblea Capitolina ( 2° piano ) in Via della Greca 5 a Roma il convegno sul Wi-Fi dove verranno illustrati i risultati dello studio sugli effetti biologici delle emissioni del wi-fi nei luoghi pubblici come scuole e biblioteche, ricerca finanziata dall’8x1000 della Chiesa Valdese.
Lo studio è stato condotto dal Dott. Fiorenzo Marinelli del CNR di Bologna, con il Prof. Mario Barteri dell’Università La Sapienza di Roma e il Prof. Ian Marc Bonapace dell’Università dell’Insubria.


Moderano la conferenza la Dott.ssa Francesca Romana Orlando Vice Presidente di A.M.I.C.A. Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale e Alessio Ramaccioni giornalista radiofonico

Per info visita la pagina : www.infoamica.it

mercoledì 3 settembre 2014

IL WI-FI POTREBBE DANNEGGIARE LA SALUTE SPECIALMENTE QUELLA DEI BAMBINI

L’esposizione  alle onde elettromagnetiche del wi-fi potrebbe danneggiare la salute, specialmente dei bambini. L’ Organizzazione per la Difesa della Salute, la Vita Sana Foundation e la Fondazione per la salute geo-ambientale in Spagna hanno lanciato una campagna per rimuovere il wi-fi nelle scuole e nei luoghi pubblici, in quanto garantiscono che porta enormi rischi per la salute, soprattutto per i bambini.
Agustín Bocos, avvocato ambientalista, durante un’intervista pubblicata sul giornale iberico La Vanguardia avverte: “Il wi-fi emette una radiazione elettromagnetica di potenza molto elevata.
Le conseguenze sono dannose per tutti, ma soprattutto per i bambini, più vulnerabili perché sono in pieno sviluppo”.
In paesi come Inghilterra, Francia e Svezia alcuni comuni hanno “spento” il wi-fi gratuito nelle scuole, musei, biblioteche e luoghi pubblici. La tecnologia wireless non è stata ancora controllata da alcun organismo che potrebbe dirci quale potenza debba essere emessa e come tale emissione è controllata”. Per non correre rischi, lo specialista ha consigliato il classico “cavo” perché assicura che non ci sono studi che “iperattività, mal di testa e problemi del sonno del bambino per chi utilizza la connessione con queste onde”. Almeno, bisognerebbe disattivare il servizio in casa, quando la famiglia va a dormire.( leggi QUI l'articolo completo )

FONTE : IMPRONTAUNIKA.IT

mercoledì 20 agosto 2014

ELETTROSMOG NELLE SCUOLE: ITALIANI PRUDENTI COME GLI INGLESI

Qui sotto riportiamo l'articolo di Aldo Domenico Ficara del 6 Agosto 2014 uscito sul sito http://www.tecnicadellascuola.it , ne condividiamo il contenuto anche se siamo un pò meno sicuri che gli italiani e le istituzioni siano prudenti in merito , assistiamo infatti ad una indiscriminata installazione di reti wi-fi e antenne radio base in edifici scolastici e nelle loro vicinanze in barba al principio di precauzione.

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Qualche lustro fa anni addietro ci si batteva molto affinché nelle scuole italiane si ottenesse il minor grado di inquinamento da elettrosmog. esisteva, una legge che determinava la distanza minima delle antenne Wi-Fi dalle strutture scolastiche primarie. Infatti, era fissata ad una distanza di circa 150 metri e ciò era stato fatto per preservare il più possibile la salute dei piccoli studenti dall'elettrosmog.
A tal proposito si ricorda che nel Regno Unito le reti wireless sono in corso di smantellamento in molte scuole, perché non esistono studi a lungo termine che ne dimostrino l'innocuità. Anche Il Times riferisce che sul banco degli imputati sono state poste le onde degli apparati di trasmissione WiFi. I genitori degli studenti le temono, per gli effetti che possono causare sui figli: emicranie, cali di memoria, minore capacità di concentrazione, e si arriva persino a parlare di rischio tumori. Le cause di preoccupazione sono le medesime descritte in vari studi e abstracts relativi alla telefonia mobile: i giovani studenti, in piena età dello sviluppo, hanno una struttura ossea e nervosa ancora fisicamente immatura.
In particolare, le ossa del cranio avrebbero uno spessore ridotto e una capacità di "schermatura" inferiore a quella di una persona adulta e fisicamente matura. Anche in Italia la questione è stata già dibattuta pubblicamente dove si è detto che dopo anni di studi nel 2013 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha definito i campi elettromagnetici a radiofrequenza “possibilmente cancerogeni per gli esseri umani”. Pertanto In attesa di dati scientifici certi, il Parlamento europeo nel 2008 e il Consiglio d’Europa nel 2011 hanno raccomandato agli Stati membri di far riferimento al principio di precauzione, e per le scuole consigliano connessioni internet cablate. Da segnalare che diversi Comitati scientifici internazionali continuano a segnalare i rischi per la salute che derivano dai campi elettromagnetici a radiofrequenza, in particolare per i più giovani. 


mercoledì 30 luglio 2014

IL MINISTRO DELL'AMBIENTE TEDESCO LANCIA SEGNALI DI ALLARME PER IL WI-FI

Germany warns citizens to avoid using Wi-Fi

Environment Ministry's verdict on the health risks from wireless technology puts the British government to shame.

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Ripreso da un articolo sul " THE INDEPENDENT  " la stampa inglese si riporta come il Ministero dell'ambiente tedesco lanci segnali di precauzione alla popolazione di ridurre il più possibile l'uso di sistemi wireless utilizzando invece connessioni via cavo mentre si raccomanda di dare ampia informazione alla popolazione.

FONTE : THE INDEPENDENT

 

venerdì 18 luglio 2014

52 SCIENZIATI PROVENIENTI DA 18 NAZIONI CHIEDONO AL GOVERNO CANADESE UNA RIDUZIONE DELLA ESPOSIZIONE

Con questa dichiarazione 52 dei più noti esponenti della ricerca 'indipendente' internazionale esprime al governo canadese la loro preoccupazione nel mantenere livelli di esposizione ai campi elettromagnetici troppo alti anche in rapporto alle nuove conoscenze sui meccanismi d'azione di questi agenti fisici, possibilmente cancerogeni, sulla salute umana.
Leggi QUI , il testo originale



martedì 3 giugno 2014

TRENTO - VENERDÌ 6 GIUGNO 2014 - INCONTRO "IL CELLULARE E IL WI-FI SONO DAVVERO PERICOLOSI?"

Il neo costituito comitato, Tecnologia Sana, che si pone come obiettivo quello di sensibilizzare la cittadinanza sui potenziali rischi sanitari derivanti dall'eccessiva esposizione alle radiofrequenze dei nuovi media digitali, smartphone e apparecchiature WiFi, ha  constatato che la maggior parte del mondo medico locale è assai impreparato ad affrontare queste nuove tematiche/problematiche che esulano da qualsiasi norme di precauzione. 

Forti anche del nuovo Protocollo Medico dell'Associazione Austriaca che tratta specificatamente il problema, ha organizzato un incontro pubblico per approfondire la tematica con  :
  • Dott. Paolo Orio, Vice Presidente dell'Associazione Italiana Elettrosensibili,
  • Dott.ssa Laura Masiero Presidente dell'Ass. Per la Prevenzione e la Lotta contro l'Elettrosmog di Padova,
  • Avv. Valeria Rossitto, esperta giuridica in materia di elettrosmog. 

L'incontro, si terrà il 6 giugno 2014 presso il Teatro delle Scuole Medie "Argentario" di Cognola di Trento, 


lunedì 26 maggio 2014

ELETTROSMOG: RISCHIANO MEDICI, STUDIOSI E MALATI?

Proponiamo l'interessantissimo articolo di Maurizio Martucci del 23 maggio 2014 sul IL FATTO QUOTIDIANO


Ostacolati, senza fondi, i ricercatori Inail che studiano i danni dell’Elettrosmog. Portato in tribunale il Ministero della Salute, accusato di omessa informazione pubblica ai cittadini, ritenuti ignari della “minaccia tumore” nell’uso del telefonino. Il responsabile dell’unico centro ospedaliero sull’Elettrosensibilità, in esilio in America perché “isolato, lasciato solo”.
E i malati? Sempre più invisibili, auto-organizzati per evitare l’isolamento discriminante, alla faccia di handicap e barriere ambientali. Che succede a chi studia, cura o si occupa di informare l’opinione pubblica sui pericoli dell’elettromagnetismo?
Basta mettere in fila i fatti per trarne le conclusioni: intorno agli effetti biologici di radiazioni, onde non ionizzanti emesse da cellulari e Wi-Fi, s’è creato il vuoto. Conviene starne alla larga. L’ammonimento subdolo suona perentorio, come un cartello posto su fili elettrici scoperti: “Attenzione: pericolo scossa!”, ci si può (davvero) far male. Guai parlarne, tanto meno occuparsene. E’ quello che pensano ricercatori e tecnologi dell’ex ISPESL di Firenze, accorpati all’Inail per vedersi bloccata una ricerca il cui successo – dicono – “porterebbe la comunità scientifica a riconoscere definitivamente l’esistenza di effetti non termici dovuti a campi elettromagnetici deboli sulla salute umana”.

Immaginate le reazioni: se sapessero il rischio, cosa farebbero gli oltre sei miliardi di contraenti di servizi di telefonia mobile sparsi nel mondo?
Così, otto studiosi sono ricorsi al Tar Lazio perché gli restituisca autonomia scientifica, carriera e ricerca, compreso un finanziamento in perenzione da 450.000 euro per una sperimentazione preclinica che cura l’infarto sull’uomo, mai iniziata per burocratiche sabbie mobili all’italiana. Tra i ricorrenti, c’è pure il Dott. Fiorenzo Marinelli, responsabile dell’Istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Bologna, autore di un ingombrante rapporto condotto nelle scuole sugli effetti genetici dei campi elettromagnetici ambientali su cellule in coltura, un nuovo metodo per valutare l’entità dell’esposizione adottato anche dalla Procura di Lanusei nel dimostrare il danno alla salute causato dai radar di Quirra (Ogliastra) poi sequestrati.
L’Inail – argomenta il ricorso – metterebbe il bavaglio ai loro studi, censurandoli, ledendo il potere di gestione e autonomia scientifica di uno staff d’eccellenza, che si avvale di collaborazioni del calibro del Prof. Luc Montagnier, Nobel 2008 per la Medicina. L’accusa? Conflitto d’interessi, una sovrapposizione corporativa tra controllato e controllore, emersa nell’inerzia tenuta nel riconoscimento (a ostacoli) del mesotelioma come malattia professionale dall’esposizione all’amianto e nel caso di Innocente Marcolini, neurinoma del trigemino, ulcera corneale, sindromi e deficit vari per uso prolungato e continuativo di telefonino e cordless aziendali. L’ultima parola, nello slalom tra tortuosi gradi di giudizio, l’ebbe la Suprema Corte di Cassazione: ‘cellulare-tumore’ è passato in giudicato, il nesso causale c’è, esiste, è giuridicamente riconosciuto. L’Inail paga l’invalidità dell’80% al danneggiato.
Consulente tecnico nella finora unica battaglia legale (in tema) vinta al mondo, fu Angelo Gino Levis, docente in pensione di Miogenesi Ambientale dell’Università di Padova, allievo di Lorenzo Tomatis (celebre oncologo-epidemiologo, già guida dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione che, nel 2011, classificò le radiazioni a microonde dei cellulari come “possibili agenti cancerogeni”) e Vice Presidente dell’Associazione per la Prevenzione e Lotta all’Elettrosmog. Come gli otto ex Ispesl, anche l’A.p.p.l.e. (Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog) è ricorsa al Tar Lazio, denunciando il dicastero della Lorenzin, ma pure i ministeri Ambiente, Sviluppo Economico, Istruzione, Università e Ricerca. “Accertare e dichiarare l’illegittimità e l’inerzia dei suddetti – scrivono i legali dell’associazione nel ricorso – per adottare tutti i provvedimenti finalizzati ad assicurare alla popolazione idonea informazione sui rischi alla salute dei cittadini”. Appunto.
Sul fronte dei colpiti, cresce il numero degli invisibili. Gli ammalati lottano contro isolamento sociale e negazione del diritto a salute e cura, garantiti (guarda un po’) dalla Costituzione: l’Associazione Malati da Intossicazione Chimica e/o Ambientale si batte per il riconoscimento in legge nazionale cautelativa dell’Elettrosensibilità (malattia cronica immuno-neuro-tossica, sintomi da campi elettromagnetici), “poiché i limiti di sicurezza– dice AMICA – non tengono conto del Principio di Precauzione, essendo fortemente condizionati da interessi economici. E l’informazione è l’unico strumento dei cittadini per fare scelte più avvedute e chiedere a politici e medici maggiore attenzione per le cause tossiche ambientali”.
Riprova sul campo medico? Lo stato d’abbandono lamentato dal Prof. Giuseppe Genovesi, endocrinologo-immunologo del Policlinico Umberto I di Roma, responsabile del Centro di riferimento della Regione Lazio per la prevenzione, diagnosi e terapia della Sensibilità Chimica Multipla, alter ego dell’Elettrosensibilità, Fatica Cronica, Encefalomielite Mialgica: nonostante l’apertura del nuovo Sportello Malattie Rare, primo ambulatorio in struttura pubblica d’Europa, e il riconoscimento di linee guida regionali (modello per regioni senza), la mancanza di fondi e personale di supporto spingono alla fuga un medico con liste d’attesa per ‘prima visita’ sino al 2015, prenotati da ogni parte d’Italia: “Sono isolato, mi hanno lasciato solo, forse la malattia da fastidio – lo sfogo del Prof. Genovesi – I vertici del dipartimento ospedaliero faticano a comprenderla: MCS-EHS sono sempre più malattie diffuse, non rare. Ma soprattutto sono malattie metaboliche, non psichiatriche, dovute all’esposizione anche a piccole dosi di sostanze tossico-nocive presenti nell’ambiente in cui viviamo – e qui il leitmotive, sulle note del de profundis dei ricercatori ex Ispesl (la musica non cambia!) – si preferisce spendere di più e male, pagando viaggi e cure all’estero dei pazienti più gravi, piuttosto che assisterli in una struttura italiana specializzata, organizzata, efficiente. A Luglio potrei andarmene in America”.


mercoledì 23 aprile 2014

LE CONNESSIONI WI-FI NELLE SCUOLE? ORMAI È DERIVA ELETTROMAGNETICA

Domenica 13 aprile -di Andrea Isolani (comitato No Elettrosmog)

Intenso pomeriggio di scienza ed informazione quello vissuto mercoledì presso l’Aula Magna delle Scuole Medie di Portoferraio alla conferenza tenuta dal dottor Fiorenzo Marinelli, biologo dell’Istituto di Genetica Molecolare del CNR di Bologna, il quale da circa 25 anni svolge ricerca sulla delicata questione degli effetti biologici dei campi elettromagnetici. Appunto a questa tematica era dedicata la conferenza durante la quale il Dr. Marinelli ha dato numerosi spunti di riflessione al pubblico presente in sala. Sperando che questi spunti siano raccolti e tradotti in azioni concrete da chi di dovere sul territorio elbano, proponiamo un breve report della conferenza.
L’esposizione di Marinelli prende le mosse da un dato molto importante, dai più (ahimè) sottovalutato o per niente preso in considerazione nella valutazione dei rischi per la salute derivati dai CEM (campi elettromagnetici) artificiali; discrete porzioni di spettro elettromagnetico, inesistenti all’interno dei campi elettrico e magnetico naturali del nostro pianeta, sono state introdotte a partire dagli anni ’40 in poi nell'ambiente di fondo naturale, dapprima piano piano poi in maniera sempre più consistente. Oggi l’introduzione di questi CEM artificiali conosce una diffusione senza precedenti, legata al dilagare delle tecnologie wireless, ma anche a linee elettriche e circuiti domestici. Il problema per le cellule e gli organismi viventi è che nelle ere evolutive, questi si sono adattati a condizioni di campo naturali entro certi valori e oggi queste condizioni sono profondamente alterate grazie all’introduzione dei CEM artificiali prodotti da cellulari, cordless, wi-fi, ripetitori della telefonia mobile, wi-max, ecc., a tal punto da avere effetti biologici sulla materia vivente. (…….) “Praticamente ogni cellula vivente è una massa brulicante di correnti elettriche e di amplificatori elettrici e biochimici che sono essenziali per la sua normale funzionalità.” (……)”I campi magnetici alternati possono indurre un flusso di correnti alternate attraverso le cellule e i tessuti viventi. Queste possono interferire con le normali correnti dirette e le tensioni elettriche che sono essenziali per il metabolismo di tutte le cellule” (Andrew Golsworthy, “Gli effetti biologici dei CEM deboli”).
I primi studi che misero in luce una correlazione certa fra numerosi casi di leucemia e CEM artificiali, prodotti in questo caso dalle trasmissioni radiotelevisive emesse dalle Sutra Tower di San Francisco, risalgono agli anni ’80 (Neil Cherry); in questo studio si vide come i picchi di condensazione delle emissioni, disposti ad anelli concentrici attorno alla zona della sorgente, corrispondessero in maniera precisa alle aree dove si erano registrati la quasi totalità dei casi di leucemia.
Abbiamo visto come l’irradiazione da CEM artificiali danneggi il DNA cellulare (test del Comet Essay; il filamento danneggiato del DNA fuoriesce dal nucleo come la coda di una cometa) tanto che ad un certo punto la cellula attiva i geni dell’apoptosi, cioè della morte cellulare, ed in questo modo la cellula stessa viene eliminata dall’organismo; però se l’esposizione viene prolungata si attivano altri geni che inibiscono l’apoptosi e, anzi, nonostante gli ingenti danni subiti, la cellula tende a duplicarsi e a produrre così cellule tumorali.
Nonostante tutti gli studi e le scoperte in questo campo, la deriva elettromagnetica nella società, nei luoghi pubblici, nelle scuole, va avanti, per evidenti scopi di lucro, senza tenere in minimo conto i rischi per la salute. Così, come riportato dal dr. Marinelli stesso, succede che in una scuola di Perugia i 700 studenti siano stati dotati, tutti, di tablet wi-fi a fini didattici, e là sono stati rilevati valori di CEM altissimi. Di contro, in una scuola di Bolzano, all’entrata vengono “sequestrati” i cellulari di tutti gli studenti, mentre l’introduzione di internet a fini didattici è stata effettuata esclusivamente via cavo; a dimostrazione che quando le cose si vogliono fare...a buon intenditor poche parole.
Un elemento preoccupante emerso durante la conferenza è l’aumento drammatico negli ultimi anni di casi di elettrosensibilità e iperelettrosensibilità in relazione anche al dilagare delle reti wireless (che sono andate a sommarsi alle preesistenti emissioni radiotelevisive) in pressochè qualsiasi ambiente cittadino. I soggetti che riferiscono aumentata sensibilità ai CEM necessitano di aree libere da emissioni per disintossicarsi e ricaricarsi; ad esempio sull’Appennino Emiliano sono state create queste aree, così come in Canada e in Svezia (dove l’elettrosensibilità ormai da anni è riconosciuta come patologia professionale).
Sul wi-fi, cioè la connessione ad internet senza fili, il Dr. Marinelli ha messo in evidenza la totale assurdità di tale tecnologia e della sua introduzione a fini didattici in ambiente scolastico e, comunque, in tutte quelle situazioni in cui si può tranquillamente adottare un collegamento via cavo. Chi è favorevole alla connessione wi-fi, giustifica ciò per ragioni di economicità e praticità nell'installazione e nell'uso di tale supporto, ma non tiene in minimo conto i rischi per la salute di chi lo utilizza e i possibili ingenti costi sanitari, legati a questa tecnologia, che in futuro potrebbero verificarsi. I CEM prodotti dal wi-fi, simili a quelli pulsati dei radar, sono di un tipo ancora diverso da quello dei cellulari e non ci sono ancora sufficienti studi sull’impatto di questi con la materia vivente e, quindi, sugli effetti sulla salute umana. Nonostante ciò, ancora una volta è la scienza che deve rincorrere l’ultimo ritrovato, è sempre funzionato così, prima si mette in commercio qualsiasi cosa, basta che si venda; magari, poi, un giorno la scienza ne proverà la nocività o meno, ma intanto la multinazionale o le multinazionali di turno avranno già fatto i loro lauti guadagni. Nel corso del dibattito che è seguito all’esposizione di Marinelli è emersa anche l’intenzione da parte dell’Istituto Comprensivo Pascoli di Portoferraio di dotarsi di connettività wi-fi, almeno limitatamente ad una aula (per ora?); naturalmente, per le ragioni di cui sopra, vogliamo sperare che ciò non si avveri. Al riguardo proprio gli elementi più giovani (vedi Risoluzione del Consiglio d’Europa n. 1815/2011 e linee guida dell’OMS) dovrebbero essere i più protetti dai CEM e, nel caso, educati ad un uso prudente e consapevole di talune tecnologie e ad evitarne talaltre. Tra l’altro in alcuni studi è stata trovata una correlazione tra esposizione a CEM artificiali e disturbi del comportamento, dell’attenzione e dell’apprendimento.
Allarme è emerso anche per lo stazionamento in porto di navi con il radar sempre acceso, anche quando lo stesso stazionamento non lo richiede. Un fenomeno che andrebbe indagato al più presto, e di cui dovrebbero farsi carico le autorità competenti, soprattutto nella componente delle ricadute per la salute della popolazione esposta.
Ivano, giovane da poco laureato in Scienze Ambientali con una tesi proprio sugli effetti dell’inquinamento da CEM artificiali sulla popolazione di Rocca di Papa (RM), è intervenuto per lanciare l’allarme per il proliferare di ripetitori della telefonia mobile sul territorio elbano e ha chiesto che almeno queste vengano installate lontano dagli abitati e dalle case, venendo così incontro, insieme, alle esigenze di comunicazione e al diritto alla salute, quest’ultimo purtroppo sempre più sacrificato, senza ragione intendere, sull’altare del Dio Progresso. Al riguardo, ricordiamo il clamore e le proteste per l’installazione a Campo nell’Elba, l’estate dello scorso anno, dell’antenna poi mascherata da improbabile quanto inquietante cipresso per la quale c’è ancora un ricorso legale, di cui ci ha informato l’avvocato Cappelletti presente fra il pubblico in sala. E intanto il Comune di Portoferraio nei giorni immediatamente precedenti la conferenza ha informato tramite i media locali che la Vodafone ha fatto richiesta di installazione di antenna per telefonia mobile, l’ennesima, in loc. Scaglieri, per la quale ci sono comunque 30 giorni di tempo (dal 31 marzo) per presentare le osservazioni.
In ultimo, le precauzioni da adottare nell’utilizzo del cellulare. Buon senso vorrebbe che questo venisse bandito dalle mani di bambini e adolescenti, mentre in soggetti adulti andrebbe utilizzato, se proprio non se ne può fare a meno, sempre e comunque con l’auricolare o in modalità viva voce, insomma, distante dalla testa. Lo stesso dispositivo utilizzato a contatto con l’orecchio inonda una buona parte del contenuto della scatola cranica (molto più in profondità in bambini e adolescenti) con potenze fino a 130 V/m (Volt/metro), quando i limiti di Legge in Italia, come al solito molto blandi e compiacenti con l’industria del settore più che in altri Paesi, sono di circa 6V/m; da notare come i limiti sotto i quali la maggior parte della comunità scientifica internazionale considera sicura l’esposizione ai CEM artificiali vadano da 0,2 V/m a non più di 0,6V/m. In realtà, come provato in alcuni esperimenti da Marinelli stesso, l’unico modo affinché non si registrino effetti biologici nelle cellule (quindi modificazioni dell’ambiente cellulare) è, semplicemente, spengnere l’apparecchio trasmittente.


martedì 22 aprile 2014

PER LA RETE WI-FI LA REGIONE LIGURIA DEVE TENER CONTO DELL'INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO E DEL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE.

Legambiente chiede da tempo che una nuova normativa ponga come limite cautelativo il valore di 0,2 micro tesla, e renda obbligatoria la dichiarazione del campo magnetico generato da qualunque elettrodomestico alla distanza di normale utilizzo
Nei giorni scorsi a Vezzi Portio abbiamo sentito il Presidente Burlando dichiarare di voler estendere la rete Wi-Fi all'intera la regione Liguria per dare la possibilità a tutti di connettersi liberamente alla rete internet.
L'intervento darebbe quindi la massima copertura, oltre che sulla costa anche all'entroterra, venendo incontro alle richieste dei 115 Comuni che hanno già manifestato interesse per questa tecnologia.
L'operazione, secondo Burlando, dovrebbe essere completata entro il 2014, con il costo di circa mezzo milione di euro.
I “Verdi” savonesi, nel dichiarare di essere ovviamente favorevoli alla diffusione della banda larga internet perché più comunicazioni di dati e di informazioni significano più democrazia , ritengono necessario innanzi tutto, per un vero progresso, tenere conto dei principi di precauzione relativi alla salute, come richiesto dai più importanti istituti di ricerca.
I campi elettromagnetici hanno un'azione mutagena, capace cioè di modificare il DNA delle cellule. Le mutazioni genetiche possono provocare cancro e malattie degenerative in un certo numero di persone.
La discussione nel mondo scientifico riguarda solamente la quantità entro la quale il rischio di malattia può essere “socialmente accettabile”.
Campi elettrici e magnetici esistono già in natura, ma la maggior parte dei campi presenti nel nostro ambiente sono artificiali e legati a diverse tecnologie elettriche e elettromagnetiche.
Se è vero che i campi dei ripetitori Wi-Fi hanno una bassa intensità è altrettanto vero che, per il moltiplicarsi delle antenne necessarie alla telefonia mobile e alle televisioni, oltre a tutti gli altri congegni elettrici già presenti nelle nostre case(forni a microonde ecc.), i “limiti accettabili” vengono rapidamente superati.

L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro(AIRC) che fa parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS) delle Nazioni Unite e l' International Commision for Elettromagnetic Safety, hanno inserito i campi magnetici, sia quelli ad alta che a bassa frequenza, tra i fattori che possono provocare danni tumorali, anche se non c'è ancora accordo sulle dosi limite di esposizione.
I ricercatori dell'Università dello Utah hanno scoperto che il cervello di un bambino di cinque anni assorbe una quantità di radiazioni quattro volte maggiore rispetto a quella di un adulto.
Lo stesso Consiglio d'Europa ha raccomandato di evitare la tecnologia Wi-fi nelle scuole per proteggere i più piccoli. Già molte scuole proibiscono, giustamente, l'installazione dei ripetitori
Wi-Fi nelle vicinanze. Infatti, sono proprio le nuove generazioni quelle più esposte all' accumulo nel tempo di stimoli mutageni, con conseguenti rischi di future malattie (Alzheimer ecc.).
A questo punto, sarebbe auspicabile un maggior impegno nel ridurre tutte le fonti di rischio e agevolare le trasmissioni via cavo: L'Italia ha una rete di 7500 km di cavi elettrici che, con una nuova tecnologia oggi disponibile, potrebbe benissimo fornire in modo capillare ovunque l'internet a banda larga, anche in luoghi impervi e isolati. Verrebbero ridotti moltissimo i ripetitori nocivi.
Molti ricercatori concordano nel definire un valore limite cautelativo per i campi magnetici a 0, 2 micro tesla, mentre la normativa vigente pone il limite a 100 micro tesla, cioè 500 volte più alto.
Legambiente chiede da tempo che una nuova normativa ponga come limite cautelativo il valore di 0,2 micro tesla, e renda obbligatoria la dichiarazione del campo magnetico generato da qualunque elettrodomestico alla distanza di normale utilizzo. I Verdi concordano.

Scrivono in una nota i Verdi Savonesi

FONTE : SAVONANEWS.it