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giovedì 28 novembre 2019

IL NUOVO STADIO A SESTO SAN GIOVANNI ? PENSIAMOCI BENE

Sono mesi che sentiamo voci o leggiamo articoli sul nuovo stadio di Inter e Milan (leggi QUI l’ultimo articolo uscito sul Giorno) a Sesto San Giovanni sulle aree Falk in alternativa alla sua naturale destinazione: l'eventuale ricostruzione a SAN SIRO.
Non entriamo nel merito se sia giusto o no ristrutturare l’esistente o costruirne uno nuovo di fianco, per chi ama Milano lo stadio è come il Duomo, la Scala, i Navigli o la Darsena è uno dei luoghi speciali di questa metropoli, è un monumento di identità per questa città.
Poniamo però qualche ragionamento ai tanti proclami sentiti fino ad oggi che renderebbero tale installazione la panacea per Sesto e per i suoi innumerevoli problemi presenti sulle aree Falk.
Portare uno stadio in quell'area significherebbe:
·        una nuova colata di cemento; 
·        nuovi centri commerciali;
·        il raddoppio del traffico con conseguente aumento dell'inquinamento veicolare in una zona totalmente priva di servizi (tram; bus o metropolitane) e di strade già al collasso;

Il problema del traffico sembra oltremodo essere il problema più sottovalutato. Stiamo parlando di uno stadio dalla capienza di 50.000/60.000 persone che ogni tre giorni circa invaderebbero Sesto, perché le due squadre, a parte qualche anno storto, per natura hanno sempre sostenuto competizioni europee. A tutto questo si andrebbe a sommare il traffico di circa 15.000/20.000 persone che quotidianamente frequenterebbero la futura città della salute oltre ad eventuali altri 10.000/15.000 nuovi residenti che i tanto acclamati speculatori porteranno nell'area residenziale. A tutto questo va a sommarsi il normale traffico quotidiano già reso a tratti insostenibile grazie ai caselli autostradali "regalati" a Milano Serravalle già ampiamente ripagati (per i quali chiediamo la dismissione).
NON SIAMO CONTRARI A PRESCINDERE,
ma non ci sembra si sia analizzato bene l’impatto che tale opera possa portare alla città che già ora conta più di 80.000 abitanti, con una urbanizzazione “folle” e pochi servizi sul territorio accentrati per lo più nell’area centrale e problemi di bonifiche non ancora risolte, date che ci preoccupa ulteriormente.
Considerando che:
Non abbiamo bisogno di uno stadio ma di servizi sul territorio.
Non abbiamo bisogno di colate di cemento ma di parchi e alberi e del rispetto dell’ambiente dal quale dipende direttamente la nostra salute.
Non abbiamo bisogno di centri commerciali, ma di rivalutare il commercio di vicinato per non diventare una periferia “morta”.
Non abbiamo bisogno di un’area isolata dalla città, ma di integrare le nuove aree in una città più vivibile.
Non abbiamo bisogno di nuove strade più grandi, ma di servizi integrati come fermate della metropolitana, metrotramvia, nuove linee di autobus efficienti.

E soprattutto non abbiamo bisogno di progetti speculativi calati dall'alto (come è sempre accaduto), per cui ci aspettiamo un confronto vero su questo tema prima che diventi ufficiale, e invitiamo il sindaco e la sua giunta ad attivarsi e confrontarsi con la cittadinanza su questo progetto.

Il consiglio direttivo dell’Associazione Sottocorno