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martedì 4 ottobre 2016

INCENERITORE DI SESTO - ALTRO TAVOLO MANCATO

Essendo un' ASSOCIAZIONE di liberi cittadini svincolati da qualsiasi logica partitica, sabato 24 settembre 2016, invitati dal consigliere comunale Moreno Nossa,  abbiamo partecipato volentieri ad un tavolo aperto organizzato dalla sezione di SEL con il titolo :

LA CITTÀ' CHE CAMBIA , PROPOSTE E IDEE PER IL RIUTILIZZO DELL'AREA DEL FORNO INCENERITORE DOPO IL 2019 

purtroppo non si è trattato di un momento di discussione e di proposte, come ci era stato presentato, ma un tavolo ( chiuso persino alle domande di chi vi ha assistito ) nel quale non è emerso nulla di significativo al di fuori di una espressa volontà politica di chiudere l’inceneritore ( effetto elezioni ?? ) a fronte però , di una totale mancanza di progetti.
Abbiamo appreso che l’ultimo bando sull'igiene urbana tende ad aumentare la raccolta differenziata dell’umido, di fatto ha dettato la linea guida per l’inutilizzo futuro dell’inceneritore, ma questo è troppo poco e non è un progetto, come già detto è una linea guida che dopo mesi e mesi non è stata ancora applicata, ne dettati tempi e modi per applicarla ( si parla di incominciare entro la fine dell'anno nel quartiere di Cascina Gatti ).
Noi partiamo da considerazioni differenti , non dalla sostenibilità economica 

MA DALLA TUTELA DELLA SALUTE E DELL'AMBIENTE 

perché consideriamo che i tumori, leucemie e altre patologie che si rilevano su un campione di  popolazione relativamente giovane non capitano per una inesorabile degenerazione cellulare ma per una esposizione ambientale degenerata ed è proprio per questo che O.M.S. invita ad applicare il Principio di Precauzione la cui applicazione si basa su una forte limitazione “della norma di legge“ e non un inutilizzo esasperato dei limiti espressi , non è più accettabile considerare il tumore come evento “ che può capitare” senza legare indissolubilmente tale evento con l’esposizione ad un ambiente contaminato, non è tollerabile che nel 2016 si  possa sostenere il principio che : “oggi tutto fa male, bisogna trovare il giusto compromesso“
Giusto compromesso ??  Tra che cosa ? Chi deve essere sacrificato in nome dello sviluppo economico ? Quante persone si possono perdere per considerare un numero tollerabile per questo modello economico ?
In una società dove le istituzioni hanno volutamente forzato la legge fino a violarla per ottenere il riconoscimento dei diritti civili non è ammissibile che non ci sia nessuna presa di posizione su situazioni ambientali critiche, soprattutto che si continui a negare la pericolosità di una struttura come il forno di incenerimento dei rifiuti.
La presenza di un inceneritore è incompatibile con la riduzione dei rifiuti e con una buona raccolta differenziata

In un inverno anomalo (2015/16) , dove il problema principale è stato l'inquinamento atmosferico e i valori di PM10 troppo alti si è parlato solo di come bloccare le auto e non delle grandi fonti d'inquinamento come gli inceneritori che riempiono tutta la pianura padana.

Un comune che vuole trovare elementi di compensazione al fattore inquinante progetta anche una riduzione dei flussi di traffico ( ad esempio con la eliminazione del casello sulla tangenziale ) di una forte piantumazione volta a creare quelle che oggi vengono definite “foreste urbane “ perché’ le piante frenano i danni del global warming e assorbono più Co2 del previsto (studio pubblicato da un gruppo di ricercatori della Wyoming University) e invece ad oggi NESSUN PASSO E’ STATO FATTO PER LA CHIUSURA.

Se oggi le forze politiche sembrano essere tutte concordi, sicuramente rappresenta un buon inizio, ma al 2019 istituzionalmente parlando manca poco, non vediamo "un passo in avanti" ma, semmai, un ritardo, e non vorremmo fosse la giustificazione che portasse poi a prendere soluzioni “urgenti“ per cui con una buona pressione mediatica e psicologica volta a far pensare che senza inceneritore si vivrebbe in mezzo a montagne di rifiuti con i topi che scorrazzano , si andrebbe a riproporrebbe la costruzione di un nuovo impianto, moderno , magari più potente (100.000 T./annui )  soluzione che da qualcuno verrebbe sostenuta come “una soluzione ecocompatibile" perché :


“ERRARE HUMANUM EST 

PERSEVERARE AUTEM DIABOLICUM 

ET TERTIA NON DATUR.”