Essendo un'
ASSOCIAZIONE di liberi cittadini svincolati da qualsiasi logica partitica,
sabato 24 settembre 2016, invitati dal consigliere comunale Moreno Nossa,
abbiamo partecipato volentieri ad un tavolo aperto organizzato dalla sezione
di SEL con il titolo :
LA CITTÀ' CHE CAMBIA , PROPOSTE E IDEE PER IL RIUTILIZZO DELL'AREA DEL FORNO INCENERITORE DOPO IL 2019
purtroppo non si è trattato di un momento di discussione e di proposte, come ci era stato presentato, ma un tavolo ( chiuso persino alle domande di chi vi ha assistito ) nel quale non è emerso nulla di significativo al di fuori di una espressa volontà politica di chiudere l’inceneritore ( effetto elezioni ?? ) a fronte però , di una totale mancanza di progetti.
Abbiamo appreso che
l’ultimo bando sull'igiene urbana tende ad aumentare la raccolta
differenziata dell’umido, di fatto ha dettato la linea guida per l’inutilizzo futuro
dell’inceneritore, ma questo
è troppo poco e non è un progetto, come già detto è una linea guida che dopo
mesi e mesi non è stata ancora applicata, ne dettati tempi e modi per
applicarla ( si parla di incominciare entro la fine dell'anno nel quartiere di
Cascina Gatti ).
Noi partiamo da
considerazioni differenti , non dalla sostenibilità economica
MA DALLA TUTELA DELLA SALUTE E DELL'AMBIENTE
perché consideriamo che i tumori, leucemie e altre patologie che si rilevano su un campione di popolazione relativamente giovane non capitano per una inesorabile degenerazione cellulare ma per una esposizione ambientale degenerata ed è proprio per questo che O.M.S. invita ad applicare il Principio di Precauzione la cui applicazione si basa su una forte limitazione “della norma di legge“ e non un inutilizzo esasperato dei limiti espressi , non è più accettabile considerare il tumore come evento “ che può capitare” senza legare indissolubilmente tale evento con l’esposizione ad un ambiente contaminato, non è tollerabile che nel 2016 si possa sostenere il principio che : “oggi tutto fa male, bisogna trovare il giusto compromesso“
Giusto compromesso
?? Tra che cosa ? Chi deve essere sacrificato in nome dello sviluppo
economico ? Quante persone si possono perdere per considerare un numero tollerabile per questo modello economico ?
In una società dove le
istituzioni hanno volutamente forzato la legge fino a violarla per ottenere il
riconoscimento dei diritti civili non è ammissibile che non ci sia nessuna
presa di posizione su situazioni ambientali critiche, soprattutto che si
continui a negare la pericolosità di una struttura come il forno di
incenerimento dei rifiuti.
La presenza di un
inceneritore è incompatibile con la riduzione dei rifiuti e con una buona
raccolta differenziata
In un inverno anomalo
(2015/16) , dove il problema principale è stato l'inquinamento atmosferico e i
valori di PM10 troppo alti si è parlato solo di come bloccare le auto e non
delle grandi fonti d'inquinamento come gli inceneritori che riempiono tutta la
pianura padana.
Un comune che vuole
trovare elementi di compensazione al fattore inquinante progetta anche una riduzione dei flussi di traffico ( ad esempio con la eliminazione
del casello sulla tangenziale ) di una forte piantumazione volta a creare
quelle che oggi vengono definite “foreste urbane “ perché’ le piante frenano i danni
del global warming e assorbono più Co2 del previsto (studio pubblicato da un
gruppo di ricercatori della Wyoming University) e invece ad oggi NESSUN PASSO E’ STATO FATTO PER LA
CHIUSURA.
Se oggi le forze
politiche sembrano essere tutte concordi, sicuramente
rappresenta un buon inizio, ma al 2019 istituzionalmente parlando manca
poco, non vediamo "un passo in avanti" ma, semmai, un ritardo, e non vorremmo fosse la
giustificazione che portasse poi a prendere soluzioni “urgenti“ per cui con una buona pressione
mediatica e psicologica volta a far pensare che senza inceneritore si vivrebbe
in mezzo a montagne di rifiuti con i topi che scorrazzano , si andrebbe a
riproporrebbe la costruzione di un nuovo impianto, moderno , magari più potente
(100.000 T./annui )
soluzione che da qualcuno verrebbe sostenuta come “una soluzione ecocompatibile" perché :
“ERRARE HUMANUM EST
PERSEVERARE AUTEM DIABOLICUM
ET TERTIA NON DATUR.”