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sabato 7 marzo 2015

I RISCHI PER LA SALUTE DELLE RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa diffuso dell’Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia
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Il 28 Febbraio 2015 si è svolta ad Arezzo la 5^ Conferenza Internazionale “Update su salute ambientale globale”, un importante convegno sugli effetti dell’inquinamento sulla salute organizzato da International Society Doctors for Environment – ISDE e Regione Toscana in collaborazione con l’OMS. Hanno partecipato personalità del mondo scientifico, dell’OMS, di Società delle varie specializzazioni mediche e veterinarie e associazioni di cittadini. In questo consesso di altissimo livello è stato ribadito che l’inquinamento atmosferico insieme ai cambiamenti climatici rappresenta oggi la maggiore preoccupazione per la sanità pubblica. L’OMS parla di 7 milioni di morti premature in tutto il mondo, senza considerare gli effetti a lungo termine o sulle future generazioni. Nell’ambito del convegno si è sottolineata la necessità di ridurre drasticamente l’esposizione a tutte le forme di inquinamento chimico e fisico, per preservare la salute e tutelare in maniera particolare i bambini, che sono particolarmente sensibili, e le fasi più importanti della vita come la gravidanza e i primissimi anni di vita. Una relazione è stata dedicata anche all’inquinamento ambientale da farmaci. Purtroppo alla situazione già difficile, causata dalla difficoltà di intervenire sulle fonti di inquinamento più note come il traffico, le aree inquinate, il modello di sviluppo urbano, l’uso eccessivo di pesticidi e molte altre, si aggiunge una nuova di forma di contaminazione ambientale: l’inquinamento elettromagnetico. Esiste una letteratura scientifica che mostra i rischi per la salute delle radiazioni elettromagnetiche, soprattutto in relazione all’uso prolungato dei telefoni cellulari. Queste radiazioni sono classificate come “Possibili cancerogeni “ dalla IARC-OMS. Nonostante queste ricerche scientifiche, c’è il rischio concreto che in Italia si possano varare provvedimenti tesi addirittura ad innalzare gli attuali limiti previsti dalla normativa.
Le conseguenze possono essere molto negative per la salute. Le persone esposte sono rapidamente aumentate negli ultimi anni: oggi siamo quasi tutti esposti anche se in diverso modo. Anche i livelli di esposizione sono cresciuti e possono crescere ancora se si innalzano gli attuali limiti. È scientificamente acquisito che, anche se il rischio è molto basso, quando agisce sulla quasi totalità della popolazione può provocare molti casi di malattia o morti che sarebbero evitabili.

Associazione Medici per l'Ambiente ISDE Italia

Arezzo, 5 Marzo 2015

venerdì 27 febbraio 2015

APPELLO PER LA DIFESA DELLA SALUTE DALLE RADIAZIONI A RADIOFREQUENZA E MICROONDE

Comunicato Stampa della Task Force sui Campi Elettromagnetici
Roma, 26 febbraio 2015
In una LETTERA APERTA più di cento firmatari tra medici, fisici, ingegneri, comitati e associazioni chiedono al Governo e al Parlamento di conservare e semmai di migliorare i livelli di tutela della salute dagli effetti nocivi delle radiazioni emesse da cellulari, tablet, smartphone, computer collegati in rete senza fili, antenne Wi-Fi, Wi-Max, radar, ripetitori della radiofonia, della radiotelevisione e della telefonia mobile DECT, GSM, UMTS e LTE (4G).
Questa iniziativa nasce in risposta a due piani del Governo che prevedono sostanzialmente un innalzamento dei limiti di legge per i campi elettromagnetici e una diffusione massiccia di tecnologie a radiofrequenza come il Wi-Fi. I piani sono la Strategia Italiana per la Banda Ultralarga[1] e la Strategia per la Crescita digitale 2014-2020[2].
“Questi piani di sviluppo rischiano di far aumentare in modo esponenziale tutta una serie di patologie tumorali e neurodegenerative correlate all’esposizione continuata alla radiofrequenza, con un rischio più significativo per i più giovani dal momento che gli effetti nocivi dell’esposizione ai campi elettromagnetici si accumulano nel tempo”, ha commentato il Dott. Fiorenzo Marinelli, ricercatore del CNR di Bologna, uno dei firmatari dell’appello. “Al momento la radiofrequenza è classificata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come possibile cancerogeno per l’Uomo, ma ricerche epidemiologiche più recenti richiedono una classificazione come cancerogeno certo”[3],[4].
“Il governo suggerisce di uniformare i limiti attuali italiani (6 V/m) a quelli europei (61 V/m) in base alla raccomandazione 1999/519/CE, che io stesso ho contribuire ad elaborare come uno dei delegati del Ministero della Sanità italiano”, spiega il Dott. Livio Giuliani, dirigente di ricerca ex-ISPESL. Quella raccomandazione prevede che: ‘gli Stati membri hanno facoltà di fornire un livello di protezione più elevato di quello di cui alla presente raccomandazione’ e che gli Stati membri ‘dovrebbero considerare i progressi delle conoscenze scientifiche con un atteggiamento di precauzione’. “Di fatto le conoscenze scientifiche attuali suggeriscono una riduzione cautelativa dei limiti per la radiofrequenza e per le microonde a 0,6 V/m”, commenta il Dott. Giuliani.
“Deve essere chiaro che noi siamo per lo sviluppo delle tecnologie digitali purché avvenga nel pieno rispetto della salute”, commenta Giuseppe Teodoro, uno dei portavoce della iniziativa. “Nella nostra lettera appello chiediamo che il Governo investa sulle connessioni via cavo che sono le più efficienti e le uniche davvero prive di controindicazioni per la salute e richiediamo anche il divieto di installazione del Wi-Fi negli asili, nelle scuole, nei luoghi di cura e negli ospedali.”
“La valutazione del rischio correlato ai campi elettromagnetici è fortemente condizionata dal problema del conflitto di interessi”, ha commentato Francesca Romana Orlando, autrice di un saggio sull’argomento e vice presidente di AMICA, “per questo motivo richiediamo al governo di stabilire i livelli di sicurezza per i campi elettromagnetici selezionando esclusivamente gli studi scientifici indipendenti, come del resto ha fatto il giudice della Corte di Appello di Brescia nel riconoscere il nesso causale tra tumore cerebrale ed esposizione al telefono cellulare”.
In soli tre giorni hanno sottoscritto la lettera aperta oltre sessanta medici, fisici, ingegneri e ricercatori, tra cui numerosi esperti di effetti cancerogeni dei campi elettromagnetici, come la Dr.ssa Fiorella Belpoggi, Direttore del Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni presso l’Istituto Ramazzini a Bologna e il Prof. Mario Barteri, Ordinario di Chimica Fisica Biologica alla “Sapienza” Università di Roma, il quale ha pubblicato diversi studi sugli effetti enzimatici della radiazione emessa dal telefono GSM.
Numerosi sono stati i medici firmatari appartenenti ad associazioni mediche come Medicina Democratica, che ha aderito anche come associazione, e a ISDE – Medici per l’Ambiente, tra cui lo stesso Dott. Ernesto Burgio che è il Presidente del Comitato Scientifico dell’associazione. Hanno aderito anche la Fondazione Progenies di Firenze che unisce circa 5000 operatori del settore sanitario e l’Associazione Italiana Medicina Ambiente e Salute (ASSIMAS) che si occupa di formazione di medicina ambientale.
Hanno sottoscritto la lettera associazioni ambientaliste, l’Associazione Consumatori Utenti, diverse associazioni di malati, insieme a comitati storici molto attivi come i Comitati di Roma Nord impegnati da anni per la questione di Radio Vaticana e come i comitati No Muos che lottano contro l’installazione del mega impianto di trasmissione radar nella città di Niscemi in Sicilia.
La Task Force sull’Elettrosmog ha aperto una petizione pubblica che si chiuderà il 30 marzo. Petizione Task Force – entro 30 marzo 2015
[3] Hardell L. e Carlberg M., Mobile phone and cordless phone use and the risk for glioma – Analysis of pooled case control studies in Sweden, 1997–2003 and 2007–2009, in Pathophysiology, pubblicato online il 28 ottobre 2014.
[4] Coureau G. e altri, Mobile phone use and brain tumours in the CERENAT case-control study, Occup Environ Med doi:10.1136/oemed-2013-101754.

AL WORKSHOP DI ROMA SULL’ELETTROSMOG FIRMATA UNA DIFFIDA AL GOVERNO

Si è svolto sabato 21 ad Ostia il primo Workshop operativo per organizzare  le strategie dirette ad arginare i propositi del governo italiano di modificare, innalzandoli, i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, attualmente in vigore nel nostro Paese.
L’incontro ha visto la partecipazione nutrita di medici, fisici, biologi, ingegneri e ricercatori, rappresentanti politici, rappresentanti di associazioni, di comitati legalmente costituiti e di fondazioni, riuniti per discutere gli effetti nefasti della imminente approvazione in Consiglio dei Ministri (prevista per il 27 p.v.) di due documenti delineanti, rispettivamente, la “strategia per la banda ultralarga” e per la “crescita digitale”, in cui sono contenuti i progetti di adeguare il nostro Paese ai limiti elettromagnetici europei nonché di diffondere nei luoghi indoor, in particolare scuole, ospedali ed uffici pubblici, la tecnologia wi-fi.
Si tratta di propositi che vanno nella direzione opposta ai valori che hanno ispirato il nostro Paese quando adottò il Principio di Precauzione nella Legge Quadro 36/2001 e che, se applicati, rischiano di condannare l’Italia tra i paesi a più alto tasso di elettrosmog nel contesto europeo.
La Task Force costituita al workshop di Roma ha, pertanto, approvato all’unanimità un documento in cui si diffida il Governo Renzidall’attuare tali propositi, invocando l’adozione di una serie di misure urgenti per tutelare la popolazione dai rischi di un aumento indiscriminato delle soglie di inquinamento elettromagnetico, tra cui:
  1. Abrogazione dell’Art. 14, comma 8, del d.l. 179/12, noto come “Decreto Sviluppo bis”, convertito in Legge 221/12, al fine di riportare la misurazione dei campi elettromagnetici su una media di 6 minuti anziché di 24 ore;
  2. Approvazione di un decreto attuativo della Legge 36/2001 per quanto riguarda i dispositivi mobili con l’adozione degli stessi limiti di esposizione delle antenne dei sistemi fissi;
  3. Revisione dei limiti di esposizione a 0,6 V/m per i luoghi ove si permanga per più di 4 ore e di 0,2 V/m come obiettivo di qualità, come promosso dalla Risoluzione 1815 del maggio 2011 dall’Assemblea Plenaria del Consiglio d’Europa (punto 8.2.1);
  4. Promozione di investimenti pubblici e detassazione per la connettività in fibra ottica e via cavo;
  5. Divieto di installazione di reti Wi-Fi negli asili e nelle scuole frequentate da bambini e ragazzi al di sotto dei 16 anni, posto che la precoce esposizione a radiofrequenza rappresenta un aumentato rischio di sviluppo di cancro per effetto dell’accumulazione e perché diversi studi  hanno dimostrato disturbi neuro-comportamentali associati a questo tipo di esposizione;
  6. Divieto di installazione di reti Wi-Fi nei luoghi di cura e negli ospedali, perché la  radiofrequenza del Wi-Fi promuove lo stress ossidativo e interferisce con la vitalità cellulare e con la funzione riproduttiva;
  7. Divieto di installazione di reti Wi-Fi in tutti i luoghi ove operano professionisti il cui lavoro richiede concentrazione e precisione, come le sale operatorie, perché la radiofrequenza interferisce con il corretto funzionamento neurologico;
  8. Obbligo da parte delle Agenzie di Salute Pubblica di assumere le proprie valutazioni del rischio per la salute connesse alla radiofrequenza, selezionando gli studi scientifici indipendenti ed escludendo quelli finanziati dall’industria delle telecomunicazioni o da fondazioni ed enti no-profit finanziati dalla stessa (il giudice della Corte di Appello di Brescia ha stabilito un nesso causale tra tumore cerebrale ed esposizione al telefono cellulare specificando che solo effettuando una selezione della fonte del finanziamento degli studi si possono raggiungere valutazioni scientifiche indipendenti);
  9. Obbligo per gli enti locali di adottare piani regolatori degli impianti radioelettrici e di telefonia mobile, attraverso la modifica dell’art. 8, 6° comma della Legge Quadro 36/2001.

lunedì 9 febbraio 2015

COMUNICATO STAMPA DI RETENOELETTROSMOGITALIA

Riceviamo e pubblichiamo

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SCANDALO IN C.E.S.E. (COMITATO ECONOMICO SOCIALE  EUROPEO ):CONFLITTI DI INTERESSI bloccano la strada alle persone con deficit funzionale per Elettrosensibilità

Le Associazioni europee che difendono i diritti delle persone elettrosensibili   e le organizzazioni che lottano contro l'inquinamento elettromagnetico, DENUNCIANO  la  loro profonda preoccupazione per il conflitto di interessi e le irregolarità che  ci sono state nell'adozione della  "contro-opinione" sulla ipersensibilità elettromagnetica nella sessione  plenaria del CESE del 21 gennaio.
Il CESE (EESC) è un  organo consultivo dell'Unione europea. Istituito nel 1957, esso fornisce consulenza qualificata alle maggiori istituzioni dell'UE (Commissione, Consiglio e Parlamento europeo) attraverso l'elaborazione di pareri sulle proposte di leggi europee.
La sezione specializzata Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione (TEN) appartenente al Comitato economico e sociale europeo (CESE), ha preparato un progetto di parere che raccomanda ai governi europei per alleviare la difficile situazione di emarginazione e di precarietà in cui le persone colpite dal vivo dalla elettrosensibilità. Queste persone, oltre ad aver perso la loro salute e stante  la costante sofferenza con sintomi dolorosi e gravi, spesso hanno perso il lavoro, la vita sociale e molti di loro anche la loro dignità, dovendo vivere in condizioni squallide che nessun essere umano dovrebbe  sopportare oggi in questa nostra  Europa.
Una commissione di studio su electrohypersensibility (EHS) ha analizzato  tutte le prove scientifiche e riconosciuto la validità degli effetti dei campi elettromagnetici per le persone elettrosensibili. Questo processo è durato mesi. 
IL PROGETTO ORIGINALE DI PARERE DELLA COMMISSIONE
Ha reso visibile la situazione di coloro che sono affetti da emarginazione e da gravi violazioni dei loro diritti umani fondamentali, nel totale abbandono delle autorità sanitarie (inconsapevoli dei loro effetti e di come agire).
La commissione inoltre ha riconosciuto la crescente prevalenza di EHS e del loro handicap sulla occupazione come una disabilità funzionale con una sindrome ambientale legati alla loro esposizione ai campi elettromagnetici.
La commissione stava chiedendo passi concreti per recuperare i loro diritti perduti, assistenza e tutela, eliminando / riducendo la loro esposizione, compresa la creazione di "aree bianche". Inoltre il documento contemplava delle misure protezionistiche per la popolazione in generale e in particolare per bambini e ragazzi (ad esempio cavo per la connessione ad  internet nelle scuole, invece di connessioni Wi-Fi). 
IL "controparere"
E 'stato presentato e sollecitato da un membro del CESE, che è in grave conflitto di interessi, il signor Richard Adams, meno di 24 ore prima del processo di approvazione e senza alcun precedente studio.
Esso nega che i problemi di salute legati alla elettrosensibilità sia  associati all'esposizione alle emissioni elettromagnetiche e non presta alcuna attenzione alla grande quantità di prove scientifiche sugli effetti biologici studiati da medici, scienziati e associazioni professionali per la salute in tutto il mondo.
Esso utilizza argomenti negazionisti solitamente avanzati dal settore industriale interessato, che non riconoscono i possibili effetti negativi delle tecnologie wireless.
 Con questo nuovo rifiuto della Commissione , la storia si ripete, perché ci sono state molte sostanze nocive per la salute i cui effetti negativi sono stati molto camuffati e misconosciuti per molto tempo,  data la pressione dei vari settori economici  coinvolti (vedi, per esempio, tabacco da fiuto, l'amianto, la benzina contenente piombo e, purtroppo, alcuni altri) .
 Questa posizione  "controparere" solo prolunga la situazione angosciante in cui le persone vivono la elettrosensibilità.
Gli Elettrosensibili  per il Diritto alla Salute deplorano che all'interno del CESE l'Europa umanistica dei diritti umani fondamentali non abbia vinto, ma la mercantilista Europa sia  in grado di passare con il rullo sui cittadini e dei suoi principi fondamentali  del suo percorso, lasciando una scia di effetti collaterali, della mancanza di protezione alla disuguaglianza.
 Le organizzazioni interessate sono grati al gruppo di studio che ha prodotto il  parere originario,  al loro serio e rigoroso stile di lavoro, come i  membri che hanno sostenuto il parere iniziale con 110 voti, nonostante la confusione e le irregolarità che si sono verificati nella votazione.
Le stesse organizzazioni  sono in procinto di denunciare le profonde irregolarità  ai canali adeguati .
Una analisi molto dettagliata è disponibile grazie a questo link: http://goo.gl/agjjPG 


lunedì 15 dicembre 2014

COMUNICATO STAMPA RETENOELETTROSMOGITALIA

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa giunto oggi dalla Rete No Elettrosmog Italia , alla quale abbiamo aderito.

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In questi ultimi giorni è stato propagato nella rete un documento che vuole dare una mano a chi si prodiga per  un riconoscimento dei diritti umani per  vivere una vita serena.
Infatti viene riconosciuta la sofferenza degli elettrosensibili, la incomprensione e scetticismo dei medici, la necessità di interventi legislativi per ridurre le esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.
Ci si richiama alla definizione data dal WHO della elettrosensibilità come intolleranza ambientale idiopatica , ma anche alla raccomandazione  Consiglio di Europea del 1999,  del Parlamento Europeo del 2009 e del 2011 verso  politiche di controllo più restrittive.
Si fa una sintesi molto interessante:

l’elettrosensibilità è una  sindrome molto complessa che deve essere affrontata con una combinazione di  leggi e  di altre misure: si deve trovare un compromesso tra i diritti fondamentali (dignità umana, integrità fisica, libertà di movimento, …) delle persone (elettronsensibili in particolare)  e la libertà di comunicazione e di condizione di un business.

Ed ancora, si  richiede un sistema di etichettatura dei prodotti cellulari, cordless  (che, ricordiamo , in Italia è possibile dal 2001 ma che, chissà come mai, in 13 anni il Ministero dell’Ambiente non ha mai trovato il tempo di attuare !),  ed imporre la protezione assicurativa, che in genere è esclusa ai sistemi wireless,  per le campagne pubblicitarie dei dispositivi wireless  che siano controllate  nei confronti di target non protetti  …  ma anche si parla di riconoscimento della malattia, della necessità di fare campagne di informazione sulle migliori condizioni igieniche nello uso dei dispositivi, delle  mappa di esposizione, la esistenza di regole di distanza dai tralicci dell’alta tensione come anche dalle antenne, la costituzione di zone EMF-free.
Ma da dove arrivano queste affermazioni ? dal solito comitato di pazzi ambientalisti ed un po' luddisti ?!

NO, dall European Economic Social Committee  della Comunità Europea, che è un'organizzazione tecnica costituita come 'collante' tra le istanze della popolazione e i vertici comunitari. vedere
http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.events-and-activities-electromagnetic-hypersensitivity-documents

Cordiali saluti

martedì 15 aprile 2014

COMUNICATO STAMPA RETENOELETTROSMOGITALIA

15 aprile 2014 - Riceviamo oggi e pubblichiamo il comunicato stampa emesso da ReteNoElettrosmogItalia
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SENTENZA GRANDI RISCHI (2012): VALE ANCHE PER LE RADIOFREQUENZE ?!

Le Istituzioni pubbliche garanti della sicurezza e la salute dei cittadini sono sempre più sollecitate a rivedere la corretta  attuazione del principio di precauzione nello uso, sempre più esponenzialmente intensivo, delle radiofrequenze nella vita sociale e privata di tutti noi.
La risposta che stanno dando è purtroppo  di mantenimento  dello status quo, sicuramente sollecitati dagli enormi interessi economici delle società di telefonia, dei telefoni cellulari, della elettronica,  etc. etc.
Ne sono brutti esempi i recentissimi:
- Comunità Europea che ha incaricato il suo Istituto scientifico SCENHIR  di fare ' il punto ': conclusione: < tutto va bene!> ; le uniche forti contestazioni arrivate dalle minoritarie e sparute forze della ricerca scientifica indipendente  hanno distrutto , tecnicamente, il documento da loro prodotto, che scientificamente ... ha voluto oscurare la rilevanza dei risultati di analisi epidemiologiche recenti. Vedere qui i dettagli
- Canada, che ha incaricato il suo Istituto scientifico Royal Society di fare ' il punto '; analoga evidenza:  <tutto va bene!> . Anche qui gli scienziati indipendenti   hanno demolito le conclusioni  ,anche perché hanno beccato due dei principali relatori del comitato del Royal Society , che avevano avuto finanziamenti ai loro laboratori dall'industria: vedere qui
Che dire ?
Vediamo molte analogie con la condanna dell'ottobre 2012 dei sette membri della Commissione Grandi Rischi  all'epoca in carica, che avrebbe fornito false informazioni circa l'improbabilità della forte scossa che la notte del 6 aprile 2009 causò la morte di 309 persone.               
Situazione analoga ?

Cordiali saluti

Per la Rete NoElettrosmogItalia
Dr Giorgio Cinciripini
Membro fondatore della Rete-esmog free Italia

( ReteNoelettrosmogItalia - www.retenoelettrosmogitalia.it )

domenica 30 marzo 2014

LINEE A.T.M. - COMUNICATO STAMPA

A seguito delle dichiarazioni emesse dall'Assessore Maran del comune di Milano in risposta ad un Twitt del consigliere di maggioranza del comune di Sesto San Giovanni Romaniello l'Associazione Sottocorno richiede urgentemente delle spiegazioni esaustive su quanto affermato.
E' da circa 1 anno che la cittadinanza , in particolare i residenti di cascina gatti, sta subendo continui disagi a causa delle modifiche apportate alle linee dei trasporti pubblici a Sesto San Giovanni.

Vogliamo sapere il perché un'assessore del comune di Milano può affermare che il costo delle tariffe non viene adeguato perché' il comune di SESTO SAN GIOVANNI non paga la cifra dovuta.....
Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)

venerdì 14 febbraio 2014

SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE INFRASTRUTTURE ELETTRICHE: TERNA E ANCI INSIEME PER COLLABORARE.

12 febbraio 2014

Condividere la localizzazione delle opere elettriche sul territorio italiano attraverso una sempre maggiore armonizzazione fra gli interventi di sviluppo di Terna e gli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale dei Comuni. Questo l’obiettivo principale del Protocollo di Intesa firmato oggi a Roma da Flavio Cattaneo, Amministratore delegato di Terna, e Piero Fassino, Presidente dell’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani a cui aderiscono 7.318 Comuni, rappresentativi del 90% della popolazione.

Perché questo accordo è importante? Terna e Anci - in un'ottica di sviluppo sostenibile e con l'obiettivo di accelerare la realizzazione di interventi strategici - lavoreranno insieme per armonizzare le necessità del sistema elettrico con quelle della tutela dell’ambiente e del territorio a livello comunale, per la localizzazione delle opere di sviluppo della rete elettrica di trasmissione, per le quali Terna ha già investito circa 8 miliardi di euro dal 2005 ad oggi costruendo 2.500 km di nuova rete e 84 nuove stazioni elettriche, ed altrettanti investimenti prevede nel prossimo decennio, con circa 3 miliardi di euro già in corso di realizzazione nei 250 cantieri attualmente aperti su tutto il territorio nazionale, che danno lavoro ogni giorno a 4.000 risorse e 750 ditte. Un impegno, quello di Terna, sia sul dispacciamento sia sulla rete che complessivamente, dal 2005 ad oggi, ha prodotto 5,4 miliardi di euro di risparmi per cittadini e imprese.
L’accordo prevede, in particolare, l’istituzione di un Tavolo Permanente di Coordinamento fra Anci e Terna, per definire specifici strumenti utili nella fase di concertazione tra la Società e i Comuni sul percorso e la realizzazione delle opere previste dal Piano di Sviluppo di Terna. Saranno, inoltre, istituiti specifici tavoli di concertazione tra i Comuni e Terna, relativi alle singole opere per consentire la partecipazione anche degli altri enti pubblici interessati.
Con questo Protocollo d’Intesa, Terna e Anci si impegnano a consultarsi periodicamente per:
• promuovere insieme l’attività di concertazione preventiva delle opere sul territorio con il coinvolgimento diretto dei Comuni;
• sottoscrivere con i Comuni interessati uno specifico Protocollo d’Intesa relativo alla localizzazione di massima delle opere;
• realizzare azioni congiunte per informare i cittadini dei territori coinvolti dagli interventi del Piano di Sviluppo della rete elettrica nazionale e per un reciproco scambio di dati tra Terna e Anci;
• favorire la massima condivisione con le popolazioni interessate delle infrastrutture elettriche da realizzare.
"Con l’accordo di oggi - ha commentato Flavio Cattaneo - Terna e Anci avviano insieme un percorso di collaborazione che riconosce al territorio un ruolo di assoluta centralità nello sviluppo infrastrutturale di cui il Paese ha bisogno, in linea con la politica di Terna da sempre centrata sullo sostenibilità dei propri investimenti sulla rete. E dire sostenibilità significa soprattutto creare valore per l'ambiente e i territori in cui Terna opera. Per questo, conclude Cattaneo, è fondamentale condividere fin dall'inizio le varie problematiche connesse con una nuova opera, in modo da snellire ed accelerare tutto il processo ed arrivare a localizzazioni delle opere rispettose delle esigenze del sistema elettrico e di quelle del territorio e dell'ambiente". 
 "L’ANCI – ha sottolineato Piero Fassino - ha condiviso la proposta di collaborazione avanzata da Terna, nell'auspicio che il percorso intrapreso insieme faciliti il dialogo con il territorio e con gli enti locali, ovvero l’ascolto reale dei fabbisogni dei Comuni, nell'ambito di una pianificazione strategica di notevole impatto a livello locale come quella delle infrastrutture di trasmissione e dispacciamento elettriche. Ciò non soltanto per trovare un terreno di confronto e concertazione sulle eventuali criticità che potranno emergere nella localizzazione delle infrastrutture, ma per contenere impatto degli interventi sui territori, favorendo a livello locale l’armonizzazione tra pianificazione elettrica, urbanistica, territoriale, ambientale e paesaggistica, facilitare il coordinamento locale delle politiche di efficienza energetica e delle diverse progettualità, rappresentare le istanze delle amministrazioni comunali nella loro veste di produttore di energia da fonti rinnovabili, sensibilizzando affinché non vi siano colli di bottiglia nella rete di immissione".

FONTE : TERNA

giovedì 6 febbraio 2014

COMUNICATO STAMPA SULL'INCENERITORE DI SESTO SAN GIOVANNI

Sesto San Giovanni 6 febbraio 2014

L'Associazione Sottocorno si interroga sul futuro dell'inceneritore di via MANIN e nelle risposte dell.amm. delegato di CORE sig. Marco Cipriano date ad una intervista apparsa sul Corriere di Sesto in data 30 gennaio dove non si riconoscono e non vedono un cambio di rotta.
Si apprendono inoltre dati per altro inquietanti, e non si comprende come si possa perseguire le 70 mila tonnellate di rifiuti annui come un traguardo produttivo di una qualsiasi azienda sul mercato tanto da spingersi a ricercare forniture anche al di fuori dei 5 comuni consociati, per sopperire al calo dettato dalla crisi dei consumi, incuranti del fatto che questi volumi, avranno una ricaduta inevitabile sulla qualità dell'ambiente circostante ( e non solo del quartiere di Cascina Gatti ).
Si ipotizzano inoltre, nuove potenzialità dell'impianto, con la nascita della futura città della salute, non lasciando intravedere la ben che minima volontà, di allentare la presa su un territorio già provato, mentre si leggono queste dichiarazioni, fuori dai nostri confini le cose cambiano velocemente, oltre 200 comuni in tutta Italia sposano con successo la strategia RIFIUTI ZERO.
In questi giorni, anche Monza , amministrazione non distante da Sesto San Giovanni sia geograficamente che come colore politico, si stanno avviando una serie di incontri sul tema, la Regione Lombardia da un indirizzo che sembra contrastare con le strategie aziendali di CORE, impostando una razionalizzazione ed una dismissione programmata degli 11 inceneritori sul territorio lombardo, e anche le parole del Sindaco Monica Chittò , non più tardi del giugno 2013, in occasione di un incontro con i cittadini in quartiere , facevano ben sperare pronosticando un potenziamento della raccolta differenziata.
Concludendo, non possiamo che rilevare che la posizione della Regione Lombardia e le dichiarazioni del primo cittadino Sestese, stridono con le affermazioni dell'amm. delegato di CORE, tanto da ritenere indispensabile nei prossimi giorni un chiarimento formale giusto per chiarire le posizioni e sgombrare da fraintendimenti per capire meglio  quale sarà la qualità dell'ambiente nel futuro di questo comune.
Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)

lunedì 23 dicembre 2013

A U G U R I !!!!


Il 2013 per noi si chiude ricco di eventi , ci aspettavamo di ricevere il progetto d'interramento come promesso dal dirigente Adel Motawi di TERNA durante la trasmissione di RAI1 DEL 29 OTTOBRE 2013 , ma così non è stato.

Vi invitiamo a visionare QUI sul nostro sito il documentario LA COMUNITA' E L'ELETTRODOTTO" girato dall'Istituto Superiore della Sanità , dove di possono notare le sorprendenti affinità e che gli stessi problemi da noi riscontrati sono stati rilevati e certificati anche a Longarina ( RM) con una piccola differenza che li l'elettrodotto in questione è da 60 Kv ( il nostro è da 220 Kv )

Auguriamo a tutti coloro che ci seguono e che partecipano all'attività dell'Associazione i nostri migliori auguri di Buone Feste 2013 e uno speciale augurio per il 2014 che possa essere un anno importante per l'interramento dell'elettrodotto.

Staff Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)

giovedì 28 novembre 2013

COMUNICATO STAMPA

Giorni fa abbiamo appreso che per l’interramento della linea di doppia terna da 220kV avvenuto alcuni anni fa nel PII Marelli il privato ha pagato 3,8 milioni di euro per circa 800 metri di interramento, la notizia , ( apparsa sul giornale LO SPECCHIO di Sesto San Giovanni) ci conforta soprattutto perché da alcune fonti del Comune si parlava di un’opera improponibile dal costo approssimativo di circa 12 milioni di euro.
La notizia giunta in associazione ci è stata confermata, quindi crediamo sia credibile che per proseguire l’interramento della stessa linea per un ulteriore km dovendo ripristinare solo 2 tralicci di interramento in via Manin , il costo sia anche inferiore (e non di poco) rispetto a quello sostenuto precedentemente.

Crediamo inoltre che tale valore potrebbe anche dimezzarsi visto che le linee risultano sotto impiegate (1 delle 4 linee è attualmente dismessa visto che manca la cima di caduta tra il tratto aereo e quello interrato), se solo TERNA accettasse di eseguire un’opera di razionalizzazione sulle 2 linee esistenti, magari eliminandone 1 e portando l’altra da 220 kV a 132 kV si potrebbero abbassare sia l’esposizione al campo elettromagnetico generato che i costi che si dovrebbero sostenere per l’interramento, che in questo caso scenderebbero ulteriormente, aiutando e non poco le istituzioni ad affrontare un opera costosa che si trasformerebbe in questo modo in un opera “sostenibile “ per qualsiasi comune.

mercoledì 27 novembre 2013

AL VIA LO STUDIO DI FATTIBILITÀ DEL PROGETTO PER L'INTERRAMENTO DELL'ELETTRODOTTO

COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE DI MILANO


Milano, 17 novembre 2013 – Sarà completato l'interramento dell'elettrodotto nel quartiere Adriano. La Giunta di Palazzo Marino, infatti, ha approvato le linee guida della convenzione tra Comune di Milano, Comune di Sesto San Giovanni e Parco Media Valle del Lambro per l’affidamento alla Società Terna Rete Italia, gestore e progettista della rete, della redazione del progetto di interramento dell’elettrodotto che insiste a cavallo dei due Enti locali e del parco.

La storia di questo elettrodotto risale agli anni Cinquanta, quando è stato realizzato per fare fronte alle richieste di energia dell’area nord Milano, dovute principalmente all’industrializzazione. Parte della rete che insiste sul Comune di Milano è già stata interrata o è in fase di interramento, a seguito di interventi edilizi, ma erano rimaste fino ad ora escluse le vie Adriano e Sottocorno.

A seguito di una serie di verifiche da parte di Arpa e Asl, che ha richiesto un intervento sulla base del principio di precauzione, i Comuni di Milano e di Sesto San Giovanni hanno deciso di richiedere alla società Terna Rete Italia uno studio di fattibilità per l’interramento della tratta che partendo da via Adriano arriva fino a via Daniele Manin. La redazione del progetto è stata affidata a giugno alla società per un totale di circa 14mila euro che saranno suddivisi tra il Comune di Milano (7.600 euro), il Comune di Sesto San Giovanni (3.200 euro) e il Parco Media Valle Lambro (3.200 euro).


lunedì 18 novembre 2013

ELETTRODOTTO SOTTERRANEO: C'È LA FIRMA DELLA GIUNTA


Palazzo Marino approva le linee guida della convenzione fra Comune di Milano, Sesto e Parco Media Valle del Lambro. A Milano restano scoperte via Adriano e Sottocorno

Milano, 17 novembre 2013 - Basta cavi elettrici sospesi fra i palazzi, a pochi metri dai balconi. Nel quartiere Adriano sarà completato l'interramento dell'elettrodotto nel quartiere Adriano. La Giunta di Palazzo Marino, infatti, ha approvato le linee guida della convenzione tra Comune di Milano, Comune di Sesto San Giovanni e Parco Media Valle del Lambro per affidare alla Società Terna Rete Italia, gestore e progettista della rete, la redazione del progetto di interramento dell'elettrodotto che insiste a cavallo dei due Enti locali e del parco.

La redazione del progetto è stata affidata a giugno alla società per un totale di circa 14mila euro che saranno suddivisi tra il Comune di Milano (7.600 euro), il Comune di Sesto San Giovanni (3.200 euro) e il Parco Media Valle Lambro (3.200 euro).

La storia di questo elettrodotto risale agli anni Cinquanta, quando è stato realizzato per fare fronte alle richieste di energia dell'area nord Milano, dovute principalmente all'industrializzazione. Parte della rete che insiste

sul Comune di Milano è già stata interrata o è in fase di interramento, a seguito di interventi edilizi, ma erano rimaste fino ad ora escluse le vie Adriano e Sottocorno. A seguito di una serie di verifiche da parte di Arpa e Asl, che ha richiesto un intervento sulla base del principio di precauzione, i Comuni di Milano e di Sesto San Giovanni hanno deciso di richiedere alla società Terna Rete Italia uno studio di fattibilità per l'interramento della tratta che partendo da via Adriano arriva fino a via Daniele Manin.

FONTE : ILGIORNO.it

FONTE : REPUBBLICA.it

FONTE : MILANOTODAY

giovedì 24 ottobre 2013

RINVIATA ALLA PROSSIMA SETTIMANA LA PARTECIPAZIONE ALLA TRASMISSIONE "LA VITA IN DIRETTA"

Ci viene comunicato solo ora dalla redazione di RAI 1 che l'appuntamento in diretta di Venerdì 25 ottobre 2013 dalla via Sottocorno e stato spostato ai primi giorni della prossima settimana.

Nel fine settimana pubblicheremo la data esatta che ci verrà comunicata, ci scusiamo ma non dipende dalla nostra volontà.


Tornate a visitarci per avere le ultime novità.

mercoledì 23 ottobre 2013

Comunicato stampa n°2

Alcune precisazioni su quanto esposto dai media
·       La via Sottocorno è parte integrante del quartiere di Cascina Gatti a Sesto San Giovanni confinante con il quartiere Adriano di Milano.
·       L’Associazione Sottocorno non ha mai lavorato ne mai conosciuto esponenti del comitato di via Mulas di Milano, siamo ben felici di sapere che si sia costituito tale comitato e siamo aperti, da domani, a lavorare insieme se condividiamo gli stessi obbiettivi.
·       Tutto il lavoro svolto per richiedere l’interramento delle linee di alta tensione è stato sviluppato dall’Associazione Sottocorno mentre sugli altri problemi del territorio collaboriamo con le altre associazioni o comitati sestesi.

·       Si invita la stampa a contattare direttamente l’associazione l’indirizzo email associazione.sottocorno@gmail.com o tramite il referente uff.stampa Davide al cellulare 340.9276968. 

Sesto San Giovanni  23 ottobre 2013

Il Consiglio Direttivo Associazione di Via Sottocorno

Comunicato stampa n°1

L’Associazione Sottocorno si dissocia totalmente dalla contestazione avvenuta durante la diretta RAI da via Sottocorno e che non ha visto partecipare i residenti della via Sottocorno ne gli iscritti dell’Associazione.
Ricordiamo che L’Associazione Sottocorno è un associazione apartitica e non accetta nessun accostamento o pressioni politiche,  avremmo preferito parlare e spiegare le ragioni delle nostre paure e problematiche con un dialogo civile e sereno nel poco tempo concesso.
Il ritardo di un accordo intercomunale non può essere prioritario di fronte ai problemi  dei residenti esposti durante la trasmissione in diretta.
E’ nostra intenzione proseguire il dialogo con le forze politiche che non intendano strumentalizzare la vicenda.

Sesto San Giovanni  23 ottobre 2013

Il Consiglio Direttivo Associazione di Via Sottocorno

lunedì 7 ottobre 2013

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO: IL “DECRETO CRESCITA” VA CAMBIATO

02/10/2013 16.17 -  Regione Toscana

 Il Consiglio regionale ha approvato una mozione di Monica Sgherri (FdS-Verdi), che chiede lo stralcio dell’articolo 14. La Giunta regionale dovrà attivarsi anche per sollecitare i comuni a varare un piano per la telefonia mobile
La diffusione delle nuove tecnologie nel campo della comunicazione elettronica digitale non può avvenire sacrificando la salute dei cittadini. Per questo il Consiglio regionale chiede al Governo di stralciare l’articolo 14 del cosiddetto ‘decreto crescita’, che modifica le modalità di misurazione dei campi elettromagnetici. L’assemblea toscana ha approvato all’unanimità una mozione di Monica Sgherri (FdS-Verdi), che impegna la Giunta regionale ad attivarsi in tal senso. Con la nuova normativa i valori di campo non sono più riferiti ad intervalli di sei minuti, ma ad una media di ventiquattro ore, con il rischio di un’esposizione incontrollata della popolazione all’inquinamento.
La Giunta regionale dovrà inoltre attivarsi presso tutti i comuni della Toscana, perché adeguino i regolamenti urbanistici ai criteri di localizzazione degli impianti previsti dalla legge regionale 49/2011, non ancora recepita dalla maggioranza degli enti locali. Nel testo si sottolinea che solo dotandosi di un piano della telefonia mobile i comuni potranno decidere dove e quali impianti saranno autorizzati, riducendo le potenziali criticità.


lunedì 5 agosto 2013

VIA LIBERA AL MUOS – lettera pervenuta in associazione

Qui di seguito pubblichiamo la lettera pervenuta da parte della Associazione A.M.I.C.A. a riguardo del MUOS, e , con rammarico , ci sorge qualche domanda :
Ma è possibile che il problema dell’elettrosmog sia sentito solo da una parte di cittadinanza che è coinvolta da nuove o vecchie installazioni ?
Ma è possibile che questa cittadinanza, riunita in associazioni o comitati , a proprie spese, si interroghi e si documenta trovando una vasta letteratura a riguardo con ricerche epidemiologiche complete che ne attestano il rischio e il pericolo, mentre le “istituzioni" preposte alla nostra salvaguardia NO?
E tutto questo sembra non essere mai sufficiente per poter cambiare atteggiamento, eppure dovrebbe esserlo per  far sorgere il dubbio, tanto rivendicato dalla nostra classe politica quando cita il ” Principio di precauzione “ su qualsiasi cosa non riesca a comprendere.


Cari Tutti,
è davvero con grande dispiacere e preoccupazione che vi informo della decisione del Presidente della Regione Crocetta di dare il via libera al MUOS.
Il campo elettromagnetico delle antenne già esistenti a Niscemi rappresentano una forte preoccupazione per la loro potenza e concentrazione, ma anche per le loro caratteristiche specifiche: sono onde modulate di frequenza non molto alta che sono particolarmente “penetranti” e “attive” dal punto di vista biologico.
Per quanto mi riguarda, essendoci stata personalmente, vi posso dire che ho avuto un mal di testa terribile di fronte a quelle antenne Niscemi al punto di dover andare via. Mi hanno detto che in quello stesso punto altre persone in visita hanno riportato sintomi e malesseri.
Sembra impensabile che qualcuno debba abitare in quella situazione.
Sicuramente servono altri studi per determinare il rischio delle antenne già esistenti a Niscemi ma il principio di precauzione imporrebbe quanto meno di non metterne altre.
Serve necessariamente un coordinamento nazionale dei comitati e delle associazioni impegnate per la difesa dai campi elettromagnetici per cercare di produrre a livello nazionale normative più cautelative.

Francesca Romana Orlando
Vice Presidente di AMICA
Associazione Malattie da
Intossicazione Cronica e/o Ambientale

www.infoamica.it

sabato 27 aprile 2013

COMUNICATO SULLA SITUAZIONE DEI TRASPORTI PUBBLICI A SESTO SAN GIOVANNI



L’Associazione Sottocorno , pur denunciando lo stato di disagio e di disservizio che si è venuto a creare dal 16 Marzo quando la società A.T.M. ha riorganizzato la rete di autobus e tram ( con l’intento di offrire un collegamento migliore con la metropolitana e ottimizzare i percorsi !!! ),  si dissocia dall’aggressione verbale avvenuta durante l’incontro pubblico del 11 Aprile nei confronti dell’Assessore all’Urbanistica Marini.
L'Associazione , pur trattando prevalentemente temi ambientali come l'elettrosmog , è radicata sul territorio e coinvolta in questo problema ,per questo chiediamo il ripristino delle linee e servizi soppressi o spostati e non capiamo come sia possibile eseguire delle modifiche così sostanziali senza prima interpellare e consultare la cittadinanza ( come fatto peraltro in altre occasioni ).
Siamo a disposizione per instaurare un dialogo serio e costruttivo sul tema dei trasporti pubblici , traffico e viabilità,  parteciperemo insieme ai comitati Parpagliona , Cascina Gatti , 3 Strade e Rete Salute e Territorio al presidio e all’incontro che si svolgerà martedì  7 maggio alle ore 18:00 sotto il Comune di Sesto San Giovanni in Piazza della Resistenza, per sostenere la trattativa sui trasporti.

Condividiamo che :
LA PRE-CONDIZIONE MIGLIORE PER INIZIARE A DISCUTERE E’ IL RIPRISTINO DELLE VECCHIE LINEE

Chiediamo :
o   Corse  dirette  dai  quartieri  periferici  verso  le linee Metropolitane
o   Prezzo del  biglietto ad  €. 1,50 ( Biglietto unico nell’hinterland come  a  Milano )
o   Corsie  preferenziali  per  i  mezzi  pubblici ( dove possibile )
o   Autobus non inquinanti;
o   Piste  ciclabili  verso  la Metropolitana  di  Sesto  Marelli ( dove possibile )
o   Parcheggi  di  interscambio  con  costo  compreso  nel  biglietto  ATM;
o   Apertura  di  un  tavolo  parallelo  su  polveri  sottili  e  traffico.

Info Articoli  della Stampa : milanotoday.it
Info dal sito del Comune di Sesto San Giovanni